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CONTATTACI
Diamo avvio ai lavori della della, l'attenzione.
Della Commissione su queste due audizioni.
Il primo punto all'ordine del giorno è l'audizione richiesta dal sottoscritto.
Sull'impatto ambientale delle attività dello stabilimento siderurgico ex Ilva, con riferimento ai in particolare ai picchi di ossido di azoto da AFO, 4 ed eccesso di fenolo cianuri, dagli scarichi della fabbrica.
Abbiamo chiesto l'ascolto dell'Assessore Triggiani, Assessore regionale Triggiani dell'assessore, all'ambiente del comune di Taranto, di ARPA, del responsabile DAP ARPA, Taranto del dottor Conversano diretto del Dipartimento Prevenzione, ASL, Taranto, dell'Ordine dei medici e dei rappresentanti delle associazioni di bis link WWF, giustizia per Taranto Legambiente Genitori Tarantini,
Ringrazio per la presenza, anche.
L'ARES,
E credo che possiamo dare avvio a questa a questo primo confronto, che sostanzialmente parte dalla notizia che noi abbiamo avuto di due diffide che il Ministero dell'ambiente.
Ha fatto negli ultimi mesi, soprattutto nel secondo e nel terzo trimestre del 2024, ad Acciaierie d'Italia, sugli sforamenti, il primo e sugli sforamenti del cammino è 137, che serve altoforno 4 sforamenti di ossido di azoto.
E che sostanzialmente.
Si sono rilevate in più occasioni.
Gli sforamenti di del limite previsto dal decreto legislativo del 2012, cioè di 100 milligrammi per Normal metro cubo, invito l'Assessore artigiani a prendere posto, abbiamo già cominciato,
E questi limiti sono stati più volte superati e violati a maggio Giacon 223.
Metri grammi a normal metro cubo.
Shish c'è stato anche uno sforamento di oltre i 300 milligrammi al normal metro cubo, quindi abbiamo avuto sostanzialmente sull'ossido di azoto.
Che è una sostanza nociva, pericolosissima e che ha sostanzialmente una rilevanza tossicologica perché provoca lievitazione dell'apparato respiratorio, con conseguenze di alterazione delle funzioni polmonari bronchiti croniche, asma ed enfisema polmonare polmonare. Gli ossidi di azoto contribuiscono anche alla formazione di piogge acide, hanno conseguenze importanti sugli ecosistemi acquatici e terrestri. Quindi stiamo parlando di sostanze altamente nocive su cui ci sono i rilievi dell'Arpa, e ci sono anche delle relazioni abbastanza approfondite da parte di ISPRA. Ieri ISPRA ci ha inviato, non potendo essere presente a questa audizione, ci ha inviato una relazione molto dettagliata su quanto accaduto che nell'anno 2024 sul sugli sforamenti dei limiti per queste sostanze per queste sostanze nocive.
Sappiamo anche che nel decreto legislativo 152 del 2006, l'autorità competente dovrebbe non solo provvedere alla diffida, ma anche alla sospensione dell'attività per un tempo per un tempo determinato nel caso in cui le violazioni siano reiterate più di due volte all'anno. Quindi ci troviamo di fronte a casi molto molto gravi che rientrano, se mi è consentito, in una un po' uscita fuori controllo da parte di Acciaierie d'Italia di quelli che sono i limiti di sostanze tossiche o lo abbiamo rilevato in modo eccezionale. È grave sugli sforamenti del benzene,
Lo rileviamo adesso anche viene rilevato adesso ah, dagli organi di controllo anche su ossido di azoto e sui fenoli. Egli Jean e i cianuri negli scarichi d'acqua che l'altro o l'altro, evento che ha determinato una ulteriore diffida da parte del Ministero dell'ambiente ad Acciaierie d'Italia.
In cui appunto sia i livelli di cianuro scaricati sono risultati ben sopra. Le 110 Volt 110 volte sopra il limite consentito e la quantità di fenoli che ha superato 14 volte i limiti massimi consentiti. Quindi si tratta anche in questo caso di sostanze tossiche.
L'Associazione dei medici per l'ambiente, ad esempio, ha chiesto di portare a zero il valore consentito nelle acque per il consumo umano di fenoli, per la sua pericolosità, per la loro pericolosità e la loro tossicità,
Ovviamente noi siamo sempre in un contesto di attesa di rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale, che è ovviamente un elemento di ulteriore complicazione nelle attività di controllo e siamo anche alla vigilia dell'assegnazione a nuovi privati dello stabilimento siderurgico.
Di Taranto dovrebbe terminare. La stagione commissariale è dovrebbero farsi avanti. Siamo già in una fase di valutazione delle offerte player nazionali e internazionali per l'acquisizione dello stabilimento siderurgico di Taranto. Quindi siamo in un momento.
Topico nella vita, ovviamente dello stabilimento, ma anche per il territorio ionico che subisce, che subisce tutti gli effetti di queste problematiche. Ho voluto tracciare sinteticamente il senso della mia richiesta di audizione. Ovviamente la presenza qui gli esponenti delle associazioni di esponenti delle istituzioni e delle delle degli organi di controllo ci deve servire sostanzialmente a fare un approfondimento di questo di questo tema è rendere questa Commissione la più adotta possibile su questi fenomeni che ho citato. Io partirei subito dal dottor Vittorio Esposito irresponsabile del DAP Taranto ARPA, Puglia, prego, dottor Esposito.
Buongiorno tutti, nel frattempo ci ha raggiunto anche la direzione scientifica di ARPA Puglia, con la sua struttura specialistica per le emissioni in atmosfera.
Che magari vorrà dare un dettaglio migliore su questo aspetto specifico. Come ha detto voi, avete già ricevuto un documento di ISPRA che è molto dettagliato e articolato e che ricostruisce i tempi, le scansioni temporali in maniera molto precisa rispetto ai controlli che siano stati effettuati, essendo ISPRA stessa l'autorità di controllo per questi impianti, che si avvale anche di ARPA in regime di convenzione per le attività che svolge presso gli impianti di AIA statali, quindi a un'attività congiunta di ISPRA e ARPA che, come è stato detto nel corso dell'anno 2024 ha in effetti riscontrato questi superamenti che ci sono stati sia negli scarichi idrici in particolare che so adesso io non darò lettura del documento, magari che è molto lungo.
Ve ne riassumo magari con qualche dettaglio in più rispetto a quello che è stato già detto, ci sono degli Stati, degli scarichi degli impianti cokeria ed altoforno, quindi parliamo degli scarichi parziali prima che questi giungano nel canale finale di scarico di proprietà dell'ASIS che poi va nel corpo idrico. Recettore che il Mar Grande,
Ci sono stati dei superamenti per degli inquinanti che sono per la verità tipici di queste elaborazioni.
Cianuro prodotto dirti di ossidazione del carbonio, quindi la cokeria com'è uno degli inquinanti tipici anche della cokeria, l'altoforno, che è un altro impianto che ha una grande utilizzo di Koch, già preparato a hanno di questi parametri, nelle loro emissioni per gli scarichi, per i reflui ci sono degli impianti di trattamento che in due occasioni.
Nel corso dei nostri controlli effettuati come da programmazione annuale, durante le ispezioni ordinarie trimestrali hanno mostrato dei superamenti.
Questi hanno generato una proposta di diffida da parte dagli enti di controllo, quindi ISPRA e ARPA propongono la diffida all'autorità competente che è il Ministero dell'ambiente, il quale ha recepito le risultanze delle nostre attività ispettive ed ha emanato diffida la diffida, essa stessa poi ha un iter con,
Controdeduzioni e difese da parte del trasgressore e poi a un esito che si conclude con il regime sanzionatorio previsto dal testo unico, dopo che in questo caso l'istruttoria è ancora in corso. L'accertamento, diciamo è già avvenuto, quindi quello è acclarato. Siamo nella fase di analisi anche del.
Di di quanto il gestore ha trasmesso in sua difesa, lo stesso dicasi per le emissioni in atmosfera o anche in quel caso.
L'attività è frutto di nostre attività ispettive in campo, quindi siamo andati proprio noi con mezzi mobili durante le attività ispettive e il cammino è 137 che afferisce all'impianto altoforno numero 4 generazioni del vento caldo da misurazioni effettuate quindi ripeto, col nostro mezzo mobile con nostra strumentazione scientifica nel ben giorno 28 maggio ha mostrato un superamento del valore limite di 100 milligrammi metro cubo per il TAR per il parametro ossidi di azoto.
Già questa aveva dato seguito con abbia dato oggetto a una proposta di diffida che era già stata recepita, come è stato correttamente richiamato dal consigliere, Mazzarano il reiterarsi di violazioni della stessa violazione in un termine di 12 mesi, il Testo unico ambientale prevede come sanzione massima,
Occhio anche alle formulazioni e più di due volte, quindi diciamo da tre in su se vogliamo.
Prevede come pena massima, anche la sospensione delle attività, anche questa diffida è in corso di istruttoria, quindi stiamo stiamo valutando le controdeduzioni trasmesse dal dal gestore, rilevo anche che nessuna delle due diffide è stata oggetto di impugnativa al Tribunale amministrativo, al momento quindi non sono state impugnate che era una cosa succedeva precedentemente con una certa frequenza, quindi al momento quindi non non non c'è un contenzioso di questo tipo la diffida sta seguendo ancora il suo iter,
Però questo è lo stato dei controlli effettuati, ripeto, ben descritti da un documento che avete tutti e che maggiore sarà consegnato tutti i partecipanti che, ben descritto nel documento di ISPRA che avete già a disposizione,
Grazie, dottor Esposito, grazie anche per il contenimento dell'intervento, chiedo a tutti di fare questo sforzo e di stare dentro i cinque minuti adesso passo la parola alla dottoressa Lucia, Bisceglia, di ARES.
Sì, buongiorno, grazie Presidente e grazie dell'invito e noi stiamo seguendo con come agenzia, in collaborazione con la ASL di Taranto, la segnalazione di questi eventi che ovviamente in qualche modo, diciamo richiedono la nostra attenzione per i potenziale, le potenziali implicazioni sanitarie, ovviamente non ci aspettiamo di rilevare implicazioni sanitarie da singoli sforamenti, ma da una diciamo come dire, da una sensazione e per la quale evidentemente ci sono delle.
Diciamo delle degli elementi che devono essere attenzionati per evitare che diciamo la gestione attuale e soprattutto quella futura, ponga ancora una volta problematiche relative a impatti sanitari associati alle attività produttive del del siderurgico su su queste attività noi, come abbiamo anche riferito in passato, conserviamo un monitoraggio, diciamo, partecipiamo per il tramite del tavolo interistituzionale stabilito con la legge regionale del del 21 e del 2012 e quindi forniamo il nostro contributo di competenza in quella sede. Ma parallelamente con la ASL di Taranto e con ARPA Puglia. Come è noto, abbiamo implementato una serie di funzioni di sorveglianza in continuo che si sono concretizzate anche nell'ambito di un vasto progetto che riguarda i siti contaminati, che è finanziato con il Piano nazionale complementare, nell'ambito del quale diciamo potenzieremo gli strumenti di sorveglianza epidemiologica, sia analitica che descrittiva e anche gli strumenti di valutazione preventiva degli impatti. Quindi diciamo, ci proponiamo di accompagnare l'evoluzione e il monitoraggio della situazione tarantina attraverso l'integrazione di interistituzionale, anche con la le associazioni che sempre hanno partecipato e hanno contribuito attivamente all'identificazione delle linee programmatiche delle nostre attività in modo da fornire elementi, diciamo sempre più aggiornati, più solidi, scientificamente per governare la situazione. Grazie,
Grazie, ringrazio il direttore di ARPA, che vedo che ci ha raggiunto se si vuole accomodare, ovviamente, alla delegazione di ARPA la possibilità di integrare successivamente IP i propri interventi e adesso passiamo al Dipartimento di prevenzione dell'ASL di Taranto, il dottor Conversano impossibilitato a partecipare e qui il dirigente medico Francesco Desiante prego buongiorno a tutti e grazie.
Allora sì, come anticipato dalla collega di ARES, noi come Gruppo salute, ambiente e quindi come Dipartimento di prevenzione nella più estensivamente, con tutto il Gruppo dell'Epidemiology dell'ASI, tanto siamo costantemente impegnati nel monitoraggio di quelli che sono i dati, soprattutto di qualità dell'aria, per valutare quelli che sono possibili effetti sulla salute di eventuali diciamo ricadute e sforamenti degli inquinanti che sono stati rilevati. È ovvio che, come è stato già anticipato, per per almeno due per l'ossido nitrico è chiaro che noi si monitorano dei dati, che sono soprattutto di lungo corso perché, come abbiamo giustamente anticipato, sicuramente questo è un inquinante molto importante sia per quelli che possono essere gli effetti acuti ma ad altissimi livelli. Diciamo che sono un po' diversi da quelli che diciamo, vengono monitorati dalle centraline, soprattutto mi riferisco a quelle del quartiere Tamburi, soprattutto Tamburi Orsini, diciamo per quanto riguarda invece i c'erano, i fenoli va valutato e soprattutto un effetto che un effetto indiretto, quindi quello della contaminazione ambientale di eventualmente attraverso, diciamo, la contaminazione degli alimenti e attraverso la catena alimentare negli esseri umani. Ora, da quello che è il costante monitoraggio che noi facciamo sui sui dati di qualità dell'aria che vengono pubblicati da ARPA, al momento non abbiamo rilevato, diciamo, degli elementi di criticità imminenti per la salute della popolazione, cioè le centraline sicuramente mantengono dei livelli di.
Sull'ossido nitrico, che sono più o meno in linea più o meno in linea, diciamo con quelli del resto della città, è più o meno della Regione Puglia. Quindi al momento non abbiamo rilevato in crescita in tal senso né sforamenti dei limiti di legge in riferimento al decreto legislativo 155 del 2010, che norma a quelli che sono i limiti degli inquinanti,
Previsti insomma per l'esposizione della popolazione degli ambienti abitati di popolazione generale. È ovvio che manteniamo un'attenzione sempre molto costante, molto alta, perché non dimentichiamo mai che c'è una discrasia tra quelli che sono i limiti normativi approvati dalla normativa ambientale e quelli che l'OMS consiglia per una diciamo, massima tutela della salute della popolazione no su un limite annuale. Attualmente siamo sui 40 microgrammi per metro cubo d'aria, mentre l'OMS ha indicato come limite di sicurezza è quello di 10 microgrammi per metro cubo d'aria. Quindi, chiaramente noi diciamo monitoriamo in tal senso questi dati, sempre con un'ottica tesa alla riduzione, quindi ci preoccupano sicuramente queste diciamo segnalazioni che provengono dal camino E 12. Da un certo punto di vista, per fortuna, al momento non abbiamo rilevato, diciamo particolari criticità per la popolazione generale.
Grazie dottor Desiante ora, prima di passare alle associazioni, vorrei passare la parola all'assessore regionale, all'ambiente avvocato Triggiani, prego.
Grazie Presidente e ho preso, diciamo, at contezza soprattutto di quelle che sono le risultanze che i tecnici hanno esposto oggi in Commissione, le avevo già naturalmente monitorate.
Anche prima, diciamo, della convocazione,
Naturalmente sappiamo che c'è stata questa criticità in questi mesi passati, sappiamo anche che, diciamo il gestore si era poi adoperato con, diciamo una forma di.
Cercando di far rientrare, diciamo, quelli che erano i limiti, sappiamo che una procedura chiaramente ministeriale, per cui noi non possiamo che per il bene di Taranto questo voglio dire e dei tarantini sorvegliare sicuramente tutta la questione, anche se la procedura ha a che fare naturalmente, come voi sapete,
Con diciamo, degli adempimenti ministeriali, ma possiamo dire che nella procedura di riesame dell'AIA che è in corso noi stiamo con i nostri uffici chiaramente tecnici, perché poi la politica si deve rifare tantissimo alla mano dei tecnici siamo particolare, stiamo prestando particolare attenzione ai limiti, ai limiti, quindi nel monitoraggio e nella l'attenzione massima, sia con con l'ARPA sia con con la ASL. Io devo sempre ringraziare chiaramente i tecnici per il lavoro che fanno e perché appunto, poi, ci danno delle risultanze che in qualche maniera, diciamo, riescono a tranquillizzare la situazione. Mia, diciamo, fa piacere sapere che i limiti di qualità dell'aria non sono superati e l'avevamo appreso, ma naturalmente rimane la massima sorveglianza da parte nostra che da parte appunto, della politica dell'organo politico e la massima attenzione su Taranto e sulla qualità dell'aria, anche per non solo per tutta la cittadinanza, ma insomma per rispetto di tutti voi che purtroppo diciamo subite ogni giorno tutta la zona di Taranto, una serie di criticità che sono che sono anche le nostre, per cui questo è quello che posso dire. Continuerò a monitorare con attenzione.
Grazie Assessore Triggiani, passiamo adesso la parola alla dottoressa Annamaria Moschetti, delegata dal Presidente dell'Ordine dei Medici, delegata dalla dottoressa Marra prego, dottoressa grazie, e buongiorno allora, in premessa, voglio dire che noi facciamo parte di un ecosistema, noi respiriamo l'aria, mangiamo i prodotti della terra e abbiamo un contatto per cutaneo per cui ogni forma di contaminazione dell'ambiente inevitabilmente riverbera sugli esseri umani.
E su di noi in realtà e a Taranto è già stata documentata la contaminazione ambientale, già è stato documentato il passaggio degli inquinanti negli animali e anche nel corpo umano già è stato documentato un nesso di causa ed effetto fra emissioni e malattie. Questo è lo scenario in ordine a quello che si è riscontrato attualmente da medico. Voglio, come dire, dare il mio contributo. Cosa qual è la preoccupazione per noi medici che ci occupiamo dei nostri pazienti. Allora parliamo di ossidi di azoto, il più tossico, il biossido di azoto, NO 2,
E che, come è stato precisato prima, è una sostanza pericolosa perché lo vediamo cosa dice che gli studi cosa dicono, c'è una i livelli più elevati di veridicità scientifica sono le revisioni sistematiche le metanalisi. Cosa dice? Questa revisione del 2021 che l'esposizione a lungo termine ed al biossido di azoto ai aumenta mi è associato a un rischio più elevato di mortalità per tutte le cause cardiovascolari e respiratorie e a lungo termine e a breve termine a breve termine, l'esposizione a breve termine associata alla mortalità, sempre per tutte le cause cardiovascolari e respiratorie. Poi c'è questo studio del 2024 recentissimo l'aggiornamento, che i ribadisce questo aumento dei tassi di mortalità. Teniamo presente che noi abbiamo già riscontrato nel sito di Taranto questo tipo di problemi, quindi guardiamo il futuro nell'ottica del pregresso, cioè dobbiamo migliorare, non tornare in situazioni che ci rimettano agli stessi rischi e poi c'è questa metanalisi del 2021 su 23 milioni di persone che conclude che associate a un aumentato rischio di ictus per ricovero ospedaliero insieme al PM 10, quindi una sostanza che a questi rischi però vogliamo, so voglio soffermarmi sugli effetti che sono anche misconosciuti sul sistema nervoso centrale, perché è importante intanto perché quando parliamo dei limiti di legge, non parliamo, come è stato già puntualizzato, dei limiti protettivi, ma perché poi esistono azioni sinergiche? Poco di questo, poco di quello poco di quello, poi quello che hanno la stessa azione conferiscono un rischio. Quindi noi dobbiamo pensare che, seppur questo inquinante o non ha superato quella è una superato, tutti insieme hanno un'azione sinergica perché è importante perché noi, Ordine dei medici, abbiamo pubblicato uno studio che ha dimostrato un eccesso del 50% di disturbi dello spettro autistico nei bambini di Taranto, che sono lo di sullo spettro autistico, con azioni già multifattoriali su una base genetica, cioè un'azione di tipo ambientale.
Allora cosa sappiamo ha dunque, rispetto alle NO? 2 conferisce un rischio sul sistema nervoso centrale, per esempio, essendoci questa emergenza. Inoltre, risorse sugli studi di Lucchini e colleghi ha partecipato anche la ASL, che ha dimostrato un maggiore rischio di disturbi del neurosviluppo. I bambini sani che vivono a ridosso degli impianti dell'area industriale di Taranto. Allo cosa sappiamo, a peggiora la situazione. Sappiamo da questo studio del 2024 che l'esposizione cronica a livelli più elevati di NO 2 agisce sul cervello e delle da, aumentando il rischio di sviluppi neurogena i relativi in età avanzata, come dire, non apparentemente la per là, però nel tempo può interferire con cambiamenti strutturali latenti che poi si manifestano, ma anche in acuto. C'è questo studio che mostra che l'esposizione a breve termine al picco è associato un aumento di visite ambulatoriali, cioè per malattie neurologiche, quindi non solo nel tempo, ma aumentano le visite ambulatoriali, poi rispetto al ai bambini, che la cosa che mi sembra.
È importante è stato anzi no, torniamo su questo e le visite del pronto soccorso perché spesso parliamo, i pronto soccorso sono intasati, aumentiamo i medici, aumentiamo, sì, però dobbiamo anche evitare le condizioni che promuovano l'accesso ai pronto soccorsi, per esempio, questa questa revisione del 2024 cosa ha dimostrato un aumento e via e via delle visite al pronto soccorso delle persone che hanno l'Alzheimer o hanno altri disturbi di demenza quando aumentano questo inquinante, cioè in maniera Cave, chiaramente Pogba che poco chiara dal punto di vista biologico e queste persone si sentono peggio e gli anziani, no, questo uno studio del 2021 aumento divisi dal pronto soccorso per adolescenti e giovani adulti con disturbi gira diagnosticati. E poi andiamo a quello che ci interessa perché abbiamo pubblicato sul disturbo dello spettro autistico, perché abbiamo fatto lo studio perché già la nostra ASL con Lucchini aveva dimostrato in bambini sani un maggiore rischio di disturbo dello spettro. Autistico nei bambini del Paolo sesto e Tamburi, se non vado errato, e noi abbiamo invece calcolato i bambini con questo disturbo e quindi ho cercato allora c'è questo studio del 2016 che in anticipo già 2016 parlava come l'esposizione durante la gravidanza a Lerna, PM 2 e 5 e al biossido di azoto aumenta il rischio di disturbo dello spettro autistico e qui noi stiamo parlando di picchi, però stiamo parlando di una situazione in cui numerose sostanze ad azione neurotossica possono essere immesse in ambiente. E poi un'importantissima revisione. Metanalisi del 2024, la cito perché è stata è talmente importante che è stato dato riscontro in televisione hanno intervistato il primario del Bambin, Gesù neuropsichiatra, che ha citato questo studio e anche il nostro di Taranto, che ha mostrato associazioni positive fra il nostro, il nostro biossido di azoto, il rame, gli ftalati delle plastiche, ma i metalli che noi abbiamo questo rischio dell'esposizione ai metalli e lo sviluppo del disturbo dello spettro autistico. Dunque, conclusioni nel position paper del 2019 a firma dell'Ordine dei medici, noi chiedevamo una sospensione dell'immissione in ambiente di sostanze neurotossiche, in ossequio al principio di precauzione, per l'importanza della tutela della salute mentale della vita mentale, senza la quale non si produce né acciaio nel pomodori né niente.
Nel 2024 abbiamo dimostrato un eccesso di disturbi dello spettro autistico e disturbi nello sviluppo nella popolazione tarantina sono stati già dimostrati da Lucchini e colleghi. Constatiamo che si prospetta con le nuove autorizzazioni un incremento delle emissioni in ambienti in sostanze che la letteratura scientifica, social danno neurotossico apprendiamo dalla nota Ispra e se ci evidenza di quello che apparirebbe un deficitario controllo delle emissioni di queste sostanze e questa situazione prefigura una preoccupazione per noi medici rispetto a un rischio. Riteniamo indispensabili interventi a tutela della popolazione. I ribadiamo la necessità che sia sospesa le emissioni in ambiente di sostanze neurotossiche, anche alla luce del quadro epidemiologico ho portato una copia del position paper, del dell'Ordine dei Medici del 2019 e ne ho una e me per tutti ne farete ed è debita copia la la consegno al primo consigliere regionale alla apportata alla presi e le perché la la il resto della frase è perché la porti al fasce, eccolo qua.
Grazie, dottoressa, dottoressa Moschetti, passo la parola al presidente dell'associazione Peacelink, Alessandro Marescotti.
Prego,
Io ho mandato alla quinto Commissione il comunicato stampa che abbiamo preparato stamattina, in cui illustriamo la nostra posizione.
È per questa audizione, deve parlare al microfono.
Quindi chiedo che venga acquisito il comunicato stampa, così sarò anche più breve nel mio intervento.
Voglio partire da uno studio di valutazione di impatto ambientale che la Regione Puglia ha commissionato all'Organizzazione mondiale della sanità e uno studio nel quale.
Si prefigura un eccesso di mortalità anche nel caso in cui vengono adottate le migliori tecnologie per lo stabilimento Ilva.
Fino ad ora si è sempre detto che quando vengono acquisite le migliori, vengono implementate le migliori tecnologie, la situazione e accettabile proprio perché sono le migliori tecnologie disponibili, tuttavia, per le caratteristiche di questo stabilimento, per il suo gigantismo, per la sua vicinanza,
All'area urbana e per la direzione dei 20 per tutta una serie di questioni.
Emerge che l'Organizzazione mondiale della sanità ci dice che nei 10 anni successivi alla messa a norma dello stabilimento vi sarebbe un eccesso di mortalità dalle 50 alle 80 unità, una strage.
E quindi io chiedo che la posizione della Regione prenda in considerazione come punto di partenza le risultanze del migliore scenario.
Fornito dall'Organizzazione mondiale della sanità.
E che, pur nel migliore scenario, definisce.
Questo scenario, che è ovviamente inaccettabile, un'altra cosa che è stata detta in diversi interventi precedenti e che il rispetto dei limiti di legge vigenti non garantisce, lo ripeto non garantisce la salute pubblica, tant'è vero che è stato detto prima che l'Organizzazione mondiale della sanità chiede che vengano ridotti di quattro volte i valori limiti per quanto riguarda il biossido di azoto, se venissero acquisiti applicati i limiti dell'Organizzazione mondiale della sanità a Taranto saremmo fuorilegge 24 ore al giorno e.
12 per tutti i 12 mesi, ogni giorno saremmo fuorilegge quasi ogni giorno l'altra cosa che abbiamo potuto verificare.
Attraverso i dati ARPA che abbiamo acquisito e rielaborato attraverso o mi scoop, e che il biossido di azoto, quando aumenta nelle centraline nelle rilevazioni delle centraline del muro di cinta dell'ILVA, quando aumenta, aumenta parallelamente nella centralina di via Machiavelli, quindi aumento al muro di cinta dell'Ilva, aumento in via Machiavelli, e questo ovviamente ci fornisce una importante e preziosa informazione, perché smonta il ragionamento per cui tutto sarebbe dovuto all'inquinamento da traffico. No, abbiamo questo elemento di criticità che è dovuto proprio all'immissione in aria, alle emissioni e le conseguenti emissioni in aria ambiente di biossido di azoto e abbiamo.
Sforamenti che.
Sono relativi al biossido, al idee, agli ossidi di azoto e sono relativi ai ai cianuri, sono relativi ai fenoli e il momento in cui stiamo discutendo qui di questi sforamenti.
Il ragionamento, la percezione che ha l'opinione pubblica e noi, con l'opinione pubblica, e che qualche cosa non ha funzionato, dovevano essere implementate tutte le migliori tecnologie perché al 23 agosto 2023 risultava tutto a posto, e invece siamo qui a ragionare sul fatto che non è tutto a posto. Siamo qui a ragionare su sforamenti. Siamo qui sostanzialmente a prendere atto che il mito della ambientalizzazione è fallito e che ci troviamo non di fronte allo scenario dell'OMS, di implementazione di tutte le migliori tecnologie, ma al fatto che, nonostante sulla carta venga sancito questo nella realtà, invece assistiamo a sforamenti prima. Picchi di benzene poi a sforamenti per quanto riguarda gli ossidi di azoto, poi in acqua, a presenza di cianuri, 110 volte sopra i limiti di legge quando.
La letteratura, gli studi relativi al alle emissioni in ambito siderurgico ci dicono che i cianuri sono strettamente connessi all'attività dico che fazione e al dilavamento delle acque che sono necessarie per lo spegnimento del carbon coke. Qualche cosa non ha funzionato più di qualche cosa,
E a questo punto è necessario.
Percepire un senso di necessità, la necessità di unirci tutti quanti per fare in modo che noi qui dobbiamo essere vigilanti sulla nuova procedura di autorizzazione integrata ambientale.
La Regione Puglia ha un suo componente che all'interno del gruppo istruttore che un gruppo importantissimo.
E noi vorremmo che la Regione Puglia ha sostenesse sostenga le osservazioni che sono state fatte dalle associazioni ambientali nell'ambito della procedura e anche dall'ordine dei medici in queste osservazioni che noi abbiamo fatto.
Noi diciamo che è inaccettabile che nella domanda di autorizzazione integrata ambientale è fatta dall'azienda il carbon coke, invece che sparire viene triplicato.
E venga, viene chiesto il re, la riduzione dei tempi di cottura di distillazione, il carbon coke, cosa che invece era stata la grande conquista che avevamo fatto la distillazione doveva avvenire, deve avvenire in 24 ore se la riduciamo, aumentiamo i livelli di inquinamento e tutto questo non avviene se ovviamente non c'è un impegno da parte nostra, perché all'interno della procedura AIA vi sia un rigorosissimo controllo e ovviamente, nel momento in cui noi avanziamo questa queste richieste, avanziamo anche la necessità di porre al centro la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, che ha detto che gli impianti vanno fermati.
Gli impianti inquinanti vanno fermati se non garantiscono la tutela dell'ambiente, la tutela della salute.
E io credo che, di fronte allo studio dell'Organizzazione mondiale della sanità in cui si dice chi, anche quando gli impianti dovessero essere messi a norma, ci sarebbe comunque un eccesso di mortalità tra le 80 e le OTT e tra le 50 e le 80 persone nei 10 anni successivi, questo non sia accettabile non è accettabile o se qualcuno ritiene che sia accettabile lo dica noi diciamo che non è accettabile e soprattutto da un punto di vista economico è assolutamente assurdo.
Che si spendano dei soldi per colmare quelli che sono attualmente i debiti di questa fabbrica. È in discussione un Milleproroghe nel quale viene concesso un nuovo finanziamento come prestito di 320000000 di euro. Gli ultimi dati che noi abbiamo e che sono stati forniti.
Nel 2024 e che questo stabilimento, con questo livello di produzione.
Perde 100 milioni 100 milioni di euro al mese.
È facile fare i calcoli, perché questo significa che con 100 milioni di euro al mese.
Si possono.
Dare stipendi a 10.000 lavoratori e a 20.000 disoccupati, cioè noi, con questo livello di spreco del denaro pubblico di spreco del denaro pubblico, stiamo non solamente favorendo una produzione inquinante, ma stiamo sottraendo le risorse per 20.000 occupati per 20.000 disoccupati, pertanto la nostra posizione è quella che questi impianti, che hanno avuto tutto il tempo per adeguarsi nel momento in cui dimostrano DIS continuamente di sforare e di essere un pericolo per la salute pubblica vengano fermati.
Grazie professore,
Passo la parola adesso al rappresentante del WWF di Taranto, Giovanni De Vincentis.
Prego.
Grazie Presidente, grazie ai Consiglieri e alla Commissione tutta, chiaramente io non ho le competenze tecniche per fare un discorso preciso come quello che è il professor Mariscotti, col quale noi ci interfacciamo costantemente, quindi condividiamo assolutamente tutto ciò che è stato detto una considerazione va fatta, c'è una io sono quasi in difficoltà nel parlare perché dopo decenni, dopo decenni di lotte, dopo decenni di promesse dopo decenni di,
Cambi dal punto di vista delle proprietà, noi oggi ci ritroviamo praticamente non dico al punto di partenza, ma quasi.
E questo è diventato veramente angosciante, angosciante per noi che abbiamo nel.
Nella salvaguardia dell'ambiente e delle delle delle persone, il nostro primo focus, il nostro focus principale. Quindi io, piuttosto che parlare di tecnicismi dei quali chiaramente non sarei in grado di di parlare, io veramente mi mi vorrei rifare.
A quella che è la sensibilità dei rappresentanti del popolo, quali voi siete e voi siete la massima, diciamo il la massima rappresentanza della della popolazione a Taranto si è stanchi e poi proseguiremo nella prossima audizione e quindi vedremo cosa sta succedendo. Cosa accade sul territorio di Taranto? Io penso che Taranto abbia già pagato a sufficientemente per tanti anni e l'interesse nazionale adesso c'è anche necessità di tutelarla, di tutelare la città di tutte le aree del territorio e di tutelare i cittadini, grazie.
Grazie massimo Castellana dell'Associazione Genitori Tarantini.
I consiglieri.
Buongiorno ai presenti è la prima volta.
Che ci ospitate qui in in questa, a questo tavolo e di solito io vado a braccio però, vista l'importanza dell'argomento, leggerò l'intervento dell'Associazione Genitori tarantini, che è un po' più lungo dei cinque minuti mi scuserete ed è abbastanza critico.
Come già appurato e segnalato da organi istituzionali quali ARPA, Puglia, AReSS, Puglia e ASL, Taranto con le loro recenti VDS concludenti per la non tollerabilità dell'inquinamento, nonché con proposte di diffida presentata dal Ministero dell'ambiente Acciaierie d'Italia, continua a produrre in costanza di una reiterata e accertata situazione di grave rischio per la salute umana e della salubrità ambientale.
È come se non bastasse, in mancanza di titolo abilitativo.
Essendo l'autorizzazione integrata ambientale è scaduta in agosto del 2023 e non essendo possibile alcuna proroga tacita della stessa, come già affermato dalla Corte di giustizia dell'Unione europea, allorché nel 2011 condannò l'Italia per il ritardo nel rilascio dell'AIA, l'azione inibitoria proposto da 10, i nostri associati e un bambino patrocinati dagli avvocati Maurizio Ritsos creano e Ascanio Amenduni, avanti al Tribunale di Milano, sezione imprese ha varcato i confini nazionali per approdare direttamente nell'aula della Corte di giustizia dell'Unione europea, la quale, con una sentenza dichiarata storica ed epocale dallo stesso Presidente della Regione, ha definito riassumendo che, qualora una produzione rappresenti un rischio grave per l'ambiente per la salute umana, questa deve essere sospesa in via altra. In realtà, tramite PEC inviammo richieste di interventi ad adiuvandum nel giudizio in corso a Milano, ai sindaci dei cinque Comuni inseriti nel SIN tarantino e alla Regione Puglia solo quest'ultima tramite i suoi legali aderii con un interessantissimo quanto preciso atto di intervento che si clou concludeva con la frase. Tutto ciò premesso, si chiede l'integrale accoglimento del ricorso ex articolo 840 sexiesdecies del codice di procedura civile introduttivo del Presidente Palese del presente giudizio, cioè la nostra richiesta di chiusura o quantomeno fermo, degli impianti di produzione a caldo dell'acciaieria. L'esito della causa pregiudiziale è stata una grande vittoria ascrivibile anche alla Regione Puglia.
Tuttavia, nella memoria inviata al Tribunale di Milano per la discussione nell'udienza del prossimo 6 febbraio, la Regione Puglia ha, sempre, tramite i legali, afferma che la decarbonizzazione era ed è l'unica e sola condizione alla quale si può consentire allo stato dei fatti la prosecuzione dell'attività produttiva del siderurgico tarantino rendendolo sostenibile per l'ambiente per la salute ma lo Stato si è ben lontani dalla sua concreta attuazione.
Questo esito è sorprendente per noi, invece di sentirsi più agguerrita e nel giusto, la Regione fa come Penelope demolisce quello che ha concorso a realizzare, ritornando alla consueta ambiguità che ha contraddistinto da sempre la sua azione, cioè assecondare le decisioni dei Governi nazionali di continuare a produrre con gli attuali impianti e quindi senz'~hesitation quindi senza decarbonizzare, fidandosi delle illusorie promesse degli stessi in vista di una futura quanto incerta costruzione di impianti nuovi e green.
Di cui, tuttavia, non esiste ancora alcun progetto o piano industriale, né le risorse economiche per realizzarli.
Pensavamo che la Regione, intervenendo in causa per sostenere le nostre ragioni, avesse abbandonato questa strada. Ci sbagliavamo e prendiamo atto che, per ragioni oscure si è ritornati alla propaganda ingannevole del passato, sposando quella messa in atto dal Governo nazionale. Ora la domanda che ci siamo posti e alla presentazione dell'atto di intervento ad adiuvandum alla Regione Puglia era convinta di quanto stava dichiarando o era già consapevole del fatto che, in corso d'opera la propria posizione sarebbe cambiata, allontanandosi dalle richieste dei ricorrenti e inviando il preciso messaggio al Governo che, ove si varasse un progetto di impianti nuovi, la Regione si schiererebbe per la prosecuzione dell'attività con l'attuale ciclo a carbone per tutti gli anni che servono per l'incerta è entrata in esercizio di quelli nuovi. Un'altra domanda è.
Rincorrere una fallace idea di decarbonizzazione che non garantisce con beneficio in termini di salute e salubrità ambientale, oltre alla sicura perdita di occupazione, non si traduce in semplice propaganda ingannevole.
In Friuli Venezia Giulia, la regione nel 2023 ha deliberato il diniego alla costruzione di un'acciaieria con forni elettrici, proposta dal gruppo Daniele ed ammette investe per il degrado ambientale che avrebbe causato, inoltre investire oggi in nuovi impianti per produrre acciaio è come fare una scommessa in Borsa visto che nel pianeta vi è un'overcapacity dal 25% attestata dall'OCSE.
Le attuali industrie siderurgiche europee sopravvivano da vent'anni solo grazie ai pesanti dazi imposti dalla Comunità europea alle importazioni di acciaio e di tutti i tipi provenienti in particolare da Cina, Indonesia, Taiwan e Turchia. Basta leggere il Regolamento in esecuzione della della, c'è l'imposizione realizza dei dazi e ai dati in essi esposti senza darsi, la sola Cina potrebbe esportare acciaio per ben quattro volte il fabbisogno europeo, avendolo nella capacità produttiva. Ebbene, in siffatto quadro la Regione Puglia, invece di schierarsi a tutela dei diritti umani dei suoi abitanti e chiedere alla chiusura senza se e senza ma batte in ritirata, con l'unico risultato del perpetuarsi di morti e malattie, è sicuramente di una chiusura improvvisa, come avvenne a Bagnoli, senza essere preparati in alcun modo ad affrontare seriamente uno sviluppo sostenibile per il futuro, come oggi impone la Costituzione anche per la per tutelare i diritti delle generazioni future.
In siffatta situazione di conclamata miopia politica, il ritorno al passato si colloca la recente decisione della Regione Puglia, unica a livello nazionale, di dotare l'ARPA di un consiglio di amministrazione sotto controllo politico, tale da minare l'autonomia di un'Agenzia istituita per proteggere l'ambiente in un territorio come quello pugliese caratterizzato da gravissimi reati ambientali come tarantini temiamo,
Che la decisione del Governo regionale possa inficiare le azioni anche di carattere giuridico fino ad oggi messe in campo, e temiamo soprattutto che le norme varate siano un espediente per far decadere dall'incarico, con le persone ai vertici di ARPA Puglia, dimostratasi imparziale, indipendente e indipendenti per sostituirle con altre più accondiscendenti su questo aspetto noi saremo delle sentinelle invalicabili, abbiamo ottenuto giustizia della Corte europea, la chiederemo anche in altre sedi,
È arrivato dunque il momento che gli amministratori regionali cambiano rotta e finalmente prendono decisioni coraggiose, ma giuste, a tutela della salute dei cittadini, nonché a tutela della salubrità ambientale di una Regione che in tutto il mondo riconoscono come una tra le più belle dell'intero pianeta e di cui Taranto fa parte.
Di fronte ai continui insopportabile eccessi di inquinamento, la Regione Puglia non si sottragga alla responsabilità di tutelare la salute dei cittadini, tra i quali sono compresi i lavoratori, sostenga l'idea iniziale che l'ha portata ad aderire all'azione inibitoria contro Acciaierie d'Italia e ponga fine all'idea di una irrealizzabile decarbonizzazione tenendo conto che anche per i prossimi nati nel territorio tarantino malattia morte saranno ben più di una minaccia saranno certezza,
La linea di un Governo regionale sano deve essere quella di pretendere lo smantellamento degli impianti e doverosamente alla bonifica del territorio inquinato tramite una legge speciale per Taranto, che possono incentivare interventi anche di privati onde far tornare a splendere di sublime bellezza la provincia jonica, per la attualmente offuscata di una splendida e preziosa colloqui con l'AMA chiamata Puglia e adesso noi consegneremo alla Quinta Commissione,
Questo questo nostro intervento io vi dico grazie, vorrei chiudere con una nota personale.
Finito questo, questa audizione ci sarà quella che riguarderà il dissalatore del fiume Tara, il fiume Tara, è un luogo sacro per i tarantini.
La Regione Puglia non può permettersi di offendere ulteriormente i Tarantini anche in questo caso Associazione, Genitori tarantini con i propri legali.
Sarà pronta a battersi per far rispettare quella che è stata la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, che è stata definita storica dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, grazie.
Grazie massimo Castellana, adesso l'ultima associazione presente perché mi dicono che giustizia per Taranto non è presente, quindi che vi avevo mandato è stato sbagliato.
E pertanto si associavano all'intervento di peacekeeping okay,
Lega Ambiente.
Saverio Carlucci, prego,
Grazie al Presidente e ai membri della Commissione per l'audizione di oggi, sia sul primo punto che poi sul successivo sul dissalatore esultare.
Gli altri interventi, specialmente quelli diciamo, con maggiore contenuto tecnico, ci permettono di dire una cosa banale.
Gli sforamenti sono avvenuti su elementi di tossicità accertata, c'è una tossicità che riguarda lo sforamento giornaliero, ci sono poi gli effetti di più lungo periodo di questi elementi tossici.
Noi.
Alla seconda diffida siamo intervenuti pubblicamente.
Perché è evidente che non si è trattato più di un fatto isolato, ma di sforamenti su elementi diversi, e abbiamo chiesto una cosa semplice e banale che si applichi la legislazione vigente, e cioè che, una volta effettuata la diffida, nel caso si presentino nell'arco di 12 mesi ulteriori sforamenti sugli stessi elementi, come previsto, si proceda alla sospensione delle lavorazioni negli impianti interessati fino a quando l'azienda non sarà in grado di riportare il funzionamento di quegli impianti a una situazione tale da non avere questi sforamenti. È chiaro che in questa fase sentivo il dottor Esposito. C'è una valutazione delle deduzioni aziendali. C'è una valutazione di questi elementi, ma, ripeto, dal nostro punto di vista è evidente che siamo di fronte a un elemento come dire.
Di grave allarme, perché siamo a dopo il 23 agosto 2023 Playa il suo tempo è scaduto. Gli interventi sono stati realizzati, tranne alcuni i limiti in vigore vanno rispettati. Punto.
Dal nostro punto di vista, è estremamente semplice e banale su questo punto.
Con alcune conseguenze, però, che non possono non essere evidenti a tutti.
Non lo scopriamo noi perché i primi ad averlo indicato sono stati i commissari di Acciaierie d'Italia in A.S. Che lo stato degli impianti di cui parliamo non è uno Stato chiamiamolo così eufemisticamente ottimale.
E questo è un come dire, è un altro elemento di grave preoccupazione, perché abbiamo parlato di questi sforamenti su questi elementi quello stato degli impianti potrebbe portare altri sforamenti su altri elementi stiamo parlando in questo momento di una produzione di 2 milioni di tonnellate.
Con l'idea di salire a 4 e poi a cinque a sei e con un'AIA presentata come richiesta per otto.
Un'AIA che parla esclusivamente di questi impianti e non di altri, cioè impianti per i quali da più parti si parla di fine vita a non lunga scadenza o comunque con uno stato, diciamo.
Di capacità produttiva, che necessiterebbe sicuramente di grandi investimenti su alcuni che, probabilmente, come delle cokerie di Taranto, se non sono le più vecchie d'Europa, sono tra le più vecchie d'Europa.
Che senso ha, dal nostro punto di vista, nessuno?
Come si fa a pensare di continuare a mettere pezze per continuare a produrre, con il rischio che le pezze non bastino con impianti la cui, come dire vecchiezza, è stata dichiarata dagli stessi persone che le gestiscono, no, abbiamo detto e lo ribadiamo che l'esigenza di decarbonizzazione che è quella che può ottenere almeno in parte,
Come dire insieme le esigenze di ambiente e di lavoro e non può essere, come dire, un'aspirazione o uno degli elementi che saranno valutati nelle procedure di individuazione del nuovo acquirente del suo impianto siderurgico,
La decarbonizzazione in tempi rapidi perché ero stato di quegli impianti richiede che sia un fatto rapido e per noi è un elemento basilare che crediamo debba essere, come dire, messa al centro e rivendicato dalla Regione Puglia delle procedure di vendita.
Ad evitare che, come già l'altra volta a prevalere sia il prezzo, e cioè la somma versata da chi acquista e non siano altre considerazioni, vale a dire la tutela della salute delle persone.
Questo è quello che abbiamo detto, è quello che ribadiamo in questa sede.
Grazie Saverio, Carlucci, io adesso, prima di passare la parola ai commissari, vorrei chiedere se Direttore Generale prego, avvocato Bruno.
Buongiorno, Presidente, le avevo comunicato qualche minuto in ritardo su un sopralluogo a Barletta causa polveri sulla sulla città.
Volevo sono intervenuti il direttore scientifico, immagino il dottor Esposito, quindi non mi voglio sovrapporre a interventi che peraltro loro possono fare meglio di me, che sono tecnici o no, questo dovere di svolgere in autonomia e competenza e il loro ruolo solo per un intervento che vuole in qualche modo rappresentare velocemente e in un certo senso a consolidare il quadro scientifico ma anche amministrativo per due ragioni,
Quadro scientifico, perché noi, per legge regionale, e andando anche oltre le abbiamo sempre segnalato, è operato attraverso le valutazione danno sanitario, che sono quelle che consentono, almeno in teoria, poi vedremo cosa dice la Corte di giustizia perché noi abbiamo appoggiato quella posizione alla Corte di giustizia che è citata negli atti di incidere sull'autorizzazione. Più da giurista ho sempre detto che se non si incide sull'autorizzazione, evidentemente gli studi, le ricerche possono anche essere interessanti, ma non impattano sul procedimento amministrativo è quella di un'autorizzazione. Stiamo parlando,
Quindi la nostra posizione nel perimetro istituzionale è stata sempre quella di trovare la leva giuridica e scientifica, ma innanzitutto giuridica, per arrivare al a quello e questo noi poi chiaramente lo verificheremo se la Corte di giustizia ciò ma io la costruisse al principio lo ha sancito. Questa è una vittoria comunque della Regione Puglia, della Regione Puglia, intesa come nonne come istituzioni in generale dico come posizione della Puglia che oggi è riuscita a far esprimere su questo la Corte di giustizia, la quale ha detto che per tutte le autorizzazioni, perché evidentemente il principio non può riguardare solo Taranto deve essere integrata con funzione preventiva, una valutazione di carattere sanitario, questa è una posizione alla quale chiaramente noi, come Agenzia regionale per l'ambiente che coordiniamo il tavolo insieme all'ARES e alla ASL e ringrazio chiaramente chi le rappresenta e operiamo in una forte integrazione istituzionale è un risultato che portiamo a garanzia di tutti i cittadini pugliesi a prescindere dalle posizioni sulle scelte di carattere industriale che non appartengono agli organi di controllo ma che sono scelte ovviamente che appartengono a chi ha ruoli politici,
Per quanto riguarda la parte, perché voglio rassicurare tutti sulla attività che svolgerà ARPA Puglia perché, tra l'altro, dal punto di vista amministrativo, noi abbiamo chiesto e l'ho chiesto io personalmente l'Assessore, certamente me ne darà atto che comunque tra gli obiettivi del Direttore generale ci sia l'inserimento dell'obiettivo che confermi che è stato confermato in questi anni di supportare la Regione nell'ambito di quei tavoli istruttori che contribuiscono all'elaborazione delle autorizzazioni, quindi le nostre considerazioni saranno trasferiti a puntualmente alla Regione Puglia che potrà quindi è.
Insomma, utilizzerà nell'ambito di quel procedimento al quale noi non possiamo partecipare, quindi quelle che sono le nostre posizioni, al netto dei procedimenti autorizzativi e delle valutazioni del danno sanitario, per le quali abbiamo una competenza diretta che mi pare abbiamo ampiamente espresso perché è stata citata la Corte di giustizia ma nel 2019 anche la Corte europea dei diritti dell'uomo si è espressa e si è espressa citando due relazioni di ARPA tra le motivazioni, quindi, evidentemente, anche in quella sede un minimo contributo lo abbiamo dato e dal punto di vista amministrativo, quindi, della gestione del procedimento, sarà presidiato dall'agenzia e dagli organi sanitari, perché tutte le nostre considerazioni saranno trasferite come sino ad ora. È puntualmente avvenuto alla Regione Puglia. Affinché le possa fare è proprio utilizzare il procedimento istruttorio, quindi c'è una doppio binario, un binario autorizzativo e un binario.
Legato al procedimento amministrativo, sul quale queste considerarci una garanzia anche di tutti i membri della Commissione, di quello che ci stanno ascoltando saranno formalmente messe a disposizione, ovviamente la altro è l'attività ordinaria di controllo del dei cui esiti, diciamo avete discusso oggi questa continuerà come è stato sul benzene con la stessa attenzione anzi se è possibile la moltiplicheremo.
Terzo punto, da quando io sono direttore e ho sempre in possono i pareri non solo a Taranto, ambientali che sia indicato vedo la dottoressa Bevere perché prima lavorava in ARPA. Quindi lo sa qual è stata la mia posizione, che si ha citato l'indicazione che i pareri di carattere ambientale non necessariamente corrispondono ai limiti previsti dall'Organizzazione mondiale della sanità a tutela della salute, posizione che è stata e credo di non essere smentito, ma come al solito, come dire insieme condivisa con gli organi sanitari come modello gestionale, come dire, direi quasi automatico ormai nell'agenzia. Grazie.
Grazie, direttore, Consiglieri, chi interviene?
Dopo facciamo riflessioni e domande velocissime, rapidissimi, velocissimo, grazie Presidente.
Intanto una mia valutazione personale diciamo faccio mio fosse lui quasi tutti gli interventi che si sono.
Sono stati fatti prima la preoccupazione immensa di quanto sta accadendo, perché su quello che è accaduto ormai la storia è quella che è.
È la grande preoccupazione che, come ben diceva la dottoressa Moschetti,
I vari limiti, anche se bassi, fanno alla fine la somma, perché i numeri non sono una, la matematica non è una scienza indefinita, per cui le preoccupazioni sono da condividere sul totale e non sui fiumi, sui singoli elementi, inoltre,
Ho notato ultimamente studiando alcuni dati che sono in fortissimamente alcune tipologie di malattie, soprattutto quelle legate alla neuropsichiatria, l'autismo tutta una serie di di elementi legati ai più piccoli che fanno.
Venire i brividi e per le quali la città non può più scontare nemmeno un centimetro, nemmeno mezza persona a mezzo bambino,
E ci troviamo ad essere una condizione.
Che con una produzione, come ben dicevano, prima a 2 milioni di tonnellate, abbiamo un certo numero di sforamenti e quindi la Latini.
La domanda che si fanno le persone per strada e quando ci sarà la vendita, quando vorremmo passare o vorranno passare a 4 milioni a 5 milioni a 6 milioni di tonnellate, dove arriveremo con gli sforamenti, ed è una cosa veramente che.
Mi fa, mi fa paura e mi fa pensare che questa città non può essere destinata a un destino segnato da altri o, diciamo, incamerata, verso una lenta estinzione, perché quello sta avvenendo a Taranto, oggi muoiono circa 2.500 persone l'anno a fronte di 1.050 nascite,
A questo va sommato un decremento di ragazzi che vanno via e non ritornano più, soprattutto per la questione ambientale, perché io faccio telefonate,
Ai giovani medici che si sono allontanati per la questione San Cataldo e nessuno vuole rientrare perché i ragazzi hanno ben in testa cosa vogliono del proprio futuro e certamente non vogliono tornare in una città che ha queste tipologie di problemi.
E poi le domande che mi faccio io in questo momento, non non da consigliere regionale, ma da cittadino, perché una volta eletto non voglio perdere i miei diritti di cittadino, mi voglio mantenere, come le mantengono tutti.
E.
Quando cosa accadrà fino a quando sarà completata la decolonizzazione, sono trascorsi già 13 anni dal 2012 e quanto tempo ancora dovrà trascorrere.
E e per quanto tempo ancora dovremo assistere ad un avvelenamento della città legalizzato per legge. Queste sono le domande che si fanno le persone, al quale penso che.
Tutti noi abbiamo il dovere di rispondere e prima o poi si dovrà mettere, diciamo, lavora alla basta a tutto questo schifo che si sta perpetrando negli anni.
Grazie Massimo Castellana voleva aggiungere qualcosa.
Sì, intanto, specificato che quell'attività è fuorilegge, quindi non è legalizzata per legge, è proprio fuorilegge, la seconda cosa è il richiamo alla sentenza della CEDU del 2019 con una azione è partito dalla professoressa Lina, Ambrogi Melle, alla quale molti delle associazioni tarantiniano aderito che si è conclusa nel 2019 che come diceva il direttore di ARPA,
E non è stata neanche rispettata dallo Stato italiano e poi, per quanto riguarda la Corte di giustizia dell'Unione europea, sempre richiamata sia da alcuni di noi che dal dal direttore di ARPA.
Ecco che la Corte di giustizia ha ben detto che questa sentenza vale per tutti e 27 gli Stati membri.
E vorrei ricordare.
A tutti perché penso che tutti lo sappiate, che nei 27 Stati membri ci sono oltre 52.000 siti in cui la produzione prevale oggi sulla salute umana e sull'ambiente, ecco che in questi 52.000 siti potranno far valere questa sentenza della Corte di giustizia europea e naturalmente riferendosi ai propri tribunali Tribunale dei propri paesi non vorrei che questa cosa, che è arrivata da un'azione di Tarantini proprio a Taranto,
Non vedesse piena applicazione e prima ancora della piena applicazione a Taranto, vorrei che la Regione Puglia, finalmente riconoscesse dignità, oltre che salute e.
I cittadini di Taranto, ma anche la dignità del lavoro, perché è quello signori, quello che si fanno dentro non è il lavoro, il lavoro si fa in un ambiente salubre, in salute, in sicurezza, con dignità e libertà.
Questi cinque elementi lì dentro non vengono per niente considerati, quindi le Associazioni Tarantine sono vicine a quegli operai che vengono trattati come schiavi in una Repubblica democratica che la schiavitù non la prevede grazie.
Grazie, possiamo ritenere chiuso questo questo confronto e questa audizione come primo punto all'ordine del giorno ringrazio tutti per la presenza e il contributo portato a questa discussione, ovviamente, siccome il futuro dell'acciaieria di Taranto e gli effetti sul territorio jonico continueranno ad essere oggetto del confronto di questa Commissione,
Avrei terremo in futuro di convocarvi nei momenti importanti per avere il vostro punto di vista su quello che accade, sia rispetto all'AIA che rispetto alla al all'aggiudicazione dello stabilimento, ai nuovi privati, grazie, vi prego di accomodarvi e passiamo adesso al secondo punto all'ordine del giorno, audizione richiesta dal Consigliere Massimiliano Stellato, in ordine al progetto per la realizzazione del dissalatore.
Di Taranto, con l'ascolto di ARPA.
Di Acquedotto pugliese.
Del dipartimento.
Ambiente della Regione Puglia, dell'assessore, all'ambiente del consigliere delegato all'urbanistica, dell'assessore all'urbanistica, del Comune di Taranto, del dirigente del Comune di Taranto, all'urbanistica dell'assessore, all'ambiente del comune unitario del dirigente all'ampiezza del comunità del presidente della provincia di Taranto un suo delegato di Acque del Sud dei commissari Ilva del coordinatore del Comitato per la salvezza del fiume Tara,
Mario Guadagnolo del referente WWF, Taranto Giovanni De Vincentis.
Perché me ne frego arrivederci.
Prego.
Di prendere posto tutti gli auditi.
Preside, ovviamente, delle istituzioni e degli enti che ho citato chiederei che si prendesse la parola uno in rappresentanza.
Dell'ente o dell'istituzione citata.
O dell'Ufficio citato visti che, visto che ci sono più uffici del Comune di Taranto, prego?
Noi abbiamo ricevuto una telefonata dal suo ufficio con cui ci è stata estesa verbalmente la okay, poiché non sentivo in effetti, siccome c'è io ho citato la richiesta del Consigliere Stellato, ma ero a conoscenza di questa estensione.
Vi prego di accomodarvi tutti anche.
Le sedie del pubblico.
Passo la parola al Consigliere, prima sentiamo il proponente e poi ripasso la parola.
Io volevo parlare, è un intervento a pregiudizio a pregiudizio.
Ma non è consentito un intervento a pregiudizi dopo l'intervento di Stellato, le do la parola prego Ostellato.
Grazie Presidente e un ringraziamento a tutti gli auditi intervenuti allora, Presidente, ho voluto con determinazione richiedere questa audizione, ritenendo.
L'opera che viene definita strategica rispetto al alle decisioni del del Governo della Regione Puglia circa la realizzazione di un dissalatore sul fiume Tara, lo considero,
La parola sul tra virgolette, perché in tanti, me compreso, riteniamo questa scelta di un fiume di origine carsica,
Un pochettino al al di sopra delle condizioni paesaggistiche,
Sì, Presidente, io faccio fatica a concentrarmi.
Silenzio e nella considerazione che già importanti agenzie della nostra regione hanno.
Considerato questo.
Progetto affidato alla alla gestione, poi dell'Acquedotto pugliese, un progetto che rischia di minare nel tempo addirittura la.
La portata del fiume Taranto è tra ospita una serie di fiumi del dello stesso tipo di origine carsica, per intenderci, ma su quel fiume tende già una.
Un emungimento da parte di Acque del Sud che, con una nota di riscontro, ci ha fatto sapere di essere impossibilitato a partecipare oggi, ma la loro presenza era veramente.
Importante.
Anche perché ci ritroviamo ad avere un, nel caso in cui questo progetto dovesse andare a a fondo fino in fondo, ci ritroveremo ad avere un superamento del limite stabilito rispetto al alle alla portata, alla portata massima consentita, quindi nel definire la mia posizione per un attimo politica, poi per arrivare poi al al punto io non sono concettualmente contrario alla realizzazione, alla costruzione di dissalatori,
Acclarata e considerata la grave condizione climatica che vede periodi di siccità soprattutto al Sud, ma non solo, ma riteniamo 1, ritengo quel sito non idoneo a spendere 70 milioni, perché.
Pensate per un attimo se questi 70 milioni di euro resi a disposizione attraverso una una serie di fondi di investimento.
Poi dovessero far collassare il fiume, immaginate, noi avremmo buttato via 70 milioni di euro. La seconda cosa importante è che ci sono posizioni diverse anche rispetto ai comitati che poi diranno la loro a questo punto ce ne sono alcuni che immaginano di valutare eventuali siti alternativi, altri invece che ritengono addirittura non idonee alla costruzione di un nuovo dissalatore.
Immaginando che con quegli stessi soldi si potrebbero immaginare scusate la ripetizione una riparazione delle della rete idrica sotterranea che tante perdite, com'è noto, fa diciamo.
Ogni ogni giorno, nel nostro sottosuolo, chiudo per.
Ringraziarla e riservandomi poi soltanto un intervento di di chiusura a margine degli interventi che si susseguiranno dicendo che se proprio.
In questi giorni si è già riunita una conferenza di servizi che, a quanto pare, nonostante la richiesta da parte di alcuni comitati di soprassedere in attesa di questa importante audizione, si è già espressa a maggioranza con una valutazione di impatto ambientale favorevole. Nonostante siano intervenuti il parere, diciamo non favorevole da parte di ARPA Puglia, nonostante il Ministero della cultura per il tramite della Sovrintendenza, proprio diciamo per i beni paesaggistici subacquee proprio con sede a Taranto abbia manifestato la propria netta contrarietà, nonostante ISPRA.
Abbia espresso insomma i suoi.
Le sue deduzioni, questa conferenza di servizi è andata avanti e continua ad andare avanti, quindi su questo ritengo necessario fare un punto di riflessione. Grazie.
Grazie Stellato, prego, Scalera.
Ha chiesto la parola il Consigliere sì, grazie Presidente, io ringrazio per avermi dato la parola e ringrazio il collega Stellato per aver portato all'attenzione di questa Commissione.
Appunto l'argomento, però ritengo che oggi mancano degli interlocutori importantissimi a questa Commissione è mi riferisco soprattutto a tanto è vero che volevo chiedere all'inizio dei lavori, il rinvio del della audizione o un aggiornamento della dell'audizione, perché ritengo che siano invitate le associazioni di categoria del mondo agricolo mi riferisco a CIA, Coldiretti e Confagricoltura, e anche chiedo che venga invitato il Commissario del Consorzio unico.
Perché ritengo che il comparto agricolo, che oggi?
È considerato come la Cenerentola del.
Sbagliando ovviamente della della.
Dal nostro VLD della provincia di Taranto, io ritengo che il comparto agricolo, oggi che da me visto come comparto importantissimo trainante per la stessa economia di Taranto e della provincia di Taranto, perché Taranto non deve essere vista soltanto come siderurgia e metallurgia, ma quanto e soprattutto come agricoltura, l'agricoltura, Taranto è sempre stato un fiore all'occhiello e quindi.
Per quanto riguarda il dissalatore, il dissalatore che si Wall fare si deve fare tanto c'è stata la conferenza dei servizi che già ha dato, credo, parere favorevole rispetto alla ubicazione sul fiume Tara, ritengo che l'acqua, oltre a darla per come dire.
Alle civili abitazioni per la potabilità deve essere data al comparto agricolo, quindi bisogna capire che visione si vuole dare a questo dissalatore, che non deve essere soltanto per le acque potabili, ma anche e soprattutto per quanto riguarda il comparto agricolo. Per questo, Presidente, le fa le farò richiesta.
Di aggiornare magari questa Commissione per far intervenire in questa Commissione il, le associazioni di categoria. Un'altra cosa volevo dire che il fiume Tara è un fiume che è abbandonato a se stesso e un fiume che deve.
Essere come dire.
Pulito periodicamente e quindi bisogna fare intervenire. Credo che il la competenza ce l'abbia, lo Stornara e Tara la pulizia o a o gli enti o Molon. Al momento non le so dire con certezza chi chi è che deve intervenire, ma bisogna farla intervenire sullo Stornara e Tara, una pulizia periodica dello stesso. Grazie Presidente, per avermi dato la parola e le farò pervenire richiesta per la prossima audizione per poter audire CIA Coldiretti Confagricoltura e il presidente del Consorzio unico Pugliese. Grazie.
Sì, grazie io.
Ovviamente appena arriverà questa richiesta, saremo.
Pronti e disponibili a continuare questo confronto che si avvia oggi su questo importante tema del dissalatore,
Del fiume Tara.
Io adesso vorrei subito dai la parola, ovviamente le richieste di audizione e di intervento sono molteplici, partiamo dai livelli istituzionali, quindi chiamo subito ad intervenire l'assessora all'ambiente del comune di Taranto,
Grazie Presidente, buongiorno a tutti. Allora, Presidente, in quanto delegata dal Sindaco di Taranto, oggi mi trovo qui a rappresentare quella che è la posizione prima di tutto politica dell'Amministrazione comunale con riferimento alla realizzazione di questo impianto. Come ben sapete, come lo potete vedere all'interno, diciamo della documentazione in atti come Direzione Ambiente, non ci siamo espressi solamente su una quota parte che era un parere tecnico relativo al passaggio della condotta. Ci siamo espressi in qualità di ente parco, abbiamo fatto elaborato due pareri, 1 ottobre, 1 dicembre, in quello di ottobre, diciamo, l'amministrazione comunale si è espressa sia, diciamo, a 360 gradi, affermando la sua contrarietà alla realizzazione di questa diciamo opera a dicembre e invece l'Amministrazione comunale si è espressa solo limitatamente al passaggio della condotta all'interno del Parco del Mar Piccolo. Per quanto riguarda, diciamo, questa lunghezza di 2,1 chilometro circa.
L'Amministrazione comunale. Oggi qui si trova costretta a rappresentare una, diciamo un aneddoto che è quello che noi ci impegniamo fin da subito a diciamo, a mettere per iscritto con una diffida al alla Regione, che è quello di non aver avuto contezza di quali sono stati i siti alternativi alla realizzazione di questo impianto che l'Amministrazione vuole comunale vuole conoscere se sono state prese in considerazione degli impianti dei siti alternativi per la realizzazione di questo impianto e per quale motivo questi siti sono stati, diciamo, accantonati a favore o a sfavore? In base alle posizioni di quello che è il fiume Taro? È chiaro che l'importanza naturalistica per noi del fiume Tara è inutile che ce lo continuiamo a dire no, non c'è bisogno che ve lo dica io è riconosciuto a livello comunitario e quindi diciamo l'importanza come habitat è fondamentale. Sicuramente meglio di me lo esprimeranno anche quelle che sono le associazioni oggi presenti al tavolo, però noi abbiamo la necessità di comprendere perché il territorio di Taranto viene sempre in CONS considerato quando c'è, diciamo da danneggiare e non da migliorare. Tra l'altro, voglio far presente anche un altro errore punto. Il verbale della conferenza dei servizi e l'altro giorno è stato pubblicato solamente ieri in tarda serata, quindi avremmo un attimo la necessità di diciamo di approfondire anche con gli uffici tecnici tutti i pareri che sono, diciamo pervenuti che abbiamo avuto modo, diciamo di leggere solamente dai giornali nei giorni antecedenti e diciamo la visione complessiva la la possiamo solamente vedere da ieri sera tardi sul sito istituzionale della Regione, quindi ribadiamo la nostra contrarietà e ci impegniamo a mettere per iscritto attraverso una diffida nel giro di questi giorni a firma del Sindaco di Taranto, la nostra posizione,
Grazie.
Fornaro. Adesso passiamo alla Provincia, io vedo presenti sia il direttore del settore, il dirigente del settore ambiente Aniello Polignano che il neodirettore generale Bartolomeo Lucarelli. Chi interviene, sì, mi permetto, Presidente, sono Adriano Tribbia, consigliere provinciale delegato dal Presidente Rinaldo Melucci, qui in audizione. Pertanto, la Provincia interviene, il consigliere si per la Provincia, intervengo io per appunto una posizione politica della Provincia. Poi, comunque, il dirigente all'ambiente è disponibile, qualora qualcuno volesse entrare nel dettaglio su procedimenti autorizzativi. Allora, in sintonia con quanto detto dall'assessore al Comune di Taranto, all'ambiente, dottoressa Stefania, Fornaro anche la posizione della Provincia e in sintonia, ovviamente con con il Comune e nello stesso tempo ha rappresentato tutti e due gli enti dal Sindaco e Presidente Rinaldo Melucci,
Però la Provincia è stata interessata come o procedimenti amministrativi, non ovviamente nella autorizzare l'intera opera, ma con due determine o nulla osta, relativi appunto agli scarichi per questi interventi, quindi con due determine, la 1.716 alla 1.715 di dicembre. Quindi ripeto solo tanto come autorizzazioni agli scarichi e poi come nulla osta in quanto ente gestore del Parco Terra delle Gravine quindi per una parte interessata anche alla realizzazione dell'opera, quindi ci tengo a rimarcare quella che è la posizione politica della Provincia, che è contraria all'opera e, come dire, siamo fermamente convinti che si sarebbe dovuto valutare alcuni altri siti alternativi, ma nello stesso tempo politicamente anche il Comune di Taranto, quindi rappresentato come maggioranza politica al Comune di Taranto, ma anche maggioranza politica nella Provincia, su iniziativa del consigliere comunale Paolo Castronovi, organizzato a, ho consegnato alla Presidenza del Consiglio la richiesta di convocazione di un.
Il Consiglio monotematico che si terrà nei prossimi giorni e quindi anche lì potremmo, come dire, avere anche altre, come dire posizioni ufficiali. Per ciò che concerne,
O l'ente.
Grazie Consigliere Tribbia, allora passiamo adesso la parola al alle associazioni.
Partendo dal.
Rappresentante del Comitato per la salvezza del fiume Tara, il dottor Mario Guadagnolo, prego,
Vi ringrazio.
Vi ringrazio per questa audizione e non vi farò perdere molto tempo.
Io entro subito, in medias res.
E vi dico la posizione del comitato per la salvezza del fiume Tara, che si è costituito all'indomani della notizie che si sarebbe si ha intenzione da parte delle regioni di costruire il dissalatore sulla foce del fiume Taro, il Comitato non è contrario alla costruzione dei dissalatori per scelte ideologiche.
E per scelte aprioristiche o per questioni di principio, ma è contrario per ragioni obiettive di carattere culturale e di tutela ambientale.
Infatti, noi sosteniamo questo si proceda prima di scegliere di arrivare alla costruzione del dissalatore, si procede quindi alla prima alla riparazione delle perdite da parte dell'Acquedotto pugliese.
È alla efficientizzazione della Pappadai del Co del invaso Pappadai, e poi si può discutere dei dissalatori,
Insomma, il nostro discorso è questo, il dissalatore si costruiscono in qualsiasi altro loro e su questo sa saremo rigorosissimi, si costruisca in qualsiasi altro luogo, ma non alla foce del fiume Taro, perché il fiume Tara ha un grande valore storico, identitario e paesaggistico.
Le ragioni di carattere storico.
Sono brevissime, le conoscete.
Che è a tutti noto che, come scrive lo storico greco Appiano di Alessandria nella sua Storia Romana sopra esteriore, umana forse non tutti lo sanno, ma proprio sulle sponde di questo fiume Ottaviano e Marco Antonio, nel 35 avanti Cristo stipularono.
Un accordo per rinnovare il triumvirato per altri cinque anni, con l'impegno di unire le forze per contrastare, Sesto Pompeo, quindi non un episodio di carattere locale, ma un episodio che appartiene alla storia in quanto tale,
Le ragioni identitarie non ne sanno tutte Taranto si identifica col fiume Tara, nella leggenda e nella storia da cui deriva anche il nome, le ragioni ambientali anche queste sono note.
Il progetto della CUB qui dovrebbe prelevare 1.000 litri al secondo, se ne raggiungerebbero altre 1.100 1.100 per dalla, dalle acque del Sud in totale 2.200 litri di acqua al secondo, il che significa che nel giro di un paio d'anni il fiume sparirebbe completamente.
Il.
Ma ci sono da ragioni anche di carattere istituzionale molto gravi, che sono state qui messe in evidenza dal Consigliere Stellato e ribadite dal dei rappresentanti del Comune della Provincia.
Non si può non tenere in non cale assolutamente queste gravissime sul piano istituzionale.
Chi vi parla ha fatto l'amministratore di un Comune di Comune di Taranto e sai il valore del rapporto tra le istituzioni, non si può ottenere assolutamente in non cale il parere negativo dell'ARPA.
Dell'ARPA Puglia, che la Ribet, ribadito in maniera chiara, alla fine, concludendo nella sua relazione.
Se si aggiunge il prelievo, se si aggiunge agli altri prelievi il prelievo del di saluto sanatoria dell'AQP, il fiume, che non ha una grande portata, è destinato a scomparire, cioè non si tratta di diminuzione della portata, si tratta proprio di scomparsa e di eliminazione del fiume e poi c'è il parere del Ministero della cultura.
Ma la cosa che più mi sorprende e mi allarma da un punto di vista istituzionale.
È come sia stato possibile che la Regione Puglia non abbia tenuto conto del no del Comune di Taranto, come emerge stamattina del no della Provincia e soprattutto non abbia presi, ne nascono alcuna considerazione le ipotesi eventuale alternative che sia il Comune sia la Provincia avevano indicato, questo è una cosa gravissima, così com'è grave il fatto che la Conferenza dei servizi che è stata conclusa si sia concluso con un parere positivo, malgrado ci sia stato in presenza del parere dell'ARPA di tutte queste condizioni che solo ci sono state ora. E capite bene che questo è un problema, ripeto, è un problema di come dire istituzionale di cui non si può non tener conto, e sono convinto che ha fatto,
Ebbene, il Comune di Taranto a prendere cappello e a dire che queste cose saranno avranno una sua, saranno affrontati in sede istituzionale.
Vedete, amici, miei, qui siamo in sede una sede, oltre che tecniche, in una sede politica. Caro Presidente e cari Consiglieri, voi siete non dei tecnici, non solo dei tecnici, siete dei rappresentanti politici, in quanto tali due avete il dovere di tener presente quello che viene fuori dalle comunità pugliese e dovete interpretare il senso delle leggi. Le opere non si costruiscono solamente perché ci sono i soldi, e quindi come tale vanno fatte le opere, si costruiscono e si spendono i soldi della comunità solo se sono necessari e se sono utili e ancor di più se queste poi sono dannose alla comunità, come in questo caso, sono dannose. Quindi ancora peggio. Quindi voi a mio parere dovreste farvi interprete, proprio né in sede del Consiglio regionale dovesse farmi interprete di questa osservazione che vi vengono, diciamo così, dalla base dei pugliesi. Quindi il problema, come dicevo, quindi non è tecnico. Il problema tecnico è evidente, non è, o perlomeno non è solo un problema tecnico il problema e soprattutto politico ed attiene ad una cosa fondamentale e ho ascoltato prima le osservazioni sull'Ilva, sui problemi di di di ambiente. A Taranto,
La Regione Puglia, anche con questo piccolo rispetto ai problemi che ci sono state sollevate prima, questo è ovviamente un problema di di minima entità, ma.
È una decisione, è un tassello di quello che la Regione Puglia deve dire su che tipo di sviluppo pensa per la città, se cioè pensa ancora che la città pensa che per la città di Taranto ci sia la possibilità di una diversificazione dello sviluppo che ancora punti sull'acciaio che per me è fallito o se invece cominci a pensare a un Hallein, a una graduale abbandono dell'acciaio, perseguire altre strade che sono le strade della valorizzazione, del patrimonio storico, del patrimonio culturale, del patrimonio ambientale, quindi è una decisione di gran peso quella che voi dovete assumere, cari consiglieri comunali, e per questo, come comitato di per la salvezza del fiume Taro, e vi anticipiamo una richiesta che noi faremo a voi perché,
Ci sia un incontro tra le associazioni ambientaliste di Taranto, con il Presidente della della Regione, ovviamente accompagnati e sostenuti da voi. Noi ci permettiamo di fare e concludo una piccola proposta propositiva, caro Presidente,
In nella logica della diversificazione dello sviluppo dell'economia tarantina e nella logica della abbandono del graduale abbandono dell'acciaio, noi diciamo, ma perché non approfittiamo di questa situazione il fiume e tale è un fiume carsico?
I fiumi tarantini sono tutti i fiumi carsici. Noi proponiamo che si faccia un progetto per la realizzazione di un parco dei fiumi carsici che contenga, oltre al tara, il paté Misko il Galeso è Cervaro. Ecco, e questo in coordinamento e facendo da pendant al progetto per e del Parco del Mar Piccolo e al progetto delle Gravine su cui la Regione si sta già impegnando sono queste propositive. Questo è quello che io chiamo. La pars destruens rispetto hanno che è categorico e senza appello della costruzione del Sud sanatoria sul fiume Taro. Dico ancora ribadisco, perché non ci siano equivoci no al senatore sul fiume Tara, sulla foce del fiume Tara.
Dopo aver verificato tutte le ipotesi, l'acquedotto alle perdite, eccetera, su un un un altro sito, non da parte nostra non c'è un, come dire, un no ideologico, né un no, un no per principio. Vi ringrazio.
Grazie Guadagnolo adesso il Wwf Comitato per la difesa del territorio jonico, dottor Giovanni De Vincentis, prego, grazie Presidente e grazie ai Consiglieri presenti grazie alla Commissione, così come sono stato sincero e sintetico nel mio precedente intervento quello relativo all'IVA, questa volta mi prenderò.
Bravissimo perfetto, la ringrazio, ma non compenserà troppo, non compensano troppo, però lo dico a giusta ragione perché il Comitato, questo Comitato, che oggi rappresentano il comitato per la difesa del territorio jonico, si è costituito già nel 2023, quindi stiamo parlando di oltre due anni fa quando intercettammo i primi segnali per la costruzione della di questo dissalatore e tale,
Tale comitato si è formato non solo dal punto di vista dibattimentale e di promozione del del nostro dissenso, ma anche da un punto di vista proprio tecnico, scientifico, nel senso che noi abbiamo coinvolto il Comitato tecnico, il comitato scientifico del Wwf, abbiamo coinvolto.
Persone competenti tecnici che hanno sviluppato tutte quelle osservazioni che noi puntualmente abbiamo depositato.
In Regione, depositato.
Per essere valutate, queste opposizioni chiaramente hanno trovato poi comunque anche diciamo no, non l'accoglimento, per carità, perché l'ARPA non è che deve accogliere le nostre opposizioni, però hanno trovato riscontro nelle poi osservazioni che l'ARPA ha fatto, quindi né né i dinieghi comunque generali che ci sono stati.
E allora, quando c'è stata la prima convocazione di audizione in Commissione?
In Commissione ambiente del Comune di Taranto.
Col con i tecnici di AQP ci fu manifestata la necessità di fare questo dissalatore perché era necessario I salvaguardare la falda secondo, chiudere i pozzi nel Salento che venivano utilizzati, e quindi queste erano le e quindi andare poi a.
Sanare quella che era la nostra emergenza idrica benissimo, allora il fiume Tara proviene dalla falda, quindi cioè il dissalatore vuole salvaguardare la falda, andando a prelevare dalla falda una contraddizione di quello incredibili. Secondo i pozzi che erano stati la la meglio, la chiusura che era stata paventata di questi pozzi poi è stata assolutamente smentita. Non ci andranno più a chiudere quei pozzi, quindi non salvaguarda la. La salvaguardia della falda non avverrà più.
E, terza terza ragione, è quella, ovviamente, che questo fiume.
Eh già va ad assolvere a degli importanti.
A delle importanti necessità quelle dell'Ilva, dell'ex Ilva di Acciaierie, quelle dell'Ente irrigazione è un ulteriore prelievo, andrà sicuramente, come è stato già detto dal professor Guadagnolo, andrà sicuramente a l'eliminazione di questo fiume, cosa che cose che sono già successe, cioè il fiume carsico e un fiume che ha una portata non costante e Hunahpu, un fiume che ha una portata variabile e un fiume che è andato anche in depressione quindi ha completamente annullato la propria portata in alcune, in alcune situazioni. In alcuni periodi, quindi, questa necessità di andare a infierire su un sito che.
A tre aspetti fondamentali. Una biodiversità assoluta, nel senso che esultava ci sia una specie di migratori che vanno lì a svernarono. Ci sono piante che crescono solo in quella zona, sono altamente protette. C'è un aspetto culturale del quale ha parlato quindi il professor Guadagnolo. Non mi voglio ripetere e c'è un aspetto sociale che forse è sfuggito a qualcuno. Il fiume Tara per gli abitanti di quelle zone è fondamentale e importantissimo per loro. È come se noi, o meglio, se noi qui fossimo in Giunta nella regione Lazio e stessimo parlando di mettere un fotovoltaico al centro del Colosseo, siamo sulla stessa linea, quindi anche questo va tenuto in considerazione quando noi, come Comitato, abbiamo richiesto la, lo spostamento del della conferenza di servizi del 10, l'abbiamo fatta proprio perché in questa sede, in questa sede regionale, noi volevamo coinvolgere, chiedere alla Regione Puglia di intervenire fattivamente, perché il progetto, già come è stato presentato, ci è sembrato e non solo a noi è sembrato a molti tecnici, a molte persone che lo hanno studiato attentamente un progetto assolutamente superficiale che non ha tenuto in considerazione nulla, se non la necessità di costruire questo impianto sul fiume Tara ed esclusivamente sul fiume Tara. Lo sversamento delle acque. Attenzione, noi siamo un Comitato formato da diverse associazioni ambientaliste, ma abbiamo anche, diciamo,
No, non solo associazioni ambientaliste, ma, ad esempio, nel nostro Comitato ci sono diverse cooperative dei mitilicoltori perché le cito perché anche nella questione dello sversamento della salamoia all'interno del Mar Grande, qui ci sono dei dubbi non forti fortissimi.
La giustificazione che ci fu data in sede di Commissione fu non vi preoccupate. La percentuale del del sa, della salinità del di ciò che noi verseremmo è inferiore alla salinità del mare. Non hanno loro pensavano, forse si pensava che noi avessimo l'anello al naso. La salamoia non è solamente acqua e sale, la salamoia è acqua, sale, metalli pesanti, agenti chimici net necessari alla all'osmosi inversa, quello che è quella che è la lavorazione che prevede questo dissalatore, necessari alla pulizia dei filtri tutto sversato in Mar Grande. Stiamo parlando di circa 30.000 metri cubi al giorno di sversamento, all'interno del Malgrande lì dove viene sversata questa salamoia.
Una rete di correnti non lo dico io, ma ci sono gli studi scientifici, porterà questa salamoia, come già succede, anche per ciò che scarica l'ex acciaierie in rada di Mar Grande e successivamente il Mar Piccolo è una questione di giorni allora noi da un lato da un lato stiamo cercando di salvaguardare al Mar Piccolo il Parco del Mar Piccolo, i mitilicoltori di Taranto stiamo cercando di Ischia in enti di di di creare questo santuario dei cetacei a Taranto abbiamo i cetacei che arrivano persino in rada,
E l'area marina per i delfini e via discorrendo e dall'altra parte, proprio di fianco a noi, scarichiamo tutto ciò che ci pare compresa oggi la salamoia, e questo è assolutamente impensabile e non accettabile. Quindi il ciò che io chiedo alla in in rappresentanza del Comitato che chiedo a questa Commissione è un tempestivo intervento per sospendere questo procedimento ed avviare delle indagini più accurate. Più.
Tecniche.
Con particolare attenzione a quelle che sono le alternative. L'alternativa secondo noi io lo dico non è dove è perché c'è, nel senso che non è che io sposto dal TAR e lo metto a casa di un'altra persona, ho risolto il problema, io voglio sapere perché siamo in emergenza idrica, il dissalatore, noi lo accettiamo, noi non siamo contrari, lo riteniamo uno strumento emergenziale in Arabia. È necessario in Israele, è necessario qui è necessario. Può darsi forse però, se riuscissimo a togliere le persone, le le perdite della nostra rete idrica, che siamo intorno al 50%? Non lo dico io, ma è a missioni di AQP. Se riuscissimo a concretizzare tutti quei lavori di recupero delle acque piovane, gli invasi, l'invaso Pappadai, le acque reflue e degli scarichi noi non facciamo nulla, ma che facciamo, andiamo a ad uccidere un sito di biodiversità. Pazzesco, un sito di interesse per tutta la comunità per immettere una piccola percentuale di acqua potabile che andrà per la metà di quella immessa dispersa nel nostro gruviera della rete idrica regionale. Grazie.
Grazie De Vincentis, Lega Ambiente con Saverio Carlucci, vi vi prego di contenere i vostri interventi.
Noi abbiamo presentato le nostre osservazioni a questo progetto, diciamo all'indomani della notizia che il procedimento era aperto, per cui i consiglieri che vogliono possono andare a leggere le nostre osservazioni integrali, questo mi permette di essere più breve nell'audizione sul nostro sito che lega ambiente Taranto, punto io oggi intervengo solo su alcuni punti, alcuni poco trattati e altri che meritano un approfondimento, credo il primo che riguarda tutti i dissalatori, compreso quello sul tara ma anche qualunque altro dissalatore si voglia fare. Stiamo parlando di impianti fortemente energivori,
Un dissalatore consuma una marea di energia.
Il dissalatore sul tara, quello ipotizzato a un consumo che possiamo stimare intorno a 30 milioni di chilowattore annui,
Quello che consumano circa, per cui possiamo stimarne 35 40.000 persone più di Massafra qualcosa di meno di Martina.
Di questo viene coperto da un impianto solare, il 4%.
Allora?
Io ho letto un resoconto stampa oggi.
Non avendo letto appunto il verbale, correggeremo stasera domani che in un parere dato a prevalenza.
Viene citata da esigenza di far fronte a una scarsità idrica che riviene dalla crisi climatica.
Virgola la crisi climatica, come tutti sappiamo, riviene da un eccesso di emissioni di CO2.
Il dissalatore che si vuole fare.
Avrà come effetto logico a causa dei qui i consumi elettrici che, venendo come dire, assorbiti dalla rete elettrica esistente e quindi con l'attuale composizione di produzione di energia elettrica e quindi anche da fonti fossili, avrà come conseguenza emissioni di CO2 e quindi un aggravamento della causa della siccità scusate.
Ma nel 2025 si può ancora progettare una cosa del genere.
Cioè non si può pensare al fatto che qualunque cosa si voglia fare, questa è una cosa che riguarda qualunque operazione, la fonte di approvvigionamento energetico non può che essere totalmente rinnovabile e se questo non è possibile, evidentemente c'è un problema e la prima questione che abbiamo posto fin dall'inizio.
Ed è una questione in cui un dissalatore a mare ha la stessa caratteristica decuplicata.
Seconda questione.
Non ci sono alternative.
AQP lo diranno poi le persone, i tecnici presenti rappresentanti, ma nei progetti presentati limita.
Le alternative, come dire ad altri dissalatori, ad altri fiumi.
Assumendo il fatto che, a un certo punto della nostra storia, si è deciso che un dissalatore bisognava farlo.
A noi non sembra, diciamo un modo.
Che non possa essere rimesso in discussione, c'è sicuramente una questione che è stata già sottoposta da tutti quanti gli altri ed il recupero delle acque perse dalla rete, credo che la percentuale esatta attualmente sia intorno al 42 43% di perdita.
AQP cita una serie di progetti che vanno fino al 2029, ma da nessuna parte noi abbiamo letto quanto si recupererebbe di acqua se i 90 e passa milioni che si vogliono impiegare per fare un dissalatore sul tara venissero impiegati per riparare le perdite di rete.
Aggiungo che abbiamo messo anche nelle osservazioni.
C'è un corso fluviale che si chiama Sarmento, di cui da quarant'anni si attende che porti le acque nel sistema Sinni.
Qualche anno fa si diceva che eravamo arrivati alla fine non so perché non è alla fine, ma so che l'apporto idrico del Sarmento è stimato in 80 milioni di metri cubi.
Quattro volte ciò che dovrebbe dare il TAR, quindi sufficiente per noi, è sufficiente per la Lucania, da cui dipendiamo sotto tanti aspetti e che sempre nel consesso sistema manca da alcuni anni il rapporto del Sauro, che un altro torrente lucano, che però prima portava,
E che ha una capacità di circa la metà del Sarmento, qualcosa di meno, allora non esistono alternative, non ci sembra.
Perché non considerarle di fronte e chiudo?
Al fatto che indubbiamente un prelievo di 1.000 litri al secondo risulta in presenza di altri prelievi non compatibile.
Interverrà poi l'ARPA, per dirlo l'abbiamo.
Nel nostro piccolo l'abbiamo detto noi, ma allora ci sono circa 300 litri secondo che vanno oggi all'agricoltura,
Ma forse gli anni che verranno saranno più siccitosi lo studio che accompagna dello studio del dissalatore dice che in 26 anni.
Dal 91 al 2017 citò, come dire, carte messe nello studio ci sono stati sette anni di scarsità idrica, ma ne abbiamo ricordato uno in cui la capacità è scesa a 2000 100 litri al secondo.
Se noi vogliamo prendere 1.000 più 1.102 mila 100, siamo al fiume che erano più acqua.
Ma soprattutto, anche se si ipotizza una riduzione del prelievo in alcuni mesi immagino quelli estivi, immagino quelli estivi, anche in quel caso negli studi che vengono citati.
La qualità dell'habitat fluviale non è mai buona, secondo la definizione della Comunità europea direttiva 2060 al massimo viene scritto, sarà sufficiente e noi riteniamo che questa cosa era e continua a non essere accettabile. Poi c'è un parere positivo della Conferenza dei Servizi a prevalenza sulla valutazione di impatto ambientale, c'erano leggeremo per vedere se ci sono prescrizioni, che cosa c'è scritto, ma rimaniamo stupiti ultima cosa e finisco davvero nei prelievi di acqua ci sono i prelievi di Acciaierie d'Italia,
Oggi sono una certa quantità domani se la produzione aumentasse, sarebbe un'altra, probabilmente quello che potrà accadere nel caso si passasse ai forni elettrici, come noi auspichiamo, non sappiamo, ma c'è una cosa che non è venuta fuori in questa discussione.
In base al contratto che noi abbiamo potuto esaminare poi se l'è cambiato ovviamente cancello quello che dicono Ilva perché quello è il contratto a cui facciamo riferimento a quello che abbiamo potuto vedere.
Aveva diritto a un prelievo fino a una fornitura fino a 1.500 litri al secondo.
E i rappresentanti del siderurgico hanno sempre specificato nelle precedenti Conferenze dei servizi che ciò che valeva era la quantità di risorsa idrica necessaria agli approvvigionamenti per la produzione autorizzata con l'AIA 2012. Stiamo parlando.
Almeno di 6 milioni di tonnellate per capirsi, ma soprattutto e chiudo nel caso il sistema tara non desse acqua, indisponibilità sufficiente va fornita al siderurgico l'acqua del Sinni, cioè noi dobbiamo potabilizzare dell'acqua, del Tara e poiché a occhio e croce sa non sarà possibile mantenere le cose, dovremmo poi dare al siderurgico l'acqua potabile del Sinni.
Scusate, anche in questo caso ci sembra un elemento che dovrebbe portare a riconsiderare questa cosa con più attenzione su una serie di aspetti cui, ripeto, non ci sembra ci sia stata data risposta.
Grazie Saverio Carlucci, adesso, prima di passare la parola a al rappresentante di ARPA ad Acquedotto pugliese, è alla Regione che è presente con l'Assessore, il dipartimento ambiente è la Sezione risorse idriche, vorrei dare la parola all'ingegner Marcello Fonseca, che è il rappresentante di Acciaierie d'Italia prego,
Sì, buongiorno a tutti sono qui presente su delega dei Commissari straordinari, vi Acciaierie d'Italia.
Naturalmente, ecco l'intervento mio sarà molto breve e ed è relativo appunto alla alla nostra partecipazione in quello che è l'ambito della della conferenza di servizi che si è tenuta, io ho partecipato all'ultima si è tenuta la scorsa settimana venerdì nello specifico, e naturalmente noi come realtà industriali come struttura commissariale rappresentante una realtà industriale, quello che possiamo fare esprimerci in merito alla.
Al non certo in merito alla bontà ambientale del progetto presentato. Noi siamo stati interpellati, ma con degli step precedenti ai quali neanche io personalmente ho partecipato perché rivesto questo ruolo da da maggio del del 2024, da fine maggio 2024, però, ci sono stati degli step precedenti per i quali, a proposito dei quali diciamo, è stata richiesta alla società di esprimersi mani in in misura di possibili interferenze relativamente al progetto stesso.
La società si è espressa ha partecipato con missive indirizzate al proponente anche nell'ultima eh eh eh diciamo che gran parte di queste interferenze sono state superate.
In corrispondenza in con, diciamo in occasione dell'ultimo meeting, quello che si è sviluppato venerdì scorso sono state rappresentate, diciamo quelli che ancora sono presenti, che riguarderebbero una linea di media tensione.
Che per le quali il proponente si è dichiarato, diciamo disponibili anche con sopralluoghi, a a risolvere. Siamo consapevoli, ovviamente, di quella che è la criticità sul piano idrico a livello di emergenza idrica, che insiste che una caratteristica specifica dalle Regione Puglia, sicuramente povera, di corsi d'acqua superficiali e siamo anche consapevoli delle necessità che riguardano l'approvvigionamento idrico, sia che questo riguardi ovviamente l'agricoltura o che riguardi, nel caso specifico l'industria industria, che ovviamente si avvale di un approvvigionamento idrico che fa riferimento al tara fa riferimento al Sinni. Ovviamente l'acqua che viene prelevata presenta.
In funzione della sua origine delle caratteristiche che sono dif che sono assolutamente differenti e che sono assolutamente importanti per quello che riguarda l'ambito dei processi industriali, per ciò che è l'impatto che si registra a livello anche di.
Di emissioni e di proprio per l'acqua utilizzata nei processi industriali, perché un'acqua povera di cloruri, ovviamente, e a sul oltre, che prescritta dall'autorizzazione integrata ambientale, è assolutamente importante perché determinati procedimenti industriali garantiscano dei livelli di performance sul piano ambientale adeguati. Questo è nella sostanza ciò che ovviamente, rappresenta la posizione.
Dell'azienda ho concluso.
In riferimento alle domande, dopo dobbiamo ancora finire il giro degli auditi peccato, ma adesso, a adesso ARPA.
Chi interviene il direttore.
Scientifico interviene il direttore scientifico, è presente il direttore del dipartimento di Taranto e anche il direttore del Centro regionale mare, Nicola Ungaro, com'è esperto piano, come si proviamo a sintetizzare su un intervento e la posizione dell'attuale scientifico, credo siano funzioni di coordinamento, solo un un'introduzione e poi il parere è stato versato in atti e ovviamente la posizione dell'Agenzia sulla quale il dottor Esposito potrà fornire ogni elemento di specificazione maggiore. Quello che ARPA vuole richiamare e anche se è superfluo e che la sfera di propria competenza e quello della tutela ambientale di questo si è occupata sin dall'inizio di questa procedura. In particolare, richiamo la nostra.
Come richiesta di approfondire le condizioni di quel di quel fiume della sua condizione fin dal 2020, e avevamo richiesto il monitoraggio di indagine proprio perché ci sembrava necessario partire da uno stato ex ante conosciuto è ben è ben qualificato. Questo monitoraggio di indagine è stato condiviso dalla Regione Puglia e i risultati di questa attività sono stati resi noti nel 2022 e.
Quelle quelle linee di principio sono state poi omogeneamente trasfuse all'interno delle delle posizioni successive dell'agenzia. Partiamo da una condizione, da un punto di vista ecologico del fiume, che in uno stato di qualità scarso e su una condizione di questo genere, evidentemente.
La applicazioni di sollecitazioni deve essere gestita con particolare cautela e questo è un po' il senso del di tutte le nostre valutazioni alla valutazione conclusiva. E una valutazione assai articolata e gli elementi fondamentali, quelli della garanzia del deflusso ecologico minimo e della limitazione delle della captazione sono evidentemente le parti.
Particolarmente significative e poi ci sono delle altre valutazioni che si sono in qualche modo ripetute nel corso dei contributi che sono stati espressi e conclusivamente nella posizione che è stata resa dall'agenzia.
A dicembre, anche nell'ultima conferenza di servizi sulla quale sono il dottor Esposito, vuole circostanziare un attimo, può farlo.
Dottor Esposito, veramente in un attimo.
Oltre allo stato, eccolo, lo stato ecologico del fiume, che è stato già rappresentato dal Direttore Scientifico. Il nostro parere, che è certamente solo sulla sfera ambientale, valutava il costo ambientale di la realizzazione dell'opera, nella sulla quale abbiamo valutato che le componenti presa in considerazione, a partire dall'uso stesso dal dal prelievo della risorsa che acqua sotterranea, sulla quale già insistono altre prese per la verità anche se Scab con autorizzazione scaduta, quindi siamo in una fase di rinnovo, che può essere anche l'occasione buona per riprendere in mano questi temi proprio per questa strana coincidenza temporale, segnalando anche che questa promiscuità di usi sulla stessa risorsa sia idropotabile. Un uso nobile, se vogliamo associato ad altre questioni, sono tipo industriale, ma anche agricolo, come prima diceva il consigliere, Scalera.
Unitamente al costo della realizzazione dell'impianto stesso. Quindi parliamo di impianto fuori terra, in un'area che comunque non ha una storia industriale pregressa, non ci sono. Non c'è presenza di opere fuori terra di IUC, opifici fuori terra che giustificano un sì, un utilizzo industriale già presente di quell'area alla quale è certamente ricade all'interno del sito di interesse nazionale per le bonifiche, che anche questa parte del del procedimento, ma che ha un costo in termini di diminuzione della disponibilità della risorsa agricola, quindi sono anche su su su sulle questioni di espianti e di difficoltà, anche al riutilizzo, reimpianto di coltivazioni agricole che invece sono già presenti. Quindi, in un'area che ha di questa,
Vocazione sommando tutte queste componenti del costo ambientale. La nostra, con la nostra conclusione finale, era comunque che dal punto di vista ambientale, il Bilancio era sfavorevole rispetto alla realizzazione dell'opera e questo lo abbiamo confermato in tutte le puoi. Successive scansioni del procedimento amministrativo,
Grazie, adesso, Acquedotto pugliese, ingegner, Gaetano Barbone.
Io De Leo Antonio De Leo, prego, il collega ovviamente l'aereo prego, potrà aggiungere no, volevo provare a fare, insomma, abbiamo ascoltato tante cose importanti.
Un po' di.
Di precisazioni, allora, innanzitutto l'80% dell'acqua potabile in Puglia viene dalle altre Regioni, non lo sapete dalla Basilicata e dal e della Campania, e viene da 120 anni e quindi è grazie alla solidarietà di quella gente che o noi adesso abbiamo la l'acqua potabile da tanti anni e grazie a quello ovviamente della Puglia si è sviluppata.
E ovviamente anche quelle opere hanno un grande impatto ambientale perché non ci sono opere che non hanno impatto ambientale. Voi immaginate che anche una diga o sottrarre acqua da un fiume significa una diga crea, uno sbarramento riduce per esempio il trasporto solido verso la costa e quindi fenomeni erosivi che poi si creano sono frutto anche di quelle opere. Questo per dire che tutte le opere in generale hanno un impatto ambientale, anche le opere che insistono tra da tanti anni.
Detto questo, quindi, l'80% della nostra acqua viene dalle altre Regioni. Il tema delle perdite di cui si è fatto cenno, no che mi sembra il caso noi abbiamo un'infrastruttura di dimensioni ciclopiche 22.000 chilometri di reti, nessun altro gestore in Italia è un'estensione di questo tipo, ovviamente condotte anche obsolete rispetto a questo, però, mi sento di dirvi che Acquedotto pugliese in questi anni ha fatto sforzi enormi ed è stato riconosciuto dai a livello nazionale, dall'Istat, dagli altri, anche adatta da da enti terzi. Se pensate al fatto che nel 2008 2009 noi mettevamo nel sistema delle fonti circa 580 milioni di metri cubi di acqua.
Due anni fa abbiamo rimesso nel sistema 500 milioni l'anno scorso, 485, cioè quasi 100 milioni di metri cubi in meno rispetto a qui 12 13 anni fa questo per dirvi, rispetto al tema dell'efficienza di quanto ci stiamo sforzando, quanti investimenti importanti stiamo facendo per cercare di recuperare efficienza della risorsa idrica il dato delle percentuali di perdite un dato lo dico da ingegnere a questo punto a questo tavolo fuorviante.
Perché la percentuale di perdita non esprime l'efficacia di una gestione di un sistema idrico. Per quale motivo, perché? Paradossalmente, è un indicatore che un è una frazione che un rapporto tra i volumi di perdita e il volume totale dell'acqua immessa all'incirca dalle fonti? Ovviamente questo dato al denominatore si porta dietro anche i consumi dei cittadini pugliesi e poi forse non lo sapete, sono più virtuose d'Italia, cioè consumano meno acqua rispetto a tutti gli altri cittadini pugliesi e italiani. Noi consumiamo circa 165 litri abitante giorno. Tenete conto che il dato nazionale è intorno a 214, ci sono tante Regioni che consumano molta più acqua pro capite per cittadino, quindi questo valore sta al denominatore di una frazione, quindi il paradosso di quel di quell'indicatore e che in Puglia, che dove i cittadini sono i più virtuosi, quelli che hanno più attenzione al al, al all'acqua e alla difficoltà di far arrivare l'acqua, in Puglia sono quelli che sono penalizzati, per cui abbiamo un indicatore di perdite percentuali che ci che ci penalizza rispetto ad altri contesti di altre regioni, dove invece i consumi pro capite sono molto più alti e quindi, paradossalmente, quell'indicatore, esprimere una maggiore efficienza che non c'è. Infatti, se voi fate riferimento alla perdita pro capite, noi siamo tra le primissime Regioni d'Italia. Paradossalmente, pur avendo un'infrastruttura di dimensioni ciclopiche, questo per per raccontarvi di quanti voglio dire di come invece sia efficiente il sistema idrico di Acquedotto pugliese e tra l'altro giusto per farvi insomma darvi anche qualche altro dato o no che metterlo a beneficio di questo tavolo. Quando si dice risparmiamo questi 70 milioni 80 milioni, li destiniamo alle perdite alle perdite. Ci sono destinati già centinaia di milioni di euro.
Abbiamo in corso una commessa di risanamento reti 4, che vale tra i 600 e i 700 milioni di euro che ci consente perché i lavori sono in corso, perché stanno i 90 comuni della nostra regione, sono in corso questi lavori, ma ci consentiranno di sostituire 1.200 1.300 chilometri. Noi gestiamo 22.000 di chilometri di rete, avete capito di che cosa stiamo parlando di importi che neanche una finanziaria dello Stato può sopportare? Sostituire un'intera infrastruttura idrica come quella di Acquedotto pugliese. Quindi, quando si dice destiniamo quei 70 milioni, quei 70 milioni. Quelli di rappresentano una goccia rispetto al fabbisogno di sostituzione di miliardi di euro per sostituire un'infrastruttura di dimensioni ciclopiche come quella di Acquedotto Pugliese, che rinviene dal fatto che le nostre infrastrutture, le nostre fonti, stanno nelle altre regioni da nessun'altra parte. In Italia accade questo noi di quei quei 22.000 chilometri di reti idriche, circa 5.000 servono soltanto per far arrivare l'acqua dalle altre regioni verso la Puglia. È ovviamente una parte di quelli che il nostro canale principale, che è stato costruito all'inizio del 900 che contiene, prevede gallerie, ponti, canali, è un'opera storica, un'opera idraulica fantastica che sfrutta, tra l'altro, questo, a proposito dell'energia, è un'opera modernissima, perché non non consuma un euro di energia, perché l'acqua scende a gravità verso la Puglia. Paradossalmente, ed è in grado di trasportare circa 5.000 litri al secondo verso la Puglia, senza so sollevamenti senza spreco di energia. A proposito del tema dell'energia e quindi poi veniamo al dissalatore del TAR, al secondo me andava fatta questa premessa di carattere più generale sul dissalatore del TAR. Il dissalatore del Tara fa parte di una pianificazione del nostro ente d'ambito, cioè voi sapete che il servizio idrico integrato com'è organizzato in Italia, cioè il gestore del servizio integrato, nella fattispecie Acquedotto pugliese, ma c'è l'ente d'ambito che ovviamente inc, nel caso della Puglia e l'Ente idrico pugliese, l'ANAC, l'Autorità idrica,
L'Autorità idrica pugliese, che rappresenta tutti i Comuni della Puglia nel loro strumento di pianificazione 2022 mila 45, dopo una disamina delle delle varie alternative. No, visto che si è parlato di alternative e visto che stiamo andando incontro ad uno scenario di crisi idrica oggettiva, se in Puglia non abbiamo avuto grazie a quell'efficientamento che abbiamo fatto in questi anni, che in Puglia non abbiamo tolto l'acqua, la gente come è successo nelle altre regioni del Sud, perché la crisi idrica ha colpito tutte le regioni del Sud, in Puglia, l'acqua non l'abbiamo mai tolta a nessuno è stata tolta l'acqua in Basilicata, in bar, in Molise, in Campania, in Calabria, in Sicilia, in Puglia, non è mai stata tolta. Grazie a quell'efficientamento che abbiamo fatto, io vi vorrei far riflettere su questo.
E quindi il quel quel documento importante da cui parte tutto è il piano d'ambito della Puglia. 2022 mila 45, che prevede alcuni interventi strategici che va andranno a compensare la minore disponibilità di acqua che avremo sugli invasi nei prossimi decenni. Ci sarà una problematica anche di concorrenza tra i vari usi sempre più forte, cioè quell'acqua che sta qui in quegli invasi viene utilizzata non solo dal potabile, ma anche dall'agricoltura, dall'industria e, ovviamente, nei prossimi anni nei prossimi anni. B l'uso potabile per legge nazionale è un sopravvitto prioritario, ovviamente, rispetto agli altri, ustionata dai prima l'acqua. La gente e poi ovviamente c'è la possibilità di dare acqua per gli altri usi, ma insomma, credo che sia abbastanza intuitivo e e siamo tutti d'accordo a questo tavolo è quello nei prossimi anni, con l'incremento delle temperature che ormai lo stiamo registrando. Tutti lo scorso anno, sapete, è alzato l'anno più caldo da quando vengono rilevate le temperature, diciamo sul sul nostro pianeta. Le piovosità che si stanno riducendo, quegli usi concorrenti saranno sempre più complessi. Ci sarà da gestire una una una, voglio dire perché le esigenze aumenteranno sempre di più.
Questo è il motivo per cui quell'opera diventa strade e strategica per l'approvvigionamento idrico potabile della Puglia e, tra l'altro.
Non è assolutamente così, cioè l'opera, l'opera non prosciugherà il fiume perché un e anche questa è una, voglio dire una tesi è assolutamente non condivisibile perché si è chiarito. C'è un minimo deflusso ecologico che sarà sempre garantito in qualsiasi condizione di tributo delle sorgenti carsiche del TAR e quel del minimo deflusso ecologico, quel deflusso ecologico che sarà sempre garantito è stato calcolato con una metodologia assolutamente scientifica che si chiama un metodo messo absit, ma che è un metodo, tra l'altro del Politecnico di Torino. Quindi, insomma, neanche di parliamo di di oggettivamente autorità a livello nazionale, un metodo scientifico che serve a stabilire qual è il minimo deflusso vitale. Nel corso dei fiumi l'hanno fatto per gli altri 200 fiumi l'hanno utilizzato per cui, quando hanno definito che il minimo deflusso vitale del sorge del del TAR è di 2 metri cubi al secondo perché hanno valutato dal punto di vista della.
Del delle specie target, no, che sono il cavedano nel caso di specie, cioè, sostanzialmente, bisogna assicurare un quantitativo di acqua in modo tale che tutta la catena della vita sia salvaguardata. No, in qualche modo fare. Questi del Politecnico di Torino hanno fatto questo studio approfondito scientifico. Con questo metodo voglio dire che, che ha valenza internazionale assolutamente riconosciuto, per cui hanno stabilito che che 2 metri cubi al secondo il minimo deflusso vitale quindi fiume non si prosciuga, risiede sintetico all'ARPA, nuovo capitolo telefono e l'ho usata.
Fate finire perché, insomma, stavo stavo, vi stavano funziona il telefono e ci sono gli atti, non ci sono le le, i progetti che sono gli e gli approfondimenti che abbiamo messo a disposizione di tutti, non a caso e poi davvero concludo perché non voglio neanche fagocitare la la discussione cioè questo metodo scientifico è stato ritenuto assolutamente accoglibile dall'Autorità di distretto.
Del periodo del bacino, voglio dire che che che l'ente competente nello stabilire quali sono le condizioni minime perché il fiume sia rispettato, che ovviamente ha condiviso questo approccio, che acquedotto auto,
Grazie ingegner De Leo, adesso la parola all'ingegner Gaetano Barbone vuole intervenire, altrimenti possiamo fare molto velocemente sui vari temi trattati.
Obiettivo principale in tutte le attività fin qui svolto è stato quello di garantire lo stato qua non solo garantire lo stato qualitativo del fiume, ma anche quello di migliorarlo.
Per cui questo è stato il primo obiettivo che è stato seguito e le prescrizioni che sono state dettate proprio dall'Autorità di distretto, con l'individuazione del GAP del deflusso ecologico, sono quelle che consentiranno di perseguire la il miglioramento qualitativo del fiume secondo il piano di gestione delle acque ad oggi vigente 21 27 da parte del dell'Autorità di distretto.
Pareri nella conferenza dei servizi sono stati acquisiti molti pareri positivi, quasi tutti i positivi sono stati positivi.
In virtù del degli atti e della documentazione che è stata presentata ai prodotta.
Sempre nell'ambito della Conferenza tutti gli atti sono sempre stati, ma su questo risponderà comunque la Regione, credo, sono sempre stati pubblicati, quello pubblicato ieri è solo l'atto conclusivo, ma.
La documentazione è presente fin dal dal 27, fin fin da fin dal gennaio 2024, quando abbiamo avviato il procedimento.
E altre questioni principali, ulteriori domande sulla questione risanamenti sì, ha già detto l'ingegnere De Leo, aggiungo che, oltre a quelli in corso, abbiamo altri 900 milioni di euro di progetti che sono in fase di completamento, come progettazione per cui ne nei nei prossimi a seguire rispetto a quelli attualmente in corso tenderanno a recuperare la risorsa idrica fino al agli obiettivi individuati dalla stessa ARERA e dalla dall'Autorità idrica pugliese.
Sulla questione portate, diciamo, gli studi che sono stati fatti non da noi, ma dal dal CNR ci dicono che il fiume ha una portata pressoché costante la, negli ultimi 100 anni, ha una portata costante di circa 3,5 metri cubi al secondo è,
Che noi abbiamo tenuto a base del della della progettazione anche cautelativamente, riducendo la nel senso che abbiamo ristretto questa analisi a quelli agli ultimi 30 anni, che poi sono quelli dal punto di vista climatica più vi più vicini a quelli a quelli attuali. Lo scarico, lo scarico, il rilascio delle acque, il mare non è altro che il rilascio di un qualsiasi altro scarico conforme alla 152. Tutti i prodotti che saranno utilizzati sono prodotti ad uso umano, quindi sono prodotti che ci consentano di bere quel quell'acqua.
È lo stesso per quanto riguarda la salamoia, il grado di salinità, chiamarla salamoia, è un termine improprio.
Perché?
Il quantitativo di sale contenuto nel nella portata che viene rilasciata in mare è un ordine di grandi 10 volte inferiore alla salinità, alla salinità del del mare.
Sul fatto che abbiamo tante attività sul recupero della risorsa idrica e la gente, l'ha detto anche l'ingegner De Leo e non vado avanti molto velocemente.
Sul consumo elettrico, sì, è vero che equivalgono a 35.000 abitanti come consumo elettrico, ma ne produciamo acqua per 385.000, quindi va va, va, va comunque messo lo stesso, avevano fatto altrettante considerazioni.
È.
Tutti i dati, anche qui sul recupero sono indicati sulle relazioni e gli atti che abbiamo prodotto nella nell'ambito della della conferenza.
Ci tengo ancora a precisare che il prelievo e fino ah ah ah ah, ah 2000 100 e le richieste di prelievo sono fino al 2.100, ma sempre nell'ottica di lasciare nel fiume quantitativo sufficiente a farlo vivere a farlo migliorare quindi.
Ecco, il fiume non si prosciugherà perché bisognerà sempre garantire il deflusso ecologico.
Il miglioramento su da scasso ha sufficiente, lo abbiamo già detto, è.
Gli studi ARPA sono stati molto quelli effettuati nel 2022 mila 22.021 e 22, che sono stati molto importanti proprio per poter sviluppare la valutazione INPS è ambientale ex ante, che è stata valutata dall'autorità di distretto nell'ambito di questo procedimento.
Basta con questo avrei concluso.
Grazie, grazie ingegner, barbone, adesso tocca alla Regione Assessora.
Prego, Assessore artigiani.
Presidente, grazie.
Innanzitutto ritengo che sia, diciamo est la Conferenza, la determinazione motivata di conferenza di servizi e diciamo è stata resa pubblica e notificata ieri, quindi vorrei avere lo la la possibilità anche io di guardarmelo, per quanto voglio dire posso parlare e so che parlo con i miei uffici ma essendo anche diciamo,
Una persona che di solito si guarda le le carte vorrei avere la possibilità di guarda armena e quindi ritengo che sia un po' prematuro parlarne oggi.
Quello che ho sentito, naturalmente, e lo tengo in debita considerazione da tutti quanti sono state fatte delle osservazioni assolutamente.
Diciamo interessanti pertinenti, ricordo che il dissalatore è anche io nel Piano d'ambito dell'Autorità idrica, già nel 2020.
E ricordo anche che nel Piano energetico ambientale della Regione Puglia, che abbiamo di recente aggiornato, sono previsti addirittura tre dissalatori, e questo diciamo per una volontà politica del Presidente Emiliano in primis, ma di tutta diciamo la la Giunta di voler contribuire anche,
Alla decarbonizzazione e il problema della decarbonizzazione è stato un obiettivo del Presidente Emiliano, mi è dispiaciuto prima sentire durante la audizione è riferita all'Ilva che, diciamo, la decarbonizzazione non è stata minimamente presa in esame dal punto di vista politico dalla dalla volontà politica, cosa che non è niente vero perché il Presidente, in ogni occasione, ma anche io, per quel da da dal, diciamo dal momento in cui sono diventata Assessore, ci siamo espressi naturalmente per la decarbonizzazione e anche rispetto al nuovo riavvio dell'altoforno Ilva dove appunto, diciamo da parte ministeriale veniva raccontato come una nuova ripartenza del carbone e noi ci siamo esposti assolutamente anche sui mi in sui sui media.
Per contro, diciamo questa ripartenza con il carbone, quindi questo ci tengo a dirlo è stato inserito quindi nel Piano il del, la, i dissalatori, addirittura i tre dissalatori nel piano piano energetico e ambientale della Regione Puglia. Dopodiché, naturalmente, cosa può fare la parte politica si di affida anche un po' ai tecnici, quindi ferme restando, diciamo le ripeto interessanti osservazioni che oggi ho sentito anche dalle associazioni, però noi abbiamo, diciamo, una parte tecnica che si è pronunciata sul con una certa, con alcune rassicurazioni che io ho chiesto ma che ripeto, mi voglio leggere assolutamente con tutte le volontà che sono state definite nella determinazione motivata di conferenza di servizi e le voglio leggere tutte una per una con una serie di rassicurazioni dal punto di vista ambientale perché parlo parlo come Assessore all'Ambiente, ovviamente sia sul fiume, in virtù appunto di pareri autorevoli su questa diciamo prescrizione Strait stringente che riguarda il deflusso minimo del fiume, che deve essere mantenuto in vita e quindi deve essere chiaro che questo è una, diciamo una volontà assoluta del.
Di penso di qualsiasi Assessore all'Ambiente e con un monitoraggio che viene prescritto assolutamente restringente, è molto, come dire, continuo.
È chiaro che diciamo ho sentito parlare di localizzazione, ma parleranno meglio sicuramente di me i tecnici. Credo che sia stata fatta perché usa delle infrastrutture esistenti già e quindi per non.
Andare ulteriormente a diciamo consumare suolo e dal punto di vista del paesaggio che voi, come sapete, diciamo c'è un'autorizzazione paesaggistica in deroga, infatti, il paesaggio tra l'altro non è affidato al mio. Tra le mie deleghe c'è è affidato al consigliere delegato dal Presidente della catena che avevo visto qua, ma ora in questo momento non mi sembra di me di vederlo, non lo vedo e.
Ma anche dal punto di vista paesaggistico c'è stata, diciamo, una sorta di rassicurazione,
Su sulle prescrizioni. È, ma ho letto qualcosa in tal senso,
E non ho.
Però fermo resta e tant'è vero che si ci si avvia verso, credo, un'autorizzazione paesaggistica in deroga e, ripeto il nostro il diciamo la. La sezione paesaggio è nota per essere poi una sezione che non dà facilmente, diciamo deroghe rispetto al PPTR rispetto agli ulteriori contesti paesaggistici, eccetera. Quindi questa cosa l'ho voluta diciamo conoscere però ripeto mi mi riservo di leggere gli atti va bene, Presidente, questa è la visione delle cose. Per ora, però, va sicuramente approfondito tutto quanto.
Penso che questa Commissione tornerà a riunirsi ad affrontare questo tema, per cui strada facendo capiremo anche le risultanze della Conferenza dei Servizi.
Dopo dobbiamo prima chiudere adesso con il dirigente della Sezione risorse idriche della Regione Puglia, l'ingegner Zotti. Non lo so se devo parlare io vuoi parlare, cioè nel senso che dal punto di vista, dal punto di vista del nostro noi abbiamo comunque consegnato il parere in Conferenza dei servizi e tutto ha scritto lì couscous succosa cosa noi riteniamo ovviamente solo la la la l'aspetto ambientale che è stato ben approfondito da Acquedotto pugliese con gli studi che abbiamo e sono stati richiamati,
La precisazione che, ovviamente.
Diciamo volevo solamente fare io è che.
La diciamo l'intervento e se è sempre stato ritenuto strategico, oltre che, come avete sentito, è previsto nel Piano d'ambito e oltre a quel quel di Salvatore saranno previsti altri due, diciamo su cui i disagi ci devono fare ancora gli studi di fattibilità nell'area del brindisino nell'area del foggiano perché, ovviamente,
Ci dobbiamo rendere conto della situazione di completa crisi idrica, fra le altre cose ovviamente ne ha parlato l'Acquedotto pugliese lo sforzo sia strutturale che di.
Interventi e finanziamenti che sono stati fatti da questi biglietti negli ultimi anni e, credo non non confrontabile con nessuno. In Italia nessuno in Italia noi stiamo parlando di risanamento, uno, due, tre, quattro in fase di esecuzione, il 5. In fase di progettazione.
Ovviamente c'è quel deficit che è dovuto anche a un'interpretazione del dell'indice di ARERA su cui c'è c'è anche un approfondimento da parte di Acquedotto con dell'Autorità idrica pugliese con ARERA stessa, perché stiamo parlando come ha detto l'ingegner De Leo di una 20 circa oltre 20.000 chilometri di rete, Con un fabbisogno pro capite tra i più bassi in Italia e quindi quel quel quel, quella quella frazione non è corretta rispetto a quanto in realtà siamo noi resilienti. Volevo parlare proprio di questo, perché poi noi diciamo discutiamo in generale, ma voglio dire io dal punto di vista tecnico parlo non parlo di vista dal punto di vista politico riporto solamente che il piano è se il progetto è stato ritenuto strategico, è previsto nel Piano d'ambito, è previsto nel Piano di tutela delle acque ed è previsto anche, come ha detto nell'ultima delibera sull'emergenza idrica di luglio 2024.
Ed è stato ritenuto strategico anche dal Governo nazionale, considerato che ha avuto, ossia il finanziamento del PNRR nella misura.
Missione 2 componente 4 investimento 4.1 per 27 milioni 500 e sia nell'ultimo accordo di coesione FSC, firmato il 29 11 2024 nell'area tematica ambiente risorse naturali ambientalmente 0 5 per 70 milioni di euro. Però questo non significa niente attenzione il solito dicendo solo che siamo riusciti anche per la valenza dell'intervento ad ottenere il finanziamento, perché il finanziamento non è che veniva dato così, perché.
È bello l'intervento, ma perché comunque aveva un int un interesse strategico fondamentale, come abbia son stati dati ad altri, non molti altri interventi nostri.
Questo perché volevo far dire esempio noi siamo PAS, siamo passati da una stagione 2024 di completa crisi idrica, che.
Dal punto di vista potabile, non ha avuto nessuna ripercussione sul territorio pugliese, confronto con quello della Basilicata, del Molise e della Campania e della Calabria non parlo della Sicilia perché è una situazione ancora peggiore e dove, fra le altre cose, il DEC il, il Governo ha fatto dei decreti per fare i dissalatori 5 maggio giusto per capire qual è lo spirito in cui ci muoviamo e qual è la situazione in cui ci muoviamo e noi, ad oggi, che queste piogge ci hanno un po' salvato, abbiamo un deficit del 50% sugli invasi rispetto all'anno scorso, che è stato un anno di crisi,
E se non riusciamo a recuperare questo gap, noi arriveremo all'estate dove IFO per l'agricoltura non dico per l'industria che l'ultima, ma per l'agricoltura ci sarà pochissima acqua se vogliamo garantire il potabile. Noi siamo in questa situazione. In questa situazione, la realizzazione di dissalatori in generale è visto come un intervento strategico. Poi, ovviamente, tutte le valutazioni ambientali sono state approfondite nel procedimento. Sono state approfondite nel negli studi che sono stati fatti. È stato ritenuto che ovviamente preciso che.
L'Autorità di bacino del distretto meridionale è l'unica che può e ha competenza sulla per la definizione del deflusso ecologico, e ha ritenuto leggo perché non mi ricordo più o meno lo scenario, anche con la somma complessiva dei dei tre usi idropotabili, irriguo, industriale accettabile dal punto di vista ambientale. Non so la condizionale nelle varie condizioni che diciamo, la condizione prevalente che il deflusso minimo vitale sia comunque garantito per 2002 2 metri cubi al secondo. Quindi diciamo, ci sono delle condizioni da rispettare che probabilmente, anche se leggerete la conferenza di servizi, la copia estesa, anche un po' irrigidito rispetto a quella valutazione già consentita da auto dall'Autorità di distretto. Quindi diciamo che noi.
Abbiamo seguito tutto un percorso che parte dal 2020 in cui avevamo dato ad ARPA un monitoraggio di indagine per.
Fornire le basi per gli studi successivi in cui abbiamo definito quali deve essere i paletti che comunque devono essere rispettati, e i paletti che deve essere rispettati solo quelli che definisce la piani, il gli elementi pianificatori sovraordinati, che sono il piano di gestione delle acque del Distretto e Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia. Queste sono le pianificazioni approvate e che dà danno le indicazioni sul Juan su quale deve essere il deflusso minimo ecologico e su quali devono essere le condizioni per la realizzazione di certe opere. Poi tutto il resto, diciamo, sta agli atti della della conferenza dei servizi, non so se l'ingegner Angelini vuole aggiungere qualcos'altro.
Però io poi non ero stato neanche convocato, mi hanno chiamato ieri sera va be'~speaker_cough, ingegnere vuole aggiungere qualcos'altro.
Presidente.
Sì, Presidente, se ci sono ancora esigenze di chiarimenti, noi interveniamo, io lascerei la parola al dirigente, grazie.
Grazie c'era una domanda di Di Gregorio.
Eh va beh, io volevo innanzitutto domanda chiedere, in rapporto a quello che ha dichiarato il nemico dell'ambiente sul discorso del dell'acqua per l'ILVA, se questo fosse vero o meno.
Consigliere ha seguito quel passaggio sul tiraggio.
Complessivo che poi veniva almeno a voi rispetto a quello che sarà il dato per il totalizzatore giusto, e questa è una domanda e poi volevo volevo dire un po'.
Io credo che si sia un po' travisando la questione oggi nel senso che.
La questione potabilizzatore o di realizzatore è ben nota a tutti, nessuno è contrario a quest'opera,
O entrambe le o il problema,
Come sempre accade per la nostra provincia, è quella dell'individuazione dei siti.
Quando cadono dall'alto queste scelte e non si condividono col territorio, il risultato è quello che stiamo vedendo oggi.
In un territorio che è devastato per per tanti motivi,
E che continua a essere ancora devastato perché la gente non viene coinvolto, questo è il dramma. Noi siamo tutti consapevoli della crisi idrica, dell'agricoltura, della de della grande industria dell'acqua potabile, di tutti gli sforzi che stanno facendo gli amici dell'acquedotto, perché io vi seguo tantissimo per quanto riguarda il sistema idrico e fognario tutta la provincia di Taranto, lo sappiamo quanto sta dipende, sta, diciamo, l'acquedotto sta investendo che è di fatto un'azienda che è il fiore all'occhiello della Regione Puglia, perché la più grande azienda d'Europa di quel settore, che ha un grandissimo livello tecnico e amministrativo economico e il problema è la scelta dei siti di fiume Tara per la gente in ritardo di un fiume, diciamo, è un po' se inadeguato per quel potabilizzatore e non sono d'accordo con il nostro caro ex Sindaco, Mario Guadagnolo, dice dappertutto, ma l'anno no. Se il ragionamento vale per il TAR, non può valere per il dappertutto non può valere per il dappertutto. Le scelte vanno condivise con con i territori, perché.
I territori sono né la gente che ci vive sono conoscitori al 100% della storia della grande, diciamo valenza ambientali e naturalistiche che hanno quei posti che sono anche posti storici, come se è stato richiamato, ma anche posti curativi per PET, per talune persone che ancora ci vanno a fare il bagno per curarsi alcune tipologie di malattie. Quindi questo è un po' la condizione in cui ci troviamo a favore delle opere di questo di questo tipo, perché sono ovviamente per il clima che cambia. Sono il futuro che da quello che vedo è.
Riusciamo,
Al quale non è possibile della risposta diversa, però la noi noi non dico che vogliamo funziona proprio la più forte, pretendiamo che le cose siano condivise con i territori, perché sennò avremo sempre, diciamo questa condizione che stiamo vivendo oggi, che non è una bella condizione,
Grazie io la richiesta di De Vincentis per una correzione proprio velocissima e poi devo passare la parola, anzi dovrei rispondere alla domanda. Fossi sì, sì, un attimo e poi devo devo passare la parola per l'ultimo intervento al consigliere richiedente, che Stellato.
Prego sì, la ringrazio, allora, per quanto concerne la sua domanda, è chiaro che nell'ambito del progetto presentato delle conferenze di servizi che si sono svolte, la tematica di una riduzione dell'approvvigionamento idrico non è stata minimamente contemplata. È chiaro che la Prix l'approvvigionamento idrico deve essere salvaguardato. Per quanto concerne il TAR, lo stabilimento siderurgico si avvale di un prelievo idrico da diverse fonti, tra cui anche quella del Sinni, quello che noi che dedicata ad attività specifiche quali la produzione di acqua demineralizzata, la produzione di gas tecnici, proprio per quel discorso che facevo prima che lo spegnimento del COC che l'acqua viene utilizzata e deve avere determinati requisiti, il Tara e una sorgente per quanto concerne il siderurgico è ovviamente quello che il quantitativo. È vero che il quantitativo, se noi andiamo a guardare gli ultimi anni, comunque soggetto a ovviamente a varie compone a variazioni delle varie componenti. Però, proprio per il riferimento che facevo prima all'emergenza idrica, che.
Tanto i rappresentanti dell'Acquedotto quanto l'ingegner Zotti ha evidenziato a proposito proprio del dei prelievi, in particolare del Sinni. Non possiamo non considerare la necessità del di andare a considerare ulteriori fonti per quanto concerne l'approvvigionamento idrico, però quelli che sono gli standard e le necessità dello stabilimento non sono stati minimamente messi in dubbio nel corso della conferenza di servizio nel corso delle interlocuzioni avute con con il proponente.
Grazie.
Deve parlare al microfono Gallucci il contratto, se non è cambiato, prevede un diritto di compensazione in caso di apporto insufficiente delle acque del TAR, questo è quello che io ho letto e penso fosse il senso della domanda, cioè in caso di riduzione delle acque del TAR compensate con le acque del Sinni in base a quello che abbiamo detto ci sembra di sì.
Ma nessuno ci ha parlato di una riduzione dell'acqua del TAR e il punto è questo.
Lo faccio presente del problema De Vincentis, allora grazie, Presidente, velocissimamente, innanzitutto volevo rispondere ad AQP che conosciamo bene.
La la, la, la vastità del delle opere idriche delle, nella rete del del dell'Acquedotto pugliese, abbiamo preso a riferimento per fare quelle famose, quella famosa parte iniziale da dal dagli ingegneri romani, no, anche loro negli acquedotti, se non li avessimo distrutti, probabilmente sarebbero ancora efficienti quindi loro usavano questa metodologia.
E non sono. Non sono convinto della questione dei 385.000 utenti, che poi andrebbero ad essere soddisfatti dal dissalatore, perché quello è un calcolo fatto sulla produzione, non certo sulla distribuzione. La distribuzione, poi, ovviamente, dovrà tener presente di quelle che sono purtroppo le perdite, le perdite della rete idrica. Quindi questo giusto per una questione di precisazione, perché non vogliamo puoi passare per garanzia, prendono tutto, farebbe. Per quanto riguarda la l'Assessora velocemente si parlava del consumo del territorio, del consumo di suolo e non è proprio così assessore a noi. Prendiamo atto che la Regione è chiaramente apro dissalatore, però non è proprio così. Le strutture sono state che verranno poste e che sono state comunque contemplate dal dal progetto. Sono per circa 3 ettari.
Quindi di strutture nuove che andranno poste lì sui terreni, ci sarà l'espianto di quasi 1.000 ulivi. 957 di una gran parte di una gran parte, ovviamente di agrumeti e cose che insistono sul territorio. Poi c'è da tenere in considerazione i 14 chilometri e rotti della prima, diciamo, condotta più i 4 ed è esatto che verranno assistiti, quindi ci sarà una lavorazione, anche se in parte sarà una lavorazione speciale, fatta in parte nel sottosuolo. Certo, in parte, poi ci sarà una strada di servizio larga, due metri e mezzo per lungo tutte queste queste condotte, quindi noi abbiamo fatto un calcolo. Siamo al triplo di quanto è stato dichiarato nella perdita nel consumo di suolo, quindi questo giusto per un chiarimento. Noi li abbiamo affrontati e le abbiamo studiate queste cose. Grazie grazie Guadagnolo rapidamente.
Telegrafici stimo che l'acqua, che il dissalatore sia una opera strategica, nulla quaestio, siamo perfettamente d'accordo, però il fatto che sia strategico non autorizza a stuprare un bene culturale importante come è, come se dire sì, c'è, la vuol l'acqua, è strategica. Per quanto riguarda a Roma, prendiamo l'acqua della Fontana, di Trevi, non mi pare e non mi pare sostenibile. La seconda cosa io noto, perdonatemi, non source. Non so se sono stato odierno capirlo, ma tra Acquedotto e tra ARPA c'è una diversità, se non contrasto di vedute. È evidente allora.
Chi ha ragione lei dai due, l'1 o l'altro.
E qui la questione non è di poco conto, perché uno dice noi, salvaguardiamo il fiume e non sparirà l'ARPA dice in maniera molto chiara che sparirà e allora permettetemi, io credo di più all'ARPA perché.
Io credo, sono, sono convinto, ad esempio, all'ARPA meno all'Acquedotto, perché è come chiedere al lupo se e la la, la, la sua, il suo operato va bene Assessore, la prego.
E credo che sia bene che lei ascolti, non solo, come è giusto che sia l'acquedotto, ma che ascolti anche l'ARPA, che è altrettanto autorevole il suo strumento, grazie, grazie,
Mi ha chiesto l'intervento, il consigliere Scalera, prego più che un intervento è una domanda, volevo sapere se il verbale della Conferenza dei Servizi può essere acquisita da noi Consiglieri, così per avere contezza è pubblico, assolutamente sì, è pubblico, credo che sia acquisito okay, grazie.
Dall'ultimo intervento, il consigliere Stellato, solo telegrafico, Presidente ore, oltre a ringraziare lei, lo staff e tutti gli auditi e solo che effettivamente emerge una discrasia addirittura Acquedotto Pugliese, parla di un miglioramento della qualità del fiume è di una garanzia del con della portata minima, per la questo ho ascoltato questo, spero di non aver capito ha ascoltato male. ARPA, Presidente, ci dice che probabilmente così non è,
Dico ora questa valutazione del metodo scientifico utilizzato è stato lo stesso metodo su cui ARPA ha espresso quel parere oppure no, perché se è stato lo stesso metodo vuol dire che uno la vede bianche uno va a vedere era probabilmente o il metodo utilizzato non nello stesso oppure uno dei due sbaglia che io, come dire, probabilmente non so chi dei due sbaglia, ma c'è qualcosa che non va, almeno nella valutazione.
C'è lo stesso metodo che allora questa è, questa è una domanda rivolta ad ARPA, è sì, prego sì, intervengo io in questo momento per cercare di dare una risposta. Spero che sia utile allora gli studi fatti sia da ARPA che dal Politecnico di Torino, sono studi che possono essere considerati integrabili o integrati, nel senso che il nostro studio, a cui facevo riferimento in indirizzo scientifico nel 2022 euro, uno studio riferito a uno stato di qualità che viene richiesto la direttiva acque e in quello studio forse non ne è stato sfumato, ma il dottor esposto lo aveva detto o forse no, il direttore scientifico che aveva detto che in quello studio avevamo verificato uno stato di qualità scarso.
Quindi significa che non era in buono, così come richiesto dalla direttiva negli atti successivi dalla Regione Puglia, fra cui il Piano di tutela ponevano come obiettivo di qualità raggiungibile, plausibilmente raggiungibile dal dal fiume Tara, uno stato di qualità sufficiente, lo lo stato di qualità sufficiente è migliorativo rispetto allo scarso, quindi, in definitiva non sono in contrasto le cose nel senso che ARPA e riprendo ancora quanto detto dal Direttore Scientifico considerano Esposito. Ricordiamo tutti che è l'agenzia per la prevenzione e la protezione dell'ambiente, quindi per noi è sempre il massimo che dobbiamo raggiungere. Quindi, quando nel parere del DAP di Taranto è scritto che fa bene il deflusso ecologico, però, così come dallo studio di Acquedotto Esk eh, no allo studio, l'acquedotto è scritto che che seguo e questa è una cosa che aggiungo ora. Se vogliamo raggiungere lo stato sufficiente, ci deve essere una portata di 1.500 litri al secondo. Se vogliamo poi raggiungere il buono che è il massimo, che è quello che vorrebbe altro perché noi vorremmo sempre che ci sia il massimo della qualità ambientale. Dobbiamo scendere a 1.300 metri al secondo. Quindi le cose non sono in contraddizione. Noi davamo i nostri paletti, che sono di tipo ambientale e che mi sembra che sia nel diritto di ARPA di tale queste questa interpretazione, fermo restando il lo studio del Politecnico di Torino, così come anche quanto scritto da acquedotto che in definitiva riprende sia lo studio del Politecnico di Torino, sia la determinazione delle autorità di distretto della Biblion meridionale. Quindi le cose non sono totalmente un e Nerone bianco, ma bisogna integrare le informazioni per riuscire a raggiungere un equilibrio che sia in questo caso ecologico. Spero di essere stato chiaro in questa mia discrimine, però è tutto negli atti. Dovrebbero essere sottoscritto se possono essere ancora più esplicito, i dati non sono so solo gli sono esattamente gli stessi, cioè lo stesso studio del Politecnico che ho portato ARPA a dire concordemente con il Politecnico, che i due metri cubi al secondo, per garantire lo stato sufficiente, sono raggiungibili solo se si riduce la richiesta di portata dels al 70% di quello che è stato richiesto. Questo è l'abbiamo proprio ripreso veramente testuale. È un copia incolla. Quindi il 70% significa invece di 2,1 1,5 per per avere uno stato sufficiente che un obiettivo entro il 2027 che un un orizzonte veramente e dopodomani oltre il quale la portata sempre sulla base di quello studio dovrebbe essere ancora ridotta, come già detto dal collega Ungaro,
Ingegner Acquedotto si velocissimamente.
Lo studio, l'analisi fatta da ARPA nel 2022 est che fotografava lo Stato in quel periodo è stata poi presa come avevo detto prima, come base per sviluppare le previsioni degli impatti che il prelievo avrà sul sul fiume, quindi le 2 cose non sono.
Contraddittorie tra tra di loro, quello era la fotografia al 2022.
Gli studi e gli approfondimenti che sono stati fatti, prendendo proprio come punto di partenza è input, lo studio fatto da ARPA consentono di valutare che l'impatto che il l'obiettivo sia qualitativamente sufficiente sulla questione piantumazioni noi abbiamo già dichiarato in sede di Conferenza dei Servizi, proprio nell'ultima che,
Avremmo garantito.
Il la salvaguardia di tutte le piante interessate, quindi tutti gli alberi di ulivo che interferiscono con l'opera saranno oggetto di spostamento con criteri indicati nella nella nella nella stessa conferenza, così come gli agrumeti che andiamo a impattare abbiamo proposto di.
Reimpianto tarli, se diciamo la la, la qualità agronomica consente il reimpianto di impiantarli di nuovi per un egual numero di piante schiantate, è l'ultima cosa non c'è nessuna strada di servizio, il collettore di adduzione che porterà l'acqua dal dal dal dal, dal dissalatore al serbatoio di Taranto ripristinerà lo stato dei luoghi quindi senza nessuna strada di servizio.
Sì, grazie Stellato, ha terminato bene l'audizione, termina qui e con essa la seduta della Commissione, grazie e arrivederci.