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Buongiorno a tutti diamo inizio ai lavori di Commissione, iniziamo con l'approvazione verbali sedute precedenti favorevoli.
Che in tutti i favorevoli.
Passiamo adesso.
Al punto numero 4, così terminiamo le audizioni e poi votiamo le PdL, audizione richiesta dalla Presidente Parchitelli dell'assessore alla cultura della Regione Puglia, Viviana Metrangolo del direttore del dipartimento cultura, Aldo Patruno della dirigente Annamaria Candela in merito a una nuova strategia per la cultura con particolare attenzione alle azioni previste per il rafforzamento dell'ecosistema culturale pugliese, all'aggiornamento, sulle procedure di inventariazione del patrimonio culturale immateriale della regione nel dettaglio, feste patronali e bande della tradizione pugliese. A chi do la parola, chi vuole iniziare.
Capite, io potremmo fare un cappello introduttivo, poi magari andiamo perfetto, prego Assessora.
Allora intanto grazie a tutti e cioè che in calce Armen ti 30, che community sta per community heritage, Enterprises technology, innovation è la strategia, la nuova strategia di valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale.
Che prevede anche investimenti per le produzioni culturali a sostegno dell'economia della cultura della Regione Puglia.
Eh eh diciamo, rappresenta un po' l'architrave, il futuro alla direzione e la visione che abbiamo avuto e, diciamo, abbiamo provato a strutturarle in una strategia che rinnova quella che era già il piano del PIL culturale in Puglia.
In macro obiettivi sono fondamentalmente questi valorizzare il patrimonio culturale e i luoghi della cultura, attraverso soprattutto investimenti non solo strutturali, ma anche che consentano la gestione e la fruizione dei luoghi della cultura questa è forse la parte più innovativa e più significativa le consiglio di dare ovviamente, come lo dice lo dice anche diciamo all'introduzione il l'ecosistema culturale e creativo quindi sostegno,
Alla crescita delle imprese creative e culturali in innovazione tecnologica, sociale, culturale, sperimentazione perché, a differenza di quello che sta un po' anche accadendo a livello nazionale, vogliamo dare un segno di attenzione a tutto ciò che è innovazione, sperimentazione e inclusione sociale che riteniamo importanti e che riteniamo essere stati il valore aggiunto nelle attività culturali delle imprese creative. Pugliesi.
Ovviamente.
La strategia si preoccupa di rafforzare anche condizioni che generano investimenti nella cultura e moltiplichino anche le ricadute economiche.
È la promozione, ovviamente, di attività culturali, secondo quella che è la strategia del manifesto del welfare culturale.
Un'altra novità introdotta il coordinamento cura dei luoghi, che è una cosa che ho personalmente, insomma voluto lasciare una piccola eredità, dico io che ho voluto lasciare alla Regione Puglia perché ci siamo resi conto di quanto siano fondamentali sia qua di quanto sia fondamentale rendere le comunità patrimoniali consapevoli del loro patrimonio e di quanto sia fondamentale l'apporto che esse possano dare.
Nella valorizzazione del del patrimonio e quindi consapevolezza unita anche alla, diciamo, al coinvolgimento delle comunità patrimoniali proprio nella coprogettazione delle pratiche di valorizzazione del patrimonio immateriale, questo ovviamente in attuazione a quanto ci viene dalla Convenzione di Faro,
Ovviamente, sostenibilità inclusività abbiamo detto, gli obiettivi della strategia regionale per un rilancio dell'attrattività turistica delle aree interne e.
E marginali, anche questo riteniamo.
Per quanto riguarda il piano strategico delle aree interne, che l'obiettivo 4 vada a mortificare quella che invece è stata.
Una grande attenzione che che ha dato la il Dipartimento della cultura del turismo, della valorizzazione del territorio proprio alle aree interne in cui abbiamo provato a far conoscere e far amare la nostra Puglia, non soltanto come destinazione turistica, verso appunto le aree costiere, ma farla conoscere anche nelle aree interne promuovendo i cammini i tratturi,
E tutte le attività culturali e l'enogastronomia che valorizzano invece le le aree interne, i borghi, quindi riteniamo che l'obiettivo 4, che ci invita invece a lasciare un po' morire i borghi, non non vada nella nella nostra direzione, assolutamente e faremo di tutto anche in ottemperanza a quello che è la strategia nazionale e regionale di mare a sinistra faremo di tutto attraverso questa nuova.
Una strategia di valorizzazione anche per dare veramente un motivo per tornare e per restare ai nostri giovani, grazie grazie, Assessora adesso, magari, dottor Patruno microfono.
Grazie Presidente, buongiorno Consiglieri, sì, aggiungo pochissimo, ovviamente ci riserviamo anche di consegnare alla Commissione una presentazione slide, oltre, ovviamente, poi, alla deliberazione.
Che ha approvato la strategia, in cui abbiamo riassunto quello che l'Assessore adesso anticipava e l'abbiamo presentata peraltro la scorsa settimana, il 30 luglio, al partenariato economico, sociale e istituzionale.
Ricevendo una come dire condivisione.
E l'invito a dare la più rapida attuazione alla strategia, perché?
Allora, Consigliere i fondi europei hanno, diciamo, questo obbligo di confronto e concertazione con il partenariato economico e sociale istituzionale.
B-bis esattamente quindi i sindacati e associazioni di categoria, ANCI, eccetera.
È quello è quello e quindi, siccome la strategia prevede anche l'attivazione di tutta una serie di procedure di evidenza pubblica e di bandi che consentano la messa a terra dell'accordo di coesione, in particolare in quella occasione abbiamo presentato già i primi 3 bandi avvisi che riguardano l'efficientamento energetico dei patrimoni culturali di origine non statale perché ovviamente su quelli statali ci sono gli interventi della coesione, dello Stato del Ministero della cultura,
Poi abbiamo presentato l'intervento sulla valorizzazione degli attrattori attivatori culturali, che sono le misure che nella vecchia programmazione hanno finanziato le Community Library, tanto per dirsi o i siti archeologici, eccetera ci sarà appunto lo scorrimento, questo non era una misura molto attesa delle dei del.
Gli interventi selezionati nell'ambito strategie smart in Puglia, siti archeologici, su cui avevamo finanziato la metà dei comuni candidati con 15 milioni, quindi sono a disposizione altri 15, forse un po' di più 19 milioni per scorrere l'intera graduatoria.
E poi il terzo avviso Annamaria.
I luoghi di cultura.
Esattamente l'agricoltura sono i i i primi tre avvisi, l'importanza di quella strategia cerchi in calcio che sostanzialmente l'aggiornamento del Piano strategico regionale della cultura Gift PIL, cultura in Puglia, che aveva un arco temporale di sviluppo 2017 2026, va in qualche maniera da aggiornare quel Piano strategico ad integrarlo e traguardare la scadenza del 2030 dentro quella misura è importante perché potete trovare anche la sintesi di tutta la programmazione a valere sia sul programma regionale il PR 21 27, quindi i fondi FESR e FSE plus.
Sia sull'accordo di coesione sia e della terza linea sul JTF Just Transition Fund, che riguarda esclusivamente l'area tarantina, perché anche in quel caso vi sono due misure che attengono al comparto culturale in particolare, una è quella che fa in qualche maniera.
È speculare rispetto a radice ali cioè misure di aiuti alle imprese, la cultura della creatività con quel finanziamento a fondo perduto fino all'80%, quindi, che avrà sia la dotazione in generale per il territorio regionale, che vale 30 milioni di euro sull'accordo di coesione e poi avrai in particolare sull'area tarantina 12 milioni di euro per le medesime finalità. Poi c'è un'ulteriore misura nell'ambito del JTF che incrocia altre misure generali che riguardano la valorizzazione, gli attrattori nella logica, ovviamente, dell'innovazione e della ricerca attraverso la cultura e la misura su cui era immaginata la Biennale di Arte e architettura del Mediterraneo su cui appunto ci sono degli accordi con il Ministro della cultura per l'area tarantina, insomma, adesso, per farla breve, c'è chi in carcere in qualche maniera è uno strumento attraverso il quale potete.
Osservare gli aggiornamenti della strategia, anche alla luce di quello che è accaduto dopo la pandemia, naturalmente e peraltro verso sistematizzazione di tutti gli interventi e le modalità di investimento dei fondi europei. 21 27 di tutte le provenienze. Con definizione c'è una tabella allegata alla fine del documento strategico di quali sono le misure, qual è la dotazione finanziaria, quali sono le procedure da attivarsi? E un cronoprogramma con le date di impegno delle risorse finanziarie che il primo atto diciamo che stiamo mettendo in campo in queste in queste ore, in questi giorni. Le scadenze relative alla pubblicazione dei bandi e quindi poi le fasi di chiusura entro i termini diversi di scadenza dei dei programmi, il PR a certe scadenze, l'accordo di coesione né altri JTF, altre altri ancora. Ovviamente mi permetterete anche di sottolineare che tutte queste misure vanno lette adesso, per dirla così giuridicamente in combinato disposto con il PNRR che è in corso e che il nostro dipartimento sta gestendo faticosamente devo dire per la mole, diciamo di lavoro, che questo implica con riguardo in particolare ai borghi. L'attrattività, borghi alle architetture, i paesaggi rurali, alla digitalizzazione degli archivi. Ecco, questo è in estrema sintesi, è il quadro di check-in Calcio.
È un documento particolarmente importante, ma, ripeto, ci riserviamo di consegnare un documento che è pubblicato, naturalmente, ma le slide che in maniera più più più sintetica riepilogano la strategia, le misure e gli interventi, i fondi, le scadenze, grazie sulle sulle bande, magari il Presidente lascio la parola alla collega sulle bande e sulla legge sulle feste patronali. Naturalmente ricordo che il 30 giugno si chiudeva la prima, il primo avviso magari diamo un po' di aggiornamenti,
Partiamo dalle bande che sono forse la cosa più semplice ai suoi dopo passiamo.
Forse è il mio cellulare, e dopo passiamo prova a cambiare microfono forse il mio.
Oppure uso un altro microfono?
Prego, dottoressa, cambierà il microfono, allora sì, intanto il lavoro sul sull'inventario del patrimonio immateriale è individuata come una delle azioni di sistema della.
Della strategia 25 30 per la valorizzazione del patrimonio culturale. Ricordo a tutti quanti noi che nel 2021 questa Regione si è dotata di una norma che intendeva recepire la convenzione UNESCO sul patrimonio immateriale a livello regionale, diventando così la seconda Regione in Italia dopo la Campania e tuttora è ancora così la seconda Regione in Italia che ha recepito direttamente la Convenzione Unesco per la, il riconoscimento e la valorizzazione del patrimonio immateriale su quella norma si sono incardinate la norma 10 del 2023, la legge sulle bande della tradizione musicale pugliese e la legge 1 del 2025 è quella del riconoscimento delle feste patronali si sono incardinate proprio perché sono state ricondotte alla legge 17 del 2013, quindi alla legge sul patrimonio in materia sul patrimonio culturale regionale.
Entrambe le leggi.
Prima di tutte le altre prima dei riti dei fuochi, prima delle altre leggi che aspettano questo ricongiungimento all'iter per la, il riconoscimento e la catalogazione e l'inventariazione del patrimonio materiale, dicevo, entrambe le leggi bande feste patronali sono state un po' considerate l'apripista della implementazione della norma sul patrimonio immateriale, perché questa primavera ci siamo dotati, con una delibera di Giunta delle linee guida attuative per il funzionamento dell'intero inventario, che è diviso nelle cinque macro sezioni previste proprio dalla convenzione UNESCO, ed in particolare in due di queste sezioni sono state attivate le sottosezioni per le bande e per le feste patronali. Abbiamo aperto le 2 finestre temporali per coincidenti di fatto maggio giugno, per la trasmissione delle istanze di inventariazione che possono essere fatte esclusivamente dalle cosiddette comunità di patrimonio, quindi o organizzazioni culturali, formalmente.
Giuridicamente costituite, che in qualche modo detengono il titolo di banda della città x piuttosto che gli enti ecclesiastici, che sono da parte degli ordinari diocesani. Quindi dei vescovi sono in qualche modo coloro che devono realizzare e celebrare annualmente.
I patroni eco patroni di riferimento al 30 giugno. In realtà preferirei dire al 31 luglio perché abbiamo considerato che, essendo una prima finestra, si potesse non essendovi di fatto sanzione non sono termini perentori, anzi varrebbe la pena ampliare il più possibile. Abbiamo raccolto e già istruito tutte le istanze arrivate fino al 31 luglio, quindi fino a giovedì scorso sono arrivate in particolare 25 stanze per le bande della tradizione musicale e 100 proprio 100 numero tondo, istanze per la catalogazione delle feste patronali. Tutte queste queste istanze sono state già lavorate o nel senso che sono state costruite le schede dell'inventario cosiddette schede membri, ma non vi non vi tedio con gli aspetti tecnici. Perché però questo lo dico ovviamente l'inventario regionale si avvale in toto della strumentazione che a livello nazionale, ebrei e quindi in attuazione della Convenzione UNESCO a livello nazionale è previsto per la catalogazione dei beni del patrimonio immateriale. Non abbiamo.
Come dire inventato, un altro sistema di catalogazione sarebbe stato non solo inefficiente, ma profondamente scorretto, proprio perché l'obiettivo è che poi i beni inventariati a livello regionale possano in cooperazione applicativa, quando anche a livello nazionale ci sarà un inventario nazionale del patrimonio immateriale. Possano confluire direttamente e quindi ci siamo attenuti strettamente agli standard informativi che a livello nazionale sono definiti, pur non essendovi in realtà invece una pratica legata all'inventariazione a livello nazionale,
Quindi le schede sono o tutte pronte, oppure abbiamo chiesto ovviamente integrazioni laddove non vi fossero tutti gli elementi che ci consentivano di verificare il la la la, la possibilità di riconoscere quel bene come bene del patrimonio immateriale? Vi ricorderete nel faccio del due esempi. Nella legge sulle bande è espressamente previsto che il gruppo bandistico non deve avere meno di 35 componenti musicisti che deve avere un direttore.
Del gruppo musicale, un direttore d'orchestra che deve avere una storicità minima di vent'anni, ovviamente un plus, essere una realtà storica dove, per storica, intendiamo tutti i settant'anni canonici del codice dei beni culturali e così via. Nel caso delle feste patronali, la festa deve essere del patrono o del co-patrono ad essere riconosciuta dall'ordinario diocesano di riferimento. Abbiamo scoperto cosa che in qualche modo faceva già parte del sentito dire che molti Comuni si considera addirittura più importante qualche volta alla festa di un santo o di una di una Madonna particolarmente oggetto di grande devozione popolare che non sono patroni o co-patrona e quindi noi abbiamo ricevuto istanze da parte dei rispettivi comitati feste patronali, ma come per noi questa è la più importante festa, in realtà non coincide con l'elenco riconosciuto dagli ordinari diocesani. Solo in questi casi, devo dire, non inventari eremo le le feste che ci sono state segnalate in tutti gli altri casi. Lo faremo.
Un'altra eccezione e quando la, il comitato feste patronali ci ha evidenziato quella festa patronale, ma esclusivamente per i riti religiosi e assolutamente, come posso dire, ordinari, lungi da me fare una classifica sull'importanza sia chiaro, però soltanto riti religiosi non possiamo inventariare anche perché diciamo libera Chiesa in libero Stato non le feste patronali, non sono rilevanti ai fini dell'inventario, sul patrimonio immateriale per il significato e l'ha portata religiosa, che hanno esclusivamente religiosa, che hanno, ma anche per il contorno di riti e di tradizioni culturali che avvalorano e rafforzano quella quella festa, in questi casi, però, non abbiamo rigettato le istanze. Stiamo chiedendo un'integrazione e diteci anche quali sono gli elementi della tradizione popolare non solo religiosa, che rafforzano ai consolidano quella quella festa patronale. Quindi stiamo procedendo in questo modo. L'obiettivo è per fine agosto, quindi al rientro dalle 2 settimane.
Di ferie. Con i colleghi prepariamo i due decreti che chiudono la prima annualità di iscrizione all'inventario, i due decreti a firma del direttore che riconoscono le prime 24, probabilmente bande della tradizione musicale pugliese, non 25 perché una non ha il ventennio appunto di attività e tutte le feste patronali possibili.
È importante questo passaggio, quindi lo faremo davvero a fine agosto, in modo tale che a settembre si possa procedere in entrambi i casi con l'utilizzo delle risorse per l'erogazione dei contributi, perché ricordo che l'inventariazione nel patrimonio nella nell'inventario del patrimonio immateriale regionale è condizione necessaria per poter poi accedere ai fondi dei e ai relativi contributi.
Rispetto a cui, per quanto riguarda le bande, sono già definiti i requisiti di accesso e di requisiti. Scusate per il per l'accesso, ma poi anche i criteri per il riparto dei fondi sono stati definiti con delibera.
Della sezione economia della cultura di fine anno di dicembre 2024 nel caso delle feste patronali adotteremo una delibera per definire questi criteri. Ovviamente diciamo.
Ricalcando quelli che sono i criteri previsti dalla legge, la quale è molto più doviziosa di particolari nella individuazione delle attività che sono finanziabili dalla safety a tutte le attività, appunto culturali che stanno intorno alle celebrazioni religiose non pone quasi nessun paletto in termini di accesso ai contributi. Per quanto riguarda invece appunto la la la la, la domanda di contribuzione, in questo caso dovremo evidentemente.
È come dire, metterli perché altrimenti già solo quest'anno, partendo con mettiamo che le inventa diamo tutte con 100 feste patronali. La dotazione finanziaria è talmente piccola che rischieremmo di non dare nulla di significativo a nessuno. Ora i criteri da poter utilizzare sono, o, ancora una volta formali, la coincidenza della festa patronale con faccio solo due esempi con il calendario civile e quindi la la la, la la, come dire la data al rosso sul calendario per decreto del Sindaco, che coincide con appunto la festa religiosa. La storicità di quella festa potrebbe essere l'unico criterio formale perché la data di riconoscimento da parte del vescovo, la documentazione storica che è in grande quantità, ci hanno prodotto, ci consente di ricostruire per la gran parte delle feste patronali, il.
Appunto la datazione a partire dalla quale è quella festa e formalmente riconosciuta come tale c'è molto poco.
Inoltre, salvo non dare priorità assoluta a quelle feste e allora il numero si ridurrebbe significativamente che hanno anche un importantissimo,
Evento culturale che è collegato a quella festa patronale, un taglio a una fiera di grande rilievo a livello territoriale piuttosto che una che ne so un festival particolare, eccetera. In quel caso si ridurrebbero davvero molto, perché quasi sempre queste feste patronali non non non si portano dietro dei grandi eventi culturali, ma delle consuetudini che vanno dai fuochi fino a tutta una serie di attività collaterali. Assolutamente, come posso dire, ricorrenti non eccezionali perché caratterizzano solo quella festa patronale. Quindi vi dico già che diciamo uno dei problemi che avremo all'inizio di settembre e capire come discriminare e non nel senso di.
Opporre l'accesso al contributo, ma fare in modo che chi vi accede possa avere un contributo quantomeno significativo rispetto al costo reale di queste feste, che invece è estremamente alto. Quindi individueremo, diciamo, dei criteri che ci consentano, da un lato, di non essere discutibili, perché l'idea certo non è quella di applicare qualunque al qualsiasi discrezionalità da parte degli uffici, ma di individuare dei criteri il più possibile oggettivi e documentati dalle stesse comunità di patrimonio proprio per estremo rispetto nei confronti di queste di queste comunità.
Lo facciamo a inizio settembre. Ovviamente vi daremo comunicazione di tutto. Aggiungo soltanto questo che contemporaneamente abbiamo avviato un lavoro importantissimo di alimentazione della Digital Library, perché sia le bande che per le feste patronali ci sono arrivati dei documenti storici, tracce, audio video e davvero di grande grande importanza e li stiamo implementando nella Digital Library a partire dal prossimo anno come per tutte le altre categorie del patrimonio immateriale.
Da gennaio a giugno. Ci saranno le finestre ordinari e con le quali tutti coloro che tra le bande, le feste non lo hanno fatto quest'anno e tutti gli altri.
È beni del patrimonio immateriale potranno fare istanza per accedere al all'inventario regionale. Non so se ci sono delle domande su questo ho delle nostre io qualche domanda non so se anche i colleghi collega Laricchia prego.
Ok, intanto grazie, ovviamente per gli aggiornamenti per la richiesta di audizione in merito, diciamo agli ultimi, agli ultimi discorsi fatti sulla festa patronale, volevo appunto aiutarvi se vogliamo, nell'impegno che vi aspetta settembre, anche ricordando un po' il nostro, quello che ha mosso quindi la volontà legislativa che ha mosso le le i primi passi poi per questa legge.
E anche i successivi, perché appunto è stata molto seguita e abbiamo collaborato molto insieme, secondo me, in effetti, come ha già intuito la scelta di di puntare probabilmente nella difficoltà di trovare un elemento discriminante sull'evento culturale e come già stavate intuendo, probabilmente non è efficace perché io ricordo bene che noi abbiamo detto che volevamo con questa legge finanziare e supportare le feste patronali con i loro elementi caratteristici, tant'è vero che abbiamo proprio parlato di luminarie, fuochi e bande, questo perché probabilmente dico qualcosa che potrebbe anche insomma,
Indispettire qualcuno. Probabilmente le feste patronali sentite che hanno quest'che vivono di questi elementi non hanno bisogno di eventi culturali che vadano ad arricchire e a favorire la partecipazione. Quindi rischiamo forse con questa scelta proprio di allontanare di allontanare le risorse da quelle feste che noi invece volevamo in qualche modo aiutare. Ecco e supportare e quindi forse dobbiamo si mantenere il focus sulla festa patronale, anche perché l'abbiamo detto più volte, evitiamo che puoi andare a finanziare il cantante, eccetera. Queste cose qui, che fa certo che sono accessorie per.
Ma non non non non identificative. Ecco, non esprimono l'identità della festa patronale, che poi, appunto l'abbiamo inserita in questo patrimonio materiale, perché gli riconosciamo un valore però.
Probabilmente non lo so se sarebbe utile capire.
Il fabbisogno economico di una festa. C'è rispetto ad un'altra, quindi, quale ah, a parità di condizioni, insomma, no di di di identità, di di dissenso, di festa, quale ha necessità di più risorse economiche, perché magari c'è maggiore affluenza, perché magari ci sono. Ecco perché non a caso mettiamola safety, perché in quei casi esatto hub notammo chiamando qui.
Il 118 le centrali operative del 118 nei Vigili del fuoco, Forze di convocammo esatto. Notammo che alcune feste hanno necessità proprio di queste spese, che di cui non si apprezza e un po' come una ristrutturazione. No, io vado a mettere a sistema dei muri che sta crollando, ma io non apprezzo un pavimento nuovo, non apprezzo una una bellezza in più, ma ho messo in sicurezza e in questo caso è ecco, è molto simile il concetto che io ho questa burocrazia che mi porta necessaria, per carità, sulla sicurezza che mi porta a spese, ma non riesco ad apprezzarne poi un effetto su sulla comunità, però magari appunto sono comitati anche che quei soldi devono spenderli poi la gente si chiedono che fine abbiano fatto.
E per questo poi lo scoraggiamento dei Presidenti. Quindi, se riusciamo a trovare un modo per la spesa della sicurezza, un esempio è stato poi magari ci sono. Questa è una festa che io conosco, quindi so che ci sono questi temi, però se appunto normalmente l'affluenza, secondo me che determina come dato.
Eh sì. Certo, non chiedo scusa se intervengo il problema che l'affluenza può essere solo auto certificata per sherpa è stata misurata, mentre se ti chiedo il dato storico per la spesa sulla safety EFSA ce l'ho perché mi presenti una fattura e nel caso dell'affluenza del, l'abbiamo chiesto come elemento, ma abbiamo avuto numeri in libertà, numeri peraltro non significa non a caso si dice che gli organizzatori dicono un numero e la Prefettura sempre una no, no, è giusto in effetti, sì, la safety e un esempio che poi ci dà forse il dato sull'affluenza, perché altrimenti non non sarebbe necessario tutta quella procedura e se ci sono altre, insomma Gucci da quell'elenco che vi possono aiutare a capire esatto la l'impegno economico di una festa rispetto ad un'altra, possiamo andare a creare un'ASP, una riparto che sia equo e che quindi appunto il senso di equità che vada a dare risorse dove sono più necessarie.
Allora io procederei così, facciamo le osservazioni, osservazioni o comunque sia anche delle proposte in maniera tale che poi alla fine la facciamo, il punto con la dottoressa Candela collega, sì, sì, sulla festa.
Grazia, vuoi fare vuoi intervenire o che collega Spina, sì, io.
Ritengo che probabilmente dovranno anche pensare di stabilire delle regole per la concessione perché non vorrei trovarmi nella situazione, come ci siamo trovati che poi è stato sufficiente un emendamento per consentire ad un Comune di ottenere un finanziamento pari a tutto quello che avevamo stabilito per tutta la per tutta la regione e questo sicuramente non va bene anche perché chiaramente noi che nei Comuni ci lavoriamo poi abbiamo le proteste di chi,
Dice ci chiedono di entrare nel novero dei diciamo dei.
Delle feste patronali, questo censimento, eccetera, mentre ci sono alcune furbate,
E quindi a questo punto noi possiamo sembrare meno attenti alla a quelle che sono le esigenze del nostro territorio, perché evidentemente c'è qualcuno che le utilizza in questa maniera ora.
Tanto premesso e questo ci deve servire da insegnamento per quello che dobbiamo fare, magari se noi andiamo a delineare una serie di target che servono per l'assegnazione del contributo, possiamo in qualche modo andare a capire perché viene dato ad una festa patronale un certo tipo di contributo e ad un'altra un altro tipo di contributo, quindi se noi andiamo a dare delle indicazioni precise.
Sappiamo anche che, in che ordine in che quantità voglio dire, possiamo assegnare i contributi stessi, penso che questo sia un presupposto necessario per il buon funzionamento del della legge stessa.
Quello che lei dice, collega Spina, è un'osservazione che abbiamo fatto un po' tutti, ma durante la manovra di bilancio ci sono stati più e man emendamenti destinati a feste patronali singole, quindi non non solo uno, e questo dispiace perché potevano entrare a far parte delle somme messe per la legge nel suo totale perché così avremmo valorizzato maggiormente.
La legge sulle feste patronali, purtroppo quelle sono state votate e quindi questo è oggi, però, parlando della perché ricorderete, durante la manovra di bilancio,
E faccio un discorso davvero generale.
Maggioranza e minoranza hanno presentato, abbiamo presentato io non l'ho fatto emendamenti che andavano verso iniziative del del singolo Comune o comunque sia molto dettagliate, e questo è stato fatto, ripeto, da parte di diversi Consiglieri, maggioranza e minoranza. Durante il bilancio si è deciso di procedere in quella maniera. Adesso quella è legge, quindi deve andare, si andrà in quella direzione. Ripeto, dispiace perché nelle more noi stavamo lavorando alla legge generale sulle feste patronali e quindi in questo caso, quando si cerca di chiedere documentazioni, i requisiti anche molto dettagliati a tutte le feste patronali di Puglia, poi dispiace che magari, insomma, vengono fatte delle dei percorsi differenti, ma quelli hanno riguardato del degli articoli del bilancio che sono al di fuori della legge di cui oggi stiamo discutendo. Invece o quello che voglio chiedere è questo. Quindi, nel momento in cui vengono stabiliti questi requisiti, ci sarà un nuovo avviso oppure si procederà direttamente alla distribuzione delle risorse? Altra un avviso, perché non è stato fatto un avviso. Queste erano le istanze per l'inventariazione, quindi noi stiamo inventariando e successivamente ci sarà un avviso con i criteri che andremo a incitare solo sotto le feste che sono state inventariate e che avranno o meglio i requisiti quelli che abbiamo detto, ma.
Rispetto a cui decideremo con l'avviso quali parametri utilizzare per il riparto, perché invece, per quanto riguarda le iniziative culturali, prima si parlava del cantante cose del genere, noi quelli li abbiamo escluse già dalla legge, quindi non saranno ammissibili. Invece, sicuramente dovremmo pensare a quelle iniziative culturali strettamente connessa alla festa, che sono legati sempre ai fuochi alle luminarie, perché attorno a questo si generano delle iniziative culturali che sicuramente devono avere una storicità importante, perché è quello che dobbiamo evitare che qualche Comune decida dice da domani inizia a fare una luminaria più importante, un fuoco più importante, quindi noi dobbiamo provare a valorizzare l'iniziativa culturale è strettamente legata alla festa e quindi i fuochi luminarie banda che hanno una importante storicità,
Naturalmente penso che da questo punto di vista, se c'è, diciamo la volontà di più o meno individuare quelli che possono essere i criteri per fine agosto, primi di settembre, noi potremmo prima catione avviso magari fare un nuovamente un punto, magari prima della della Fiera che ferma il mondo, facciamo un attimo esatto, facciamo un attimo il punto qui è un'altra cosa volevo dire, naturalmente, coloro che non hanno partecipato entro il 30 giugno 30 luglio, questa prima finestra chiamiamola così potranno presentare a distanza il prossimo anno giusto. Ordinariamente, l'inventario sarà aperto per le istanze di tutte le tipologie di beni dal 1 febbraio al 30 giugno di ogni anno. Questo le linee guida lo hanno già definito affetto. Menis prego, dottor Patruno. Non solo una considerazione, perché ci abbiamo riflettuto perché ci ha colpito onestamente avete visto le candidature, no sulle bande numero abbastanza limitato sulle feste patronali, siamo arrivati a 100 quelli, probabilmente ci saremmo aspettati di più.
Ma in realtà questo è emerso nel dibattito che ha portato all'approvazione del delle due norme perché, come ricordiamo, uno dei criteri era la.
Regolamentazione della soggettività giuridica di chi organizza il problema, in particolare delle bande. È stato esattamente questo, ma l'elemento interessante che ovviamente, sulla base di questa norma e di quelli inventario, i vari come dire, soggetti sul territorio, parlavamo prima col maestro Grillo e il presidente dell'Associazione nazionale si stanno attrezzando per darsi una veste giuridica idonea, e questo io credo sia un risultato estremamente positivo che ci dà un quadro,
Ma la legge sta spingendo, come dire, negoziali, che consentirà poi a questi soggetti giuridici anche di concorrere ad altro tipo di finanziamenti, non soltanto regionali ma, per esempio, anche statali. Questa è la prima considerazione, beh, sì, Consigliere cioè io lo trovo molto interessante perché poi, ovviamente, quando si va a ragionare sui numeri, io all'inizio eravamo rimasti abbastanza delusi. Ecco, devo dire, la verità e dalla scarsa partecipazione dei bandi, anzi, ci saremmo aspettati che le bande fossero e invece proprio quel criterio ha determinato non quello che è un limite, ma in realtà uno sforzo che è in corso, però, perché lo sappiamo perché tutti, ovviamente in questa competizione virtuosa vogliono star della seconda considerazione quella sulle feste patronali,
Ho dimenticato prima di dire che nella lista degli avvisi pubblici che stanno partendo c'è anche l'avviso sugli enti sui beni ecclesiastici da 25 milioni di euro e anche qui, nel dialogo con la Conferenza episcopale, è emersa la opportunità di lavorare sui beni ecclesiastici mobili. Ora ci sono molte esigenze nell'ambito delle feste patronali e l'ultima che abbiamo sul tavolo e il carro della festa patronale di Terlizzi che hanno bisogno di restauro che hanno bisogno. Di questo è un tema, ovviamente, che sta a latere che potrà rientrare, come peraltro la legge ha previsto nell'ambito di finanziamenti a valere su fondi strutturali che sono fondi di investimento. Da questo punto di vista, e credo, vista la dotazione anche del patrimonio, insomma dei 25 milioni attualmente disponibili sui beni ecclesiastici che.
Sì, diciamo consigliere che i vescovi con cui abbiamo interloquito in questa fase sono anche molto orientati a valorizzare il patrimonio mobile del, diciamo sistema del patrimonio culturale ecclesiastico, perché lì dentro ci sono pale d'altare paramenti sacri, ma anche, diciamo, questo tipo di elementi legati al patrono perché a volte i restauri sono particolarmente costosi. Quindi volevo aggiungere questo elemento, fermo restando che ovviamente su questo non c'è dubbio che la parte diciamo di attività culturali di spettacolo potrà concorrere, indipendentemente dal fatto che coincida con la festa patronale, con i bandi relativi al finanziamento, uno spettacolo dal vivo, la concentrazione, ovviamente, di queste risorse scarse e proprio sulla valorizzazione degli elementi identitari. Ultimo elemento non irrilevante, penso, noi oggi saremmo nelle condizioni, anche alla luce di queste ricognizioni, di fare un lavoro di sistematizzazione delle varie norme che alla fine concorrono sullo stesso elemento, perché la legge bande e non è distinta dalla legge feste, patronali o dalla legge fuochi. Adesso prima l'Assessore mi ricordava la legge fuochi, che ha un inventario di dritti festivi legati al fuoco, che spesse volte coincidono con la festa patronale o con le settimane sante. Quindi, se noi riusciamo adesso a fare un lavoro di sistematizzazione, anche di convergenza e di investimenti, probabilmente quelle dimensioni,
Che appaiono, diciamo, ridotte, delle singole norme messe invece a sistema danno invece una opportunità di investimento e di finanziamento e di sostegno più significativa. Ecco, questo volevo dire, grazie.
Perfetto è un'ottima notizia, quella dei 25 milioni su sulla sui beni ecclesiastici, ad ogni modo, secondo me, quando faremo il punto a settembre, io coinvolgerei anche il referente della Conferenza episcopale, perché, così come per le bande noi abbiamo detto che stiamo abbiamo dato dei requisiti e stiamo cercando di incentivare coloro che non ce li hanno a lavorare per raggiungerli.
Io penso che anche per le feste patronali dovremmo fare la stessa cosa con un percorso però che non vede coinvolto solo la Regione Puglia, il Dipartimento cultura. Vi faccio un esempio. Ieri o avantieri non ricordo, c'è stata la festa patronale di Putignano, Santo Stefano. Non è né patrono né co-patrono, è soltanto protettore, quindi non ha i requisiti per poter accedere a questa norma. Ce ne sono tanti Comuni che festeggiano un santo che non è né patrono né co-patrono. Io ho posto un tema, ho posto una domanda a cui noi non possiamo dare risposta, ovvero se si vuole avviare un percorso sicuramente con il Vaticano, non so per far riconoscere quel santo, come ad esempio co-patrono del luogo. C'è un percorso religioso che può essere fatto da parte del.
Del parroco della della chiesa di riferimento. Questo diciamo, è un tema che secondo me noi dovremmo sottoporre alla Cep affinché i Comuni che oggi non hanno i requisiti per potersi iscrivere al patrimonio culturale immateriale, al registro della Regione Puglia, magari possono però col tempo avviare un percorso liturgico che gli consenta di più assurgere a ed è la risposta, no,
Infatti, se la risposta.
Mi pare che non sia dirimente ai fini della legge, perché che prevede proprio questa situazione lo diceva prima la dottoressa Candela che ci sono molti molte feste patronali legate a.
Non Patroni, ma che sono riconosciute come fortemente identitarie, particolarmente iconiche, che, secondo alcuni criteri possono essere selezionate, non possono, poiché il problema lo dico con un po' di cinismo, se svolgere estrema. Scusatemi, il problema è che noi a quest'ora dovremmo aspettarci, cioè quando l'inventario sarà a regime per la Sezione feste patronali dovremmo aspettarci 257 feste patronali e 257 feste con patronali e in più ci stiamo preoccupando di quelle feste importanti ma ne patronali in.
Coop patronali, andiamo oltre alle 500 con questa dotazione finanziaria, assolutamente, diciamo, ora Rho, ora parliamo della dotazione finanziaria 25, ma io mi auguro naturalmente che dal 26 venga data, diciamo una dotazione adeguata. No, non credo che si possa arrivare a 500, perché in ogni comune, cioè uno, ne viene festeggiato il patrono, il cosiddetto abbiamo ormai chiuso con i municipi di Bari, perché da palese, da un palese e da Ceglie ci sono arrivate istanze anche molto piccate. Devo dire e non so con questo non sarò l'ultima a oppormi, ovviamente anche molto piccate, perché quando abbiamo detto, ma guardate che nell'elenco dell'ordinario diocesano cioè di.
Del Vescovo di Bari c'è una festa patronale, una festa patronale, noi stiamo a quelle ci hanno ricordato che loro sono quasi comuni, che la tradizione antichissima io sembravo una che non ha mai studiato storia nella vita sua quindi, insomma, ecco e questo va bene grazie appunto a finire.
Scherzare.
Come?
Allora, se siete d'accordo, io passerei al all'ordine del giorno integrativo e lascerei alla fine la PdL Casili perché, insomma, dobbiamo alla fine rinviarla e passerei al punto che tratterei insieme, ovvero audizione richiesta dalla Presidente Parchitelli in merito alla legge al ddl Disposizioni in materia di attività culturali, ricreative e di spettacolo e poi al voto del ddl numero 158 del 31 luglio 2025 Disposizioni in materia di attività culturali, ricreative e di spettacolo. Faccio una premessa prima che iniziamo a discutere questa questa norma.
Come tutti voi sapete, avevamo tutti quanti, all'interno di questa Commissione, un programma diverso. Noi eravamo pronti ad aprile ad accogliere questa questa legge, eravamo tra l'altro anche ci stavamo ponendo il tema delle nostre vacanze pasquali, che voleva qui volevamo rinunciare perché eravamo determinati a voler fare un'opera di condivisione sui territori di questo testo di legge che è molto atteso dagli operatori culturali, motivo per cui ho ritenuto di convocare la Commissione e il 4 agosto. Questo però ci porta a ridurre notevolmente quello che è il lavoro che noi avremmo voluto fare sui territori. Ma io per prima ho deciso di fare non un passo indietro, ma un passo di lato, perché siamo a fine consiliatura e quindi in questo momento storico, vanno prese delle decisioni e siccome ripeto.
C'è grande attesa su questa norma, quindi penso che il voto sia importante garantirlo. Ciò non toglie che, se, così come noi abbiamo in programma, il Consiglio si terrà nella intorno alla ai primi di settembre, io suppongo intorno alla seconda settimana di settembre quello che io chiedo sin da ora all'Assessora e al direttore seppur diciamo, io mi auspico che oggi noi voteremo questo questa norma in Commissione, ma quell'attività di condivisione, soprattutto con i componenti di questa Commissione che ne avessero che ne hanno la volontà.
Se può essere fatto ugualmente prima dell'approdo in Consiglio. Naturalmente, se c'è se c'è il desiderio e se ci sono richieste in tal senso, allo stesso modo anche con tutti gli altri Consiglieri che magari vorranno avere maggiori informazioni, so che c'è stato un partenariato molto lungo su questa legge, che è durato tanti mesi, quindi è stata vista rivista Astra vista emendata, e sono state accolte, diciamo più o meno tutte le istanze che sono pervenute. Quindi la gran parte del lavoro di condivisione con gli operatori è stata, è stato già fatto e quindi, da questo punto di vista, noi siamo abbastanza certi che quando andremo nei territori troveremo già una grande condivisione sul testo di legge, però quello che io vorrei innanzitutto chiedo che oggi ci venga illustrato ci venga illustrato non soltanto il testo nel suo complesso, ma quali saranno gli sviluppi dopo l'approvazione di questo testo, ovvero quali saranno i cambiamenti più importanti che porterà questa questa nuova norma e poi dopo l'approvazione, se c'è qualcuno, qualcuno, ad esempio, so che la collega Di Bari, la collega Spina già avevano questo questo desiderio di fare un'attività di condivisione sui rispettivi territori, che questa disponibilità venga garantita, quindi lascio la parola all'Assessora, magari per la presentazione del testo grazie come prima faccio giusto un cappello introduttivo poi libertà, parte tecnica, gli approfondimenti, lascio al.
Dottor Patruno e alla dottoressa CIS Tulli Candela.
Allora intanto siamo ad un SD, quindi ancora un uno schema di disegno di legge e come ricorderete anche dalla prima Commissione cultura a cui ho partecipato, è stato veramente un obiettivo di mandato da quello che mi sono posta sin dall'inizio su cui avevo già cominciato a lavorare a settembre dell'anno dell'anno scorso.
Chiaramente era indispensabile dopo vent'anni, perché la legge 6, insomma, è piuttosto obsoleta, come dire, innovare la maniera in maniera organica, la norma,
C'era stato un primo tentativo, credo nel 2017 dottor producono. Chiedo conferma 2017 2020 anche in funzione del fatto che.
Ovviamente, ma a causa della pandemia, il settore più colpito, effettivamente.
Dalla pandemia da Covid 19 era stato proprio il settore delle attività culturali e dello spettacolo dal vivo, quindi era necessario definire un quadro normativo,
Capace veramente di tutelare le lavoratrici e i lavoratori dello dello spettacolo e, in particolare, ovviamente, la legge si strips, si ispira a principi di trasparenza, di pari opportunità, di sostenibilità, anche in ottemperanza, con insomma ad Agenda 2030. Ma soprattutto credo che la cosa che possa dare sollievo e e respiro possa essere il fatto che prevede una.
Progettazione pluriennale che quindi consenta in maniera continuativa, perché da un ascolto intanto preliminare che è cominciato già nel giugno dell'anno scorso di tutti gli operatori culturali era emersa proprio la difficoltà da parte degli operatori e delle imprese culturali di poter fare una programmazione.
E quindi stabilire un quadro finanziario stabile può veramente dare questa questa opportunità, ovviamente noi, nel definire i principi base che sono appunto la qualità e la sicurezza del lavoro degli operatori culturali, interventi concreti per dare maggiore sicurezza e stabilità, diritti e dignità agli operatori culturali,
E la programmazione pluriennale, appunto, come dicevo prima, ma anche.
Il.
Favorire l'occupazione giovanile e femminile, in particolare dando attenzione all'inclusione sociale la parità bit retributiva di genere, l'accesso al credito alle imprese culturali e la promozione dei talenti, il sostegno alle imprese culturali, pugliesi, il sostegno anche alle candidature delle città, pugliesi, tutto questo è emerso da un confronto.
Ho serrato e molto produttivo molto costruttivo con il partenariato economico sociale. Ovviamente adesso è fondamentale questo questo passaggio in in Commissione. Io mi auguro che veramente tutti quanti voi, come dire,
Rappresentate i vostri territori e se veramente, come diciamo sempre, anche il posizionamento della nostra Regione,
E migliorato negli anni grazie proprio alla valorizzazione del patrimonio culturale e alle attività culturali. Credo che sia fondamentale che questa questo disegno di legge possa avere veramente il sostegno di tutti. Ovviamente ci sono.
Anche altre regolamentazioni. Adesso non le trovo, ma, insomma, ce ne viene riformato. Appunto l'Osservatorio regionale, che diventa Osservatorio regionale della cultura, della creatività e dell'Expo dello spettacolo, viene introdotta una disciplina normativa organica per il Consorzio Puglia, culture che ne era privo, mentre viene riformata quella viene revisionata, la disciplina normativa di Apulia, Film Commission.
Viene istituita la mediateca regionale e la novità fondamentale è l'istituzione del fondo regionale unico della cultura, della creatività dello spettacolo dal vivo.
La dotazione finanziaria sarà per l'annualità 26 27 di 14 milioni di euro, però le attività culturali potranno anche essere fatte con il sostegno di altri di altri fondi,
Niente, io veramente faccio un appello corale a tutti perché io vengo da 25 anni di antimafia sociale e ho impostato questo mandato con veramente grande spirito di servizio e lo improntato sull'ascolto, e questa è questo disegno di legge, è veramente la risposta.
Ai bisogni e alle necessità degli operatori culturali, che hanno dato un contributo straordinario in questi anni alla crescita anche della della nostra Regione, del del PIL della nostra regione, ma anche, appunto, a quell'immaginario collettivo che colloca la nostra Regione come fra le più diciamo ambite anche d'Italia perché molte delle attività culturali svolte.
Generano una gara, un grande ritorno sui territori e a livello di immagine, ma anche e soprattutto di di crescita, di occupazione, possono essere un'occasione anche di occupazione, come dicevamo prima. Quindi, in particolare, punteremo proprio su sui giovani e sulla valorizzazione dei talenti che per noi è, insomma, è una priorità e il sostegno alle imprese culturali pugliesi grazie.
Grazie Assessora, prego, prego, consigliera, spruzzi io.
Presidente, lei sa come penso che è noto, il diciamo il mio parere favorevole sul sul percorso che abbiamo iniziato e che siamo, diciamo, tentando di portare a termine e.
Il c'è qualcosa che però io vorrei comprendere è che porto alla vostra attenzione uno.
È sicuramente, anche se oggi approviamo questo documento, dovrà passare poi dalla prima Commissione, perché comunque porta delle degli stanziamenti di carattere economico e quindi dovrà passare dalla Commissione, che non penso si riunirà in questi giorni, ma sicuramente la diciamo Levant la la data sarà spostata ai primi di settembre. È vero anche che.
È stato presentato un emendamento nel nell'ultimo nell'ultimo Consiglio regionale, che.
Presentava addirittura la legge, che avrebbe consentito anche un'approvazione a un po' più rapida, un po' più veloce della dello stesso percorso, e quindi io mi chiedo poiché fermo restando il fatto che diciamo la regolamentazione, gli obiettivi, la nuova rimodulazione delle strategie è fondamentale ridefinirla.
Anche perché, insomma, va bene, va vara aggiornata e l'urgenza di poter di, diciamo, intraprendere un discorso, un una votazione che poi si deve fermare, si deve fermare necessariamente, perché va ripresa a settembre, qual è la la, diciamo la necessità di fare questo.
Questa questa cosa oggi, piuttosto che nel prossimo Consiglio, sarebbe stato sicuramente molto più semplice e molto più tranquillo,
Non ho capito in che senso del prossimo Consiglio nel prossimo Consiglio nel prossimo Consiglio probabilmente si discute quell'emendamento presentato che ho capito ora è chiaro non sia nella gestione della legge per intero Consiglio. Sì, noi stiamo facendo le entrambe le strade restano in piedi perché dico entrambe innanzitutto aver messo proprio perché c'era questa urgenza di voler approvare questo testo prima della fine della consiliatura. Io, insieme ad altri colleghi che insomma che condividono questo percorso, abbiamo presentato questo emendamento che è la stessa norma che stiamo approvando oggi, che tra l'altro è stato refertato e che è che resta incardinato. Dopodiché ho anche ritenuto, trattandosi di una legge quadro, di provare a fare il percorso ordinario nel senso l'approvazione. In Giunta, proviamo a fare il voto in Commissione a farla andare in prima. È inutile dirci che se al prossimo Consiglio sarà arrivato questo, ritireremo l'emendamento, altrimenti noi andremo al voto con l'emendamento, quindi questo è una legge quadro dove il percorso naturale è quello che venga approvato dalla dal Governo, dalla Giunta e che poi venga discusso all'interno delle Commissioni perché quella approvazione fatta quella presentazione di emendamento fatte in Commissione.
Ha visto partecipi chi di noi si è interessato al testo come me, te la collega Di Bari, però è mancato, diciamo il momento di condivisione con tutti i colleghi commissari che secondo me è importante fare oggi e anche magari con i colleghi della prima, perché parliamo di una legge quadro, quindi che diventa patrimonio di tutti di tutto il Consiglio regionale,
E, sebbene abbiamo, diciamo questa fretta di di avere, diciamo, l'approvazione prima della fine del mandato, perché altrimenti noi andiamo a verificare non tanto il lavoro nostro, perché noi siamo qui per lavorare per fare questo, ma quanto più il lavoro fatto da tutti gli operatori economici che e sindacali che per un anno intero,
Si sono visti, si sono litigati, hanno trovato la quadra e quindi oggi a me piace insomma concludere fare questo questa approvazione per valorizzare il loro lavoro, principalmente.
Se tu riesci ad arrivare il testo con tutti i passaggi naturali, l'emendamento ripeto, che sta incardinato ed è refertato,
Resta lì, quindi noi lo lo metteremo al voto, è inutile dirci che io me l'aspetto l'alzata di mano e dire, ma questo maxi emendamento, però noi sappiamo perché l'abbiamo fatto, quindi proviamo a fare a fare entrambi entrambi i percorsi, sapendo insomma che uno non non esclude l'altro il primo che che arriva a essere chiamato al voto quello voteremo, dottor Patruno prego,
Sì, grazie ai produttori di aggiungere qualche elemento, anche magari, per rispondere alla consigliera, lo considero la spina.
E parto da questo allora intanto mi permetterete, cioè abbiamo discusso poco fa delle leggi, bande e feste patronali, in realtà tutte le norme che hanno fatto abbiamo avuto, come dire, la responsabilità e l'onore, se posso dire di refertare sono nate in questa Commissione sono nate come dire partorite proprio della Commissione quindi.
Per quello, ovviamente, che che tocca a me e quindi diciamo soltanto dal punto di vista tecnico il fatto che questa Commissione non discutesse del più importante testo normativo relativo per cui, come dire, noi abbiamo piacere che questo accada. Poi, ovviamente, la Commissione valuterà quello che ritiene. Aggiungo però un elemento, riprendendo quello che diceva la Presidente e che anticipava l'assessore, questo disegno di legge andò quasi in approvazione nel giugno 2020, andò in Giunta in approvazione. Come SdL può, naturalmente piomba. Eravamo nel pieno della pandemia, per cui diciamo Consiglio, andò scioglimento, seppur posticipato, e quindi non vide la luce, però diciamo gli operatori che anche all'epoca, concorsero a discutere e ad approfondire. Non credo sia mai stato un testo così ampiamente condiviso.
Rimasero, come dire con l'amaro in bocca, perché quel quel disegno di legge rimase solo approvato dalla Giunta e quindi diciamo un po' la preoccupazione di chi ha lavorato a lungo con loro e che anche questa volta, come dire, si determina condizioni di lasciargli il secondo amaro in bocca ma adesso, al di là di queste considerazioni entro nel merito ci sono ragioni,
Al di là di quelli ovviamente strategiche di coerenza con la pianificazione e la programmazione. Ci sono una serie ragioni tecniche che impongono questo passaggio. Vi cito soltanto il titolo della norma precedente che questa va ad abrogare o sottolineando questo, voglio dirlo con grande forza che la legge 6 del 29 aprile 2004 è stata una grande legge che ha esplicato in questi vent'anni i suoi effetti, ha consentito al sistema di arrivare, come dire, dove è arrivato e ricordo che nel 2004 questa norma fu approvata a fine legislatura, era il 29 aprile dall'amministrazione Fitto. Quindi da questo ed era la norma che istituiva la pure fin Commission addirittura quindi era fortemente innovativa.
E nasceva a cavallo della riforma del Titolo quinto della Costituzione, che introdusse la competenza concorrente sulle attività culturali tra lo Stato e le Regioni, cominciando a generare quel caos che imponeva la disciplina normativa a livello regionale. Ma il titolo di quella norma, proprio perché nasceva in quella situazione di transizione, era norme organiche in materia di spettacolo e norme di disciplina transitoria delle attività culturali, cioè allo spettacolo veniva riconosciuta una dignità.
Le attività culturali. Per le ragioni che dicevo, prima di questa transizione costituzionale era assegnato una disciplina transitoria che poi, ovviamente, come spesso capita in Italia è diventata disciplina permanente per vent'anni. Ma questo diciamo, è una parentesi, quindi, il primo obiettivo della legge della riforma e sistematizzare la disciplina della cultura e dello spettacolo sullo stesso piano.
Perché?
Ovviamente possono apparire così delle sottigliezze filologiche no, lo spettacolo e riconosciuto nel sistema normativo nazionale.
Come il sistema teatro danza, musica spettacolo viaggiante ed è oggetto di cofinanziamento da parte del Ministero della cultura, con il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo già fondo unico spettacolo la cultura invece le attività culturali e creative, perché si aggiunge la creatività quindi le arti performative, le mostre eccetera spesse volte stanno solo incarico alle Regioni non c'è quel corposo contributo statale per cui la disciplina regionale è fondamentale. Vi è più.
Nel 2013 con la riforma delle Province, la famigerata riforma delle Province, le competenze in materia di attività culturali, spettacoli, musei, biblioteche e turismo, su cui le Province svolgevano un ruolo fondamentale di sostegno, soprattutto a come dire alle attività culturali minori, è completamente è venuta meno e ovviamente la legge 6 del 2004 disciplinava anche il concorso tra regioni e province sulle attività culturali, ciò che era proprio il più possibile. Terzo, di nuovo la riforma. La legge sulle Province ha determinato quella situazione nella gestione dei biblioteche, delle attività connesse dei musei, che oggi sta in capo alla Regione. A seguito di una serie di norme del 2013 e 14 che non sono coordinate con il testo vigente della legge 6 2004, questo diciamo una premessa fondamentale che rende necessaria la riforma. Ci sono poi una serie di altri aspetti. Ovviamente qui andrò velocissimo, altrimenti potremmo trattenerci ventiquattr'ore a discuterne.
Ma ci sono alcuni elementi che vorrei sottolineare con forza. Il primo, il rapporto tra la Regione e gli enti locali, le funzioni in materia della Regione e le funzioni degli enti locali, perché le attività culturali vedono competenti dal punto di vista costituzionale degli enti locali,
Ma il messaggio che è venuto da tutti gli operatori e che spesse volte gli enti locali ci riferiamo ai Comuni posto. Come ho detto, le province sono fuori gioco o non dispongono dei fondi necessari o quando questi fondi vengono messi loro a disposizione dalla Regione. Hanno criteri di distribuzione di questi fondi non rispondenti a quei criteri di evidenza pubblica a parità di condizioni di parità di trattamento, eccetera, eccetera, che vedono discriminati alcuni e favorire gli altri. Allora la norma, fissando regole generali per tutti i trasparenza, parità di condizioni, procedure di evidenza pubblica, eccetera, a partire dalla Regione, naturalmente estende,
L'obbligo di applicare queste regole del gioco anche ai Comuni, soprattutto quando i Comuni vengano trasferiti i fondi regionali per essere a loro volta assegnati agli operatori sul territorio. In questo senso, la norma va ad abrogare una serie di norme vigenti che stavano in capo a Regione, ma che sarebbe assai più opportuno che gestisce autogestito dei Comuni. Sulla base però di queste regole condivise e comuni e trasparenti. Mi riferisco al Fondo cultura ex articolo 15 della legge 42.016,
Viene abrogato e la relativa dotazione che viene incorporata. E una dotazione che verrà rivolta ai Comuni assegnata ai Comuni per far fronte alle attività culturali di spettacolo che abbiamo chiamato con la nuova versione a minore intensità di investimento, cioè quelle più piccole, fino a 30.000 euro, ma sulla base di regole chiare, cioè il Comune prenderà questi fondi dalla Regione per distribuirli e nel momento in cui si darà un regolamento semplice, il cui schema noi andremo ad approvare, sulla base del quale andare ad assegnare le risorse a tutti, equamente e così via, dicendo nei limiti, ovviamente, le dotazioni finanziarie assegnate. Questo è un aspetto estremamente rilevante fortemente richiesto dagli operatori. 1 2.
Si prevede nella norma che il momento nel quale la Regione finanzia una serie di soggetti.
A livello locale si tenga conto del fatto che ci sono dei soggetti che svolgono sul territorio determinate attività e si svolga un'azione di coordinamento per valorizzare gli investimenti che la Regione spesse volte cofinanzi allo Stato, in modo da come dire, fare in modo che la programmazione culturale si trasformi in un palinsesto unico di attività culturali, di spettacolo che possa essere utilizzato anche come strumento di promozione del territorio, in modo che i Comuni con la Regione, le Province possano andare nelle fiere del turismo, a presentare il palinsesto e le attività culturali definito per l'anno successivo e quindi attrarre turisti sulla base di un'offerta culturale predefinita, e questo è un altro aspetto estremamente rilevante. Terzo aspetto, si incentiva l'utilizzo come premialità, naturalmente, di contenitori culturali, le biblioteche, i musei, teatri, cinema, eccetera, su cui la Regione ha già fatto un investimento per valorizzare quell'investimento, cioè un privato che realizza attività culturale e utilizza la biblioteca di comunità che la Regione ha già finanziato. Su presentazione l'istanza comunale si va a valorizzare un investimento regionale senza che si vada, come dire a fare lo spettacolo da altre parti cosa che è legittima, naturalmente si può fare, ma è un criterio di premialità e questo è un aspetto estremamente rilevante.
Accennava l'Assessore molto importante, una sistematizzazione della disciplina degli enti partecipati, in particolare la Puglia, Film Commission e il Consorzio Puglia cultura in quest'ultimo caso il Consorzio Collio culture. L'ex Teatro Pubblico Pugliese, per intenderci, non ha.
Attualmente una disciplina normativa,
Nonostante sia l'ente che presidia una serie di attività importanti, a partire dal circuito teatrale di cui i comuni sono soci e ma è disciplinato semplicemente non contratto consortile.
In cui la Regione mette tanti soldi, i Comuni mettono tanti soldi, chiaramente, un'operazione di questo genere, non disciplinata dalla legge regionale, appare una contraddizione davvero grave la disciplina di Puglia, culture di Apulia, Film Commission partono da un presupposto che l'altro appello che sia in questa Commissione sia gli operatori ci è stato posto con forza. Gli enti partecipati dalla Regione non devono andare in concorrenza con gli operatori privati sul mercato, cioè Puglia, volture oppure fin Commission non devono organizzare eventi che potrebbero organizzare i privati? La norma stabilisce nell'articolo 1 quello dei principi.
Che gli enti partecipati dalla Regione che si chiamano enti organismi di interesse regionale devono operare prioritariamente a sostegno delle imprese culturali e creative o delle associazioni e degli operatori sul territorio.
Poi, se ci sono grandi eventi di natura regionale, possono essere incaricati di organizzarli, ma non devono andare in concorrenza sleale tra virgolette, perché ovviamente sono soggetti partecipati dalla Regione questo discorso vale anche per tutte le altre fondazioni partecipate dalla Regione, dai Comuni.
Sono 10, allo stato attuale, le conoscete, la legge stabilisce che queste fondazioni, essendo fondazioni regionali, devono operare a servizio dell'intero territorio, abbiamo citato prima Putignano la Fondazione Carnevale di Putignano, deve presidiare, coordinare, favorire l'integrazione tra tutti i carnevali che si svolgono sul territorio e fare in modo che quel palinsesto unico delle attività carnascialesche che caratterizzano tutta la Puglia possa essere strumento di promozione del territorio avendo ovviamente alla Fondazione una disponibilità finanziaria personali, organizzazione diversa da altri contesti territoriali, aspetto particolarmente rilevante.
Ancora, c'è tutto un capitolo della norma legato agli strumenti di incentivazione, cioè noi andiamo a disciplinare il sistema dei cosiddetti partenariati pubblico, previo privati in maniera più ordinata e più sistemica, cioè.
La dotazione che la legge prevede. Sottolineo su questo aspetto che è molto significativo, anche per rispondere alla consigliera Spina rispetto alla Commissione. Prima la parte finanziaria non prevede un euro in più rispetto agli stanziamenti finanziari già approvati a bilancio nel 2026 e 27, perché la norma decorrerebbe comunque dal 2026. Quindi il referto che voi trovate finanziario tecnico, finanziario allegato a questa norma, è un referto, mi permetterà di dire, Presidente, che non ho mai visto fino ad oggi torniamo in nessuna disegno di legge, né d'iniziativa del Governo, né di iniziativa consiliare fino ad oggi è un referto che ci è stato chiesto dopo un parere della Corte dei conti sul sistema normativo regionale monstrum enorme, che addirittura si esprime articolo su articolo devo ringraziare la collega, ci studi alla collega Mandelli, ai nostri colleghi funzionari su tutti i capitoli della legge, dall'articolo 1 Principi e finalità fino alla norma finanziaria, per spiegare anche le ragioni per le quali un determinato articolo, un determinato comma non ha necessità di copertura finanziaria e dove invece c'è la un'analisi dello storico della spesa che è stata effettuata negli ultimi tre anni e rispetto alla programmazione europea degli anni precedenti, puntualissima. Vi invito davvero a leggerlo quel referto e che è stato faticosissimo dei nostri uffici. E una prima assoluta che io mi auguro non per il no no, non mi auguro per gli altri colleghi che diventi, come dire, la regola perché davvero è faticosissimo, però li trovate tutti i dettagli di come si arriva a quelle cifre. Ora quell'articolazione finanziaria quindi non va ad incrementare di un centesimo gli stanziamenti a bilancio.
Che non sono sufficienti a far fronte al sistema, ma la norma serve a garantire uno zoccolo duro sul bilancio autonomo che ci consenta di dare certezze agli operatori nella prospettiva della programmazione pluriennale cui faceva cenno l'Assessore, adesso vi cito in maniera così tra parentesi, per divertissement, avendo incontrato qualche giorno fa l'assessore alla cultura del Comune di Milano, gli abbiamo chiesto che noi c'abbiamo Starz la tendenza penale a chiedere quanto a bilancio del Comune di Milano autonomo, non fondi strutturali c'è sulla cultura e come Milano, cioè 42 milioni di euro annui.
35 sulla cultura con il Comune, il Comune di Milano però, naturalmente ci ha spiegato l'Assessore che gestiscono anche le scuole civiche, qui sempre 45 milioni sono noi stiamo prevedendo 14 milioni di euro su base regionale, ma ci tengo a dire che, siccome la norma prevede espressamente,
Che per le finalità della stessa è possibile ricorrere ai fondi strutturali e di investimento europei. Vi annuncio, riprendendo check in calce che la collega ci Stilli si accinge a predisporre bandi, che sullo spettacolo dal vivo, quindi al netto dei 14 milioni stanziati dalla legge, va a stanziare sul triennio 25 27 25 milioni di euro per i soggetti FUS, cioè quelli che prendono i fondi dal Ministero e che noi dobbiamo cofinanziare perché mantengano quei fondi. Ne abbiamo discusso a lungo in questa Commissione su finalmente coi fondi di coesione. Siamo in grado di dare questa risposta? Più 15 milioni per i soggetti extra FUS, cioè soggetti che non prendono i fondi ministeriali e che hanno necessità. Questo andrà a coprire lo spettacolo. I 14 milioni della legge andranno a coprire le attività culturali. Ecco perché di nuovo importante incastrare attività culturali e spettacolo dal vivo, ma dicevo e vado alla chiusura della importanza della articolo legato agli incentivi, cioè qui stiamo parlando di finanziamenti, tutte le risorse a cui ho fatto cenno a fondo perduto.
Fronte naturalmente di un cofinanziamento che gli operatori privati e pubblici i Comuni devono mettere in realtà, noi andiamo a istituire con l'articolo questo voglio citarvelo, perché di grande rilievo e di grande innovazione oltre ovviamente trascuro il tema della organizzazione della programmazione regionale che è triennale che fa capo al Piano strategico su base decennale eccetera eccetera.
Si allinea col Ministero e così via dicendo la Mediateca va ad inserirsi nell'ambito del sistema dei poli biblio museali, ormai a livello regionale, con la testa nel capoluogo, poi abbiamo gli hub nelle province dei capoluoghi di provincia e poi le biblioteche di comunità nei comuni ma dicevo l'articolo qui su cui voglio soffermarmi è il 18, esatto, ah no, scusate prima di arrivare al 18,
In questa logica di sistematizzazione del sistema normativo regionale. Andiamo ad abrogare anche la norma sulle orchestre giovanili. Pugliesi è quella sulla capitale cultura di Puglia, perché abbiamo ritenuto che non dovessero essere delle norme spot legate al bilancio, ma dovessero essere norme strutturali all'interno della legge quadro su cultura, creatività e spettacolo, per cui le orchestre giovanili di grande prestigio nazionale e internazionale le trovate strutturalmente all'interno della norma. L'articolo 13 è la capitale cultura di Puglia diventa un articolo ad hoc con una modalità, diciamo che va anche a correggere il meccanismo che si è ingenerato. Voi sapete che attualmente.
La candidata pugliese o le candidate pugliese, che arrivano tra i primi 10 finalisti al titolo di Capitale italiana, hanno automaticamente il titolo di Capitale cultura, e quindi abbiamo situazioni di tanti Comuni, pugliesi che si candidano non tanto per il titolo di Capitale italiana della cultura ma per provare ad arrivare tra i primi 10 e prendere i 300.000 euro regionali non funziona. L'obiettivo è costruire un progetto da capitale, cultura italiana o pugliese. Allora la riforma, quell'incorporazione, la norma vigente prevede che ci sia una fase selettiva a livello. Chi vuole candidarsi a capitale italiana della cultura fa una fase selettiva con Regione. Ovviamente sono tutti liberi poi di candidarsi al titolo italiano, ma.
E sulla base delle regole normative che la Regione individua la sua candidata, il sistema regionale individua la sua candidata a capitale italiana della cultura. Se vince il titolo, ovviamente non andremo a cofinanziare il milione di euro che il Ministero mette a disposizione. Se non lo vince, comunque, sarà la capitale culture di Puglia, ripeto, ciò non impedisce agli altri di candidarsi e, auspicabilmente, di vince. A quel punto abbiamo sbagliato tutto noi, ma in realtà non si possono avere tre quattro candidature a capitale italiana cultura, perché questo indebolisce le stesse candidature pugliesi e soprattutto se poi arrivassero come è successo negli ultimi due anni, più di una città pugliese tra i tre finalisti sa i 300.000 euro o li si spartisce tra 3 4, eccetera. O bisognerebbe moltiplicarli per 3 4, cosa che ovviamente non è colpa compatibile col bilancio. Chiudo, Presidente, mi perdoni.
Su questo riferimento che dicevo al agli incentivi, il 18 grasse Angelica.
Scorrendolo ovviamente il tema dell'ecosistema digitale, Turismo e cultura fondamentale. Gli albi che erano previsti dalla vecchia norma vengono completamente abrogati perché non sono ormai superati, diciamo, dalla modalità di funzionamento della pubblica amministrazione, e c'è un ecosistema digitale che è il vero sistema digitale di censimento degli operatori. Solo chi è iscritto in questo DMSA Digital Management system può accedere poi ai finanziamenti, avendone costi, un censimento chiarissimo degli operatori. Gli incentivi, cosa implicano uno, la possibilità di dar vita a un fondo rotativo anche cofinanziato dall'Istituto per il credito sportivo e culturale, che consenta di far fronte al grande problema dei tempi di erogazione dei fondi pubblici. Con queste anticipazioni, a questo fondo rotativo come un po' il Fondo rotativo per la progettazione, che attualmente già esiste, si consente di anticipare i fondi che verranno assegnati da Regione o da altri enti, compreso lo Stato, e nel frattempo poi restituirli al momento in cui, cosicché le attività possano partire.
Istituto credito sportivo. Dico quello perché ha un meccanismo per il quale queste anticipazioni sono anche a tassi di interesse zero, quindi va restituito il capitale, ma col Fondo rotativo questa cosa diventa automatica. E poi i partenariati speciali pubblico privato degli incentivi perché si creino delle forme di cooperazione tra il pubblico e il privato vere.
In un contesto come quello meridionale, in cui i privati non partecipano fino in fondo al cofinanziamento delle attività culturali, in questo senso la collega Candela ha inserito in tutti i bandi che noi andremo a pubblicare su interventi infrastrutturali sul patrimonio culturale, un'antica norma statale del 2 nel 1949 la cosiddetta legge 2% che prevede che nei quadri economici degli appalti lavori per qualunque tipo di opera pubblica ovviamente noi lo facciamo sugli interventi relativi al patrimonio culturale fino al 2% o comunque percentuali variegate a seconda dell'entità dell'opera dell'appalto vada destinato alla realizzazione di opere d'arte.
Che arricchiscano e valorizzino quell'opera pubblica. Quel museo con la biblioteca, quel sito archeologico, eccetera. Lo abbiamo introdotto obbligatorio. Non è un elemento di premialità. Per la verità, tant'è che c'è una legge nazionale che lo dice con l'obiettivo di favorire questa la componente creatività della legge, i giovani artisti e creativi pugliesi che possano avere l'occasione di abbellire il patrimonio culturale pugliese con opere della propria creatività e il tema della valorizzazione dei talenti. Abbiamo rafforzato enormemente la vigilanza, i controlli della Regione, anche sull'uso dei fondi di bilancio autonomo perché, come sapete, mentre sui fondi strutturali le regole sono stringenti, applichiamo regole, ovviamente, che non sono così stringenti, ma che sono assai più rigorose rispetto al controllo. Perché è capitato spesse volte i tentativi di rendicontazione più volte diciamo soprattutto quando intervengono gli enti partecipati all'ente partecipato alla dal Dipartimento, a un altro Dipartimento e così via dicendo, devo dire che la situazione è migliorata profondamente. Si vanno infine ad abrogare tutta una serie di piccole norme. Alcune le ho citate, ma con questo obiettivo specifico quello di fare in modo che, se una norma ha valore per quello, facevo riferimento all'inizio a quelle che sono state approvate tu questa sede.
Non può essere semplicemente l'emendamento di una legge di bilancio che ovviamente poi vive solo in funzione del rifinanziamento negli anni a venire in quella nelle successive leggi di bilancio, una norma quadro strutturata come questa, se capitale, cultura, orchestre giovanili, convergono in una norma di questo genere c'è maggiore probabilità maggiore certezza che invece la copertura finanziaria sia assicurata stabilmente perché ha una norma quadro va assicurata una copertura stabile grazie,
Allora, direttore, io, siccome penso che ci siano dei colleghi che devono andar via, ditemi voi se è così, io vorrei continuare, diciamo la l'illustrazione e soprattutto a io stesso avrei da fare qualche domanda, però lo farei anche successivamente la mettere al voto perché si tratta esclusivamente di,
Di avere quanta più condivisione possibile è di questo che è il testo della norma, però vorrei mettere al voto prima che i colleghi si allontanino perché penso di aver capito che c'è qualcuno che si deve allontanare, se siete d'accordo, ditemi se per voi va bene.
Sì, no, lo so che se si fa il contrario, però non vorrei perdere.
Il numero però, visto che io credo che ognuno di noi avrà il compito e ribadisco la richiesta che questo compito lo dobbiamo avere accompagnati dal direttore dell'assessora di promuovere la legge sui territori.
Ho bisogno di comprenderla al meglio, per questo mi fermerò anche dopo per ulteriori spiegazioni e chiarimenti, preciso una cosa direttore,
Direttore.
Sì, un secondo io, durante una cosa soltanto durante la fase.
Della discussione in Commissione bilancio all'Assessore o diciamo al Dipartimento, chiederò un chiarimento è proporrò in quell'occasione un emendamento che è di una parola, però che.
È un cambiamento che c'è stato dall'emendamento che noi abbiamo presentato qui, perché noi avevamo scritto nell'emendamento le stesse somme identiche però non inferiore a perché diciamo ci serviva per. Per quanto riguarda la programmazione degli anni futuri, invece, oggi qui ritrovo la sì. Per questo ne discuterò con l'assessore in Commissione bilancio. Qui vedo per euro e non non inferiore a. Quindi in fase di prima Commissione. Da questo punto di vista io chiederò all'Assessore perché, diciamo, ha proposto questa modifica, è personalmente chiederò di tornare alla dicitura precedente e quindi la consigliera Di Bari firmerà con me questo emendamento. Per tornare alla dicitura precedente, va bene, prego Dirigente, ci studi una piccola osservazione, premesso che abbiamo veramente lavorato tanto tantissimo su questa norma e anche per farne tutte le le versioni in versione Giunta, che son tutte diversa, ovviamente.
Ho qui sotto il profilo formale, io credo che, essendo quasi oserei dire un testo unico meriterebbe di arrivare come tasso unico e non come una a una le, un articolato unico, con tutto il rispetto per come arriva una norma bassa che arriva la parola alla Giunta e sguardo là perché,
E sto guardando l'altra giurista pari all'angolo.
Parliamo a varie Colli, perché durerà nel tempo e sarebbe veramente brutto per noi richiamare l'allegato del bilancio tristissimo.
Punto era quello che mi sono parole,
Quando la dobbiamo presentare sui territori, non possiamo presentarla con me l'emendamento allegato ad una cosa che non c'entra niente, poi proprio con la cultura, quindi oltre però che ne vengono però devo dire che c'eravamo con se confrontati con la collega Parchitelli e entrambe comunque ritenevamo l'approvazione di questa di questa norma essenziale per mettere ordine e per innovare tutto il il percorso quindi,
E quella è stata una strategia che, insomma, doveva essere utilizzata, ma ritengo che effettivamente il percorso giusto sia questo avevamo anche pensato ad un percorso che portasse la Commissione, poi abbiamo saputo che non era possibile questa cosa in giro per le province, perché è vero che c'è stato questo confronto con gli operatori del PEF CNEL degli operatori economici in genere che hanno contribuito alla diciamo alla definizione della della norma però è anche vero che la norma va portata sul territorio perché deve essere portata a conoscenza di chi materialmente dovrà utilizzarla, quindi ritengo che è così.
È corretto, dovremmo definire alcune altre cose, ma secondo me è un percorso assolutamente corretto, collega, deve allontanarsi, quindi metto ai voti.
Allora metto ai voti il ddl numero 158 del 31 7 2025 Disposizioni in materia di attività culturali, ricreative e di spettacolo.
Metterò ai voti articolo per articolo, faccio il controllo al primo articolo e poi dopo procediamo come sopra articolo numero 1 Favorevoli.
Okay, anche io, all'unanimità al Cosmina Clemente Di Bari splendidi,
Occhi tutti favorevoli, articolo 2, come prima articolo 3, come prima articolo 4, come prima articolo 5, come prima articolo 6, come prima.
Articolo 7, come prima articolo 8, come prima articolo 9, come prima articolo 10, come prima.
Articolo 11, come prima articolo 12, come prima articolo 13, come prima articolo 14, come prima articolo 15, come prima articolo 16, come prima articolo 17, come prima.
Articolo 18, come prima.
Articolo 19, come prima articolo 20, come prima articolo 21, come prima, e ora metto ai voti l'intero disegno di legge numero 158 del 31 luglio 2025, favorevoli.
Okay all'unanimità perfetto, il ddl è stato approvato all'unanimità, ma voi non ve ne andate perché noi continuiamo la discussione per chi naturalmente adesso prego intervenite, chi chi vuole rimanere, naturalmente o prima. Ho votato un piacere e un onore avere a che fare veramente con questi uffici con questo assessore, con questo Presidente, non penso sarà l'ultima Commissione in cui ci incontreremo, però potrebbe anche essere questo veramente vedere persone competenti, educati, capaci. Credo che meriti anche il voto bipartisan, molto spesso si fa politica anche in Commissione, qui non ne abbiamo mai fatto, quindi questo è il merito del di chi ti ha ideato. Ti ha preceduto, Presidente, anche di questa Presidenza, davvero grazie per il lavoro che avete fatto che fate che continuerà a fare grazie, grazie grazie a te, collega, per il costante sostegno. Allora chi vuole intervenire.
Sì e no, io faccio anch'io delle delle riflessioni, affinché magari nel perfetto siamo qui nel continuare l'illustrazione, magari ci se ci possiamo focalizzare su alcuni aspetti. Noi, durante le varie Commissioni che abbiamo fatto, abbiamo raccontato tante volte che su Apulia Film Commission questa norma avrebbe messo finalmente chiarezza.
Perché spesso questa Commissione è stata compulsata per fare audizioni sul tema e quindi quello che io volevo chiedere proprio questo, come come si va ad incidere, cosa andiamo a modificare su Apulia Film Commission, anche per dare maggiore trasparenza, visto tutte le istanze che spesso sono arrivata a questa Commissione?
Sì, sì, prego io giusto una donna, siccome appunto, vista la complessità del disegno di legge, se io dovessi chiedervi dal prossimo anno no, una volta varata questa legge, cosa effettivamente cambia per l'operatore culturale pugliese, cioè qual è secondo voi proprio bottom line più importante che noi possiamo anche raccontare ai nostri ai nostri operatori,
Prego consigliera Di Bari, si grazie, Presidente intanto non possono nascondere la soddisfazione, insomma di questa di questo passo in avanti che si fa si fa, perché è chiaro l'ho vissuto anche io in prima persona, quando ho avuto la delega e ed f e davvero era un'esigenza che era posta non soltanto delle popolazioni di culturali ma anche ne parlavamo spesso anche con il Presidente dell'allora Teatro Pubblico Pugliese Puglia, culture, è stato anche il suo primo obiettivo quando si è insediato, insomma, hai avuto l'incarico come Presidente parlo del professor Paolo Ponzio,
Anche a me non piaceva moltissimo l'idea di approvare questa riforma così importante. Con l'emendamento, però siamo un po' stati un po' tutti costretti, visto che i tempi si stavano allungando e la legislazione la legislatura stava per terminare e quindi per non lasciare ancora una volta gli operatori culturali senza una risposta concreta rispetto a quelle che erano le loro esigenze e non soltanto degli operatori culturali, perché, come abbiamo potuto vedere dall'illustrazione del Direttore vengono coinvolte più,
Più organismi anche gli stessi enti. Certo, la cosa che veramente più mi dispiace rispetto alla diciamo alla differenza rispetto all'emendamento che abbiamo presentato, è quello che evidenziava prima la Presidente. C'è non avere con la certezza sulla disponibilità delle risorse economiche. Purtroppo vanifica tutto questo sforzo che viene fatto dagli uffici, dall'Assessore, da noi commissari, dagli stessi operatori culturali, da coloro che hanno comunque fatto un pezzo e hanno dato un pezzo del proprio lavoro per la costruzione di questo di questo testo innovativo e mi dispiace anche perché.
Anche lo stesso, insomma, assessore Amati nel in questa Commissione, quando abbiamo parlato del del Fondo straordinario cultura di quelle che erano in difficoltà anche per andare a a soddisfare tutte le istanze che sono aree che erano arrivate e che sono arrivate anche per il 2025 e ci aveva confortato rispetto a quelle che erano le risorse che venivano messi a disposizione per il Fondo straordinario cultura, per cui la sensibilità.
Rispetto al tema era stata di già dichiarate dimostrata io, se per immaginare quale potrebbe essere la risposta da dare, che non spetta a me ovviamente al collega Lopalco, però e quella era una risposta concreta cosa gamba cambia cioè se ci fossero state delle risorse come dire ben sa stabilite CSIC quei 14 milioni fossero sicuri e certi sarebbe la prima risposta concreta che noi daremmo agli operatori culturali di sapere che quelle risorse sono lì, nessuno le va a spostare e ha quindi a diminuire o a ritardare, e che sono comunque l'elemento necessario e.
Fondamentale per poi poter fare una programmazione seria per poter poi fare un lavoro che venga considerato tale venga anche, come dire, è riconosciuto anche dalla stessa Regione, per cui io credo che una cosa che dovremmo fare tutti qua, tutti quanti insieme, e questo ulteriore battaglia che su quelli sulle risorse, perché non avendo quella, diciamo quella certezza poi chiaramente, poi la la, le, le le le esigenze di bilancio e da parte degli altri, gli altri Dipartimento, ci sono sempre ci sono, c'è sempre il aspetto emergenziale che, come abbiamo visto negli anni scorsi, è stato costituito proprio dal fondo sanitario e che quando ci hanno chiesto di andare ad erodere le le risorse, le prime che sono state attaccate e sono state proprio quelle del della della cultura.
E poi sentirsi cioè a sapere che già sono poche rispetto a quelle che sono le esigenze, se poi vengono pure a te, cioè vengono pure tolte perché non si è avuto insomma il tempo la capacità di di di impegnarle nel nei tempi giusti, chiaramente questo diventa insomma, ripeto un lavoro magnifico, straordinario, che va a chiaramente a dare più trasparenza nei criteri, a dettare anche la trasparenza anche gli stessi enti locali, che molto spesso, chiaramente, essendo di prossimità dei cittadini e delle associazioni,
Non nascondiamoci, diventa poi insomma anche la merce, diciamo legale, ovviamente di scambio rispetto a quelli che sono insomma i rapporti più con le associazioni più vicine, lo sappiamo quindi avendo invece una una una norma che a livello regionale va a dettare dei criteri univoci uguali per tutti sicuramente aiuta però la mancanza di certezza delle risorse, assolutamente non aiuta e questo penso che dovrà essere il nostro prossimo obiettivo oltre quello di farvi approvare la legge, però penso che ormai insomma, non ci sono motivi per non approvarla grazie.
Sì, condivido quello che hai detto Grazia, anche perché l'emendamento che noi abbiamo presentato, che aveva quella dicitura differente di una parola, ma sostanzialmente diciamo molto importante dalla dal bilancio c'era stato anche refertato positivamente, quindi per questo motivo, secondo me è importante dare certezza da questo punto di vista dal punto di vista delle risorse finanziarie e quindi noi dovremmo proporre di ritornare,
Alla voce precedente, direttore Patruno,
Sì, Presidente, diciamo, rispondo prima dal professor Lopalco che ciò che è più facile relativamente nel senso che se dovessi rispondere così l'impatto, avendola seguita sin dal principio la la risposta principale è che quello che poi riguarda tanti ambiti diciamo della disciplina normativa in Italia e anche la strategia della certezza del diritto, cioè dopo questi anni diciamo di grande otto volante, diciamo della cultura soprattutto dopo la pandemia, e avere regole chiare del gioco moderne, coerenti con la normativa statale, perché ovviamente, poi, in questa situazione di una norma del 2004 e di normativa nazionale, anche costituzionale, come dicevo cambiata in maniera vorticosa e non avere chiarezza poi su chi eroga cosa quando la eroga, quali sono i termini cofinanziamento? Io penso sia una cosa particolarmente importante, soprattutto dalla definizione. I rapporti tra Regione ed enti locali.
Tutto il resto diciamo e conseguenze in qualche maniera perché orientata alla semplificazione normativa e, se posso dire anche un altro aspetto importante, di solito le norme.
Le si fa senza avere però alle spalle l'esperienza, questa norma che nasce dopo 10 anni di governo del sistema della cultura e della creatività, da cui sono emerse una serie di problematiche, alcune evidenziate in maniera esponenziale dalla pandemia, altre che già c'era prima e che la pandemia ha semplicemente esaltato, oggi noi siamo andati a risolvere tutte quelle problematiche, ovviamente ne sorgeranno altre, ma gli operatori sanno che quello è il quadro delle regole su cui potranno contare nei prossimi almeno nei prossimi 10 anni. Ecco, diciamo così. Secondo me questa è la cosa più importante, poi ciascun dettaglio concorre in quella direzione.
Ora, Presidente, sulla Film Commission, direi due due cose, la prima e la lettera o del comma 3 dell'articolo 1, cioè un principio generale che dice che la Regione assicura che gli enti strumentali, controllati e partecipati dalla Regione di cui alla presente legge opere operino con la finalità prioritaria di valorizzare le imprese, gli operatori pugliese della cultura, della creatività e dello spettacolo. Questo è il compito degli enti partecipati. In particolare, poi, tra gli enti partecipati, ce ne sono due che sono i più rilevanti, anche quelli più ampiamente finanziati dalla Regione. Come socio, diciamo di maggioranza, che sono appunto la Film Commission e Puglia, cultura nell'ambito della Film Commission l'articolo 10 si vanno a, da un lato, tenendo conto che diversamente la Puglia, cultura, Film Commission e disciplinata anche una norma nazionale sulla Film Commission quindi l'attuale articolo 10 tien conto della normativa nazionale e la contestualizza al contesto territoriale. La Film Commission ha lavorato tantissimo in questi anni sul sostegno e l'attrazione delle produzioni cinematografiche di una logica, diciamo prioritariamente, di promozione del territorio o di quello che si chiama Cina e turismo. Qui viene ristabilita la funzione culturale prioritaria dell'Apulia Film Commission, che è quella di lavorare a sostenere lo sviluppo dell'impresa del cinema dell'industria cinematografica pugliese, nella prospettiva di genere al lavoro e occupazione.
E di far crescere la cultura d'impresa, cioè la legge punta a fare in modo che chi fino ad oggi è stato servente rispetto alle grandi società di produzioni nazionali e internazionali possa acquisire il ruolo non semplicemente di coproduttore, anzi di produttore esecutivo o di coproduttore, ma anche di produttori, il che significa orientare i fondi in una maniera diversa da come è stato fatto fino ad oggi. Non più un film fa un grande che punta solo a questo tipo di obiettivo, ma per esempio una serie di misure di cui una è già prossimo all'uscita, il Social Film Found che un fondo più piccolo, che va a finanziare però produzioni cinematografiche locali ispirate a temi sociali che riguardano l'identità del territorio, questo viene evidenziato con forza la. La lettera del del comma 2 evidenzia valorizzare, promuovere e sostenere lo sviluppo delle imprese pugliesi e delle professionalità che operano stabilmente sul territorio regionale nel nel settore audiovisivo, creando le condizioni per attrarre in Puglia investimenti da parte degli altri operatori. Ma la premessa è quella oppure il tema di valorizzare prioritariamente il ricorso a maestranze e operatori economici stabilmente operanti nel territorio regionale, anche tramite l'attivazione di specifici fondi. Linee di finanziamento. Questa cosa nel 2004 non era possibile perché non c'erano le maestranze tecniche competenti nel settore del cinema dopo vent'anni di attrazione di produzioni. Noi oggi abbiamo queste maestranze già con il film fauna e chiediamo che il 50% degli operatori sia pescato dalla Production Gheit della Film Commission. Oggi dobbiamo fare in modo che questi lavoratori vengano messi a disposizione di imprese che non vengono girare in Puglia, girano nel resto del mondo, ma si avvalgono delle competenze dei lavoratori, del del settore, delle maestranze pugliesi e potrei continuare così, ma lo spirito diciamo questo vale anche per Puglia, culture e partire dalle grandi competenze maturate in questi 10 anni. Vent'anni che abbiamo alle spalle. Ma orientare queste competenze a far crescere il sistema territoriale, mettendo in secondo piano l'investimento diciamo l'attrazione dei grandi operatori, che pure è necessario, naturalmente, ma non più una logica cine turistica o di promozione del territorio, ma è una logica industriale d'impresa, come capita in altri settori economici e come fa lo sviluppo economico in altri settori, come l'aerospazio meccatronica, la ricerca e l'innovazione. Ecco, non so se sono stato sì, ci sono altre domande,
Benissimo, quindi io vi ringrazio.
Naturalmente la Commissione non è finita, perché abbiamo un altro punto sempre con voi e ribadisco quello che noi ci siamo detti, ovvero approviamo in questo mese che che avremo un mese e mezzo a fare attività di condivisione con con i territori di chi diciamo.
Chiederà dal partito che richiederà la mobilità. Ho già parlato prima con l'Assessore, esiste la disponibilità, la nostra piena perfetto grazie. Restano due punti all'ordine del giorno che trattiamo e Matera immane, in maniera unitaria. Audizione della dirigente della Sezione Tutela e valorizzazione dei patrimoni culturali, Annamaria Candela, in merito alla proposta di legge, case e studi delle persone illustri della Puglia e c'è la proposta di legge a firma del consigliere Casili e altri case e studi delle persone illustri della Puglia. Questa legge, oltre a casi, ivi tra gli altri, c'è la consigliera Di Bari che dice Casini e altri, quindi chiedo alla consigliera Di Bari.
Ti chiederei di cantare ma evito.
Prego, non so se vuole illustrare la legge, ma in realtà c'è stata un'interlocuzione prima fuori, insomma dai dai microfoni e quindi non a verbale, per cui lo lo ripeto per a favore del verbale in maniera che insomma poi rimanga agli atti con la dottoressa Candela c'è stata una proposta da parte degli uffici di ritirare la legge così com'è stata presentata per trasformarla in un emendamento facciamo il contrario in questo caso in questo no.
Ah, vediamo pesantemente.
Eh, sì, per fare e si fa in maniera tale da va quella, facciamo così, quindi sì, perfetto, quindi oggi non non discutiamo, la leggiamo l'avevamo l'impegno della dottoressa Candela, che insomma non è inutile, prego.
Proprio questa settimana non abbiamo l'attraversamento, no, ma è meglio se.
Che ci aspetta una riprendendo, avrebbero impegno, spetta una ripresa da da non poco, nel senso che ero sicura, insomma, e dell'impegno del lavoro della dottoressa grazie, grazie.
Quindi chiedo per il verbale la legge è ritirata o verrà emendata.
Emendamento quindi legge ritirare la legge viene assorbita in un emendamento che integra il merito della della norma, così come proposta all'interno della legge 17 2013, esattamente come è stato fatto con le feste patronali e con le bande perfetto, grazie, abbiamo terminato e dichiaro conclusi i lavori della Commissione.