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Chi vi prego di accomodarvi diamo inizio ai lavori della quinta Commissione, abbiamo due punti all'ordine del giorno.
Il primo punto è la deliberazione della Giunta regionale numero 895 del 26 giugno 2025 recante Documento di economia e finanza regionale, 26 28 adozione come Commissione dobbiamo esprimere parere consultivo, abbiamo in Aula alla presenza dell'assessore, al bilancio Fabiano, Amati, che adesso ci introdurrà il tema prima di portarlo al voto prego Assessore.
In estrema sintesi, no, ma io darei per letta la volete la relazione, anche perché sono centinaia e centinaia di pagine, se ritenete fatemi domande specifiche, sono disponibile a rispondere grazie.
Ieri.
Domande, questioni, garante, Tutolo, è tutto okay, perfetto.
Passiamo al voto.
Favorevoli.
Mazzarano, Tutolo.
Contrari.
Nessuno astenuti.
Barone, Scalera.
Basile.
Vomito.
Galante Galante, a lei non è della Commissione, c'è l'abbandono perfetto.
2 favorevoli e 4 astenuti.
Il documento è approvato.
Passiamo adesso al secondo punto, all'ordine del giorno, grazie assessore Amati per la sua presenza il secondo punto all'ordine del giorno è l'audizione richiesta dal sottoscritto sul tema stabilimento siderurgico di Taranto, Accordo di programma ai sensi dell'articolo 29 quater, comma 15 del decreto legislativo 152 del 2006,
Con l'ascolto del del Sindaco di Taranto, Piero Bitetti, del Sindaco di Statte, Fabio Spada del Sindaco di Massafra Giancarla, Zaccaro del Sindaco di Crispiano, Luca Lopomo del Sindaco di Montemesola, Ignazio Punzi del presidente della provincia di Taranto, del Presidente dell'Autorità Portuale, Giovanni Gugliotti dell'ARPA, con una delegazione inviata dal Direttore Generale Vito Bruno dall'ASL. Con la presenza della direzione strategica e il direttore generale, il direttore sanitario e il direttore del dipartimento di prevenzione e con i vertici dell'ARES agenzia ARES, devo informarvi allora chiedo innanzitutto ai tutti quelli che ho citato, a partire dai sindaci, di prendere posto qui tra i banchi della Giunta.
Per l'audizione.
Credo che sia anche arrivato il Sindaco di Taranto, Piero Bitetti.
E del Presidente della Provincia, Gianfranco Palmisano, vi chiedo di accomodarvi.
Le rappresentanze di ASL.
ARPA.
E ARES.
Qui qui qui Giancarla qui.
Devo informare la Commissione che la modalità, la modalità con cui svolgeremo i lavori.
Sul tema in oggetto è una modalità permanente, nel senso che domani, come sapete, comincia il confronto presso il Ministero.
Delle imprese e del made in Italy, sull'accordo di programma per lo stabilimento siderurgico di Taranto.
Credo, come ha detto il Ministro, che questa sarà una trattativa che andrà avanti ad oltranza, noi utilizzeremo in questa Commissione tutto il mese di luglio fino ai primi d'agosto per approfondire le questioni dell'accordo di programma che man mano si andranno delineando, ovviamente il nostro obiettivo non è quello di fare il controcanto all'accordo di programma, ma sarà quello di analizzare gli aspetti che hanno attinenza ambientale e sanitaria delle proposte previste nel suddetto accordo.
Per cui avremo la disponibilità nelle prossime sedute del Presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, che ha già raggiunto a Roma per l'incontro di domani, è dell'onorevole Antonio Decaro che il Presidente della Commissione ambiente.
Del Parlamento europeo,
Con lui che oggi era impegnato è impegnato al Parlamento europeo per importanti commissioni su resilienza idriche ed economia circolare, stiamo già concordando una data per prevedere qui la sua presenza è una presenza che riteniamo importante per il ruolo che svolge presso il Parlamento europeo, l'onorevole l'onorevole De che ha decade o devo anche ricordare che questa Commissione, i suoi inviti e la sua prassi di utilizzo di questo luogo per approfondire le questioni ambientali non hanno nulla a che vedere con.
Agli scenari politici le dinamiche politiche, questo lo dico all'attenzione dei cronisti, osservatori e commentatori tutti per cui noi ci occupiamo di cose che hanno una rilevanza significativa per la popolazione pugliese e tutte le questioni invece che hanno attinenza con dinamiche ha detto scena politici non ci appartengono, grazie a tutti per la presenza, credo di aver visto e lo invito ad accomodarsi il Sindaco di Taranto appena arrivato, Piero Piero Bitetti,
Per del delineare un perimetro di di discussione e di valutazioni da parte degli auditi.
Dico subito che noi siamo dentro una non formalizzazione e ufficializzazione delle proposte dell'accordo di programma.
Nel senso che abbiamo una bozza su cui ci sono state già delle prime valutazioni, abbiamo uno strumento preciso individuato dal Governo italiano che è l'accordo di programma ai sensi dell'articolo 15, comma 29, quater del decreto legislativo 152 del 2006, che prevede, appunto,
Ho una un accordo, una, un un delle valutazioni unitaria e coordinate propedeutiche al rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale, sapete che lo stabilimento siderurgico di Taranto ha un'AIA risalente al 2012 con tutti gli.
Ah tu, tutte le innovazioni introdotte con i decreti del Governo degli anni successivi,
Quindi è un'AIA che è scaduta nel 2023 e questo ovviamente porta ad avere, diciamo, molta attenzione a questo, a questo tema stiamo ragionando di una procedura prevista dal Testo unico dell'ambiente propedeutica a Galan, a garantire, appunto il rilascio dell'AIA al gestore.
Nella nel nell'accordo di programma, nella bozza di accordo di programma è previsto il piano di decarbonizzazione della fabbrica, con la graduale introduzione delle nuove tecnologie per produrre acciaio, abbassa emissioni a basse emissioni attraverso tre impianti di produzione da forno elettrico alimentati con preridotto tramite gli impianti impianti di preriduzione dotati di sistema di cattura e stoccaggio di CO 2. È previsto un cronoprogramma anche abbastanza circostanziato dal 2006 al 2039. Lo stabilimento di Taranto dovrebbe raggiungere una produzione di 6 milioni di tonnellate di produzione di acciaio annui con tre altiforni in funzione.
Prevedendo il break even point a 6 milioni di tonnellate.
Il cronoprogramma sostanzialmente questo dal 26 al 30, l'attivazione di un nuovo forno, di un nuovo forno elettrico dal 2030 al 2034 e un secondo forno elettrico dal 2034 al 2039, un terzo forno elettrico e quindi dal 2039, l'effettiva decarbonizzazione della fabbrica,
C'è il tema dell'approvvigionamento degli degli impianti DDA in RAI attraverso una, l'installazione e il porto di Taranto, di una unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione per il necessario approvvigionamento di gas metano e un impianto di desalinizzazione sempre collocato nel porto di Taranto che garantisca l'approvvigionamento idrico indispensabile per il funzionamento della fabbrica. Sapete che adesso la fabbrica attinge il suo approvvigionamento idrico dal fiume Tara e dal fiume Sinni.
Compito di questa Commissione non è quello di dire se questo accordo di programma è un accordo che si può filmare, non si può firmare, ma avere sostanzialmente un'idea, di quale sarà l'impatto sull'ambiente e sulla salute, con questo, con questo accordo e con questo piano,
Io partirei subito dai tecnici.
Per dare a loro chiedo al consigliere Tutolo al consigliere Campo è al cronista iato di smetterla di intervenire,
Quindi, per passare la parola ai tecnici, devo subito chiamare in causa.
L'ARPA che è presente, il direttore Bruno mi ha sostanzialmente indicato la presenza qui della dottoressa Maria Tutino, che il dirigente novità, ambiente e salute dell'ARPA Puglia e il dottor Lorenzo Angiuli Dirigente dell'Unità ambiente, salute, centro regionale, aria, Taranto.
A cui rivolgerei subito questo tema, poi, ovviamente sono liberi di affrontare l'argomento come meglio ritengono qual è l'impatto sull'ambiente di Taranto, vista visto lo stato,
In cui si trovano gli impianti dello stabilimento siderurgico a 6 milioni, con una produzione a 6 milioni di tonnellate annui, prego chi prende la parola.
Dottoressa Tutino.
Dove c'è scritto microfono.
Grazie buongiorno a tutti sono la dottoressa tutti di ARPA Puglia.
Allora, come ha già detto il Presidente, noi, come ARPA Puglia abbiamo mandato una comunicazione nella quale appunto abbiamo definito che in merito all'accordo non abbiamo informazioni al momento perché, appunto in atto.
Lo studio e quindi domani ci sarà l'incontro a cui parteciperanno i nostri direttori generali,
A Roma per la valutazione. Per quanto riguarda l'impatto, sulla sull'ambiente, noi come ARPA coordiniamo il gruppo di lavoro con ARES e ASL per quanto riguarda la valutazione del danno sanitario. Quindi abbiamo fatto uno studio sulle appunto sulla valutazione del nello scenario emissivo a 6 milioni, insieme a tutte le altre aziende di Taranto, e quindi abbiamo valutato quali erano, diciamo, i rischi associati a tale attività e quindi queste valutazioni sono state già condivise con la Regione e c'è stata una delibera di presa d'atto da parte della Regione. La DGR,
Ho qui la DGR numero 270 del 10 marzo 2025, di cui si è evidenziato quali erano le maggiori criticità, quindi, per quali inquinanti e per quelle aziende erano previsti dei rischi inaccettabili sulla popolazione.
Quindi di il, l'utilizzo appunto della decarbonizzazione, sicuramente potrà portare dei miglioramenti per quanto riguarda sia la parte ambientale e, di conseguenza, la parte sanitaria, però non abbiamo, diciamo, delle informazioni di dettaglio e quindi non possiamo, diciamo riferire quali potrebbero essere le migliorie insomma dal punto di vista ambientale che determineranno questa qui è quali con quali tempi.
Grazie.
Dottor, aggiungere qualcosa.
CIP 4, in realtà io ribadisco perché ho ascoltato questa ultima parte dell'intervento del dalla dottoressa Tutino. Qui non stiamo facendo il percorso parallelo del confronto ministeriale, qua stiamo approfondendo i possibili rischi sulle proposte o sulla bozza di proposte in campo, quindi lo scenario A 6 milioni di tonnellate di produzione di acciaio annui. Che cosa significa per ARPA per ARES, per ASL, sulla base non di quello che verrà, perché potranno venire anche delle proposte nuove dal punto di vista scientifico, sulla base di quello che avete già fatto finora come studi approfondimenti, nessuno vi sta chiedendo di immergervi nella discussione ministeriale. Questo credo che è impossibile, erano, tra l'altro, non spetta neanche a noi, non tocca neanche a noi, prego.
Sì, buongiorno a tutti.
Rispetto a quello che ha detto la dottoressa Tutino. In realtà c'è poco da aggiungere, nel senso che noi non siamo a conoscenza al momento della bozza di accordo, quindi non sappiamo cosa verrà scritto inserito in questa bozza e come quest'questa bozza, poi Filighera all'autorizzazione in fase di rilascio. Quindi dipenderà da queste due, da questi due atti quello che sarà l'impatto del dello stabilimento. Nella nuova configurazione che si andrà a definire, possiamo dire che ad oggi siamo in situazione emissiva, molto molto inferiore a quella che potrà essere a quelle 6000000. Siamo a una situazione di produzione stimata su 1 milione 2 milioni, forse di tonnellate, e abbiamo quindi i livelli emissivi molto bassi, che si traducono poi in livelli di ricadute al suolo, ampiamente al di sotto dei limiti dei limiti autorizzati ai limiti Vinge vigenti. È ovvio che una produzione che dovesse crescere fino a 6 milioni di tonnellate, anche se dipenderà poi anche in configurazione impiantistica, potrebbe avere un impatto sul sulle varie matrici matrici ambientali. Però, come ha detto.
Questo poi andrà considerato anche in ragione di quelli che saranno i nuovi limiti autorizzati, i sistemi di abbattimento nuovi prescritti in autorizzazione integrata ambientale perché, come ha detto, ci sono due.
I due procedimenti che si stanno muovendo in parallelo, da una parte, la Novaja, dall'altro questo accordo di programma, che si dovranno parlare in qualche maniera.
E ed è difficile quindi al momento fare una previsione, perché non sappiamo come si chiuderanno questi due procedimenti, quale sarà lo scenario, lo scenario definitivo, solo al momento in cui potremmo avere, potremmo avere contezza di questi due due atti chiusi.
Siglati dalle dalle autorità, dagli enti che partecipano ai procedimenti, potremmo fare una valutazione precisa.
Seppure in fase di stima di quello che sarà l'impatto atteso.
Grazie grazie ad ARPA io ricordo che per questa Commissione ARPA è sempre stato un punto di riferimento importante nelle valutazioni sui rischi ambientali e devo dire che in questi anni hanno sempre svolto un ruolo di riferimento con la credibilità significativa raggiunta soprattutto nel territorio ionico e sui problemi ambientali del sito di Taranto passo adesso la parola a alla dottoressa Bisceglia di ARES ponendo a lei sostanzialmente lo stesso tema.
La proiezione delle delle possibili ripercussioni sull'ambiente sulla salute.
Con lo scenario previsto non ha ancora confermato lo scenario previsto dal dalla bozza di accordo di programma. Sì, grazie Presidente, buongiorno Consiglieri come, come hai detto, quello che è stato condotto e che diciamo in qualche modo configura il perimetro entro il quale svolgere le nostre considerazioni. E il rapporto VDS nel 2024, che per la prima volta ha compiuto a un'analisi esaustiva di tutti gli impianti che ricadono nel campo di applicazione della legge regionale. 12 del 2021 è e che quindi in qualche modo ricostruisce gli scenari emissivi autorizzati e determina la possibilità di identificare.
Le ricadute in termini di rischio sanitario sulla popolazione ai residenti, qualora tutti gli stabilimenti presenti nell'aria e valutati utilizzassero la massima potenza produttiva. Nello specifico dello stabilimento siderurgico allo scenario emissivo che è stato utilizzato, è proprio lo scenario a 6 milioni di tonnellate post operam, cioè quello che segue la configurazione impiantistica a seguito delle diciamo, del soddisfacimento di tutte le prescrizioni ambientali presenti nell'aria del DPCM del 2017, l'attività ha previsto sostanzialmente la definizione di una modellistica che ha esaminato oltre 23 inquinanti per 10 impianti, definendo scenari uno scenario 1 in cui,
La da Acciaierie d'Italia era compreso. È uno scenario 2 in cui invece si esaminavano soltanto gli altri stabilimenti. Questo perché, come è noto, dal 2006 al 2012, a seguito della legge 231, lo stabilimento siderurgico ha dichiarato ad elevato di interesse strategico nazionale è stato espunto dalla dalla dal campo di applicazione della legge regionale. In estrema sintesi, quello che è stato fatto e quindi diciamo un approccio di tipo tossicologico, quindi ah associare al alle concentrazioni di inquinanti determinati dai modelli di ricaduta il loro dato tossicologico per stimare un rischio cancerogeno e un rischio non cancerogeno è un approccio epidemiologico che si va invece gli eventi sanitari attribuibili all'esposizione a particolato atmosferico a valle di questo complesso e direi, unico processo che è stato condotto in Puglia sotto il coordinamento di ARPA Puglia. Con il contributo sostanziale di AUSL e ARES è emerso un rischio cancerogeno, non accettabile essenzialmente legato a due inquinanti che sono il benzene e il cromo esavalente. Il benzene per il 99%, sostanzialmente ascrivibile alle emissioni del siderurgico e il cromo esavalente per circa il 62% ha la al siderurgico è in quota parte anche energie e nei centrale elettrica e a di energia.
Quindi un rischio, diciamo, cancerogeno, non accettabile a 6 milioni di tonnellate per quanto riguarda il rischio non cancerogeno, anche in questo caso si sono determinati dei superamenti essenzialmente collegati all'H 2 s al cobalto all'arsenico questi, diciamo invece hanno una, diciamo responsabilità diverse.
Rispetto alle alle aziende che hanno contribuito, diciamo la la costruzione della scena remissivo e, per quanto riguarda l'approccio epidemiologico, ancora una volta si è registrato un rischio sanitario non accettabile per la popolazione che risiede a Tamburi, con riferimento all'esposizione a polveri, un elemento operativo della VDS, l'identificazione della della della percentuale di riduzione delle polveri al di sotto delle quali il rischio in qualche modo tornerebbe a essere non diverso da quello qui esposto, la popolazione, a prescindere dal funzionamento o meno di queste aziende, che è pari al 36% per il PM 10 e a circa il 21% e per il PM 2 e 5, quindi, in qualche modo la la Vds definisce anche un perimetro operativo di, diciamo, incentivazione al contenimento delle emissioni e quindi alla riduzione dell'esposizione della popolazione e la minimizzazione del rischio sanitario. Noi crediamo che da queste basi si possa in qualche modo partire anche per definire gli scenari evolutivi, che vedranno coinvolto il territorio di Taranto.
Grazie.
Grazie.
Se Bisceglie adesso passo la parola al all'ASL di Taranto, presente con il direttore generale, il dottor Colacicco, il direttore sanitario, il dottor Sante Minerba, chi ha svolto un ruolo fondamentale lo ricordo negli anni passati su questi temi e il direttore del dipartimento di prevenzione dell'ASL di Taranto e il dottor Michele Conversano che è sempre stato anch'egli il punto di riferimento su questi temi. Per questa Commissione passo subito la parola al direttore generale. Prego, grazie Presidente, buongiorno, buongiorno a tutti i rispetto al tema di oggi. Lui li voglio soprattutto sottolineare che c'è un lavoro interistituzionale importantissimo quindi una concerto, una concertazione con con l'ARPA, con l'ARES e rispetto a questo c'è da dire che.
Quell'aspettativa epidemiologica degli anni passati e la stiamo vivendo oggi è sicuramente può essere utile a dare un contributo a quelle che saranno sicuramente le simulazioni che andremo a fare per noi. Abbiamo fatto uno studio approfondito perché dovevamo giustificare per Taranto.
La spesa farmaceutica, per cui il gruppo di lavoro cercava di cerca ancora oggi di monitorare e quindi di adattare le specificità di Taranto a quella che dev'essere una adeguata attività assistenziale di prevenzione, prima di acuzie e quindi poi nella fase di riabilitazione, e quindi è emerso che allo stato, rispetto a quello che è il passato ci ha già fatto ereditare. Abbiamo una forte prevalenza di patologie che sono lo scompenso cardiaco, il diabete e soprattutto la patologia tumorale. Se poi a questo vogliamo aggiungere che c'è un incremento e siamo al 35% in più di denunce di malattie professionali, è una fotografia che, rispetto a quello che il ventaglio erogativo di assistenza che abbiamo a Taranto ci mette in grossa difficoltà. Quindi noi, da una parte registriamo questi aspetti, poi dall'altro. Dobbiamo andare poi anche a trovare il modo per giustificare il motivo per cui abbiamo spacchettato in tutti i suoi aspetti quella che sono le dinamiche conseguenti sicuramente di quello che è stato un inquinamento. Non o noi lo tocchiamo con mano tutti i giorni ed è rispetto a questo che, in costruendo San Cataldo, dovrebbe dare quelle risposte che.
Rivendico nei cittadini di Taranto, cioè 250 posti letto in più che ad oggi non abbiamo avuto per le acuzie, così come dovremmo potenziare tutta l'attività di prevenzione, anche se devo complimentarmi con tutti i collaboratori, perché abbiamo risultati eccezionali, però non bastano mai. In questi anni siamo riusciti ad avere una deroga per 30 tecnici della prevenzione in più rispetto al tetto è sicuramente stanno dando una mano, vuoi per il monitoraggio, vuoi per quanto riguarda la prevenzione, la prevenzione degli infortuni, per dire che cosa che noi, come azienda sanitaria,
Cogliamo questa queste riflessioni che vogliamo condividere queste riflessioni, perché ci siamo convinti che al centro voi per l'aspetto ambientale, vuoi per gli aspetti della prevenzione, vuoi per gli aspetti legati alle acuzie che alla alla riabilitazione, dobbiamo mettere al centro il cittadino, c'è poco da fare, guai a immaginare una progettualità a compartimenti stagno che sicuramente finora non si è in armonizzato per la presa in carico, motivo per cui, con i 250 posti letto in più del San Cataldo, con quelle direttrici che abbiamo messo in campo e cioè alla necessità di ridurre la mobilità passiva, perché con la dottoressa Bisceglia abbiamo abbiamo.
Ho valutato puoi la mobilità passiva, vuoi gli aspetti epidemiologici e rispetto a determinate patologie, proprio per definire le discipline, il numero, i reparti per il nuovo San Cataldo, però chi e paziente oncologico, chi è il paziente cronico nella fase delle acuzie e costretto a rivolgersi anche al pronto soccorso e quindi per queste attività abbiamo detto l'altro giorno in Commissione.
Col Presidente Emiliano, con la Giunta con l'intero Consiglio comunale, stiamo portando avanti il discorso di attivare in un ospedale di base che sarà quello del Moscati. Il secondo Pronto soccorso a Taranto e Taranto ha bisogno anche di un hub per quanto riguarda le le cure intermedie, le cure domiciliari, quindi la rifunzionalizzazione del Santissima Annunziata con un hub di residenza di casa di comunità, con due ospedali di comunità, per mettere insieme i medici, i medici di base e, sempre nella parte nuova, la possibilità di avviare quel centro di ricerca che con una biobanca dovrebbe mettere nella disponibilità delle reti di ricerca mondiale tutti quelli che sono gli esami istologici, che possano poi aiutare la ricerca rispetto rispetto a questo excursus. Adesso darò la parola al direttore sanitario al dottor Minerba che, come giustamente diceva il presidente, possiamo un po' a definire il padre nobile della statistica e dell'epidemiologia pugliese, perché ci farà un excursus importante per diciamo entrare meglio nel merito di quelle che poi sarà la quelli che sono i rischi e quello che facciamo tesoro del passato per essere pronti a sostenere nel modo migliore le nuove le nuove progettualità. Prego, considerato che grazie Direttore, ora cerco prego, dottor Minerva, buongiorno a tutti. Non vorrei sembrare.
Scorso sono abbastanza breve e veloce. Allora innanzitutto ricordo a tutti che lo stato di salute di una popolazione non dipende da un solo fattore, ma sono tanti i fattori che determinano i famosi determinanti della salute, quindi vanno dei fattori sociali, demografici, epidemiologici e quindi come tale non dobbiamo sempre mai di condurre a un solo elemento. Quello che diciamo. La causa dello stato di salute di una popolazione è, tra l'altro, lo stato di salute che noi dobbiamo valutare attraverso quelli che sono gli indicatori. I parametri eccesso difetto di patologie frequentano la frequenza,
Tasse e quant'altro. Parto dal primo dato, il nell'analisi dello stato di salute. Gli elementi diciamo che si ricercavano erano i dati di mortalità, quindi ho trovato, come dato Istat, quello più recente del 49 che osservava la diversa frequenza di patologie di tumori polmonari nelle cinque diverse province, pugliesi una semplice proporsi proporzione con la popolazione dell'epoca dal censimento del 51, ti porta a vedere come in quell'epoca, alla produttività Taranto quindi, confrontando quindi con la rispettiva popolazione, aveva il tasso di proporzioni inferiore. Quindi il più basso tra le province pugliesi come tumore polmonare.
D'altronde, quando il e il presidente Saragat inaugurava il centro siderurgico di cui si Padova, in quella in quell'anno nel 65 il quadro di salute della popolazione di Taranto, come testimoniano che da questa ricerca dell'INAM la valore Istituto nazionale contro le malattie portava Taranto come maggiore prevalenza di patologie neoplastiche della del della pelle quindi sicuramente una popolazione dedita all'agricoltura alla pesca e quindi come tale inferiori alla frequenza di tumori polmonari presente in altre aree industriali.
Questo succedeva nel 65 e 66, vent'anni dopo che succede il Comune di Taranto, a fronte dei 20 anni trascorsi dall'inizio dell'attività siderurgica e anche, devo dire, dell'attività svolta dagli altri grandi industrie che nel frattempo si erano istituite a Taranto.
Nomina una Commissione d'inchiesta. Siamo all'85, tra l'altro, pre composta anche da un criminologo che poi ritroveremo in altri stupri, in altri studi, anche della diciamo della procura in anni più recenti, in cui vanno a fotografare quella che è la nostra di salute della popolazione nell'85, individuando un eccesso di neutroni, si maligno del polmone della mammella è eccessi di cirrosi e diabete, quindi già identificano quelli che è un eccesso di patologie neoplastiche, è un accesso di patologie croniche. Siamo nel 1985, grazie a quei dati, ah, allora ancora solamente dati di mortalità. Su questa base il Ministero dell'ambiente appena nato identifica in Italia quelli che sono le aree a rischio ambientale, quelli che poi saranno definite sin da allora con la maggiore estensione, come ha rivisto ambientale, poi più localizzate e quindi di Taranto, rientra in uno dei dei SIN delle aree rischi ambientali nazionali e con gli stessi dati sempre di mortalità è l'OMS che nel 1995 pubblica nel suo secondo rapporto in cui identifica l'area di Taranto, con questi accessi che vedete in tabella, ciò vuol dire colleghi, rapporti standardizzati di mortalità che identificano per la mortalità generale per tutti i tumori, per i tumori della trachea, bronchi polmoni per la pleura, per la vescica degli accessi della popolazione di Taranto rispetto alla Regione e identifica dei vettori, leggo testualmente la presenza di fattori di inquinamento ambientale diffuso, in particolare amianto, ora rilevante esposizione della popolazione maschile ad agenti di rischio di origine occupazionale, naturalmente dalla mortalità grazie agli strumenti che man mano sono nati. Grazie, direi, e confermo in pieno la collaborazione con gli altri enti sanitari, regionali e anche ambientali, quindi con l'aria, se con l'ARPA gli studi si sono rafforzati e quindi siamo arrivati a definire una serie di dati che poi fanno parte di quello che è il corredo della di una di quelle che ha adesso alla valutazione di danno sanitario e gli attuali i dati di diciamo di incidenza, quindi adesso abbiamo il Registro tumori. Quindi possiamo parlare di incidenza tumorale testimoniano ancora, nel SIN di Taranto, una serie di eccessi per una serie di patologie neoplastiche. Naturalmente al primo posto c'è sempre la pleura, come cesso rispetto alla non in numero massimo, ma sicuramente in percentuale di accesso rispetto alle altre province, pugliesi dei tumori della pleura, tumori del polmone,
Naturalmente adesso, visto che erano 97 abbiamo le famose slots schede di dimissione ospedaliera. Possiamo analizzare anche le ospedalizzazioni, anche qui con degli accessi per varie per varie branche, per varie patologie, per vari tumori neoplastici utilizziamo sempre il mortalità, questa volta con dagli, diciamo, indicatori statistici più precisi e più concreti. E poi il problema fondamentale che diciamo si riflette nella popolazione ritardo è quello della provenienza, prevalenza delle patologie croniche. Abbiamo un più 7% delle prevalenza della BPCO, abbiamo o rispetto all'albo regionale, una prevalenza di diabete nel più 7%, con una prevalenza dell'ipertensione del più 8% e la provenienza della scorta educativo più 14%? Tutte queste patologie si riflettono nella quindi nella conosciuta elaborazione e quindi si riflettono anche in altri campi tipo alla spesa farmaceutica, in cui quindi da qui ne deriva ne deriva. Naturalmente non sono stati fatti solamente studi descrittivi o analitici su queste su questi fattori, ma bensì sono stati anche fatti studi di biomonitoraggio, diciamo sulle matrici alimentari, sappiamo i vari problemi sulle matrici alimentari, degli allevatori, oppure anche sui mitili e anche studi sui bambini per dire la diciamo la tossicità sui bambini in questo di queste diciamo di questi sostanze.
Con quindi con riflessi anche da parte del benzene sulla pericolosità del benzene, quindi a valle della criticità sanitarie segnalate in quasi tutti questi studi e ultimi con questi la ASL intende riprogrammare la sua attività seguendo quattro direttrici. Uno è quello della già accennati, questi 4 milioni circa dal direttore generale, il completamento e l'attivazione del nuovo ospedale San Cataldo, questo da rispettare il DM 70 e avviene in tutte le branche dell'alta specialità con aumento dei posti letto da circa 450 723. E poi un secondo, come già accennato, la rifunzionalizzazione dell'ospedale Santissima Annunziata per rispettare quello che invece l'assistenza territoriale, secondo i parametri del bien, dal DM 77 del 2022, poi ultimo quello del multipla, terzo punto, la istituzione di un ospedale di base, con un secondo Pronto soccorso a parlare, ma metropolitana di Taranto, presso la città di Statte presso l'ospedale Moscati, per distribuire gli accessi al pronto soccorso, non gravando sul Santissima Annunziata e, per ultimo, la creazione di un polo di ricerca sulle patologie ambiente correlati. Questo finalmente per migliorare la comprensione scientifica del legame tra esposizioni ambientali, malattie favorendo interventi concreti e tempestivi per ridurre le disuguaglianze sanitarie, giusto per sarò.
Breve sulle vari diciamo direttrici, che ecco che comprendono tutta una serie di interventi già fatti o in fase di attuazione, così come l'arrivo delle principali forniture, questo per dare un quadro dell'attuale stato del San Cataldo, così come quello delle gare in corso chiarimento, fornitura e dei rapporti con gli enti perché naturalmente la creazione di un ospedale comporta tutta una serie di rapporti con gli enti che devono essere previsti e attuati.
E quindi con un proprio programma che cerchiamo nel nostro, diciamo con tutto il nostro da farvi rispettare. Questo è l'elenco dei reparti e posti letto. Naturalmente ci sono i reparti di nuova attivazione. Faccio avere, ad esempio, della l'esempio della cardiochirurgia è naturalmente nel deriva qui, un nuovo disegno di un uomo di fabbisogno di personale. Naturalmente non si può pensare di passare da 450 700 almeno tre posti letto con l'attivazione di tutti questi reparti, se non con del nuovo personale. La seconda direttrice è quello della rifunzionalizzazione dell'ospedale Santissima Annunziata, che prevede appunto l'attività, il resto della rete territoriale del DM 77 e un'attività da concordare con il Comune con il quale è stato avviato un tavolo tecnico.
Quindi che può contenere quindi il nuovo. Il, il vecchio virgolette Santissima Nunziata potrebbe contenere una casa di comunità, un ospedale di comunità in hospice. Una licenza sanitaria anziani è una RSA Erreuno.
Con tutta una serie di ipotesi di lavori per questa ricompense di di convenzione. La terza direttrice è quella dell'attivazione di bar di un ospedale di base e, secondo quanto soccorso password più Moscati,
Diciamo, vorrei ricordare che cinquant'anni fa il l'ospedale Moscati in acqua però vogliamo con queste. Con questa previsione, cioè alla nascente area industriale di Taranto, era previsto questo ospedale di base perché c'era un industriale che nasceva e quindi con la necessità di avere dei reparti di ortopedia e di chirurgia generale, per diciamo, per tendere a quello che erano i rischi della popolazione lavoratrice e naturalmente c'era anche il reparto dico naturalmente perché c'era anche il reparto di ginecologia, perché l'arrivo di famiglie che si insediavano in quella zona A prevedeva appunto il la necessità di una di una branca di ostetricia e ginecologia, e quindi questa delibera è del 65, poi finalmente nel 75 fu o nacque l'Ospedale Nord, con il primo reparto, appunto, di ortopedia,
D'altronde ospedale che può essere previsto come ospedali di pronto soccorso dal DMSA, che nel resto dal DM 70.
Permetterebbe appunto la dislocazione di un presidio di pronto soccorso laddove la percentuale di diciamo di abitanti sul Santissima Annunziata certamente più alta, essendo l'unico di tutto il circondario rispetto alle altre province pugliesi che hanno 2 3 pronto soccorso anche nei capoluoghi,
E quindi perché la scelta del boscati perché un ospedale già a norma sono stati fatti diversi dei lavori e investimenti sono già in corso per da altri finanziamenti con efficientemente energetici,
Regole antisismiche antincendio e il finanziamento di 70 milioni, quindi l'ospedale Moscati di base dovrebbe prevedere una medicina interna una chirurgia ortopedia, che sono le 3 branche che sono previste per un ospedale di base dal DM 70, questi suoi il grafico della distribuzione di questi ospedali.
Poi andiamo alla creazione di un polo di ricerca per le patologie ambiente correlate. Diciamo che su questo si vuole, diciamo sviluppare qualcosa a Taranto sta nascendo o meglio ormai quest'anno la laurea in Remo i primi quattro laureati in medicina e labbra della Università di Taranto l'anno prossimo saranno 65 e quindi giocoforza bisognerà investire in temi di ricerca,
Che possono sicuramente vedere inseriti nel sempre nel Santissima Annunziata. Questo polo di ricerca che può vedere, diciamo sviluppate tu tutte quelle materie che negli anni hanno accompagnato i nostri studi in sempre. Il rapporto con gli enti nazionali Istituto superiore di sanità e ministero insieme ripeto e lo ripeto ancora una volta ha grazie alla cooperazione che c'è sempre stata tra ASL, Ares, Puglia ed ARPA. Su questo diciamo lo do per, diciamo un dato che altrimenti non sarebbe stato possibile ottenere questi risultati senza questa questa collaborazione. Grazie, grazie, dottor Minerba. Ultimo intervento per l'ASL dottor Conversano prego,
Sì. Grazie Presidente, grazie saluto. Tutti c'è poco da aggiungere a quello che è stato detto. Volevo soltanto far riferimento un paio di gli elementi che ci hanno sempre condotto in qualsiasi il lavoro che è stato fatto in questi anni in collaborazione con tutti. Uno è quello della certezza del quadro epidemiologico, poiché i dati sono tutti correlati, cioè ospedalizzazione eccessi di mortalità, cessa di incidenza, malattie croniche. Non c'è alcun dubbio. Abbiamo fatto studi di tutti i generi con la collaborazione più grosse. L'altro è quello degli studi fatti. Ebbe un monitoraggio che servono Seat a controllare e devo dire uno che dice che c'entrano i veterinari con salute ambiente, grazie ai veterinari, alle assunzioni che nella nostra ASL ha fatto anche di veterinaria. Abbiamo un controllo più sistematico anche degli allevamenti che sono stati chiamati in causa. Quindi noi facciamo controlli straordinari sul sugli alimenti di Taranto, che sono sono essenzialmente quanto se ne fanno il resto d'Italia, quindi per dire, anche per garantire anche i consumatori che non devono avere paura quando consumano prodotti di qualsiasi genere che vengono dalla provincia di Taranto e anche dell'area SIN anche dell'azienda e sulle b monitoraggio. Anche fatti sui bambini, sulle donne, sulle donne gravide.
Che hanno tirato fuori un principio fondamentale il fatto che, proprio nell'ottica di quel che ci ha indicato il Presidente, cioè di quello che può avvenire, cos'è avvenuto in passato perché se conosciamo il passato possiamo prevedere anche evitare qualche dubbio nel futuro che le autorizzazioni venivano fatte senza considerare tutti gli inquilini nuovi inquinanti venivano fuori. Ricordo che fino agli anni 2010 nessuno sapeva che dall'ILVA uscisse dalla diossina un DPR del 98. La diossina non era proprio il DPR decreto Presidente della Repubblica, disinquinamento dell'area di Taranto. La diossina non se ne parlava, ma ancora adesso noi abbiamo preteso e ha chiesto che nelle tutte le valutazioni del danno sanitario e abbiamo fatto benessere, venissero considerati anche inquinanti che nella vecchiaia non c'erano il benzene come esavalente o inquinanti che noi abbiamo trovato nelle nei liquidi biologici delle donne e degli uomini per cui abbiamo fatto biomonitoraggio, il Benson trascende il naftalene, noi l'abbiamo trovato degli ordini e delle donne di Taranto e quindi è evidente che a ritroso chiediamo che vengano calcolati anche i limiti emissivi, con un principio che è ormai assodato che il rispetto dei limiti ambientali non garantisce il rispetto della salute e quindi con i dati che noi abbiamo, visto che i miei elettori hanno votato avanti giustamente nell'ottica di un potenziamento dell'offerta sanitaria. Ma se lo guardiamo da un'altra parte, dobbiamo guardare che abbiamo una popolazione più fragile, per i quali occorre un rispetto maggiore rispetto a tutti gli altri. Quando noi vedevamo il benzene salire, non si capiva perché e poi ci veniva risposto ai miei limiti di legge. Non ci basta che sia nei limiti di legge che benzene uno di quegli inquinanti come le polveri al di sotto, dove non c'è un limite al di sotto del quale la salute viene rispettata. Ecco, quindi questo è il la raccomandazione che vi devo dire, da da chi da qualche anno si interessa di questo argomento fa a chiunque, a chiunque sia chiamato a fare questo tipo di valutazioni. Per il resto, devo dire anch'io apprezzare il fatto che qui lavoriamo tutti insieme all'unisono con una se ci se ci dobbiamo incontrare domenica di Pasqua a mezzanotte, ci incontriamo tutti domenica di Pasqua, a mezzanotte, sull'argomento e quindi questo credo che sia la garanzia più grosso che possiamo dare. Grazie.
Grazie dottor Conversano grazie al contributo articolato e approfondito da parte dell'ASL di Taranto, adesso passiamo agli enti competenti, partirei subito dall'Autorità portuale di Taranto, con il commissario Giovanni Gugliotti, che ringrazio e a cui passo la parola, prego.
Grazie presidente per l'invito e per questa opportunità, come ben sapete, l'Autorità di sistema portuale di Taranto è chiamata ad esprimersi, sì, evidentemente, su sulla bozza complessiva, ma in particolare su su su quella che è la sua competenza, quindi sul posizionamento e come diceva il Presidente, prima di questa nave rigassificatrice, che diventa indispensabile nella misura in cui si decide di modificare il ciclo di produzione quindi passare da quello tradizionale a quello con forni elettrici la come dire l'utilizzo della nave rigassificatrice da quel che dicono i tecnici del Ministero, con i quali qualche confronto c'è stato anche con gli altri enti territoriali, o meglio con gli enti territoriali, che ovviamente devono.
Dire qual è la volontà del del territorio. Noi ci siamo già confrontati e i tecnici ci dicono che la maniera più veloce per avere da subito la disponibilità di gas. Nella prima bozza che è stata trasmessa al all'Autorità di sistema portuale si faceva riferimento alla nave rigassificatrice e si citavano sostanzialmente due esempi, che sono i due esempi che in Italia troviamo, perché ad oggi c'era presenza già in Italia di due navi rigassificatrice, una Piombino e l'altra a Ravenna. Noi, in questa nota Presidente, che noi abbiamo già messo a disposizione della Commissione della Presidenza, ovviamente è nota che è stata trasmessa già il 26 giugno al Ministro Urso e ad altri Ministri e poi al Presidente Emiliano, al sindaco di Taranto, al presidente della provincia di Taranto e al sindaco del comune di Statte che erano stati convocati in prima.
Riunione quando ci invitò il Ministro Urso. Oggi, come dire, mi occuperò subito dalla trasmissione anche agli altri Sindaci di Massafra Crispiano che vi do ovviamente qui a fianco a me e noi in quella circostanza abbiamo già con questa nota ha preso una netta posizione, ripeto, per quello che è quella che è la possibilità che dal ruolo mi viene data, perché i due esempi citati dal Ministero nella nota sono ben diversi, l'1, dall'altro, perché, mentre a Piombino la nave rigassificatrice è all'interno del porto a Ravenna, siamo a 12 miglia dalla costa, motivo per cui noi abbiamo in questa nota che, ripeto, è a disposizione di tutti noi ne abbiamo chiarito in maniera netta e decisa, che ci potrebbe andar bene il posizionare la nave fuori dal porto. Sicuramente non ci va bene se l'analisi deve essere.
Attraccata alla alla banchina, anche perché si faceva riferimento, sempre in una prima bozza, anche al molo polisettoriale monopoli settoriale che, come tutti sanno, è stato individuato già in passato da chi mi ha preceduto, ma anche, credo, di concerto con il Governo come zona all'interno del porto, per poter allocare lì le attività legate all'eolico offshore è praticamente di ieri il decreto dei Ministeri no ambiente, infrastrutture e poi finanze.
Che nell'individuare Taranto come hub per l'eolico offshore ovviamente passano. La palla a noi è l'unico posto già bello, pronto e con tanto di adeguamento tecnico funzionale al piano regolatore portuale. È proprio il molo polisettoriale, quindi va da sé io l'ho detto veramente in un'ottica di massima collaborazione che dappertutto possiamo mettere la nave tranne lì, se è vero che ci dobbiamo fare carico off-shore, quindi credo però devo dire da parte del gabinetto del Ministro questa cosa è stata da subito recepita. Difatti, questa nota da loro stessi mi è stata sollecitata e non vorrei dilungarmi troppo, ma vorrei, come dire, chiarire ancora meglio la nostra posizione. Noi ci siamo spinti anche oltre, immaginando anche una seconda ipotesi, che è sempre lontano dalle banchine. Il Sindaco e il Presidente lo sanno ed è praticamente a ridosso della diga foranea. Quindi in una posizione che consentirebbe proprio di garantire le attività, come ho spiegato, prima e approfondisco meglio posizionare la nave rigassificatrice a ridosso della diga foranea consente di a di avere di individuare e immaginare un percorso di servizio, la nave rigassificatrice con altre imbarcazioni che sia nettamente separato e distinto da un altro percorso, invece che deve essere quello che porta al Monopoli settoriale, sicuramente per quelle che sono le attività, le alghe legate all'eolico off-shore, ma non dimentichiamo che ad oggi, quell'area, nonostante in realtà.
Funzioni poco per il traffico dei container è comunque destinata per quell'attività. Quindi, in teoria, noi dobbiamo garantire che al molo polisettoriale possano arrivare le imbarcazioni, sia per quel che riguarda l'eolico futures per quel che riguarda i container, motivo per cui in questa seconda opzione la prima era scritto il posizionamento a 12 miglia dalla costa. In questa seconda opzione abbiamo individuato quest'area a ridosso della diga foranea che protegge anche, come dire, dalle da dal mare, quindi mette metterebbe la nave in una posizione di tranquillità, senza però compromettere le attività all'interno del porto. Questo lo abbiamo detto ribadito a tutti gli enti e consegno anche a, diciamo questa Assise il documento affinché più già stato trasmesso affinché, come dire, possa essere condiviso, mi auguro, mi auguro da tutto il piccolo dettaglio o mi son permesso anche di richiedere al Ministro.
Qualora, come dire, dovesse andare avanti su questo tipo di impostazione, di consentire anche grazie a gas, quindi che sarà a disposizione, li all'interno del porto di garantire magari il rifornimento di navi di ultima generazione che oggi non possono ovviamente venire a Taranto a rifornirsi, ma un domani, se dovesse essere avviato questo percorso un domani potranno farlo cioè del tipo se il gas c'è, fateci ad utilizzare non solo per lo stabilimento, ma anche per migliorare l'appeal del porto, perché se abbiamo la possibilità di fare bunkeraggio anche con il gas, diamo un servizio ulteriore a i grandi operatori internazionali che sono interessati al porto di Taranto. Grazie.
Grazie Commissario luglio, grazie per la sua presenza, per il contributo che aveva già inviato agli uffici della Commissione nei giorni scorsi. Ora passiamo ai Comuni. Io su questo devo solo.
Aggiungere che, rispetto ai Comuni che hanno una competenza, così come previsto dal no,
Non è stato deciso discrezionalmente, ma c'è proprio nell'accordo di programma in questione il riferimento ai comuni che hanno un interesse diretto con gli impianti di cui si discute. Abbiamo voluto estendere l'invito e abbiamo anche chiesto.
Al Presidente Emiliano di allargare il confronto ai Comuni ad elevato rischio di crisi ambientale che oltre a Taranto e Statte, sono Massafra Crispiano e Montemesola. Quest'aria è stata da tempo cristallizzata come area ad alto rischio ambientale nel due già dal 1.000 e no dagli anni 90 e poi nel 2012 è diventata area di crisi industriale complessa per cui sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista industriale aria, diciamo così, di eccezione.
Per il Governo italiano. Ovviamente questa è una occasione per allargare il confronto a quei territori che, soprattutto dal punto di vista ambientale e industriale, hanno ricadute cogenti sulle proprie popolazioni. Passo la parola al sindaco di Taranto, Piero Bitetti. Prego.
Buongiorno a tutti, grazie Presidente, per l'invito e saluto tutti i partecipanti.
Il tema è.
È quanto è stato quello che è stato rappresentato dagli organi di controllo,
E credo che un tema dal quale non si potrà prescindere esistono le competenze specifiche di un Sindaco in termini di responsabilità della salute dei cittadini.
Mi rendo conto che diventa difficile approfondire senza conoscere i dettagli, ma è proprio quello che abbiamo rappresentato dal Ministro in virtù di una denuncia Koll, dove si trovava a chiudere l'argomento.
In maniera molto semplice, molto facile è un argomento che merita un opportuno e doveroso, un obbligatorio approfondimento.
Abbiamo una serie di dubbi, certamente quello che ha preso da voi la decarbonizzazione migliorerebbe le sostanze inquinanti.
Abbiamo bisogno di capire come quanto e soprattutto in quanto tempo.
Perché accettare una decarbonizzazione lunga 13 anni più lunga di una validità AIA?
È improponibile per la comunità di Taranto.
La città di Taranto non lo sopporterebbe,
Tenere una nave per quello che ho sentito dal presta Commissario dell'Autorità portuale, che può fornire una materia prima.
È sempre una materia fossile.
È una cosa da approfondire, innanzitutto perché io non sono nelle condizioni di capire l'impatto.
Della presenza della nave attraccata era dalla banchina morale a 12 miglia in termini di RIR e di quelle che sono le condizioni che si andrebbero a verificare all'ecosistema marino.
Credo che la città di Taranto meriti.
Un'attenzione diversa, perché questa attenzione può e deve essere garantita da un approfondimento di tutti i dettagli.
L'accordo di programma è troppo troppo semplice, troppo troppo riduttivo.
Dobbiamo partire dalla salute della popolazione, qual è il primo punto, perché la salute della popolazione riguarda tutti.
Certamente una doverosa attenzione ai settori produttivi, all'occupazione.
Ai redditi di una popolazione che si è impoverita molto in termini di PIL, un video su base nazionale, ma certamente su base regionale, e allora?
Io e il Presidente della Provincia, ma vi parlerà per allora lì abbiamo ereditato questa situazione, così come l'ha ereditata dal Ministro Urso.
Vi è una situazione che non si può chiudere con un incontro, seppur dichiarato.
A oltranza.
Mi piace questo termine a oltranza.
Oltranza combatteremo per difendere il territorio di Taranto, oltre.
Grazie.
Grazie Sindaco Bitetti, grazie.
Sì, prego, ho dimenticato di aggiungere che.
Sull'esempio di quanto fatto dalla Regione Puglia, proporremo al Ministro Urso di considerare i territori di Massafra Crispiano e Montemesola proprio quale area di crisi sanitaria e industriale mi permetto di dire e farli partecipare al tavolo, perché credo che, al pari dei sindacati,
Debbono poter dire la loro, al pari dei sindacati grazie bene, grazie passo, la parola adesso al Presidente della Provincia, Gianfranco Palmisano sì, grazie, chiedo scusa aver chiesto, diciamo, l'anticipazione dell'intervento, ma col Sindaco di Taranto dobbiamo partire subito per Roma quindi grazie Presidente e grazie ai Consiglieri regionali e grazie a tutti voi ma il Sindaco di Taranto ha fatto una breve, una breve sintesi.
Di di questa situazione, che nei primi giorni ci ha visto quasi in imbarazzo perché una bozza di accordo di programma che ci arriva via WhatsApp, che ha poco di approfondimento tecnico e lo apprendiamo anche, insomma, dalla seduta e dagli interventi di quest'oggi dove diciamo, gli enti preposti non hanno avuto l'opportunità di poter approfondire le ricadute che quell'accordo di programma può avere da tutti i punti di vista. Apprendiamo chiaramente e noi che siamo sul territorio lo sappiamo che dal punto di vista sanitario la situazione non è assolutamente migliorata su Taranto, nonostante i tantissimi sforzi che si stanno facendo e quindi capirete bene che una questione così delicata volerla chiudere in 24 ore, così, con così tanti punti interrogativi ancora sul tavolo, la vediamo un po' complessa. Noi abbiamo sempre approcciato questo tema nelle varie, nei vari incontri in maniera costruttiva col Ministro.
Non capiamo il perché affrontare in maniera settoriale. No, quindi oggi l'incontro con i sindacati, domani l'incontro con gli enti locali. Noi pensiamo seriamente, così come diceva il Sindaco di Taranto, che va fatto un unico ragionamento allargato anche ai colleghi Sindaci dell'area di interesse.
Anche perché quella bozza di accordo di programma a tanti punti interrogativi dal punto di vista occupazionale non c'è, non c'è traccia di un'ipotetica soluzione, un ipotetico piano dal punto di vista delle compensazioni ambientali sanitarie, non c'è assolutamente nulla vending tutto limitato alla, così come poi c'è stato anche detto in call che è registrata e quindi a una semplice domanda nave, sì o nemmeno e questo è, lo riteniamo veramente riduttivo, oltre che offensivo anche perché alla domanda che più volte abbiamo fatto noi dell'ipotesi raddoppio tappa dell'ipotesi a tanto arriva già il gas attraverso da Tempa Rossa all'ENI.
A questo ancora ufficialmente non c'è stata data una risposta, tranne due giorni fa che abbiamo appreso in un'intervista il Masseria dal MIT del Ministro che stanno valutando l'ipotesi Tempa Rossa. No, evidentemente perché si sono accorti che dall'altro Ministero stavano facendo investimenti sul porto e quindi magari il braccio destro non sa quello che sta facendo il braccio sinistro, anche perché è una nave di quel calibro importo o a x miglia dal porto,
Ha bisogno di avere, così come diceva il Sindaco delle ricadute per quanto riguarda dal punto di vista tecnico,
Abbiamo bisogno, diciamo, del di un conforto che CIP ci garantisca le ricadute di qualsiasi iniziativa che si mette in campo, ma fermo restando che, laddove sappiamo che chiaramente il gas è l'alternativa un'unica in questo momento per avviare una decarbonizzazione,
Un reale.
Alle prime due domande. Ancora non abbiamo avuto una risposta, quindi io terrei la quell'aspetto della nave come terza ipotesi, ma prima di tutto ci devono dire, perché no a 40 chilometri il raddoppio di della TAP e, perché no, l'utilizzo di Tempa Rossa.
Poi ci sono anche gli aspetti legali alle le legati al dissalatore, dove chiaramente un ulteriore piattaforma posizionata nel porto ci sembrava alquanto, non dico inutile, ma molto invasiva. No, parliamo di un porto che, non solo dal punto di vista del nuovo incarico, no appena appena ricevuto, ma come visione si sta lavorando, appunto, a ad avere un porto quanto più attrattivo dal punto di vista turistico possibile, un porto che si deve rilanciare dal punto di vista commerciale, quindi capite bene che tutte queste scelte devono essere coerenti con una visione poi di territorio che noi raccontiamo ai nostri cittadini e quindi l'ulteriore piattaforma per andare installare l'installatore che poi doveva scaricare in mare tutte le salamoie e non sappiamo queste salamoie. Come incidono poi sul.
Sul Mar Grande o sulla appunto la proprio il microclima, no che si crea all'interno del nostro mare, tant'è che tra le varie proposte che noi abbiamo già fatto e faremo è quella di che laddove, se necessita, se serve appunto un dissalatore, valutiamo il posizionamento di un dissalatore all'interno dell'area dell'ILVA già dove, che è un'area già compromessa, sicuramente non andiamo a posizionare una nuova.
Una nuova zattera, diciamo una nuova situazione nel porto.
Perché le aree all'interno dell'ILVA sono tante è con l'utilizzo poi delle salamoie, non solo attraverso degli smaltimenti, ma anche ci dicevano poi i tecnici alla quale ci siamo affidati per un supporto tecnico che era completamente inesistente in quella bozza di accordo possono addirittura avere delle ricadute, è dell'1 di utilizzo economico, no, di quale salamoie quello che ci preoccupa tantissimo sono i tempi, i tempi dettati dalla decarbonizzazione, che sono molto lunghi, gli aspetti che ci pongono del delle dei grandi interrogativi è che un accordo di programma dove ci sono degli articoli che parlano di impegni che un privato deve prendere che però a questo tavolo non c'è quindi al tavolo, ma magari domani non lo so, ci sarà avremmo un privato che è con noi sottoscriverà un impegno.
E poi, chiaramente, gli aspetti sulle compensazioni ambientali e sanitarie, noi abbiamo varie proposte che.
Proporremo anche dal punto di vista dell'occupazione, che poi è il principale problema legato o no a quello della salute e dell'ambiente. Quindi questi sono, ho fatto una sintesi estrema dei ragionamenti che da una settimana ci stanno portando a da una settimana e non pneumoniae riunioni si sta ragionando da un anno e che ci sta portando a a degli approfondimenti. Ringrazio veramente i nostri uffici tecnici, nostri supporti tecnici che ci stanno dando, ci hanno dato una grossa mano per approfondire tutta una serie di lacune che quell'accordo di programma evidentemente in maniera proprio palese a.
Approveremo domani, sempre con spirito costruttivo e collaborativo tra istituzioni, a correggere il tiro e a trovare una linea comune. Grazie,
Grazie Presidente, Palmisano adesso la parola al sindaco di Massafra Giancarla, Zaccaro, prego.
Buongiorno, saluto il presidente e i consiglieri regionali in tutta la qui presente e ringrazio il Presidente Mazzarano per avermi convocata in questa sede istituzionale che rappresenta l'intera comunità pugliese.
Parlo oggi in qualità di Sindaco di Massafra un territorio che da anni vive all'ombra di delle questioni ambientali complesse, industriali e soprattutto sanitaria del nostro Paese, che sono quelle legate allo stabilimento di Taranto, stabilimento siderurgico, sebbene il comune il comune di Massafra non rientri nei confini amministrativi dell'area industriale, siamo geograficamente prossimi e ambientalmente coinvolti.
I 20, la conformazione del territorio, la diffusione di inquinanti delle matrici ambientali ci rendono una parte integrante di quella che possiamo dire zona di sacrificio ambientale.
Una definizione è dura ma realistica, un contesto critico e duraturo.
Negli ultimi anni sono emersi con sempre maggiore evidenza che, dato che destano forte preoccupazione, il territorio di Massafra ha registrato conseguenze dirette e indirette riconducibili allo stabilimento siderurgico di Taranto.
Pertanto, la comunità di Massafra come quella di molti comuni dell'arco ionico non può più essere trattata come spettatrice silenziosa di decisioni che incidono profondamente sul presente e incideranno sul futuro.
Nel rispetto delle competenze e con uno spirito di leale collaborazione istituzionale. Il comune di Massafra chiede che l'accordo in fase di definizione includa la presenza di un rappresentante del Comune al tavolo tecnico permanente con funzioni consultive e di vigilanza. Il tempo delle parole, delle promesse e degli approcci parziali è finito. Le comunità locali, e in particolare quella di Massafra chiedono che l'equilibrio tra produzione e salute pubblica venga finalmente ristabilito. Questo non significa negare il valore strategico del polo siderurgico in termini occupazionali e produttivi, ma significa rifiutare l'idea che sviluppo debba equivalere a sacrificio umano e ambientale. Chiediamo con fermezza che ogni scelta si è orientata al principio di precauzione, alla valutazione integrata del rischio e della trasparenza. Chiediamo che la Regione Puglia si faccia portavoce insieme a noi di una nuova cultura ambientale fondata sulla dignità delle persone, sul diritto alla salute e alla sostenibilità.
Non vi parlo solo come Sindaco, vi parlo come cittadina, vi parlo come madre, come rappresentante di migliaia di famiglie che, come me, chiedono giustizia ambientale e responsabilità istituzionale.
Il Governo deve assumere le proprie decisioni lacune, la comunità dell'area di crisi di crisi ha diritto di chiedere su quale strada ciascuno dovrà esercitare, il senso di responsabilità che gli compete, il tutto per ottenere tutela della salute, dell'ambiente e anche tutela della conservazione dei posti di lavoro riportando la pace e la coesione in una società logorata da chi spinge da una parte per chiudere l'Ilva e dall'altra per mantenerla inattività, noi faremo la nostra parte nell'interesse leale e legale del no e reale del nostro territorio, dei lavoratori e di tutta l'Italia intera. Vi ringrazio per l'ascolto e per l'impegno e soprattutto per la considerazione. Grazie Presidente.
Grazie Sindaco Zaccaro.
Grazie per il contributo,
Approfondito a questa discussione e soprattutto per la capacità di rappresentare le aspirazioni e i bisogni della comunità che lei rappresenta, passo la parola adesso al Sindaco di Crispiano.
Salutiamo il Presidente della Provincia e il Sindaco.
Detti.
Grazie ricambio.
Grazie grazie Presidente, tra il Consiglio e il Sindaco Betti, l'amico Gianfranco volevo ringraziare innanzitutto il Presidente Mazzarano perché appunto ci ha dato la possibilità raccolto l'appello della Sindaca Taccaro e del anche mio personale e della possibilità di essere reinseriti in qualche modo anche in questo tavolo pur conoscendo la motivazione per cui eravamo stati siamo stati esclusi tecnicamente fino ad oggi e ringrazio anche il Sindaco biglietti è la Presidente della Provincia che porteranno questo messaggio anche direttamente al Ministro come istituzioni noi dobbiamo, abbiamo sicuramente la responsabilità di collaborare e di prendere decisioni.
Sulla base anche degli aspetti tecnici, e quindi grazie a tutti i presenti di oggi che ci hanno già dato una lettura molto chiara di quelle che sono le gli aspetti tecnici da considerare per poter prendere una decisione poi più.
Più giusta possibile.
La nostra opposizione, naturalmente rispetto a quello che abbiamo potuto conoscere grazie anche alla disponibilità del Presidente della Provincia, del.
Sindaco Bitetti leggendo la bozza dell'accordo di programma è che sicuramente non non è ricevibile un accordo in quei termini e le motivazioni non voglio intorno qui a ripeterle sono state esternate un pochino da tutti i presenti, contestiamo anche il.
Il metodo, non solo quello dell'esclusione, anche se giusta da un punto di vista tecnico, ma anche proprio per per i tempi che sono stati richiesti. Sembra quasi un ultimatum, non una richiesta di condivisione di un accordo di programma, quindi un accordo di programma il, lo strumento è quello giusto. Ricordo che in diversi tavoli in passato.
Siamo stati in tanti a chiedere un accordo di programma per costruire un'alternativa alla grande industria, è un percorso di transizione, quindi lo strumento è sicuramente quello giusto, il metodo con cui lo si utilizza probabilmente è sbagliato, ma si può correggere noi nel rispetto dei nostri ruoli istituzionali abbiamo tutto l'interesse a farlo per quanto riguarda,
La.
Il merito, diciamo, dell'accordo di programma, credo che al centro debba esserci, come ricordava anche Giancarla, un approccio sicuramente di grande precauzione, mettendo al centro la salute, soprattutto dei cittadini, l'ambiente e la tutela, sicuramente anche dei posti di lavoro, per questo noi in questi anni.
Pur riconoscendo la nostra posizione. Terza rispetto, diciamo a istituzioni che invece vivono il problema ancora più direttamente come il Comune di Taranto, a province e, in generale. Abbiamo potuto anche sui tavoli che a cui abbiamo potuto in partecipato presentare diverse proposte per costruire le alternative. Per questo alla Commissione ho inviato Presidente anche una comunicazione con due progetti che riteniamo strategici per un percorso di transizione e di opportunità per il nostro territorio si tratta di due progetti che in questi anni abbiamo potuto.
Conoscere e approfondire rispetto a due proposte che ci sono pervenute su un territorio che è del Comune di Taranto, attiguo al Comune di Massafra e sto parlando della cava, ma a scuola una cava di 130 ettari, che è sempre stata in dotazione al l'ex Ilva con l'accordo di ArcelorMittal è passata sotto la competenza dei commissari di Ilva in amministrazione straordinaria e oggi, ancora dopo diversi anni, è esattamente cinque. Ve lo chiediamo A abbiamo potuto confrontarci diverse volte sul tavolo del CIS per poter proporre un un'operazione di project financing di partenariato pubblico privato, avendo conoscenza di diverse realtà che hanno interesse a sviluppare quella zona per fare in modo che in quella cava pensate di 130 ettari, 10 volte di più, tutte le aree verdi del Comune di Taranto si possano costruire dei progetti che possano dare energia che possano tutelare l'ambiente, che possono dare anche i posti di lavoro e che, soprattutto possano,
Trasformare un uno scempio tra virgolette ambientale in un'opportunità abbiamo ricevuto due proposte progettuali, due piani di fattibilità, uno addirittura da parte dell'architetto dell'archistar Massimiliano Fuksas, che ha presentato questo progetto proprio ai commissari. L'abbiamo riportato ai tavoli degli ultimi tre Governi, però non ha avuto, diciamo l'attenzione che noi credo possa meritare, soprattutto in un momento strategico e particolare come questo, un progetto, per esempio, che ha un all'interno un polo scientifico, un polo culturale, un polo turistico, un progetto che ha la possibilità di trasformare, per esempio, l'energia prodotta in quella in quella cava. Un Energy Pharma che potrebbe arrivare a produrre anche 53 megawatt all'anno significa poter alimentare pensate da 53.000 a 100.000 famiglie, che sono più o meno gli abitanti di Massafra Crispiano e Statte messe messi insieme. Quindi le alternative. Credo che possano essere prese in considerazione, insieme a le altre che sono sul tavolo dell'accordo, di programma, ma bisogna avere il tempo di costruirla il tempo, di poter dare attenzione a le le le le le giuste ambizioni che arrivano dai vari, da questi territori, che per troppi anni sono stati terra di sacrificio e che.
Non sono stati inermi, perché voglio ricordare e ringraziare anche i tanti progetti di riconversione e di transizione che sono in questi anni pervenuti a tutti le istituzioni da parte del mondo associativo. Penso al Piano Taranto, dei lavoratori liberi e pensanti Lippi del progetto tracce che ultimamente è stato proposto anche all'attenzione del del governo del e di tutti gli enti istituzionali, del progetto di transizione di Taranto, presentato all'epoca anche a Bruxelles, dall'onorevole Rosa d'Amato. Ci sono tante.
Tanti aspetti che possono e tante a strategie concrete che possano farci pensare al superamento della monocultura dell'acciaio, e credo che è arrivato il tempo di dare attenzione a questi progetti con l'ausilio naturalmente delle ai nostri enti tecnici e di tutti tutte le componenti che, come ricordava anche il dottor Conversano, non si sono mai tirati indietro sul nostro territorio per poter dare una mano e collaborare a livello istituzionale, ma non facciamoci prendere dalla fretta di dare risposte al mercato o a interessi anche sovranazionali. Forse è arrivato il momento e questo Governo potrebbe avere la grande occasione di costruire con il territorio una alternativa condivisa che venga condivisa da tutti gli attori e che possa davvero far guardare oltre il la monocultura dell'acciaio e vuol far guardare soprattutto un futuro possibile e concreto per le nuove generazioni. Grazie ancora, Presidente, grazie grazie, Sindaco. Quanto mai opportuno questo intervento, perché una parte del confronto sarà proprio sulle compensazioni per per il territorio per cui i territori POR potranno, credo, affrontare una progettualità con col col Governo in questa, in questa fase,
Devo dire che nell'intervento del Sindaco Zaccaro c'era anche il.
Il punto di forse la soluzione tecnica per i comuni dell'area ad alto rischio ambientale per far parte del tavolo, cioè non essere soggetti cofirmatari, ma essere soggetti coinvolti in maniera consultiva con il tavolo nazionale e con il Governo. Quindi credo che dal punto di vista tecnico, questo sia assolutamente compatibile con le norme e soprattutto con il decreto legislativo 152 del 2006. Adesso passiamo la parola ai commissari. Abbiamo Galante Perrini, prego Galante.
Grazie Presidente.
Devo intervenire per forza, è vero, Presidente.
E siamo gli unici, è veramente una situazione,
A dir poco lo dico anche alla luce del fatto che noi Consiglieri regionali, in una prima fase, siamo stati già consultati dal Presidente Emiliano su questo perché abbiamo potuto esprimere il nostro punto di vista, quindi credo che sia necessario capire come la pensava parte più politica prego ma noi Presidente poi in particolare noi siamo appunto,
Nel 2015 abbiamo già iniziato il nostro percorso proprio sulla crisi dell'Ilva, perché c'era stata da qualche anno il sequestro di tutta l'area a caldo, il famoso promossa ordinanza di sequestro della dell'impianto da parte della Todisco, io ricordo ancora i giorni, nel 2012, quando Taranto fu bloccata da circa 10.000 operai,
Perché c'era appunto il rischio di chiusura, però lì ci fu una presa di coscienza da parte di tutti che probabilmente già c'era forse mancavano. I dati, come dice il direttore, Conversano su alcune su alcune sostanze inquinanti, come ha ben spiegato anche il direttore Minerba di tutto di tutta la storia della degli inquinamenti, che sono poi che hanno cambiato la natura di Taranto, quindi siamo consapevoli del dramma che vive Taranto. Siamo consapevoli del dramma che vive la politica, anche che non è stata capace in più di 15 anni. Forse.
Di cambiare rotta, la riconversione economica che diceva anche il Sindaco, Lopomo l'abbiamo, abbiamo affrontato per anni a livello mondiale, è una cosa che avviene in tutte le parti del mondo, in tutte le città dove c'è di subiscono l'industria pesante. Taranto, c'ha, l'ENI c'ha, le raffinerie c'ha la Cementir, cioè il porto, ci sono lettere discariche più grandi d'Europa, Taranto, a tutte le matrici ambientali contaminate. Quindi la volontà politica, unità da parte di tutti, insomma, senza colori.
Dovrebbe prendere una posizione netta e andare verso una riconversione economica che vede la chiusura di tutte le fonti inquinanti chiaramente non si può fare da un giorno all'altro e noi l'abbiamo sempre detto, siamo stati anche tacciati di quelli di populismo, perché erano quelli che dicevano alcuni di noi è vero hanno detto che l'Ilva andava chiusa senza se e senza ma ma proprio perché c'era quella presa di coscienza,
I bambini si ammalano, c'è un aumento della mortalità dei tumori e delle nelle varie neoplasie, nei bambini c'è un aumento di mortalità, ci sono stati tanti studi io ricordo anche il famoso quindi i famosi studi sui Wind, quando le ordinanze sindacali dicevano di chiudere le finestre perché non si poteva respirare perché in quei momenti,
C'erano dei picchi, appunto di inquinanti, che cadevano sulla città e ci potevano essere appunto mortalità, aumentava la mortalità, aumentavano tutti i ricoveri, insomma, ci sono tutti questi dati che hanno poi avrebbero dovuto mettere in piedi un sistema politico, una volontà politica e decidere.
Però ancora oggi si sta parlando di ricatto in un certo senso, perché o chiudiamo, quindi and mandiamo a casa tutti questi lavoratori migliaia di lavoratori o continuiamo a essere consapevoli a far finta di niente,
E quindi anche ignorando le varie indicazioni anche alla Corte di giustizia europea. Ha detto che se c'è il rischio per la salute, ma ha umana gli impianti vanno fermati più chiaro di così. Non non vedo veramente come.
Che tipo di intervento può fare anche in questo caso, un consigliere regionale che ha tentato, insieme al suo gruppo, per tutelare tutto per la salute e l'ambiente. È questo il il la, la rotta è quella, bisogna decidere come hanno fatto le altre città a livello mondiale, la strada da prendere, prendere i progetti. Alcuni sono stati indicati dal Sindaco, Lopomo altri dalle associazioni e la maggior parte delle situazioni tarantine hanno in mano progetti parlare con il territorio, parlare con l'indotto, parlare con gli autotrasportatori e parlare con tutti quelli che vivono che hanno vissuto per anni di questo impianto ed essere innanzitutto consapevoli che la salute viene tutelata per primo, perché senza la salute non si può neanche a lavorare e se arriva un dramma di una malattia in una famiglia viene distrutto completamente tutto il tutto il benessere di una persona. Questo Accordo di programma poi, tra l'altro, non è accettabile, perché l'AIA dovrebbe rispettare appunto, la Vds Lavis dovrebbe sapere che ci sono delle situazioni in cui, andando a 6 milioni a 8 milioni utilizzando il carbone non è tutelata la salute umana. Quindi io non vedo di cosa stiamo parlando, stiamo continuando a parlare di un dramma che abbia che conosciamo già. È un film visto e rivisto. Se noi mettiamo di nuovo nell'aria quelle sostanze nocive e inquinanti aumentano i tumori, aumentano le malattie respiratorie cardiovascolari. Insomma, sappiamo già quello che accadrà.
Perciò è disarmante, perciò dicevo, Presidente, se intervenire veramente un problema gravissimo, perché nella prima fila abbiamo gli esperti che studiano la materia e molti di loro sono tarantini e conoscono da vicino il dramma che ha vissuto tutto tutto l'arco ionico e poi ci sono i sindaci che sono vicini anche il Presidente,
Dell'Autorità portuale è stato sindaco di Catania, conosce benissimo il dramma che vivono le nozioni di quanti lavorano a Taranto. Oggi dobbiamo solo, appunto, aumentare questo, questo grado di attenzione e far capire e far comprendere che la riconversione economica è l'unica strada per poter poi dare un nuovo volto, come è avvenuto, e abbiamo anche qui le prove a livello mondiale. Lo ripeto, noi abbiamo fatto nel 2016 un approfondimento di tutte le città che hanno subito l'industria pesante, che sia Carboni e le raffinerie siderurgico e petrolchimico dove c'è stato appunto questa? Questa riconversione è avvenuta nell'arco di 2020. Alcune città sono ancora in riconversione economica, però hanno deciso di stare insieme, sapendo che io domani non sarò più consigliere regionale, io non sarò più parlamentare e che ci vogliono 2025 anni dove ci deve essere però all'unanimità alla l'Unione, per poter poi non andare,
A aspettare, diciamo, un nuovo Governo e cancellare quello che magari prima era stato fatto. Abbiamo avuto una grossa opportunità ed è più o meno sfumata perché, ad esempio, questo, che è quello che è successo in Spagna nelle Olimpiadi del 92 è stata uno dei volani. Lo sport Taranto, cioè i Giochi del Mediterraneo, li abbiamo dimostrato di essere incapaci, proprio a livello territoriale, dal punto di vista politico economico, perché avremmo abbiamo avuto una grossa opportunità, l'anno prossimo, si dovrebbero inaugurare i giochi, non abbiamo ancora gli impianti dopo cinque anni. Forse noi ci stiamo lavorando dal 2018, Presidente.
Con tutti i Consiglieri, anche con il collega Perrini, abbiamo fatto di tutto, oggi si sta andando a riparare qualcosa che da fuori anche a un cittadino, spiegare come è stato possibile che in quattro o cinque anni non abbiamo costruito agli impianti. Per me è impossibile, perché poi veniamo veramente definiti incapaci qualsiasi colore politico. Oggi si vale ama tamponare allo stadio, forse riusciamo a fare la piscina, ma non lo so i campi da tennis, i luoghi dove poter far alloggiare e quello sarebbe stato un volano come ha fatto la Spagna, si è si è puntato sullo sport e per lasciare anche poi questi impianti sul territorio. Quindi diciamo che non mi voglio dilungare oltre, Presidente, è veramente desolante.
Io nel passare la parola al consigliere Perrini, visto che è presente il consigliere Casali, prima non l'ho citato solo per questioni di territorialità, ma se lei chiede la parola e Benvenuto, prego prego Perrini.
Grazie.
Grazie, saluto tutti i Sindaci, faccio gli auguri al Sindaco di Marsala, Django Lazzaro, colpe al nuovo Presidente del porto Gugliotti Giovanni.
Fin ha fatto bene il collega Michele Mazzarano a convocare questa audizione, così ci chiariamo un po' l'idea e ha fatto bene a chiamare a tutti gli altri Sindaci perché io sono stato il primo a dire al Ministro Urso, dandovi chi mi conosce sa che quando devo difendere il mio territorio non vedo né destra né sinistra dei 5 Stelle vedo i fatti i cinque Comuni compreso Massafra Crispiano e Monte è emerso che oggi non mi sia pure con te messo all'asta.
Dove i POR già dall'inizio partecipare a questo incontro, l'ho detto 10 giorni fa, quando ho visto che la prima Commissione non erano stati quella che stava a Roma quel giorno, quando vi siete collegati da da Taranto,
È.
E questo è già un primo problema, secondo problema riflettevo i dati quando bis 1.009, quelli che nei dati che ha detto Sandro il dottor Sandro Minerva.
Quando iniziali Elva 1960 e io cominciavo a riflettere a dire mezzi che io c'ho cinquant'anni.
E adesso sono diventate classe politiche che devo decidere prima diceva che la coppia dagli altri, ma adesso la colpa è mia, vendiamo prendere le mie responsabilità su quello che andremo a fare.
E vedevo, gli anni io, in questo avvenimento ci ho lavorato poi da 90 95. Conosco molto bene quello stabilimento nelle parti più brutta, nello stabilimento non degli uffici, nei convertitori von Spini, conosco perché ci ho lavorato e so in quale condizioni gli operai lavorano là dentro.
Tutti i confronti con l'indotto noi nel 2012 abbiamo avuto il primo problema, noi a Taranto, nel primo problema del primo scandalo che successe tra virgolette, poi abbiamo visto com'è andata a finire l'indotto, il territorio di tanto ha perso 180 milioni di euro.
L'indotto parla perché noi parliamo del dell'involucro Ilva che POS lavoro 7.000 persone poi ce ne sono 50 60.000 che nel lavoro e nell'indotto e c'è stata già la prima volta un 180 milioni di euro che l'indotto.
C'è l'economia i tarantini che il 90% dell'economia da Landini si chiama Ilva.
Non ne prendiamo tempo perché io ho avuto il coraggio di a di farmi un'alternativa, altri non hanno tutto questo coraggio, ci troviamo una condizione che dobbiamo cominciare a cambiare.
Diciamo qualcosa perché io sono il primo che ci vuole una riconversione, ma una riconversione non arriva chiudendo quando, avendo 5 Stelle nel 2015 che nel loro programma e non è una polemica, perché qua dobbiamo collaborare tutti nel loro programma si parlava di chiusura,
È di alternativa.
Chi vince comanda?
E tutto questo non è stato fatto, ma non perché ci queste non hanno voluto, perché poi, una volta che Stella cominci a capire che il sistema è un sistema particolare che una volta che vai a governare è facile pur governare tutto questo sistema indoor pure a me è facile quando sto da questa parte emiliana quella parte, le cose che mi vanno bene, le ho fatte io le cose che ho fatto, ma l'ha fatto Emiliano, però poi la cosa migliore quando vai amministrare che cominci a capire una serie di situazione sul nostro territorio che non vanno.
Cos'è che non va la programmazione?
Io ho vissuto dal 2015 fino a oggi la situazione della sanità, 2 mi sono appassionato, parlo di me.
Mi sono appassionato della sanità.
Alcune battaglie Robbin, pur nelle o perse, altre, le stiamo vincendo perché mi sono messo sul pezzo e ho cominciato a parlare e a proporre però.
Perché, se da una parte dobbiamo, diciamo no, no no, dall'altra parte dobbiamo anche proporre nel 2016 io dicevo all'epoca dal direttore generale Stefano rosse.
Quando uno deve fare un piano, lo deve iniziare e finire, cioè io devo sapere il San Cataldo, quanto costerà, comprese le assunzioni?
Fu messo 200 milioni di euro nella mia audizione in Commissione più volte ho detto che con 200 milioni di euro tu non farai niente, è quell'ospedale minimo, ci vorranno 10 anni.
Siamo arrivati nel 2026.
Sono passati 2025, ne sono passati nove.
Ma anche la programmazione che tu che finalmente da 2 3 anni si cominci a parlare e si programma hanno fatto le gare, hanno fatto gli appalti, stanno cominciando a capire le situazioni come stanno, un essere in via Emiliano, a febbraio del 2025, fa una nota al Ministero e dice queste sono, diciamo, quello che ci serve sul territorio,
Questo documento arriva a Roma verso i primi di marzo, io intervengo e dico attenzione, è vero, ci servono questi questi questi assunzione perché nei primi casi fatti nel 2016 non si è tenuto conto che Martina Castellaneta e Manduria su un ospedale di frontiera non e non hanno niente a che vedere con San Cataldo,
Lo spiegavo la prima, la seconda e la terza volta perché al Ministero.
Non sanno Castellaneta Martina, Taranto Manduria, Moscati vedono i numeri, ma se quei nuclei non si spiegano bene tecnicamente e come lo lo stanno spiegando da 2 3 anni alla nuova dirigente diligenza si arriva con questi risultati perché io ho fatto questo riassunto ha fatto bene il Presidente Gugliotta che dice le le proposte quale sono, non va bene la perché se parliamo di alternativa, se me la metti là, la nave e rigassificato tu mi crea un problema però non dice no.
I sindaci fanno bene a difendere il loro territorio.
Perché dobbiamo difendere il territorio, non dobbiamo vedere il colore politico perché ci dobbiamo mettere tutti insieme e capire come andare con i numeri e andare a Roma da Orso, come faccio io, il Moscati penna e priorità, lo dico da anni e lo è stato omesso la perché se tu il Moscati me lo chiude nel 2015 e poi ha voglia di ibridi che quell'ospedale serve, vedete che quell'ospedale, se oggi c'è una relazione dove io già ci sto lavorando a Roma, grazie al Direttore generale, con la cieco che sollecitato da me ed Emiliano che più volte ho parlato di Mosca, si è arrivati a questa conclusione,
Noi dobbiamo portare oggi, secondo me, se il territorio perché siamo classi dirigenti e non dobbiamo farci dipende dal colore politico, ma io so gli errori fatti da qualcuno anche vicino a me, dove io personalmente le dico essendo che grazie a Dio ciò la mia libertà so dove ci sono degli errori però dobbiamo portare delle proposte concrete fosse non serve una settimana anche io non sono d'accordo che la settimana scorsa fanno una riunione, io ero presente, dice in una settimana dobbiamo, non sono panzerotti,
Sono cose serie, ma non dobbiamo neanche aspettare anni perché gli anni passano noi che siamo classe dirigente, perché una volta mi spiega anche Taranto, San Cataldo, Moshé, problemi dell'agibilità su Taranto, perché per cinque sei mesi problematiche amministrative, problematiche derivati, il Commissario le carte si ferma e non arrivano i documenti per cominciare a far l'agibilità a San Cataldo.
Nuova Amministrazione nuova Giunta, sono convinto, se non arriva a settembre, Angori documento non inizieranno a essere patti per San Cataldo e corsi, io l'invito che faccio a tutti ognuno deve difende il territorio, dobbiamo difendere perché al primo posto viene la salute,
Però questo è il momento di andare a bussare per il territorio.
I sindaci debbono essere tutti presenti, chi è coinvolto in questa problematica, perché poi noi lasceremo un segnale, però se andiamo là e cominciamo perché quello dobbiamo mettere l'uccellino perché la farfallina può arrivare no, perché alcuni interventi sono stati fatti, il parco minerale ha risolto gran parte dei problemi, c'è la sono stati spesi, 300 milioni di euro hanno coperto i parchi minerali, quello è stato un risultato molto positivo. C'è dove sappiamo benissimo che quando arrivava la tramontana da Martinafranca, accusa succede sui parchi minerali, riempiva TAV dei tamburi di tutti quel il polverino che stava e i depositi di minerali.
Naturalmente ci sono da fare tante altre cose giù la cosa che ha detto prima il collega Galante, io sto qua e ci sono i tecnici seduti, io non riesco a capire, presumo oggi in Germania stanno tornando al carbone, che hanno cercato di andarle ad storno dal carbone e in Francia la stessa cosa.
Allora no, questo problema io non sono un tecnico, non sono uno che voglio dire, ci sono tecniche, non riesco a capire il motivo perché se dice che il carbone porta serie problematiche di salute, lo dicono in tanti pur vede che la Francia la Germania continua a inquina af secondo quello che a inquinare molto di più rispetto a noi e la non ci sta la procura europea, tutti quelli che fa le sentenze in generale non lo so come mai l'anno li blocco né qua succede questa cosa è un quesito, perché credo che la Germania e la Francia stanno in Europa,
Vedo che sta nel Nauru, allora io voglio capire come mai qua succede tutto questo è l'anno, come mai metta le viene qua,
Ci toglie tutta la produzione, gli impianti, perché la è stata un altro capolavoro fatto e si può tra produzione inc in Francia,
Su una questione che io voglio anche capire, il motivo, ecco perché stiamo attenti a dire no, no, no, no, no a tutto.
Perché per riportare a una conversione di tutto il territorio perché la sono pronti anche a Roma, ve lo dico a chiudere anche domani mattina.
Ah chiude domani mattina e portare la produzione a Piombino, a Genova e a Brescia e agli imprenditori di Brescia non vedono loro che chiude Taranto, stanno festeggiando. Allora dobbiamo capire cosa noi dobbiamo fare, perché riconversione, se non può essere 13 anni 13 anni, un nella cosa che non va. Condivido quello che dite voi di meno giusto, la alla salute giusto, dobbiamo investire, più sa soldi sulla su Taranto, su San Cataldo, è il momento di chiedere su queste partite se ma attenzione ai tempi, perché siete se da una parte noi abbiamo ragione che non siete stati invitati, non siamo stati, diciamo coinvolti tutti e dall'altra parte, purtroppo, ci sono dei tempi che bisogna rispettare, perché da un momento all'altro la viene chiuso tutto e poi sarà una tragedia generale, economica, di salute pure, ecco perché vi posso dire che io noi dobbiamo insistere ad avere, diciamo il ristoro ambientale per la nostra città, per le nostre i nostri Comuni e soprattutto a proporre a livello sanitario e a chiedere più contributi, grazie.
Grazie. Noi ovviamente vigileremo sull'andamento del confronto ministeriale, come ho detto nella mia introduzione, fino a quando questo non darà i suoi esiti. Quindi, ritornando a riunirci, vi preannuncio che potrete essere nuovamente convocati per approfondire gli aggiornamenti del confronto Romano e su questo abbiamo la disponibilità sia del Presidente Emiliano che dell'onorevole De Caro ad essere auditi nelle prossime settimane. Grazie a tutti per il contributo. Dichiaro sciolta la seduta.