No, cosa dobbiamo approvare il verbale della seduta precedente?
Presenti.
Sono tutti.
Vogliamo attendere qualche altro minuto, ci proviamo a chiamarla sennò.
Sì, intanto intanto ringrazio ancora una volta la signora davvero grazie, parlava poc'anzi dicevo che ho avuto il piacere di conoscere durante un'intervista che qualche mese addietro.
Sul sull'emittente televisiva Telenorba e mi ha colpito la serenità e l'equilibrio, il garbo con con il quale lei.
Ha rappresentato la sua storia, è una storia che semplice.
E immediatamente, non non ha avuto dubbi, ho contattato la dottoressa ho contattato tutto il, le leve.
D'ufficio per per far sì che immediatamente li potesse essere contattate, potesse essere riferisse foreste che dovrebbero essere potessimo chiedere di venire a rappresentare questa storia all'interno della Commissione e questo ritengo che possa essere un ottimo viatico su partire di qui per portare sempre più in giro la sua testimonianza, perché quanto mai necessaria. Io le parlo da padre di un ragazzo di 17 anni che fortunatamente mia moglie non era convinto, e lo dicevo poc'anzi, ma il fatto stesso che abbia intrapreso anche una carriera sportiva fa sì che comunque sia quella sopraffazione. Oggi i social hanno al cospetto degli equilibri, de i nostri figli degli adolescenti in genere fa sì che perlomeno venga allontanato da questa, che secondo me è una vera e propria devianza. Quindi noi la ringraziamo ancora una volta e con grande attenzione sia io che i miei colleghi che hanno li ringrazio per la partecipazione alla Commissione.
Ascolteremo quella che è la, la sua testimonianza che purtroppo altissimo, una testimonianza triste a testimonianza che vedo e li ha mi ha colpito e mi ha lasciato un segno, immagino a lei, quindi grazie ancora signora della sua presenza.
Grazie.
Io ringrazio tutti voi, ringrazio il Presidente, ringrazio la dottoressa Del Giudice quando mi ha telefonato francamente ha dovuto un po' convincermi.
Pur se questo invito mi ha onorata, non mi sentivo all'altezza di questa audizione.
Cosa o da raccontare se non una storia di dolore grandissimo,
Poi, in fondo, se questa è diventata una missione, quella di di di sensibilizzare e di provare a fare squadra anche con le istituzioni, allora era giusto che io, se fossi, per cui vi ringrazio.
Io sono una donna di 52 anni, con una serie di esperienze anche dolorose alle mie spalle,
Quando a 36 anni mi sono ritrovata incinta di un bambino, francamente ho pensato al miracolo era una donna single, ma sì.
Realizzava esattamente quello che io avrei voluto una donna single con un figlio è stata una vita di sfide alle alle all'omologazione, e quindi questo realizzava un mio desiderio è quello di diventare madre.
Di una bambina ed è nata l'idea che non a caso ha avuto il nome DEA, perché in fondo lo resa il centro del da quando è arrivata nella mia pancia è diventata il centro del mio corpo in quel momento e poi lo è diventata del della mia vita e del mio mondo è diventata il nucleo attorno al quadro al intorno al quale io ho ricostruito una vita.
Considerate che e questo fa parte della storia e di questo sicuramente bisogna tener conto per andare avanti nella gravidanza e mettere al mondo questa bambina io ho perso la stabilizzazione al lavoro in Equitalia e questa è una cosa veramente dolorosa in un'Italia dove invece sembrerebbe.
Sembrerebbero essere tutelati i diritti all'essere madre,
Io non non ho avuto diritti in quel momento, ho perso la stabilizzazione in Equitalia, ho dovuto tra l'altro, con minacce di aborto, quindi allettata dalla tredicesima settimana ho dovuto affrontare una gravidanza difficilissima, che però fortemente voluto portare avanti e poi ho dovuto ricostruirmi come come come madri di famiglia ecco sono diventata capofamiglia ho accettato un lavoro molto più umile sono passata,
Da essere una giornalista, eccetera, eccetera, a lavorare in un CUP di un ospedale dietro casa mia è però anche questo si fa con dignità e a testa alta, avevo bisogno di svolgere il mio ruolo di madre di capofamiglia, ho accettato un lavoro molto più umile e molto meno remunerato all'epoca era il 2009. Il mio stipendio era di 650 euro al mese.
E naturalmente accettavo di essere ospite a pranzo e a cena a casa dei miei genitori perché con uno stipendio del genere, come fai e far mangiare una bambina, però, ho provveduto a testa alta alle sue esigenze e quindi pannolini la scuola e anche la carta igienica da comprare a scuola è una cosa di cui devono occuparsi i genitori.
Ed è cresciuta con un cuore grandissimo una bambina splendida che purtroppo ha dovuto fare i conti nel 2 nel 2015, quando aveva appena sei anni e mezzo con la, con la mia malattia, io ho avuto un tumore anche lì questa bambina mi ha dato la forza per affrontare la malattia.
È che in un certo periodo ho dovuto.
Vivere fuori fuori casa, ecco, all'inizio sono stata operata la prima volta all'Oncologico di Bari, poi purtroppo c'era una situazione molto complicata per cui ho cercato una struttura altra e sono stata al Nord.
Naturalmente con gli aiuti necessari per poterlo affrontare. Questa bambina, che è stata la forza che mi mandava i video, tutte le sere che è stata la forza per andare avanti, naturalmente, mia figlia DEA, come tutti i ragazzi del 2009 ha dovuto vivere la pandemia nel primo anno di scuola media quindi praticamente in tutto il percorso di studi, una pandemia che li ha di fatto isolati e che ha li ha chiusi nella loro cameretta di fronte a un computer proprio nel nella fase d'età in cui era necessario invece socializzare.
E.
In qualche modo aprirsi al mondo, per cui di fronte a un tablet, di fronte a un computer c'erano i compiti, c'erano le elezioni, a scuola c'erano gli amici c'erano le prove di musica e quant'altro DEA era molto molto brava a scuola per questo ha pagato negli anni delle medie con una grande emarginazione perché purtroppo non forse non siamo abbastanza bravi ad insegnare ai figli, e ancora oggi che il merito va premiato e quindi è stata emarginata dai suoi compagni, ma è andata avanti con un 10 e lode che mi ha fatto piangere perché ho assistito al suo esame di terza media ed è stata veramente meravigliosa. Poi si è iscritta al liceo.
E quest'anno aveva cominciato il terzo liceo.
Quando il 4 ottobre, DEA?
Quindi, un pomeriggio in cui io ero andata, in Regione Basilicata, dove si teneva una riunione a Potenza con un giornalista antimafia.
De ha lasciato questa terra è stata trovata dai nonni,
Che insieme a me l'hanno cresciuta come una figlia e lì ILS, la sua vita, ma anche il mio mondo è andato in frantumi.
Perché era un mondo costruito attorno a lei.
Quando ho scoperto di averla, mi sono assunta da sola a tutte le responsabilità tutte e avevo vissuto già tante vite alle mie spalle per potermi concedere la gioia di essere madre, basta di vivere per lei e basta, e quindi con The è andato via tutto il mio mondo dolorosamente e quella notte io mi sono trovata veramente di fronte a un baratro e dovevo decidere se buttarmi ci dentro,
E sarebbe stato tanto comodo o tenere duro.
Perché vedevo quelle facce spaventate tutto intorno a me, mia madre e mio padre devastati e le le amiche di idee alle compagnie di scuola, nessuno che aveva immaginato nulla mia figlia idea non ha dato alcun segnale, mia figlia idea non si è confidata con nessuno. Mia figlia parlava tantissimo con me la notte prima è avvenuta a dormire nel mio letto, ma non l'ho creduto a una cosa diversa dal solito perché accadeva spesso si tuffava nel letto magari sul suo letto, cioè la zaino,
La notte prima era venuta nel mio letto ed evidentemente è venuto a salutarmi in quel modo nel pomeriggio successivo, mentre io non c'ero lei ha fatto i compiti.
Li ha caricati sul computer in maniera che i docenti il giorno dopo il 5, quindi dopo che lei era andata via già potessero trovarli.
Ed ha scelto altrove e io mi sono ritrovata.
A pormi 1 milione di domande euro dove ho sbagliato, la prima delle quali dove ho sbagliato cosa di cosa non mi sono accorta a criminalizzare me stessa, perché con un lavoro piccolo e con una figlia che cresce e che ha esigenze che crescono e che ti guarda negli occhi dice mamma ma noi siamo povere,
Ti rendi conto che devi fare i sacrifici per 10.
Ma allo stesso tempo non riesce a ridere, c'erano i momenti stupidi nostri di madre e figlia che crescono insieme ai nostri balletti e quant'altro, ma la maggior parte del tempo i denti erano stretti e quindi forse lei ha pagato anche questa mancanza di serenità, ecco quando il Presidente diceva la serenità quella è l'unica cosa che proprio non c'era e non ci sarà mai più.
E allora ho iniziato a mettere insieme tante piccole tessere di un puzzle che evidentemente sono dietro il suicidio di mia figlia, perché nel computer non sono stati trovati dagli inquirenti, che pure hanno fatto un lavoro minuzioso, non sono stati trovati video, non sono stati trovati fotografie magari insomma spinte che potessero essere nulla di tutto questo non sono stati negati neanche trovati messaggi che potessero far immaginare al bullismo un incitamento al suicidio o quant'altro e allora,
Evidentemente c'è un puzzle più ampio che dietro il suicidio di una ragazza come idea e di tanti altri ragazzi. Se è vero che tra i 15 e i 29 anni il suicidio è diventata la prima causa di morte, evidentemente non c'è solo un fattore, ce ne sono tanti che vanno a incidere. Sicuramente mia figlia si sentiva diversa in un mondo che in quei social, purtroppo mette in vetrina e i ragazzi vivono nei social e ci sono le influencer che ti dicono che questo è il fondo tinta di tendenza e tu il giorno dopo devi andare a scuola e dire che hai quel fondo tinta di tendenza e che hai, quelle scarpe e quel giubbotto e i capelli non possono avere la riga di lato perché devono avere la riga al centro, perché se i nostri completamente boomer o da da da prendere in giro e ti vengono puntualmente fatte le fotografie che diventano dei meme che vanno inviati agli altri,
Mi sono ricordata in quei giorni mentre mi ponevo tutta una serie di domande, io, nel 2023, ho ricevuto l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine del merito direttamente dalle mani del Presidente della Repubblica.
Per che, dopo il mio tumore, ho creato un'associazione di volontariato, ne ha parlato Presa Diretta, era a fine 2023, in quelle in quelle settimane guardavo Presa Diretta forse un paio di settimane prima del della mia onorificenza,
Mi è capitato proprio perché lo guardavo, perché avrebbero parlato anche di me della mia associazione di volontariato oncologico.
Hanno presentato una puntata che si chiama la scatola nera.
E che io vi invito ad andare a cercare su Rai Play una puntata molto piena, nella quale racconta dettagliatamente come i social influiscono sul cervello di un adolescente o di un giovanissimo.
A un certo punto, né in tutta la puntata che tutta interessante e importante, però, c'è un servizio di una giornalista che si chiama Lisa Iotti.
La quale racconta di un suicidio di una ragazzina inglese avvenuto qualche anno fa esattamente uguale a quello di mia figlia, questa ragazzina ha fatto i compiti, li ha caricati nel computer, a differenza di mia figlia, però, lei ha dato la buonanotte e poi l'ha fatto di notte, mentre DEA aspettato di essere sola, anzi ha impegnato la nonna a farle le polpette, le bombette insomma della carne, ecco di cui era ghiotta e l'ha fatto di pomeriggio, questa era l'unica differenza, anche questa ragazzina era una ragazzina sorridente, intelligente, brillante, non aveva motivi non l'aveva detto a nessuno e nessuno avrebbe potuto immaginare.
La.
Magistratura inglese è riuscita a farsi dare da metà. Tutte le immagini che la ragazzina aveva visto e alle quali aveva messo iLIKE non è facile perché questi colossi non collaborano. Considerate che c'è un iPad di mia figlia che non è stato aperto, non si riesce ad aprire perché la Apple non te lo fa forzare e perché nel mondo non è stato ancora creato il software per riuscire a forzare quel tipo di modello. Quindi noi sappiamo tutto quello che c'è nel suo telefono, ma non sappiamo quello che c'è nel suo iPad, dove lei scriveva fondamentalmente raccontava e faceva i disegni, perché aveva un talento particolare questa ragazzina inglese, alla fine, sulla storia di questa ragazzina inglese, per la prima volta la magistratura nel mondo, pur senza risarcimento, perché era una causa civile, ha scritto che.
La ragazzina si è tolta la vita indotta anche dai social e qual era che cosa hanno fatto i social? Di fatto li hanno presentato centinaia e centinaia di immagini, una dopo l'altro DOP suggerite dall'algoritmo perché evidentemente lei ragazzina avrà visto queste immagini, le spade, le cose, gli anime, questi personaggi che mi fanno un terrore giapponesi coreani, non lo so. Non non riesco a guardarli ancora e centinaia e centinaia di immagini alla fine diventano a 15 anni a 14 anni. Il tuo pensiero fisso e, purtroppo, andando a guardare nei Quaderni di mia figlia, che ci siamo guardati fronte retro con le mie sorelle e quant'altro. Abbiamo trovato le stesse identiche immagini che vedeva quella ragazzina che si chiama molli. Non è un reato, quindi è chiaro che non sarà dichiarato un un un reato, però, di fatto, mia figlia si è chiusa parallelamente in quel mondo com'era una ragazzina normalissima, ma nelle ore che trascorreva sull'altalena io dicevo, guardate a 15 anni una bambina, una se ne va sull'altalena mamma, ti prego concedimelo. Oggi ho bisogno di rilassarsi, di rilassarmi, se ne andava con le sue cuffiette il telefono in mano sull'altalena. Io oggi mi chiedo quante di queste immagini dei abbia visto e allora io sono qui a portarvi questa testimonianza di una madre straziata dal dolore che non ha più una vita, io aspetto che devo prendermi per stare con lei e però cosa posso fare fino a quando non lo farò sempre a raccontare questa storia nelle scuole e posso in ginocchio chiedere ai ragazzi di considerare quanto siano unici e quanto più i genitori, pur rompiscatole, li abbiamo messi al mondo con un tale amore, per cui è assurdo vedersi di portare via da un algoritmo che individua la debolezza di una ragazzina che magari è sovrappeso e un attimo dopo le mostrerà un'altra immagine, un'altra immagine, come dimagrire, vomitando poi come andare all'ospedale e farsi alimentari col sondino. Io ho trovato questi disegni nei Quaderni di mia figlia, mia figlia non era anoressica, vi ha detto che si faceva preparare le polpette, era una buona forchetta, però naturalmente aveva il corpo della mamma, aveva la sua cellulite, no, aveva i fianchi larghi, probabilmente l'avrà pensato, non è riuscito ad attuarlo, l'avrà pensato e allora dobbiamo fare uno sforzo comune. Dobbiamo fare uno sforzo comune a per entrare nelle scuole e dire a questi ragazzi far capire non dire perché dire troppo facile far capire questi ragazzi.
Che loro, anche con un chilo di più o con 10 15 centimetri in meno su meravigliosi uguale che non c'è bisogno di essere la fotocopia dell'influencer palestrato che che mostra i suoi limiti e i suoi interessi economici.
Nei social, cioè che loro sono straordinari per quello che sono.
La prima cosa che ho fatto è stato costituire con i miei familiari e le persone più vicine Ardea, un'associazione.
Che potesse provare a tendere una mano a questi ragazzi senza dover insegnare nulla, perché io non ho nulla da insegnare, io e mia figlia l'ho persa, quindi io sono quella che deve imparare. Eppure con queste associazioni abbiamo provato a dire la prima cosa noi li dobbiamo ascoltare sia i ragazzi e come facciamo ad ascoltarli ci siamo inventati un concorso e io questa cosa ve la lancio, ci siamo inventati un concorso che abbiamo di scrittura che abbiamo chiamato Cardea era in fretta, l'abbiamo rivolto solo alla provincia di Matera,
I ragazzi hanno scritto delle lettere a DEA e mentre mi aspettavo magari l'uso furbesco di ChatGPT di non so se sono invece raccontati, hanno Ricon, hanno raccontato storie.
Fortissime, tra i quali molti pensieri rivolti al suicidio inerenti il suicidio, il fatto che si sentono non accettati non ascoltati e non compresi il fatto che sentano che il mondo degli adulti li vuole diversi da quello che sono, eccetera, eccetera, eccetera questo è stato il nostro primo passo, quindi ascoltarli e, dopo averli ascoltati, li abbiamo premiati.
Perché?
Quando io le dico, Presidente, che mia figlia idea mi diceva mamma, ma noi siamo povere.
E perché vive in un mondo che è quello dei social, che è fatto di ostentazione e lei non era una ragazzina con grandi pretese, ma si sentiva comunque diversa quando quest'anno all'inizio dell'anno era il 4 ottobre e la scuola era cominciata da 20 giorni.
Quando quest'anno hanno parlato finalmente del viaggio di istruzione e dovevano scegliere tra Malta e l'Irlanda, la professoressa ha detto qua scegliete liberamente, ma sapendo che l'Irlanda costa di più.
Ed è tornato a casa disperata, diceva, ma noi l'Irlanda non ce lo possiamo permettere, ma in classe dicono tutti che vogliono in Irlanda o non si fa.
E allora cosa ho fatto tramite quel concorso ho provato a premiarli anche con dei soldi, perché questi ragazzi non si devono sentire diversi proprio da nessuno.
Perché lo deve fare la mamma di dare a quello di dargli i soldi per andare ad una gita, perché non lo possono fare le Istituzioni andando a premiare finalmente, ma è quello che mi diceva l'altro giorno la Presidente Meloni quando mi ha incontrata andando a premiare il merito, dobbiamo individuare degli strumenti giusti per premiare il merito dei ragazzi, che sono capaci e devono esserlo e devono dare il meglio di sé, perché questi talenti non possono essere buttati nel Water e però non hanno le possibilità. Perché io devo sentire nel gruppo classe delle madri che dicono no, mio figlio non andrà perché non ce lo possiamo permettere, ma perché, ma perché la scuola non è un diritto di tutti e il viaggio di istruzione non è un diritto di tutti, perché dobbiamo far sentire ai ragazzi poveri o mendicanti.
Invece, perché non glielo dobbiamo riconoscere noi questa possibilità, questo diritto?
L'estate siamo ancora in un'Italia in cui.
Lo sa sapete di quello di cui parlo, in cui i figli dei dipendenti pubblici hanno dei viaggi all'estero meravigliosi a prezzi stracciati pagati dall'INPS.
Mia figlia rimaneva in camera sua.
Sì, allora vivi da madre con un senso di colpa, seppure.
Ho provato tante volte a lanciare il grido di dolore proprio perché ogni ragazzo deve avere pari diritti, non deve essere, non deve sentirsi diverso, io non lo so se questa è la causa della fine di idea, ma è sicuramente in quel puzzle.
Quel pomeriggio avevamo discusso perché lì non si voleva togliere l'apparecchio dei denti, perché si vergognava del suo sorriso, ecco anche questo no e io gli ho detto semplicemente mentre tornavamo a casa prima che andasse a Potenza dopo la scuola, l'ho portata dal dentista e poi sono scappati a Potenza gli ho detto idea ascolta, ma io ti do due settimane di tempo di CD o segui le istruzioni dell'ortodontista oppure questi su soldi sprecati e ritorna il fatto dei soldi no, ti fai le unghie delle mani per cui si spendono 35 euro,
Con uno stipendio che non arriva mai a 1.000 e oggi.
Fondamentalmente questo, questa è la storia di idea e questo è il mio racconto, io sono abituata non aspettarmi mai nulla, anche con l'associazione che ho fondato per i malati oncologici, con tanti biglietti da 2 euro, ho comprato un pulmino che dal metà Montino porta i malati a,
Fare le terapie oncologiche gratuitamente, posso mettermi a disposizione per un altro concorso e un altro ancora, ma quanti ragazzi possa aiutare da sola.
Questo è il punto.
Il punto è che insieme dobbiamo fare di più e se le parrocchie la scuola sono fondamentali per mettersi in ascolto, individuare i casi di ragazzi che possono aver bisogno d'aiuto che mi creda sono tantissimi perché le lettere che diventeranno un libro che potrà essere uno strumento, ecco per i grandi, non per i ragazzi. Le lettere raccontano che c'è un disagio grande, diffuso, gli abbracci che mi fanno i ragazzi dopo la che porto, la mia testimonianza nelle scuole come stamattina d'Andria, mentre mi abbracciano mi parlano e mi dicono le cose io gli dico scrivimi scrivimi, ti rispondo immediatamente, ti do il mio numero provo a esserci, ma quanto posso fare io? Fino a che punto posso assumere sulle mie spalle anche il dolore di altri.
Certo, quando sto con loro, torna a essere madri viva.
Però quanto dolore mi posso mettere sulle spalle e allora io vi ringrazio se all'inizio sono stata in dubbio se partecipare perché mi sentivo fuori luogo, insomma non mi sentivo all'altezza di una tale audizione, invece questa è la mia testimonianze se perderà non ci siamo riusciti ci sono altre idea che io trovo tutti i giorni negli occhi di questi ragazzi che mentre parlo piangono e si piangono in non stanno a guardare il telefono vuol dire che sto parlando della persona giusta.
Che questi ragazzi piangono perché l'hanno pensato e poi da Bracciano e una ragazzina. Stamattina mi ha detto io un mese fa poi ho avuto un momento di lucidità per cui adesso sono qui sennò non ci sarebbe stata più,
E allora, da una parte, sostenerli, premiare il merito ed aiutare le famiglie che non ce la possono fare per non far sentire questi ragazzi diversi. Lo raccontavo ieri sera, mia figlia mi dice a un certo punto mamma mi devo comprare le Jordan io non sapevo neanche cosa fossero le Jordan ben classe, avevano tutti le Jordan che sono delle scarpe dalla mai che insomma io dico, andiamo a Roma così sicuro le troviamo perché da noi non non non si trovano, andiamo a Roma agli sconti, io non sapevo neanche che le Jordan non andassero in sconto, però abbiamo fatto la mia tredicesima, i suoi regali di Natale e abbiamo comprato le Jordan e queste una perché i ragazzi hanno diritto.
A non sentirsi diversi, a non sentirsi emarginati, da una parte e dall'altra, il lavoro per far capire loro quanto invece singolarmente sono splendidi e non debbano essere fotocopie e infine il lavoro sul sul, sull'insegnare l'utilizzo consapevole dei social, perché per andare sul motorino gli chiediamo la patente,
E invece a otto anni li vediamo già costi, telefono in mano, i ragazzini, alle scuole medie, sono già sui social su Instagram e vogliono fare le influencer.
Allora io forse da sola non ce la possa fare, ma ce la posso fare con le forze dell'ordine. Le istituzioni, i sindaci, le parrocchie, le regioni, lo Stato, la Meloni in campo. Mi ha chiesto di essere parte di un gruppo di studio e gli ho dato la mia disponibilità totale a questo. Un gruppo di studio fatto dal basso fatto dal sacerdote che ascolta i da sacerdote anomalo tra virgolette che ascolta i ragazzi, dove si vanno a confidare da una madre, da un informatico, ne avete uno in Puglia, che famosa in tutta Italia, e che fa consulenze straordinari, questo informatico entra nei telefoni di questi ragazzi che, come mia figlia, si sono suicidati e scopri il loro mondo, e nessuno meglio di lui ce lo può raccontare. Nessuno, meglio di lui ci può raccontare quel mondo. Ecco, c'è da fare un lavoro grande, grandissimo, però da qualche parte bisogna cominciare, perché girarsi dall'altra parte significa che poi arrivano Tragedy inaspettate che distruggono vite e non solo di chi adesso è al cimitero pieno di fiori bianchi, ma anche di tutti quelli che gli stavano accanto. Grazie,
Grazie grazie, signora, per la sua testimonianza che ha toccato, ma penso che abbia toccato tutti i colleghi.
Insomma.
Eravamo convinti sono la ringrazio ancora una volta perché, al netto della sua indecisione e per farlo non gli ha fatto un grande piacere che lei abbia partecipato a questa Commissione, chiedo ai colleghi se prego, prego, prego, prego la parola,
Grazie Presidente, intanto davvero la ringrazio per aver deciso di convocare la signora Mirna Mastronardi che devo dire, poi c'è stata proprio una una concomitanza da parte sua e da parte mia in questo, in questo senso.
Noi insieme abbiamo più volte parlato di questo tema, mi ricordo quando lei ha presentato quell'emendamento proprio sulla legge che noi abbiamo una legge che devo dire è stata voluta nel 2018 da tutti i Consiglieri votata all'unanimità e che però ancora oggi ha una grandissima pecca grandissima pecca è che fu votata.
Senza avere un fondo economico,
Infatti c'era qualche Consigliere più con più esperienza della mia che mi diceva, ma no, non è fare senza soldi che la fai a fare io caparbiamente la voglia di fare, perché dissi intanto avremmo una legge, intanto poi si vedrà quello che può si potrà fare tra il tuo intanto come Regione come unica Regione devo dire in Italia, ai una legge che si occupa di una tematica specifica, che il bullismo e cyberbullismo, prevenzione e contrasto, ma che ha come fondamento quello di.
Essere appunto.
L'ascolto dei ragazzi, perché questo questo è il punto focale di quella legge, appunto avere dei punti di ascolto all'interno delle scuole, dove i ragazzi si possano sentire capiti e compresi. Nel 2023 sono state messe poche risorse 300.000 euro. Per una Regione come la nostra sono veramente poche, perché le esigenze invece sono tante, le scuole sono tante, è stata rifinanziata. Quest'anno avevo chiesto 1 milioni di euro perché è anche quello sarebbe stato comunque insufficiente e lei era d'accordo, come me lo ricordo.
Anche questa volta altri 400.000 euro, però siamo ben lontani, ma molto molto lontani e dell'attuazione di quella legge e dal delle risorse messe a disposizione.
Oggi quello che io ho tentato di fare, quello che abbiamo tentato di fare nel corso degli anni, di sensibilizzare su questo tema sull'importanza del benessere.
Psicologico dei nostri ragazzi,
L'abbiamo fatto, però chiaramente è sempre difficile quando la cosa non non ti è capitata, com'è successo Mirna oggi la testimonianza di Mirna, qui all'interno di quest'Aula e qualificante, perché ci mette tutti quanti, davanti a uno specchio, tutti indistintamente.
E lei l'ha detto con parole semplici ma efficaci, mettiamoci insieme, creiamo veramente questa rete, può essere questo uno strumento, quello che oggi Mirna ci viene a raccontare, quello di un bando dove i ragazzi hanno la possibilità liberamente di potersi raccontare, che poi è quello che vogliono fare perché io Viragh, vi garantisco che in quelle scuole, dove mi è stata data la possibilità di tornare una seconda volta, non solo una prima volta perché questo, lo devo dire, non tutte le scuole sono aperte ad accogliere questo tipo di sollecitazione perché,
Si tende a sminuire, si tende a non parlarne no, perché lo sappiamo benissimo, le scuole devono essere sempre quelli che devono attrarre nuove iscrizioni, quindi è inutile nascondere nasconderci dietro a queste cose qua, laddove invece mi hanno mi hanno fatto andare, poi mi hanno fatto ritornare sono stati i dirigenti scolastici che mi hanno ringraziato gli insegnanti perché hanno detto che,
Abbiamo fatto capire questi ragazzi che dall'altra parte c'erano adulti pronti ad ascoltarli e tendergli una mano, e quindi si sono sentiti in,
Non è un diritto, ma tranquilli di potersi aprire.
O può essere questo uno strumento lanciavano, facciamolo facciamolo dalla Regione Puglia, facciamolo noi con risorse come diceva giustamente Mirna, che possano veramente poi andare a premiare il merito e quelle e quelle situazioni che magari a noi ci sfuggono, perché non sempre siamo attenti a quello che accade.
Bando cara DEA a livello regionale la legge ci arrabbiamo, c'è già lo strumento, ce lo abbiamo, prevede anche la possibilità di creare questo tipo di azioni. Siamo consequenziali rispetto a quello che oggi è avvenuto, che è una cosa davvero glielo dico col cuore, Presidente straordinariamente importante, fatta qui in Regione in questa in quest'Aula. Forse sarebbe stato anche utile farlo alla presenza di tutti i Consiglieri, perché.
Ascoltare le le parole di chi ha avuto questo tipo di che sta ancora affrontando questo questo. Questo dolore probabilmente può arrivare laddove le nostre parole, magari qualificate, giuste specifiche,
Non hanno quella forza, quindi io veramente la ringrazio, la ringrazio per questo questo momento grazie.
Prego Assessore.
E ovviamente, grazie delle parole dorate, perché non è facile, non è facile ripercorrere ogni volta un dolore e su questo il grazie non sarà mai a sufficienza di chiunque di qualsiasi istituzione lei possa incontrare, riflettevo e permettetemi anche di fare una riflessione come,
Come educatore prima,
Perché nella mia vitale da educatore di storie dedicate, ne ho affrontate tante di ragazzi presi per mano prese per tempo e evitare che arrivassero a situazioni simili.
E mi rendo conto che siamo perché va fatto un ragionamento di un contesto di società che è cambiata velocemente, ma che è sempre più sola,
E dove i ragazzi e questo ne dobbiamo prendere atto i ragazzi sono una risorse bellissima, importantissima, ma oggi sono sempre più soli, proprio perché questo cellulare l'isola sempre più.
E credo che sotto questo aspetto c'è tanto da fare da un punto di vista educativo.
E io credo che gli interventi devono abbracciare le diverse sfere, perché noi abbiamo le istituzioni scolastiche, le istituzioni educative.
Che vivono queste situazioni a stretto contatto e quando si parla di formazione di merito.
Dobbiamo fare attenzione, perché stiamo parlando di ragazzi, i ragazzi che possono arrivare ad avere un merito più lentamente, ma che devono essere accompagnati in questo percorso, perché troppo spesso vogliamo raggiungere situazioni dove uno non può arrivare, e questo è uno dei problemi fondamentali che fanno sentire i ragazzi soli allora,
Riflettevo su quello i diversi step, invece istituzionali che possono essere messi in campo.
La Regione Puglia ha.
All'inizio del mandato scorso abbiamo votato una mozione, la presenta io sul contrasto alle povertà educative.
C'è un contrasto alle povertà educative che si intrecciano con le povertà e e che soprattutto tiene conto di tutti i ragazzi a 360 gradi, non solo di chi è a rischio.
E credo che su questo è una strada su cui bisogna camminare e ben venga se nasce un tavolo di confronto nazionale, perché la Regione Puglia ha messo in piedi dei percorsi dei percorsi che sono importanti, ma che non sono sufficienti.
Perché a mio avviso servono risorse aggiuntive, non solo noi non reggiamo solo col bilancio nostro, servono risorse aggiuntive proprio sul contrasto alle povertà educative, perché oggi come oggi le fragilità sono aumentate.
Sono aumentate perché è aumentato il benessere accanto al benessere, aumentano le fragilità e credo che su questo lo chiedo a tutti i colleghi di tutti i colori politici, perché in questo in questi temi non ci devono essere colori e se riusciamo a mettere veramente in piedi sempre più il Partito Democratico lo sta facendo una parte, sono certa che gli altri lo stanno facendo dall'altra, ma trovare quella sintonia che possa liberare ulteriori risorse per non far sentire nessuno indietro,
Io credo che sia un dovere che ognuno di noi ha.
A partire dalla Regione Puglia, cosa si è fatto noi abbiamo in piedi percorsi.
Dei cosiddetti percorsi socioeducativi fatti all'interno del welfare, abbiamo in piedi il percorso inventato circo, questa Commissione con le scuole, si sulla legalità, ma che ti permette di entrare nelle scuole e che ti permette di ascoltare perché l'ascolto fa tanto abbiamo votato una legge su,
Sullo psicologo di base, proprio perché ci deve essere sempre più questa figura anche nelle scuole, la legge è partita da questa Commissione su i giovani, sulla sulla situazione del disagio giovanile abbiamo visto tanti percorsi.
Però ci rendiamo conto che non basta, perché abbiamo bisogno di risorse, ma soprattutto io dico una cosa e questa è la dico seriamente anche al mondo universitario, a chi sta formando i diversi educatori, i diversi insegnanti, di avere un approccio nella formazione che sia un approccio di educativa territoriale, non un un dire io basso a me stesso devo raggiungere il voto più alto, ma dire il voto, sì, ma noi dobbiamo creare comunità.
È troppo spesso e forse questo aspetto ci manca anche perché gli educatori, gli insegnanti sono quelle figure che accanto alle famiglie formano le persone ed è una scommessa a 360 gradi.
Con tutte le realtà sociali, con tutto è un mondo che deve camminare insieme, deve essere messo nelle condizioni di offrire soluzioni, ma anche con con quello che oggi abbiamo, lo dobbiamo mettere a frutto nel miglior modo possibile e oggi forse, ahimè, siamo presi troppo a.
A situazioni di superficialità e non scendere in profondità, e credo che su questo ognuno di noi deve fare la sua parte dal punto di vista politico, educativo, sociale e e camminare accanto alle storie che sono come quella che abbiamo ascoltato oggi.
Grazie Assessore, se qualche altro collega non intervento.
Duri riallacciarmi un attimo a quanto diceva poc'anzi,
Abbiamo incontrato le scolaresche del foggiano e quello che diceva lei.
Mi ha colpito immediatamente che parlava dell'utilizzo delle scarpe Jordan.
E io, che sono uno molto attento, ho notato che il 50% dei ragazzi indossava le stesse scarpe.
Si siano lì chiamassimo, ora non ci renderemo conto che fosse una sessantina settantina di ragazzi, il 50% utilizzava lo stesso marchio stessa Agrifruit, scarpe, allora io mi chiedo.
Parliamo di scarpe oso, hanno un valore.
Ma il fatto stesso di essere tutti uguali omologati.
Mi permetto davvero 30 secondi quando mi fu chiesto da mio figlio e gli dissi scusami Michele, ma così bello utilizzare le scarpe nostri nazionali, ricordo il marchio Superga, credo che scappi della comunità ogni ci ha pensato un attimo ho detto probabilmente con quello che devi spendere per quelle scarpe ne compri tre PAI.
All'inizio no tattico titubante, ma tu sai la mamma prende a secco, ha comprato le scarpe differenti, ma oggi.
Mentre tu comunque sia rappresentarvi e ti confrontatevi con loro, io in maniera attenta ho cercato di ti riscontare sia quelli che hanno dinnanzi che erano lì dietro il 50% indossava le stesse scarpe bianche.
Se noi non siamo incapaci incide, li ritengo che sia fondamentale e importante anche l'entrata in campo della famiglia.
Perché non vuol dire un no, ma vuol dire no a chi ha i figli, si omologo ni omologhi, no, tutte allo stesso prodotto, quindi noi siamo a disposizione e, ripeto, siamo, non non so come ringraziarla per la sua presenza, è davvero già.
APE.
Prego.
Quindi noi intanto la io la ringrazio, ma noi la ringraziamo per la sua presenza e ritengo, come diceva la collega poc'anzi, che quell'episodio su quella legge, bisogna mettere in atto tutti gli atti consequenziali, sicuramente le risorse sono poche e spero che noi o chi verrà dopo di noi possa lavorare quindi incidere anche con uno stanziamento con un po',
Sì.
Con un appostamento maggiore, far tesoro di quanto ci è stato rappresentato e cercare di rimodulare al meglio l'utilizzo delle maggiori risorse che spero che si porrà si potranno appostare nel nel prossimo bilancio. Noi la ringraziamo ancora e speriamo di sono sicuro che ci incontreremo nuovamente e di chi possa partire un progetto e avvalendoci della sua esperienza e attuare delle sue testimonianza farete solo, ma quello che di più rappresentare alle stesso quella all'esterno quello che accade nel nostro territorio. Grazie a voi,
Chiudiamo, chiudiamo la seduta, la seduta è tolta, grazie.