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Buongiorno a tutti dichiaro aperta la Commissione di oggi, giovedì 14 novembre.
Il primo punto all'ordine del giorno audizione richiesta dal consigliere Perrini dell'assessore alla sanità, benessere animale, sport per tutti e del Direttore del Dipartimento Salute sul tema avvio delle palestre della salute.
Consigliere Perrini, grazie grazie, Presidente.
Allora è una richiesta di audizione in Terza Commissione in merito alla alle palestre della salute, con la presente per richiedere l'audizione in Terza, sia il Presidente Emiliano che ha piemontese, che è naturalmente sono assenti perché hanno sempre da fare.
Rappresento, diciamo, un riconoscimento e lo svolgimento di attività diciamo a fisiche adattate, no, che la sua promozione e la tutela del suo esercizio all'articolo sia della predetta legge si evidenzia che per lo svolgimento dell'AFAM, le strutture sedi di erogazione dei relativi programmi impiegano in qualità di responsabile tecnico un laureato magistrale in scienze e tecniche delle attività motorie preventive in discipline equipollenti come evidenziato dall'alti Dal Ben de de dall'Adl 28 2,
Indotto 0 2 del 2021, vi è un Regolamento in merito del riconoscimento, conduzione, promozione e tutela l'attività fisica adattata AFA e standard organizzativi delle palestre etiche in in attuazione della legge regionale del 18 maggio 2017 numero 14 della legge regionale 30 dicembre 2016 numero 40 articolo 53, considerato che le palestre della salute rappresenta anche un'opportunità di lavoro per i laureati in scienze motorie che potremmo avere uno sbocco professionale e qualificanti, l'obiettivo è quello di creare una rete tra aziende sanitarie locali e palestre pubbliche e private di tutta la regione certificati, istituzionalmente riconosciuta dal servizio sanitario regionale così come avviate anche nelle altre regioni italiane. Pertanto, è necessario comprendere quali programmi intendono portare avanti al fine di introdurre la fa attività fisica adottato come strumenti di prevenzione per tutti i cittadini con patologie croniche.
Non trasmissibili. Alla luce di questo descritto, considerate le gravi carenze di persona, resta indispensabile migliorare l'assistenza e la cura dei cittadini attraverso un personale altamente specializzate. Certo di celere favorire un riscontro. Colgo l'occasione per ringraziare. Grazie grazie consigliere Perrini allora, dottor Pacifico,
Per il dipartimento rispondere buongiorno. Signor Presidente, buongiorno Consiglieri, allora noi siamo felici della convocazione, almeno io perché dopo tanta fatica, stiamo per uscire col bando dell'afa. Allora la verità è che io credo molto a livello personale anche il nostro Assessore. Crediamo a questa cosa.
Solo una parentesi mi venga concessa il mondo dello sport, lo dico a chi mi conosce, negli ultimi tempi abbiamo scoperto che è un po' più difficile di quello che possa sembrare, la diciamo, la normativa non sono facili, c'è stato un cambiamento recentemente nei rapporti di lavoro, i rapporti tra i vari soggetti non sono sempre facili.
E per pervenire all'attuazione del regolamento.
Rappresentiamo che non è stato molto facile. Il bando è pronto e alla visione dell'assessore e ci auguriamo che esca prima della fine dell'anno, anche perché abbiamo uno stanziamento previsto in bilancio che vorremmo utilizzare. Sarebbe un peccato non utilizzare ed è l'idea qual è. Innanzitutto non è possibile attivare le palestre così d'emblée in quanto il sogno sarebbe che un domani, il medico di famiglia o il medico specializzato possa prescrivere su ricetta rossa l'attività fisica o, in subordine o in una in coerenza e in collegamento con il farmaco o le o da altre prestazioni. Allora, per poter arrivare a un futuro all'accreditamento delle palestre, come in altre regioni, abbiamo predisposto un bando di.
In cui le palestre che risponderanno ai requisiti del regolamento faranno un avviso, presenteranno i documenti, ci sarà una Commissione che valuterà e queste palestre etiche avranno l'etichetta di palestre etiche della salute, quindi faremo questo bando sperimentale se avranno i requisiti previsti, i documenti loro potranno esercitare l'attività, ma quello che vogliamo fare, una cosa, in aggiunta che attraverso delle risorse regionali vogliamo finanziare noi, i primi utenti, in modo tale che il cittadino non paghi nulla in una prima fase, quindi, non sarà facile, perché dobbiamo controllare che le risorse siano veramente utilizzate per lo scopo e quindi pensare di rimborsare le palestre con un torto ad ora, a seconda della patologia, sia essa del diabetico o altre patologie o il bambino e dare per esempio 40 euro a allora 20 euro all'ora, a seconda delle situazioni e ci stiamo lavorando, noi confidiamo entro l'anno di uscire con l'avviso ed è all'attenzione dell'Assessore. Se la Commissione me lo richiede a me serve perché mi farebbe piacere anche condividere la bozza del bando, in modo tale che, se ci sono suggerimenti, noi saremo disponibili a prendere in considerazione. Grazie al dottor Pacifico, prego, Presidente dappertutto,
Allora.
Voglio partecipare a questa questo discorso del bando per capire alcune situazioni. Certo, i requisiti ha parlato di requisiti, cosa intendo per requisiti? Chiedo scusa, sono quelli previsti dal regolamento, quindi di avere il medico certificato deve avere una struttura idonea. Tutto quello che sta già nel Regolamento, quindi non c'è nulla di nuovo. L'unica cosa che dobbiamo fare è raccomandare proprio la settimana scorsa mi sono ricordato ora e il Ministero della salute ha aggiornato le indicazioni per l'attività fisica. Per alcune patologie come il diabete sono le raccomandazioni ministeriali, sono proprio la settimana scorsa gli aggiornate e dobbiamo invitare le palestre a seguire le raccomandazioni del Ministero della salute. Quindi non sono requisiti aggiuntivi, sono quelli del Regolamento già pubblicato.
Ebbene, così va bene perfetto, grazie a voi, grazie al Pacifico.
Possiamo andare avanti con l'ordine del giorno, audizione richiesta dal consigliere, Mazzarano, Direttore generale dell'ASL pugliesi del responsabile di strutture di neuropsichiatria infantile, dell'assessore, al bilancio dell'assessore, alle politiche della salute, sul tema realizzazione dei centri specialistici rivolti ai disturbi dello spettro autistico intanto invito alla dottoressa Memeo presso il tavolo è,
Ai rappresentanti anche delle ASL, perché vedo che i direttori hanno delegato o quasi tutti, tranne direttore della batteria è presente.
Dove trovate posto, vi potete accomodare.
Siamo in attesa dell'assessore Amati che sta arrivando.
Calabrese sì.
Poi accomodare di fianco Mazara.
No ritratto dopo.
No, però tu partecipa con noi a.
Anche qui ci sono.
Va benissimo,
Ok.
Interviene perfetto.
Se tu ritieni, possiamo cominciare.
Anche perché stiamo duplicando una riunione fatta in Assessorato, riportandolo a lì dove doveva essere all'inizio, prego consigliere Amati.
Lei consigliere Mazzarano sì le io penso che comunque sia questa la.
La sede giusta per discutere di questa questione, che è una questione che.
Sta impegnando la Regione, il Consiglio regionale, da da qualche anno,
Che adesso ci accingiamo a vivere un momento comunque di innalzamento della qualità dell'offerta.
Stiamo parlando di dei problemi legati al neurosviluppo in età evolutiva, che spesso semplifichiamo con la parola autismo, ma non è solo autismo e della possibilità, appunto, che la Regione, come tra l'altro dimostrato negli ultimi anni con un impegno specifico del Consiglio regionale e lo stanziamento di 5 milioni di euro.
Per sostenere le famiglie che si rivolgono ai centri privati per i percorsi di riabilitazione dei propri dei propri figli.
Nel precedente, in uno dei precedenti Consigli regionali, abbiamo approvato una norma che, sostanzialmente, recependo una norma precedente.
Che prevede la nascita in queste regioni, disse i centri specialistici, uno per Provincia, per la presa in carico dei bambini, dei soggetti affetti da disturbo del dello spettro autistico.
Adesso, sostanzialmente si dà consequenzialità finanziaria a questa a questa norma precedente, è una prima riunione svolta in assessorato, ha consentito agli assessori competenti bilancio è.
Salute e politiche della salute, sostanzialmente di chiedere alle strutture.
Delle ASL territoriali, di avere una un preventivo, uno studio di fattibilità, uno studio esecutivo, un'idea di come dove realizzare il proprio centro specialistico per l'autismo, questo ovviamente deve servire all'assessore al bilancio, a stanziare.
Le risorse che servono per questo tipo, che devono essere presenti nella nella legge di bilancio che stiamo andando ad approvare in in Consiglio regionale nel prossimo, nelle prossime settimane nel prossimo mese.
Però questa occasione è anche l'occasione un po' per fare, io credo, il punto della situazione, innanzitutto credo che sia necessario che nella legge di bilancio vengono confermate le risorse per le famiglie.
Quelle dei bilanci precedenti.
Sia necessario migliorare la modalità con cui queste risorse arrivano a destinazione perché non tutte sono arrivate negli ultimi anni.
E quindi la Giunta che il Dipartimento deve immaginare una modalità che sia rispettosa dei canoni di trasparenza e di legittimità, ma che arrivi innanzitutto che venga impiegata tutto o quasi tutta, e che arrivi a destinazione ai soggetti che ne hanno effettivamente bisogno,
E poi c'è da fare un punto su che cosa devono essere dal punto di vista, perché c'è un'idea sulla realizzazione delle strutture, ma dal punto di vista sanitario, che cosa devono essere i centri specialistici per l'autismo?
Io nella mia diciamo ignoranza.
Mi son permesso di ragionare così sono il doppione,
Dei CAT?
Rappresenteranno un CAT più grande.
Saranno integrabili con i CAT?
Anche perché ragioniamo sempre al netto di risorse di personale molto, molto limitata.
2.
Che ne e che ne sarà della rete sanitaria e sociosanitaria prevista dal Regolamento 9 del 2016, sapendo che un regolamento che non ha portato grandi frutti, se noi al momento abbiamo solo il 20%, ha perso quasi il 20% delle strutture aperte a livello regionale rispetto al fabbisogno indicato allora,
I centri residenziali in Puglia, ce n'è solo uno di recente apertura a Mesagne.
Stiam parlando dei centri che, ovviamente, vanno incontro soprattutto alla presa in carico degli adolescenti adulti.
1 in tutta la Puglia i centri diurni sono pochi in ogni provincia e cioè i moduli, anche parliamo di 18 19% del numero complessivo tra moduli, centri diurni e centri residenziali che credo sia 86 previsto dal regolamento del 2016.
82.
Quindi si impone un'idea di modifica del regolamento stesso.
Di una valutazione approfondita sulle rette.
Di una valutazione approfondita sui modelli organizzativi, così come delineati nel 2016 da quel regolamento.
Perché io penso che il tema non possa essere affrontato, c'è bisogno del riscatto del servizio pubblico sul tema dell'autismo.
E questo ovviamente va pianificato e credo che ci sia anche una volontà, una volontà politica un po' più chiara negli ultimi negli ultimi anni in questa Regione,
Poi c'è da immaginare un'integrazione del del lavoro pubblico privato, il pubblico non può fare tutto da solo e poi c'è un grande investimento da fare sulla formazione.
Bisogna fare degli accordi con le università, perché nelle nei corsi di professione sanitaria vengano inclusi i logopedisti che ce ne sono pochi.
E i tecnici della neuro e psicomotricità in età evolutiva, che sono figure molto molto scarse,
E sono quelle che servono e poi bisogna adeguare la formazione a quelli che sono i metodi scientifici previsti dalle linee guida dell'Istituto superiore di sanità, che non è più solo il metodo ABA, ma ce ne sono altri riconosciuti e validati dalla scienza.
Cioè io io penso che questa sia l'occasione per dare, ovviamente perché so che le ASL sono state messe nelle condizioni di lavorare prontamente sull'idea di realizzazione delle dei centri specialistici, però accanto a questo io penso che non ce la facciamo se è solo questo perché poi rischiano di essere di essere dei contenitori vuoti, quindi bisogna definire anche il modello sanitario. Qui ci sono ovviamente i responsabili delle neuropsichiatrie che possono dare suggerimenti, hanno delle idee, hanno un quadro anche abbastanza complessivo che la dottoressa Memeo, che ci può dire come e in che modo può cambiare, può essere modificato il Regolamento 9 del 2000.
Del 2016 e poi l'Assessorato alla sanità deve lavorare, secondo me molto con l'Università, permettere, soprattutto con l'Università di Bari, nelle condizioni di fare dei passi in avanti sulla formazione delle professioni sanitarie, che possono consentire lo la crescita delle profes del numero di professionalità che poi vanno utilizzati in queste strutture. Grazie, grazie, Presidente, Mazzarano, allora cominciamo con il giro di audizioni, cominciamo dalla BAT, quindi do la parola al direttore generale Tiziana Di Matteo, prego, grazie buongiorno a tutti.
Ma intanto con riferimento precisamente insomma alla realizzazione del del nuovo centro autistico per quanto riguarda la provincia del della BAT, come già riferito nell'incontro che c'è stato la settimana scorsa convocato dall'Assessore al Bilancio. Noi, come ASL BAT, abbiamo non avendo delle strutture di proprietà da poter adibire alla realizzazione di questo centro. Abbiamo già bandito. È pubblicato una manifestazione d'interesse rivolta sia agli enti del terzo settore che anche agli altri enti pubblici che poi possono essere interessati per la messa a disposizione di aree o di locali da adibire poi alla realizzazione del Centro.
La manifestazione di interesse scade il 18 e quindi sapremo la settimana prossima. Insomma, potremmo poi avere una progettualità un po' più precisa dalla dalla prossima settimana, quindi questo per quanto riguarda la realizzazione del centro, relativamente invece alle riflessioni che si facevano prima ora, nello specifico sul modello organizzativo. Poi lascerei la parola alla responsabile della neuropsichiatria infantile dell'Asl Bat, la dottoressa Brigida Figliolia, che può più nel dettaglio, insomma, chiarire, visto che ha contezza, anche di quelle che sono le esigenze sul territorio,
Sicuramente secondo l'idea che noi ci siamo fatti. Questo centro non può andare a sostituire quelle che sono le le centrali territoriali, le le cappe, insomma anche perché le esigenze che sono nate presenti sul territorio vanno comunque mantenute né in quella che è l'organizzazione, diciamo tipica attuale. Il centro va considerato come un'attività che si va ad integrare a quelle che sono le attività attualmente presenti sul sul territorio.
Ed in particolare poi, sicuramente ed esperti potranno, diciamo, irresponsabili, di neuropsichiatri qui presenti, hanno maggiore contezza rispetto a me in quanto tecnici nel settore, in particolare noi, le esigenze che noi vediamo sul territorio sono perlopiù legati a quella che è l'età adulta quindi i ragazzi, quando finiscono la scuola vengono un po', diciamo non dico abbandonati ma hanno delle esigenze anche di,
Attività, diciamo di vario tipo, anche per poterli poi inserire, eventualmente in nelle attività di formazione, per poter anche pensare ad un inserimento lavorativo, ed è quello che noi abbiamo fatto anche sul territorio della BAT, con una serie di iniziative di accordi anche con le Amministrazioni comunali come il Trani autism friendly e che si è poi esteso anche nella città di Bisceglie proprio perché quello che noi vediamo sul territorio è proprio l'esigenza per i ragazzi di età adulta, quindi di far sì che possano,
Avere, diciamo, una maggiore autonomia, anche lavorativa, quindi questo, insomma per quanto concerne insomma.
L'integrazione delle attività ora, nello specifico, sul su quello che è il modello organizzativo attuale.
Su come poi possa essere integrato con il centro in previsione io lascerei la parola alla dottoressa Brigida figlio, grazie, prego, dottoressa Figliolia, grazie, ringrazio anche per l'invito che ci avete fatto, è l'occasione un po' di confrontarci su queste tematiche che sono assolutamente complesse, no, io.
Anch'io sono d'accordo no, che parlare solo di autismo è come se restringiamo troppo il campo e il rischio è che anche poi le soluzioni che cerchiamo e le risposte che cerchiamo di dare alle famiglie rischiano diventa di diventare troppo semplici, troppo riduttive per questa invece estrema complessità che ci interessa invece dettagliare.
L'autismo è uno dei disturbi del neurosviluppo, insieme alla disabilità intellettiva, alla destra, passi a verbale, al disturbo da deficit di attenzione e iperattività e Heinz, insieme ai disturbi specifici dell'apprendimento, ed è rarissimo che è il disturbo di spettro autistico si presenti in maniera isolata e quindi dobbiamo pensare a delle risposte che ritengo debbano seguire. Due criteri fortemente interconnessi, che sono la fascia di età.
È la complessità clinica. Mi spiego meglio. Ritengo che, in età evolutiva, le famiglie abbiano il diritto di ricevere risposte in tempi precoci e in luoghi il più possibile distribuiti sul territorio, al fine di non obbligarle a faticosi spostamenti, ed è.
E a dare indicazioni del bambino dal proprio contesto di vita.
Pertanto la sanità pugliese più di 10 anni fa ha individuato strutture con personale formato e dedicato per la diagnosi precoce e la presa in carico precoce e il monitoraggio di tali complesse realtà cliniche, che sono i centri autismo.
Dando alle neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza che li contengono pari.
Dignità nella necessità di programmare interventi sempre più specifici, che però vanno assolutamente potenziati,
La famiglia, pensando a quello che è il modello della nostra realtà, accede direttamente in neuropsichiatria infantile, che ha tre sedi, le nostre tre sedi, sono Andria, Trani e Barletta, la famiglia accede direttamente, non hub, non ha bisogno di Filthy prescrittivi.
E noi abbiamo, all'interno della nostra neuropsichiatria infantile, un'agenda di prenotazione che permette il monitoraggio delle liste d'attesa dei tempi di permanenza del soggetto in ambulatorio fino alla diagnosi, il controllo epidemiologico del numero dei pazienti in relazione alle diverse patologie, all'età e al bisogno dell'ente di intervento.
Dai dati emerge che, in materia di neurosviluppo, la prima richiesta viene inoltrata dalla famiglia non oltre i 20 mesi di età del bambino. La continua a rimodulazione degli interventi in risposta al bisogno dell'utenza ha portato ad articolare le neuropsichiatri infantili neuropsichiatria infantile della BAT in gruppi operativi dedicati, abbiamo un ambulatorio generale, un ambulatorio 0 3 anni interconnesso al CAT, il centro di riferimento regionale ADHD, l'ambulatorio di psicopatologia, dell'età evolutiva ed è in fase di definizione l'ambulatorio 10 ed epilessia.
Questo permette non solo di diversificare i tempi di attesa della prima visita, per cui lo 0 3 anni la psicopatologia hanno diritto ad una corsia preferenziale, ma anche che la famiglia incarico possa essere accompagnata dagli operatori nelle diverse stanze della neuropsichiatria infantile, man mano che il bambino e i bisogni del bambino e del ragazzo e del nucleo familiare si modificano nel tempo e in relazione all'evoluzione clinica. Infatti, proprio perché siamo in età evolutiva e la scienza ci insegna che il sistema nervoso centrale un organo plastico, noi puntiamo ad un intervento precoce che modifica il funzionamento del bambino e che comporta la necessità di cambiare la sua diagnosi, di riprogrammare continuamente l'intervento che spesso, specie quando il bambino è più grande, non è solo di tipo sanitario. Il ragazzo, al fine di non perdere il focus centrale che lo sviluppo delle sue competenze e la sua autonomia, deve essere continuamente monitorato all'interno non solo del CAD, ma dell'intera neuropsichiatria infantile.
Il bambino piccolo autistico, ipercinetico che diventa poi crescendo. Un disturbo specifico dell'apprendimento che una di HD che ne adolescenza può presentare disturbi psicopatologici grazie alla regia del neuropsichiatra infantile del CAT riceve nelle diverse articolazioni della neuropsichiatria infantile. La risposta di cura alle nuove esigenze da parte di tutti i gruppi operativi, oltre che ricevere tutte le certificazioni che la legge impone per l'inclusione scolastica e riconoscimenti amministrativi regionali e INPS. Dunque, credo che i Centri di riferimento specialistici per l'autismo in età evolutiva debbano rimanere i CAT all'interno delle neuropsichiatria infantile, uniche strutture che vedono la presenza dei neuropsichiatri infantili, che sono merce rara, ma che devono essere potenziati in riferimento all'organico, ai posti letto ospedalieri, alla logistica, con spazi più dignitosi, per attivare anche percorsi abilitativi e laboratoriali. Cosa diversa è l'età adulta, che ritengo necessiti sicuramente di incrementare la presa in carico. Della persona in un continuo con i CAT minori, ma con un indirizzo più specifico di percorsi laboratoriali, di formazione professionale e di inclusione lavorativa.
A seconda della potenzialità di ciascun ragazzo. Il giovane adulto, infatti, presenta già una diagnosi clinica circostanziata e definitiva, ha già sperimentato percorsi abilitativi e concluso il suo percorso scolastico, ma intorno a lui e alla famiglia si apre un vuoto istituzionale che il CSM ai CAT adulti non riescono a colmare, che potrebbe trovare una risposta in realtà organizzative più specializzate e definite, che potrebbero occuparsi dell'oggi e del futuro di questi ragazzi per tale progettualità adulta. Non ritengo problematica neanche l'eventuale centralità logistica, problematica invece per l'età dei minori, perché questa potrebbe portare ad una maggiore autonomia dei ragazzi dalle loro famiglie, sperimentando sì, in esperienze anche di spostamento autonoma, dico housing.
Fino all'ospitalità residenziale, quando i genitori sono in forte difficoltà in relazione alla loro età e alla gravità del disturbo imbatta. Abbiamo già fatto un'esperienza del diversa e ve l'ha già indicata dal mia Direttrice generale, ma è chiaro che, per tale complessa progettualità adulta di impronta più psicosociale, rivolta in particolar modo al a questa fascia, la ASL non può farcela da sola e che possa essere importante individuare un luogo di coprogettazione e coprogrammazione che si occupi di intermediare forze pubbliche e private per realizzare interventi che riducano l'assistenzialismo e offrano questi giovani adulti l'occasione di un futuro dignitoso che li possa rendere parte produttiva del loro contesto sociale, ognuno con le proprie forze. Pertanto, ritornando al tema dei centri specialistici rivolti ai disturbi dello spettro autistico, ricordo a tutti noi che la nascita di nuove esperienze comporta sempre un margine di imperfezione e di errore e che più complesso è il progetto più. Questo margine aumenta dunque la proposta di focalizzare l'intervento su un obiettivo e su una fascia di età più definita e circoscritta, come l'età giovane adulta, permetterebbe di rendere l'intervento più mirato ed efficace in una fascia di età in cui il quadro clinico è definito e ad oggi ci sono troppe poche risposte. Tutto ciò nel tempo diventerebbe perfezionabile e implementabile, partendo da lavorare sulle autonomie individuali e sociali e lavorative del giovane adulto, fino a creare le risposte al durante e dopo di noi, reale preoccupazione dei genitori. Io ringrazio tutti per avermi ascoltato.
E lascio la parola.
Solo un, un una precisazione per capire se ho capito perché la l'analisi è molto puntuale e approfondita.
Lei sta indicando la presa in carico dei giovani adulti, come il focus centrale dei centri specialistici, no, ah, sì, io sto dicendo che è per l'aria evolutiva che ferimenti devono essere i CAT per la complessità di ha, quindi ho capito bene ed evolutiva e i CAT vanno però dignitosamente potenziati integrati e va dato al CAT la possibilità di crescere all'interno delle neuropsichiatrie infantili perché il CAT da solo non basta, il bambino non è solo autistico e non può essere eseguito soltanto in una dimensione sganciata dalla complessità clinica evolutiva sua e della sua famiglia. Per quanto riguarda l'età evolutiva, per quanto riguarda l'età giovane adulta, al momento noi non abbiamo niente Regione qui dei suggerire sono orientarsi.
Futuri, cioè per ora no, cioè noi stiamo facendo un progetto di partenza chiara, facciamolo piccolo, è focalizzato, individuiamo qual è la fascia più a rischio e scoperta. Questi ragazzi, quando finiscono la scuola, sono abbandonati al nulla. Non c'è nessuno che li che li possa accogliere, e non solo anche la scuola non basta, perché la realtà scolastica non è adeguata alla formazione professionale e può professionalizzante di ragazzi che, dopo i 15 anni, dovrebbero avere dei circuiti formativi più operativi. A meno che voglio dire non siano, diciamo, dei cognitivi, diciamo nella assolutamente nella norma però il ragazzo con delle fragilità anche cognitive a scuola a 14 15 16 anni inizia ad ADIS regolarsi. Noi che cosa stiamo facendo con le scuole che con le scuole superiori per alcuni ragazzi, con delle maggiori complessità cliniche, abbiamo proposto che loro possano completare il tempo scuola presso i nostri laboratori in maniera tale che non si scompensano tra virgolette? Durante.
La lunga durata scolastica vengano ad acquisire delle competenze, e io vi devo dire che già tre ragazzi sono stati assunti a tempo indeterminato in una in una, diciamo in un in un ente, un ente commerciale, quindi hanno acquisito competenze. Stiamo facendo corsi di di cucina loro producono perché producono attraverso un campo che abbiamo coltivato e ciò che producono, lo cucinano e portano a casa ciò che hanno Aguja questo li rende molto più compliante.
E quindi, secondo me, in questo momento, se dobbiamo pensare a ciò che veramente manca nella nostra regione e un intervento più ad impronta psicosociale che dia un fine alla vita di questi ragazzi, loro sono felici se li facciamo lavorare, non questo assistenzialismo che porta ad avere l'assegno di accompagnamento, ma che li tiene chiusi in casa. I no attività fini a se stesse non ha senso più se noi andiamo in paesi del nord Europa questi ragazzi lavorano, lavorano e perché no? C'è io questi ragazzi che abbiamo assunto non solo dell'1 e un livello, uno va be'lavora, diciamo nella parte amministrativa del dell'ente commerciale, ma gli altri due lavorano all'interno del sub, anzi altri tre, quindi ho sbagliato su un quattro sono all'interno del del del del supermercato, mettono a posto le le spalliere, cioè perché loro perché non lo possiamo fare? Noi chiesto e secondo me l'obiettivo lungimirante che dobbiamo porci.
Taranto.
Salve a tutti, naturalmente ringrazio anch'egli suggerire, così come è stato fatto per la BAT prima, il responsabile dell'ufficio tecnico, per dire a che punto è il centro fuori sugli aspetti più sanitari.
Interviene l'ingegnere Tommaso Carrera sì.
Allora, come diciamo, l'ASL di Taranto ha confermato conferma anche oggi che l'immobile per ospitare il centro di eccellenza è disponibile, ci avevano disponibile ed è all'interno di un immobile, è dedicata ad una casa di comunità in fase di realizzazione, quindi un edificio di cinque livelli in cui gli ultimi due livelli sono disponibili e vanno completati in base a cui al progetto del centro unico di di eccellenza del dell'autismo. Quindi, in base al qui, al ai requisiti minimi strutturali dei moduli del.
E di ciò che sarà deciso sarà suddivisa la la destinazione d'uso dei due piani dei due livelli e per ristrutturare sono circa 2000 metri quadri. Abbiamo bisogno di all'incirca 3 milioni di euro per per completare quest'opera.
Presidente Lazzaro, okay, perfetto, prego, dottoressa Della Rossa.
Sì, allora diciamo che condivido una parte dei una buona parte dei contenuti della collega e, ripartendo dalle parole del Consigliere, credo che ci sia bisogno di una serie di puntualizzazioni che però ci rimanda da fare, ci rimandano a quello che è l'origine del regolamento regionale 9 del 2016. Noi siamo partiti da lì, siamo partiti da lì e abbiamo poi nel 2022 con il diciamo la ripresa dei lavori del tavolo tecnico autismo,
Inizialmente focalizzato l'attenzione proprio sulla necessità di modulare ri e modificare il Regolamento regionale, che risultava essere sicuramente tarato su un'analisi del fabbisogno che già all'origine era, diciamo, falsata consapevolmente da una mancanza di dati certi. Quindi, intanto partiamo da questa considerazione che ha poi condizionato un po' le scelte e anche le inevitabili ricadute sulla operatività, e parlo dal punto di vista dei servizi. Ora questo obiettivo lavorare sul Regolamento regionale è stato poi messo un po' in a latere o perlomeno rimandato, perché premeva con maggiore urgenza la necessità di ridefinire le procedure e le modalità di attribuzione, con una serie di garanzie sulla qualità degli interventi dei contributi per il metodo ABA e quindi abbiamo messo rimandando la ripresa di questi lavori. Io credo che in qualche modo si debba ripartire da lì, però, perché se parliamo di poli d'eccellenza, a meno di non immaginare una ridenominazione e degli stessi in un'altra modalità, se dovesse essere accolta una proposta che mi sembra anche molto interessante come quella che ha fatto la collega Figliolia. Naturalmente, se io io cittadino io genitore o io, adulto autistico devo immaginare un contesto che mi debba accogliere, mi debba fornire valutazioni, verifiche e diagnosi, diagnosi aggiornate e, soprattutto, progetti. Andrò al polo d'eccellenza aspiro a un polo d'eccellenza e io ritengo che il polo d'eccellenza debba essere in qualche modo il servizio debba essere garantito dal servizio sanitario nazionale. Penso che sia una aspirazione ed un diritto che rende equo l'accesso, quindi, in qualche modo credo che il capta alla sua origine, che doveva essere e lo è stato con tanta fatica e tentativi e rimodulazioni, il centro della rete di una rete che ha al centro il bambino e la famiglia, l'adolescente e la famiglia, l'adulto e la famiglia debba riconfigurarsi sicuramente il CAT nell'ottica di un polo d'eccellenza, che deve fornire non più solo diagnosi e trattamenti. Io parlo per la ASL di Taranto,
Dove abbiamo potuto, grazie a delle scelte della direzione. All'origine, all'attivazione del CAT, ha potuto ricevere a prendere anche personale, terapisti, educatori, psicologi e medici dedicati. E in questo penso che abbiamo avuto anche una certa fortuna nel senso che il servizio è stato un servizio, non un contenitore vuoto, ma un contenitore, diciamo pieno a metà o a un terzo del potenziale necessario. Questo significa che se noi, a quelle che sono le funzioni prioritarie che garantiamo di diagnosi e di trattamento, aggiungiamo la competenza sulla ricerca con l'Università, sicuramente con l'Università di Bari o con altre Università che possono e hanno titolo per collaborare, e.
E la formazione condivisa con le università, quindi gestita, cogestita da loro e da noi, perché poi noi siamo il territorio e quindi siamo quelli che hanno il polso dei bisogni più diretti della clinica, della pratica accuditi quotidiana, ampliando quindi le possibilità del CAT arricchendole di queste componenti e andando poi all'integrazione del terzo punto assolutamente necessario con un privato accreditato che in molti casi ha un'assoluta competenza, una un radicamento nel territorio e che deve essere quindi non una contrapposizione, come devo dire, purtroppo ancora a volte avviene non una contrapposizione con il servizio sanitario nazionale, ma un arricchimento, un reciproco potenziamento al fine di diventare, in quest'ottica polo d'eccellenza, quindi chiudendo insomma questo intervento, la mia idea è quella che dovremmo potenziare, sicuramente con un personale che va implementato. L'ingegnere carriera ha appena detto che la Taranto ha individuato questa struttura che ha tutti i requisiti per poter essere un contenitore pieno di competenze diversificate per età con progetti percorsi che si vada ad integrare. Come dicevo poco fa, anche con il.
Con il privato accreditato formato e competente. Le reazioni che ho visto sui social dopo la notizia della approvazione del Consiglio del contenuto del Consiglio della seduta del Consiglio che individuava i poli d'eccellenza, oscillava tra il il plauso.
Alla Regione. Il plauso all'iniziativa il plauso dai politici che hanno proposto e voluto fortemente è la assoluta incredulità sulla possibilità di realizzare, di garantire realmente di tradurre infatti quelle che sono sicuramente delle ottime proposte. Penso che lo sforzo debba essere centrato molto sulla sulle procedure di integrazione tra le componenti che ho elencato.
Vi ringrazio.
Grazie a lei.
Adesso, Cesare Porcelli ASL Bari.
Prego.
Anch'io ringrazio per l'invito e.
E niente mi associo a quanto detto da la dottoressa della cosa e anche grigie Figliolia sulla situazione generale di integrazione del dei servizi per l'autismo all'interno dei servizi di leucemia infantile di mercati, in particolare per quel che riguarda in ASL Bari i le strutture all'interno delle quali dovrebbe essere ubicato il centro di eccellenza è una risposta che avremo quasi certamente la prossima settimana perché abbiamo visionato fatto sopralluoghi in due strutture esterne alla ASL e una di proprietà ASL per cui entro la prossima settimana dovremmo avere risposte da questo punto di vista.
E io ho preparato un po' un uno schema di quello che, secondo la visione al nostro interno, al secondo la nostra visione di quella che dovrebbe essere il centro di eccellenza, però partirei da un dato che ancora non è emerso è il dato e sono i numeri i numeri con i quali dobbiamo confrontarci i numeri che poi richiedono, e questo sono d'accordo con quello che diceva il consigliere Mazzarano che richiedono la necessità di una riorganizzazione degli interventi. Allora per darvi un'idea al 11 Acri e 11 novembre.
Di quest'anno, quindi il dato è dell'11 novembre e i numeri di minori censiti in ASL Bari con diagnosi di disturbo dello spettro autistico e di 2.962 unità, quindi sono 2.962 bambini, persone di età compresa tra zero e 18 anni che.
Rientrano in questo grandissimo capitolo, che è il capitolo autismo.
Se i minori sono tanti, gli adulti sono quelli più un 20%. Questo così per darci un'idea generali dei numeri dei quali dobbiamo occuparci. Questo comporta per forza di cose la necessità di pensare e modelli organizzativi che non possono più essere organizzati e strutturati in interventi individualizzati. Uno a uno che durano per tempi indeterminati, è dato, tra l'altro, alla luce delle attuali linee guida e quindi prima si accennava anche alle linee guida questi modelli sembrano essere va bene validi, ma.
Possono essere tranquillamente affiancati da altri modelli che vedono la famiglia è il contesto di vita del bambino come i luoghi e se vogliamo l'obiettivo forse più importante del dell'intervento. Da questo punto di vista noi abbiamo anzi è un anno e mezzo sono circa due anni che abbiamo.
Attivato un modello sperimentale di di intervento, un modello sperimentale che, oltre che intervenire direttamente sul bambino, coinvolge attivamente famiglia, scuola e famiglia, scuola e che ha al suo interno la possibilità di far ruotare tra i centro ASL.
È il l'unico centro convenzionato che abbiamo a Bari per.
Il modulo il modulo 0 6 anni, il modulo dell'età più piccolo che il Sant'Agostino. Abbiamo la possibilità che girino all'interno di questo modello circa 100 bambini, per cui 100 bambini entrano e altri centro ne escono.
Con quando io dico escono non significa che vengono lasciati abbandonati a se stesso, a se stessi per strada, ma le famiglie, quando hanno finito questo percorso, hanno acquisito e delle competenze delle delle possibilità di intervento, che continuano poi a mettere in atto fuori sempre.
Con il follow-up fatto dai colleghi del delcatty dei servizi, anche dagli altri colleghi del della neutralità infantile. Per quel che riguarda noi, dicevo, l'ipotesi del centro di eccellenza. Noi abbiamo fatto poi lascio questo questo scritto.
Mi sembra una delle gli obiettivi del del centro di eccellenza sono intanto offrire diagnosi precoce, supporto continuativo per bambini, adolescenti e adulti con disturbi dello spettro e in questo mi trovo assolutamente d'accordo con quello che diceva la dottoressa delle cose che il il centro dovrebbero poter seguire vita natural durante questi ragazzini queste persone.
È chiaro che non potrà non raccordarsi con il welfare, è chiaro che non tutto potrà essere mantenuto esclusivamente all'interno delle sanitario, non non ce la faremo mai, soprattutto per quelli che sono i numeri,
All'interno di questo dobbiamo anche considerare che gli interventi vanno devono essere per forza diversificati, perché il ragazzino grave, la né la persona con autismo grave, difficile da gestire per quella persona deve essere individuato un centro, un servizio che è specifico diverso invece l'intervento per,
Nelle situazioni più lievi, per le situazioni che possono tranquillamente di uso, questo termine tra virgolette essere inseriti all'interno di un contesto produttivo di un contesto lavorativo, cosa che c'è e deve avvenire, e non dobbiamo più correre il rischio di.
Utilizzare i centri. Mi riferisco soprattutto ai Centri convenzionati ai residenziali e semiresidenziali che finiscono per essere un'area di parcheggio senza che abbia che si ci sia poi la possibilità di uscita e di inserimento, per cui dobbiamo vincolare i centri a che diventino servizi di formazione per i ragazzi e devono assicurare il benedetto turnover delle persone che entrano, considerato che comunque i numeri delle persone che possono essere che possono entrare nei centri rispetto alla richiesta,
Scarso ecco.
Va implementato e va assicurato.
Va organizzato meglio il percorso di inclusione scolastica e qua è fondamentale il lavoro con i due, con la pubblica istruzione, perché qui c'è il problema grave della formazione, non degli insegnanti di sostegno, perché gli insegnanti di sostegno hanno necessità anche luogo di formazione. Io personalmente sono convinto che bisognerebbe pensare ad un corso di laurea per poter fare l'insegnante di sostegno e non sei mesi di TFA, quindi va proprio impostato una va costruito, il chi deve fare l'insegnante di sostegno. Va pensato il lavoro di inclusione, perché quello che è possibile fare all'interno di una struttura organizzata, qual è un centro per l'autismo, è difficile da replicare a scuola, per cui bisogna veramente in sentirsi con loro e ipotizzare dei percorsi dedicati con con la scuola. Poi do dobbiamo un po' tra le gli obiettivi che ci siamo andati per il centro di eccellenza, sviluppare e insieme terapie tecnologiche ed altro è diventare un punto di riferimento per la diagnosi. L'équipe di valutazione prevede tutte le figure che attualmente sono previste nella legge 7 infantile equa. Prima si accennava alla questione della formazione universitaria. Allora in Puglia non c'è una, dico una Corso di laurea per i terapisti della neuropsicomotricità, dell'età evolutiva non c'è nemmeno una questo significa che ogni volta che noi facemmo i concorsi, la maggior parte dei concorrenti sono di fuori regione, stanno da noi, imparano e vanno via, quindi questo è quello che avviene in tutta la regione non c'è un corso di laurea non solo ma anche i corsi di laurea di tecnico del della formazione proprio tecnico, della riabilitazione psichiatrica e di educatore professionale sanitario.
La formazione dedicata all'autismo e en passant, cioè non c'è una una, come dire, di un percorso dedicato che possa poi dare la possibilità di avere personale già preparato, preparato fuori.
Noi durante il lockdown abbiamo, come penso anche altri, attivato molto la telemedicina, gli interventi fatti in remoto direttamente con con le famiglie con dei risultati che sono stati assolutamente committenti, purtroppo poi si è un po' abbandonato ed è uno degli aspetti che vanno ripresi.
Niente il ci sono altre cose che ha detto qua qua scritte che lascio alla alla Commissione, mi fermerei qua per il momento. Grazie dottor, mi scusi Presidente, se ho bisogno non so se mi è sfuggito nella relazione del dottor Porcelli, se c'è da parte di ASL Bari già un'idea chiara di dove nasce il centro sì, dove sono, visto che noi stiamo noi, abbiamo visionato un centro di proprietà ASL e due centri esterni la prossima settimana.
Nella città di Bari.
Allora i due di proprietà sua, o nella città di Bari, o meglio uno nella città di Bari uno a Triggiano, è quello di non proprietà, è fuor perché nella riunione dell'altro giorno.
È stato indicato come criterio la baricentricità, quindi nella città, capoluogo necessariamente l'individuazione di un sito in cui far nascere il centro di eccellenza. Quindi questo credo debba puoi mettere i dirigenti dell'ASL nelle condizioni di ragionare anche di questo.
Va bene, grazie allora dirigente, area, gestione tecnica, Renato ammirabile ASL Brindisi.
Buongiorno a tutti.
Sì.
Relativamente alla ASL di Brindisi.
Il centro sanitario di eccellenza fu già subito dopo l'approvazione del regolamento regionale.
L'ASL di Brindisi si è mossa e, insieme al Comune di Brindisi ha sottoscritto un protocollo d'intesa, perché il Comune di Brindisi ha messo a disposizione un capannone per fare proprio questo centro, il progetto di questo capannone è finanziato, rientra tra le attività di riqualifica nelle periferie urbane, nel infatti si trova proprio nel parco del Cillarese e quindi è proprio una zona una zona a parco.
Il dopo la sottoscrizione del della convenzione, il Comune ha già affidato i lavori quindi alle a contrattualizzati e sono già in corso i lavori della ristrutturazione, il centro è più o meno 1.000 metri quadrati, sono 500 metri quadrati a piano su due piani rialzati,
E quindi già.
E il Comune cederà in comodato d'uso gratuito all'ASL di Brindisi, questo centro per poterlo fare in virtù degli spazi e in virtù anche del Regolamento e delle delle necessità dell'area dell'area,
Abbiamo condiviso sia con il responsabile della neuropsichiatria e sia con il dipartimento alla nostra di prevenzione poter ubicare, all'interno di questo centro, al piano rialzato, un centro socio educativo, mentre al primo piano dei moduli terapeutici.
Cosa comporterebbe con parrebbe che l'ASL di Brindisi avrebbe relativamente al diciamo alla rete assistenziale un centro, un CAT che attualmente esiste a piazza Di Summa, quindi noi, questo che già è in funzione il centro socioeducativo in questa nuova struttura con il modulo terapeutico, nel frattempo, noi abbiamo, già come ASL di Brindisi, i 16 posti letto a Mesagne come struttura residenziale o comunitario abitativa che sono stati autorizzati, accreditati già dal 2023, quindi diciamo riusciremmo irregolare, dedicata la il Regolamento e noi ci stiamo attenendo attualmente ed è importante magari definire anche questi dettagli, perché il Comune adesso non vorrebbe perdere tempo perché entro il 2024 il Comune ci darebbe questa struttura completa e vi ricordo che è molto interessante, perché perché era stata studiata queste strutture del parco del Cillarese, perché lì accanto è un grande capannone dell'ex Aka loro stanno facendo anche degli orti didattici degli orti BOT.
Urbani sono anche dei percorsi, quindi diciamo che i ragazzi potrebbero veramente giovare anche della della presenza,
Né di di queste di questi, di questi aspetti e attività. No, per relativamente al Regolamento, perché mentre per il centro diurno lì l'idea nostra è quella di creare all'interno anche una zona di preparazione dei pasti, dove può eventualmente anche i ragazzi potrebbero contribuire nelle loro attività. Quindi il centro diurno è un modello ormai abbastanza strutturato anche per per altre problematiche per quanto riguarda i modi di terapeutici. Lì se noi riuscissimo a sa a condividere queste aule di diciamo didattiche in.
Meno suddivisioni gli spazi relativamente al progetto, gli spazi potrebbero essere utilizzati in maniera un po' più puntuale. Però diciamo, adesso stiamo facendo fede a questo Regolamento. Poi, se dovesse esserci qualche piccola variazione, potremmo in corso modificare a seconda delle esigenze, perché nel modulo terapeutico oltre le a le Aule, noi abbiamo anche pensato comunque di inserire due ambulatori per le visite, la un'attività amministrativa e possibilmente anche dei percorsi diversi di ingresso e di uscita,
Seconda del del del del del degli anni e delle delle attività. O comunque diciamo che l'altro aspetto che dovevamo valutare insieme all'assessore alla sanità, anche all'assessore al bilancio, era quello che questo intervento è di Brindisi F è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Quindi no, no, non dovrebbe far parte del welfare, ma solo ed esclusivamente della rigenerazione urbana, non per non entrare in contrasto nei vari finanziamenti, perché poi comunque loro realizzerebbero la struttura. Ma noi abbiamo bisogno poi di un di un di un finanziamento per l'arredamento, la realizzazione delle cucine, quindi quello poi non so in quale in quale fase dobbiamo comunicare l'importo da mettere in bilancio.
Va bene, sembra un mix particolare, va beh, allora.
Per l'ASL di Lecce, dottoressa Margiotta, prego.
Allora, per quanto riguarda l'ASL di Lecce, il contributo che porta di oggi è quello soltanto di avere individuato laser, ha individuato l'immobile.
E per questo polo di eccellenza e sarebbe un una struttura e che si trova su San Pietro in Lama, un paese che dista quattro o cinque chilometri da Lecce. È una struttura che fino a qualche anno fa accoglieva anche il un centro di riabilitazione e quindi diciamo gli spazi sono adeguati per quanto riguarda le diverse attività, perché ci sono degli spazi sia per gli ambulatori, ci sono degli spazi anche per raccogliere altre attività in quanto precedentemente erano lì presenti anche altre figure, quindi educatori, psicologi ed altro. L'immobile è stato questo è stato individuato questo qui c'è una stima anche di costo che si aggira intorno ai 10 milioni. Io voglio dire o non so se è stato già reso.
Se è stato già dato questo prospetto oppure se verrà dato nel pomeriggio, perché so che nella giornata di oggi nel pomeriggio ci sarà l'altra riunione.
Per quanto riguarda, diciamo il modello organizzativo di questo centro, bisogna comunque innanzitutto, per il momento si possono soltanto ipotizzare così del dei percorsi, noi, per quanto riguarda l'ASL di Lecce, abbiamo il il Catte, il CAT, che è attivo all'interno del servizio di Neuropsichiatria infantile noi abbiamo dei moduli sulla sull'Asl di Lecce sono cinque moduli che di cui due appartengono ad un ente gestore e tre appartengono ad un altro ente gestore,
Il diciamo che la centralità del progetto riabilitativo appartiene alla neuropsichiatria infantile, quindi siamo noi che inviamo i bambini presso questi moduli e sia come primo ingresso che come rimodulazione di tutte le attività e ci rendiamo conto che l'invio voglio dire viene scaturisce anche dalla difficoltà a mantenere anche.
È ad attuare dei trattamenti riabilitativi all'interno dell'ASL, perché il personale Catte è costituito in parte da, diciamo, da personale strutturato, e sono soltanto i medici e gli psicologi, mentre per quanto riguarda le attività riabilitative quelle vengono svolte però, da personale che hanno un contratto come borsista e quindi questo vuol dire che non hanno un contratto a tempo pieno di 36 38 ore settimanali, ma hanno soltanto 20 ore, per cui questo personale, che è costituito sia dal logopedista e che danno euro psicomotricista vengono particolarmente utilizzato in una prima fase, che è la fase diagnostica in quanto quella rimane a noi diciamo come responsabilità. Quindi, per quanto riguarda riguarda questo polo di eccellenza, è chiaro che bisognerebbe partire proprio dagli implementazione del personale, perché solo così si può ipotizzare anche no. Vie un pochino anche più complessa. Ecco, e per quanto riguarda voglio dire anche la progettualità, mi associo in parte a quello che è stato detto dalla ASL di Taranto, in parte a quello che è stato detto dall'ASL di dalla dottoressa Figliolia. Sul territorio mancano i centri, mancano i centri che danno la possibilità di accogliere i minori e minori, ma soprattutto adolescenti.
Anche per sgravare voglio dire è quella che il l'onere a carico e con soprattutto delle famiglie, e basta solo questo.
Grazie, allora interrogo la terza Commissione Tonino calabrese, se vuoi.
No, no, Romeo chiudere fra foglio corso era arrivato okay.
Savino di Malta,
ASL Foggia.
Cercherò di essere abbastanza noti.
Visto che abbiamo individuato come ci eravamo già detti lungo l'ultima riunione, il centro d'eccellenza, un sito, appunto nel capoluogo di Foggia, fra l'altro, in un'area di libero di rivalutazione, appunto urbana e si trova proprio alle spalle della della stazione e quindi di conseguenza di facile accesso anche dal punto di vista comunicativo.
Il polifunzionale che verrà adibito in qualche modo non solo a centro di salute per per lo spettro autistico, ma ci sarà all'interno è previsto anche il Centro salute mentale e il addirittura il dipartimento di salute mentale con il dipartimento di riabilitazione, quindi un'area urbana veramente di di grande livello,
Logicamente quello che viene previsto in questo tipo di situazione e una strutturazione praticamente che va a rivalutare. Non so non solo i processi, ma.
Tende a essere coordinato, come prevedono le nuove,
Le 2, la nuova distribuzione ingegneristica, quindi da un tetto verde da pannelli fotovoltaici. Le schermature solari all'interno ci saranno delle palestre, una palestra, diciamo, dedicata appunto per i pazienti dello spettro autistico, con un'area che dedicata per secondo Regolamento. 9 che va quasi a ottenere. 2.500 metri quadri, come ci eravamo detti più o meno sugli standard fra il 2005 3.000,
Su questo su questo tipo di situazione ci sarà una sorta di coordinamento fra il dipartimento e appunto le aree dedicate alla neuropsichiatria infantile, proprio affinché ci sia un continuum fra i processi che avvengono in in età appunto infantile, fino appunto all'età adolescenziale.
Il costo previsto e considerando appunto i metri quadri e parliamo non solo della strutturazione da un punto di vista di di edificio, ma anche da un punto di vista di parametri di.
Né di Arredamenti, arriverebbe intorno ai 7 milioni di euro,
Come è stato fatto la spesa totale, abbiamo considerato anche è stato fatto una valutazione ingegneristica, anche per quanto riguarda appunto tutti gli arredamenti, va bene okay, grazie, allora prego, dottor Calabresi.
Sì, allora buongiorno a tutti. Grazie, Presidente, assessore, e tutti i consiglieri e tutti voi che oggi ci ritroviamo qui, magari un altro giorno ci ritroveremo nel tavolo dove il tavolo regionale per l'autismo dove e credo che sia il luogo ideale, credo per poter discutere e programmare anche per avere anche le idee chiare, perché ci sono state e sono state presentare sommessamente, se posso fare una riflessione, prima di passare alla mia audizione su questo argomento, anche sono state esposte tante idee e tutte ovviamente meritevoli insomma di essere accolte, perché sono sicuramente provengono da chi, da professionisti competenti, sul sul, sul, sul grande, sulla grande famiglia dell'autismo, quindi, tuttavia, però, sono un po' discordanti tra tra di loro queste idee. È questo che diciamo impressiona oggi in questa sede. Pertanto credo che se ha ancora valenza il tavolo regionale per l'autismo, credo che questa discussione debba ricondursi al tavolo, dove magari una proposta organica potrà essere presentata ai decisori politici. Perché comunque il nulla quaestio sulla diciamo sull'indirizzo politico che il Consiglio regionale da è che giustamente ah ah, ah tutta.
Tutta diciamo il dovere di essere percorsa, però credo che ci siano ci se c'è un po' di confusione, di un noto un po' di confusione, Holm o meglio è un mio limite. Non ho capito bene.
E ovviamente, anche dal punto di vista dei fondi, se fondi devono essere comunque, diciamo, fanno riferimento al Fondo di de di remunerazione sanitario fa a un fondo infrastrutture di infrastrutture sanitarie per quanto riguarda l'acre realizzazione di questi di questi centri. Se, come si diceva diceva prima il consigliere Mazzarano se.
Ne sono un duplicato o devono contenere anche dei centri già previste dal regolamento 9 del 2016, perché Brindisi parlava di moduli, noi a Brindisi ha in questo momento non c'è, oltre al l'ex 57, quindi centro residenziale, non abbiamo nulla, non abbiamo i due centri diurni previsti, non l'abbiamo i sei moduli previsti e quindi non c'è nulla. Diciamo che fa riferimento al Regolamento 9, come ovviamente questo ah si declina su tutte le altre.
Province, quindi diciamo, ecco, dobbiamo capire dove dobbiamo andare e soprattutto, cosa dobbiamo contenere in questi centri.
E credo che sia anche importante considerare all'interno del tavolo regionale per l'autismo mi è piaciuto molto perché lo pratichiamo. Io sono Presidente di un Consorzio, quindi mi occupo di welfare e noi lavoriamo molto sulla coprogettazione e coprogrammazione, dove i bisogni degli utenti.
Bisogni degli utenti e delle persone con disturbi dello spettro autistico sono attenzionate dalle associazioni che si occupano di disturbo dello spettro autistico. È e io credo che è meglio di loro ci possono dare delle indicazioni su come su qual è il bisogno, diciamo di prossimità. Pertanto que io sommessamente faccio questa proposta di poter ricondurre questa discussione importante perché noi stiamo dando, diciamo, vogliamo dare una una una con una connotazione di alta specializzazione e dobbiamo capire cosa vogliamo. È tutto, è tutto giusto, però dobbiamo anche specificare meglio quali sono le azioni da intraprendere, perché c'è il 70% di persone con disturbo che possono anche, appunto, lavorare, condurre una vita, assolutamente, diciamo, in linea a inclusa all'interno della comunità. C'è un'altra fetta importante che dobbiamo considerare. Non dobbiamo sottovalutare che ha bisogno di un intervento continuo e che ovunque, ahimè, fatemelo dire, a volte incontra la disperazione delle famiglie, perché non sanno dove collocare i propri figli e qui abbiamo un gap importante in questa Regione come in altre. Anzi, lo sforzo che è stato fatto in questi ultimi due anni è uno sforzo importante e di grande coraggio, però deve essere, diciamo, di si deve concretizzare. Si parlava di quei 5 milioni e quindi vengo alla mia diciamo audizione, se mi permette. Presidente,
Io avevo preso degli appunti per dare un'idea di quello che c'è da fare, si è fatto che c'è ancora da fare, quindi, come è nota del Dipartimento Salute qui c'è la dottoressa Romeo che può testimoniare. Nel primo semestre dell'anno si è provveduto ad apportare le modifiche alla DGR. 1.086 del 2023 relative alle modalità di assegnazione del contributo alle spese sanitarie sostenute dai cittadini, con disturbo dello spettro autistico in dotazione all'articolo 72, comma 4 della legge regionale 32 2022. I contributi migliorativi alla delibera in parola sono arrivati da più parti recepiti dal Dipartimento e condivise, in ultimo in modo unanime.
Nel tavolo regionale dello per l'autismo in data 4 giugno 2024, quindi, si chiede se tale provvedimento, fra l'altro a saldi invariati, è stato analizzato ed approvato dalla Giunta regionale laddove non fosse stato approvato le ragioni di tale ritardo.
Si tenga conto che tale provvedimento è fondamentale per dare un sostegno concreto alle famiglie che non riescono ad accedere ai centri accreditati e convenzionati ai sensi del regolamento. Molte volte citato, inoltre, si chiede al fine di facilitare l'individuazione del soggetto erogatore delle prestazioni, se si procederà nel breve periodo a indire quella famosa manifestazione di interesse per formare l'elenco dei professionisti con competenze ed esperienze nell'ambito del trattamento dei disturbi dello spettro autistico, così come ha indicato il paragrafo c della stessa delibera, faccio un appunto, è evidente che siamo per rafforzare, anche, diciamo per qua, per Villa.
Diciamo la la le competenze del pubblico, assolutamente sì, però io il futuro e da scrivere il presente e da realizzare, perché il presente ci dà dei numeri, diciamo che ci impongono di capire dove vogliamo andare,
Quindi è quanto mai necessario dare un sostegno alle famiglie atteso che le risorse messe a disposizione sul fondo di remunerazione regionale per l'autismo sono stati appena sufficienti ad attivare rispetto ad ottobre 2022. Io ricordo due anni fa ci siamo visti in Commissione e abbiamo fatto una fotografia dello stato dell'arte sul sul discorso, sul sulla, sulla sull'autismo, ebbene rispetto al 2022, cinque strutture in più rispetto al preesistente, quindi all'ottobre 2022,
Ad oggi sono operativi circa, perché poi ovviamente potrà, diciamo correggere questo dato, perché è un dato che da giugno 2024 5 6 18 20 strutture in tutto 14 15 su 59 moduli, tre, quattro centri diurni e uno o due centri residenziali uno o due perché uno è attivo come quello si citava prima di Mesagne, l'altro è in provincia di Foggia, però non non Sam non pare sia convenzionato.
Quindi soddisfano un numero di utenti intorno a 1.602 mila davanti invece un fabbisogno reale aumentato di circa il 40 45% rispetto a due anni fa, quindi noi abbiamo, questi sono dati non irreali, sono dati reali.
Parlavamo nell'ottobre di 22 di una presa a carico di circa 8.108 1.005 900 a livello regionale utenti oggi dobbiamo invece aggiornare il dato a 12.012 mila 5 per fare un esempio, questo è un dato che io ho acquisito le 5.
Utenti presa a carico dai CAT in tutta la regione Puglia è una stima, però c'è un dato certo che ho acquisito questa mattina, come si diceva prima il dottor Porcelli parlava di 2.900 su su Bari.
Quindi, per fare un esempio, con dati reali, riferendomi alla provincia di Brindisi e rispetto ad ottobre 2022, le prese a carico sono passate da 746 a 1.177.
Di cui 90 150 nella fascia 0 17 227 nella fascia over 18, quindi questo significa un incremento di quasi il 50% rispetto a due anni fa,
50% rispetto a due anni fa, ad oggi, però, in provincia di Brindisi non abbiamo alcun modulo e alcun centro convenzionato rispetto a due anni fa, quindi è aumentato del 50% del fabbisogno e non eh, eh eh no, non abbiamo ancora nessun modulo, nessun centro aperto,
Questo è un dato reale, quindi io voglio che queste cose vengano, non vengono prese in considerazione le prese a carico nella fascia relativa all'età del neurosviluppo, vengono effettuate delle strutture ex 26 bontà loro, con liste d'attesa, che arrivano a circa due anni o tre anni nella migliore delle ipotesi, quindi, se noi parliamo di intervento precoce sulla persona con disturbi dello spettro autistico, quando le grazie al lavoro diciamo, dei e della neuropsichiatria, si riescono a fare valutazioni anche a 12 mesi, 18 mesi, non abbiamo la possibilità di poter dare uno strumento per poter migliorare la qualità di vita perché arrivano magari nei centri o a due a cinque anni a 4 5 anni, questa è la realtà.
Vi so, vi è solo un centro residenziale che alla metà degli utenti previsti perché praticamente impossibile prendere a carico persone con disturbi dello spettro autistico livello gravissimo, perché alcuni utenti gravissimi, purtroppo diciamo non solo.
E c'è autolesionismo ma appunto, voglio dire, aggrediscono anche gli stessi operatori,
Che necessitano invece di un rapporto assistenziale di 1 a 1, pertanto, a tal proposito è quanto mai necessario apportare una modifica urgente al regolamento per consentire, almeno per questi centri.
Un carico assistenziale idoneo sia ad assicurare adeguata turnazione e sia per evitare emigrazioni di questi casi in altre regioni che comportano maggiori spese della Regione Puglia,
Perché questi casi gravissimi che possiamo gestire nei centri residenziali, magari in definiamo anche un numero, per non diciamo come dire insomma arricchire la platea di questi casi. Noi possiamo, eventualmente, diciamo considerarli perché noi, cioè i le rette sono di 6 700 euro al giorno quando esporti, quando diciamoci alla migrazione e quindi ecco, questo è un dato da considerare, non possiamo fare questo intervento. C'è già una bozza che la dottoressa Romeo preparò all'epoca che comunque ha avuto, diciamo la validazione più di, diciamo di di di di quasi tutti i membri del tavolo, quindi io credo che questa cosa bisogna farla in modo ha ovviamente, ovviamente tenendo conto anche delle delle risorse disponibili. No, perché questa è un'operazione non a saldi invariati, come la precedente, ma questa comporta comunque che verifichiamo la.
La presenza di risorse idonee.
Poi e a tal proposito è necessario, a mio avviso a nostro avviso ha visto la Commissione fare un procedere diciamo ad una ad una verifica, si è sempre detto fare una verifica dello stato dell'arte sulle sulla sulle, diciamo su su, su la realizzazione funzionamento, l'esercizio anche per comprendere se dobbiamo riprendere diciamo se vogliamo ridare la possibilità ad altri di poter in intervenire in questa.
La legge di bilancio, ovviamente noi siamo.
L'Assessore, quindi aspettiamo appunto che queste valutazioni siano opportunamente discussa all'interno delle sessioni di bilancio, perché è necessario capire come muoverci, sia per dare continuità alle strutture che sono state comunque aperte e finanziare solamente a metà fino al 31 12, quindi bisogna dare continuità a queste strutture ma anche.
Per per capire come muoversi anche su i centri di eccellenza a cui si faceva riferimento e magari trovare, insomma, ad accreditarne altre. No perché ripeto, diciamo il gap è estremamente, diciamo, i numeri sono implacabili.
Quindi anche interessante capire come qual è lo stato di attuazione delle delibere, se 2 7 6 2 8.
Perché diciamo io penso che le ASL hanno provveduto a fare gli avvisi pubblici per il rafforzamento, tanto abbiamo da tanto bisogno di di di di di medici, abbiamo bisogno di operatori, insomma, no, quindi.
E per poter sostenere questo impegno gravoso, ma era per il 50%, ma l'altro 50%, il 20% era destinato alla formazione, altro un altro 20% era destinato, ad esempio, a formare il diciamo operatori sociosanitari per poter accogliere le persone con disturbo dello spettro autistico all'interno degli ospedali, all'interno dei centri diciamo, dei vivi di di di anche per le semplici estrazione di un dente, è di una difficoltà,
Importante. Ecco perché quest'c'era un una, una parte di questo fondo che andava anche indirizzato e, in ultimo vorremmo anche capire se quella famosa delibera 4 3 5 del 28 marzo 2022, in cui c'erano dei progetti con l'Istituto superiore di sanità per la Quality of life ha avuto seguito perché c'erano circa 800.000 euro di risorse che erano importante sia per rafforzare la rete tra pediatri è, diciamo, neuropsichiatria infantile, ma anche per formare appunto gli operatori e per la Colli, per accogliere queste persone all'interno di queste strutture.
Io ho terminato grazie grazie allora, dottoressa nemmeno.
Per poi chiudere l'assessore Labolani,
Dopo prima dell'Assessore, allora io.
Volevo soltanto dire questo che secondo me la legge regionale fissa un principio. È chiaro che può essere declinato in tanti modi seguendo una una traccia, e quindi non è escluso che all'interno di questi centri di eccellenza si possano anche compiere delle attività che non non devono per forza essere identiche in tutte le Province, specialmente quelle che attengono più al versante sociale. Però l'idea in origine era quella di inserire all'interno di questi centri un po' tutto il ventaglio di offerta che si può dare alle famiglie e quindi ai bambini e ai ragazzi più grandi, quindi dal bisogno sanitario a quello puoi puramente sociale e questa è l'idea di contenere all'interno di un grande centro delle aree dedicate per poter prendere in carico i bambini più piccoli e poi anche i ragazzi più grandi, è chiaro che le attività che si dovrebbero fare sono completamente diverse, quelle per i bambini rispetto a quelle per i ragazzi più grandi. Insomma, questa era l'idea e penso che, insomma, non non ci sia confusione nel senso che poi, voglio dire, i singoli progetti possono essere declinati con delle proprie specificità. Questo per quanto riguarda i centri di eccellenza. Per quanto riguarda le strutture presenti sul sul territorio, si sono attualmente 18, abbiamo due centri residenziali, quello a Mesagne funziona ormai, è l'ultimo che abbiamo accreditato, però ormai è entrato in funzione, invece quello di San Giovanni Rotondo non lo è ancora, non si comprende come mai, tenuto conto che è stata la prima struttura accreditata e la prima struttura ad essere finanziata, quindi noi, man mano che abbiamo accreditato le strutture, abbiamo anche implementato il Fondo per poter acquistare le prestazioni dalle strutture accreditate e invece ci risulta che qualcosa sul territorio regionale non sia ancora attivo. Questo voglio dire,
È strano, tenuto conto di tutto quello che voi dite e che sappiamo che c'è sul territorio, insomma la la domanda sempre crescente per quanto riguarda i procedimenti ancora in corso.
Non tutti io non vedo tutti tutte le strutture che hanno ottenuto il parere di compatibilità, non le vedo tutte pronte lì a sollecitare, come spesso accade, che ci sollecitano no, la conclusione dei procedimenti, però io non non non ricevo.
Solleciti anzi abbiamo agli atti dei procedimenti con dei problemi da risolvere, questo è il motivo per cui ancora non partono le strutture,
Tenete conto che abbiamo anche un altro fabbisogno ancora ad assegnare, quindi non solo non partono le strutture quelle del regolamento del 2016, ma il fabbisogno fu anche aumentato nel 2020 e dobbiamo ancora far partire anche le altre strutture, quindi, alla fine, quando tutto sarà pronto, è presente sul territorio i se i centri di eccellenza non saranno una non solo una realtà alternativa, ma complementare a tutto quello che che è presente e anche ai CAT sicuramente.
Anche perché questi centri, da quello che emerge, che essere l'indirizzo politico, ma anche il contenuto, insomma e l'idea poi della stessa legge e devono essere dei centri a vocazione pubblica, quindi è chiaro che il coordinamento di tutto quello che è all'interno deve essere presente. Deve essere da parte della ASL e poi, all'interno di questi centri, possono collaborare partecipare associazioni privato, l'università. Chi chi vuole intervenire, insomma, lo può fare.
L'ultima, l'ultima cosa e i fondi, e poi la delibera quella modifica della delibera dell'anno scorso. Allora la delibera è pronta, era pronta già dal mese di giugno, però poi per vicende interne diciamo al Dipartimento l'Assessore. Il precedente assessore è andato via, adesso si è insediato il nuovo, infatti la delibera ha avuto un'accelerata nel senso che è stata cifrata, firmata e quindi andrà in Giunta, penso nella nella prossima seduta,
Per lo stesso motivo si è arenata anche quella bozza di Regolamento, quella modifica che adesso l'assessore Piemontese mi ha chiesto e quindi sta dando un'accelerata anche a quella cosa lì. Per quanto riguarda i fondi, noi abbiamo il fondo 21 Fondo 22 per l'autismo, che è stato già trasferito alle ASL e poi c'è interlocuzione con l'Istituto superiore di sanità e con il Ministero per i fondi 23 e 24, quindi arriveranno altri fondi che assegneremo alle ASL per lo svolgimento delle attività per implementare gli organici. Sicuramente.
Grazie, dottoressa Memeo, prima dall'Assessore volevo intervenire consigliere Gabellone.
Grazie Presidente.
L'iniziativa del gli assessori e dell'assessore Amati, assessore piemontese, è quella di istituire sei centri di alta specializzazione che riguardano i soggetti affetti dallo spettro autistico, con tutte le differenziazioni che oggi sono state evidenziate e una iniziativa straordinaria, io avrei assessore capovolto il, il bicchiere o la impostazione cioè mi aspettavo oggi di,
Venire qui e, oltre a sapere a comprendere essere informato se le ASL avevano proceduto ai direttori generali avessero proceduto a individuare il sito e l'immobile, mi sarei aspettato che l'assessore illustrasse quali erano gli obiettivi e qual era il progetto all'interno di del del contenitore.
Mi sarei aspettato questo poi, naturalmente, un confronto con chi oggi, evidentemente, a fronte ai problemi con le diverse organizzazioni, con le diverse specificità, con gli obiettivi che il resto, io ringrazio il dottor e ringrazio tutti coloro i quali sono intervenuti, ringrazio il dottore Calabrese,
Al di là della confusione, è chiaro che.
C'è chiarezza nell'ambito della diversità e delle diverse situazioni esistenti e allora è difficile rimettere insieme rispetto all'obiettivo che ci stiamo ponendo e quindi ecco perché dicevo e assessore Amati e io mi sarei aspettato che qui oggi si illustrasse il progetto per capire all'interno del tavolo,
Dell'autismo e con la partecipazione di tutti i protagonisti di poter dare dei contributi al progetto stesso, perché sennò noi finiamo per oggi ognuno di noi andrà a casa. Non so quale sarà l'idea e l'ipotesi se sarà fatta rispetto alla attivazione di questo di questo percorso e questo è il in sintesi il mio intervento volevo anche chiedere non c'è l'assessore Piemontese, c'è assessore Amati molto attento su una materia, una accelerazione rispetto a tutto ciò che noi ci siamo detto, che che io ringrazio. Dottore Calabrese e da due anni che sento dire le stesse cose, lo stesso numero di.
Moduli lo stesso numero di situazioni a parte Mesagne, il resto è tutto invariato, ma con una platea di soggetti che necessita di intervento che straordinariamente aumentata, non possiamo pensare che le scelte politiche o le attività tra virgolette burocratico amministrative possano comunque frenare in questo modo rispetto a una situazione.
Che è veramente drammatica.
Un'ultima cosa alla dottoressa Memeo chiedo.
Da rappresentante delle Istituzioni non posso accettare che dal territorio non arrivino notizie, cioè non a sé, a San Giovanni Rotondo, c'è qualcosa che non funziona, io credo che noi abbiamo l'obbligo di capire perché non funziona che qualcosa un processo, un percorso che sia attivato una volta che il privato o il soggetto che ha acquisito la l'autorizzazione a procedere no,
Cioè a far realizzare il percorso per avere poi tutte le autorizzazioni e avere la contrattualizzazione rispetto alle prestazioni, non è che si può fermare.
E noi attendiamo che.
Il soggetto sì attivi, così come permettono di dire io chiedo, Presidente, di portare qui a questo tavolo in questa Commissione tutti quei soggetti che hanno avuto il so, il percorso attivato in provincia di Lecce. Ce ne sono alcuni che non bussano, come accade di solito per dire, ma perché non mi autori perché non mi contrattualizzate, allora vogliamo chiamarli per capire che cosa sta succedendo, cioè qual è il motivo per cui non partono, perché se noi mettiamo i soldi in bilancio per alcuni versi o per una parte, non è più un problema del bilancio ma è un problema di.
Attivitâ, attivazione dei processi. Se questo non accade, noi rimaniamo fermi, ci risentiamo ogni volta il dottore Calabrese che ci dice siamo al 18%, c'è un aumento rispetto a due anni fa del 50%, degli utenti, eccetera. C'è, ce ne andiamo, abbiamo approfondito domani, ci saranno gli articoli di stampa che riporteranno l'incontro di oggi. È l'importanza di quello che si sta facendo, ma di fatto i risultati poi saranno molto al di là nel tempo, se si realizzeranno, non sappiamo con quali con quali io ricordo, la dottoressa Memeo a proposito dottore Calabrese, quando nella Commissione disse sì, ci sono dei soggetti che hanno bisogno di un'assistenza, di una presenza. Mettetemi a disposizione le risorse, perché un il, l'1 a uno su 24 ore comporta tre unità con le ferie, con le malattie, con tutto il resto, significa un costo. Allora e se noi immaginiamoci CAP sappiamo qual è il la spesa che abbiamo rispetto alle trasferte fuori regione, qual è la spesa che paghiamo, lo chiediamo all'assessore Amati e puntualmente avremo risposta. Sono convinto a breve e che capiamo che cosa questo comporta, perché sennò qui, se non prendiamo collega, Mazzarano il problema e cominciamo a pone la sua, diciamo complessità e organicità, ma poi pezzo per pezzo per può provare a metterlo insieme, no, non ne usciremo mai. Al di là della volontà che mi pare univoca, trasversale e unanime di aumenti di mettere di fare in modo questo tema, sia all'attenzione abbia priorità e che ci possono essere degli stanziamenti di risorse, ma dobbiamo far funzionare il la macchina, perché sennò i ragazzi o le persone adulte rimarranno sempre nelle condizioni in cui oggi si trovano, con un problema che si aggrava sempre di più, tra l'altro la ricerca. Si è parlato anche di ricerca, oltre che di figure professionali che si formino ad hoc, con quindi il rapporto con l'università. La ricerca dovrebbe anche aiutarci nel capire qual è il. Diciamo il perché e in questa regione il numero di casi continua a crescere e questo sarebbe importante anche rispetto poi a tutto il a tutto il resto. Colgo l'occasione ancora una volta la dottoressa Memeo. Non me ne voglia per dire che attendo da un anno e mezzo il parere su una mia proposta di legge sulla diagnosi precoce nelle scuole, sull'autismo e non arriva, e questo naturalmente non permette e so che il Presidente del Consiglio, l'assessore avrebbero sollecitato, hanno sollecitato.
E quindi mi permetto di chiedere, per prima della sessione di bilancio, se arriva il parere in modo da poterlo portare nelle prossime attività del Consiglio. Grazie.
Grazie consigliere Gabellone, assessore Amati,
Grazie, io risponderò generalmente di quel che attiene alla mia competenza funzionale, però è chiaro che all'interno della mia risposta, sia pure nella prospettiva del cultore della materia, qualche elemento che.
Si traduca anche in qualche risposta sulle questioni diciamo, cliniche organizzative poste mi pare che emerge da anche perché il budget.
Che il mestiere di cui che il mestiere che svolgo non può.
Fa finta o ignorare gli elementi clinico terapeutici, ciò detto,
Vorrei puntualizzare che questa iniziativa.
Che è una iniziativa di alto profilo professionale, sociale e terapeutico, è stata decisa dal Consiglio regionale della Puglia alla unanimità dei voti, quindi il contenuto di questi centri, l'alto contenuto professionale, sociale e terapeutico è stato dato dal Consiglio regionale, dal legislatore, peraltro un legislatore sufficientemente avveduto e io uso questo avverbio per non peccare di superbia sia per me che per gli altri colleghi sufficientemente avveduto poiché si inserisce all'interno di un programma,
Di evoluzione che è sotto gli occhi di tutti intermedi, necessità.
Affinché le risposte da un punto di vista professionale, sociale e terapeutico vengano effettuate in Italia come altrove, perché basta vedere i dati, per esempio, di quell'importante istituto di Atlanta che studia proprio tutte le questioni relative al disturbo dello spettro autistico. Ci renderemmo conto che questa è una necessità, diciamo globale, la necessità globale, che poi ha, ovviamente all'interno dalla dalla, dalla Regione Puglia. Da una conferma, quindi, non stiamo dicendo nulla in più, nulla in meno rispetto ad una necessità che è una necessità. Evidentemente, come voi sapete meglio di noi è una necessità che ci appartiene sia in termini problematici che in termini di soluzioni da offrire. Se il contenuto è quello, quindi l'abbiamo deliberato, noi adesso è chiaro che nelle forme esecutive questo contenuto ha bisogno di essere appunto eseguito con le modulazioni anche di carattere temporale che sulla base di esperienze linee guida caratteristiche territoriali si intende svolgere, perseguire, per cui tutte le questioni che opportunamente avete posto sono questioni che hanno il loro valore, però appartengono evidentemente ad un processo evolutivo che può essere.
Sviluppato dopo che partiamo, perché se non partiamo, evidentemente non c'è nessuna evoluzione che possiamo attenderci.
Quindi.
Mi verrebbe da dire stavo riflettendo mentre vi ascoltavo, quando nel 1.600 pensavano agli hospice Shum pauperum che non gli alberghi dei poveri che sono, come dire, i Danti causa dei nostri ospedali, se qualcuno li avesse detto, che di lì si esce sani avrebbero risposto, ma voi ci state illudendo perché di lì non si usciva sani di lì ci si accompagnava si accompagnavano alla morte poi,
È chiaro che uso questa immagine di paradossale per descrivere qual è l'andamento evolutivo della scienza, delle linee guida, di tutto quello che voi sapete meglio di me, per cui il legislatore non si imprigiona nei dettagli del modello, si rimette, come è giusto che sia, alla struttura tecnica della Regione Puglia, nella specie rappresentata ai livelli più alti, dalla dottoressa Memeo, rispetto alla quale, all'interno di un dibattito esecutivo che possa tener conto delle questioni anche che avete posto solo per giovani adulti,
Perché questo questo argomento non è emerso soltanto questa mattina è emerso anche nella prima riunione che abbiamo svolto su questo argomento, ovvero un centro che abbia subìto, nell'evoluzione chissà, sarà detto nell'ambito di questo dibattito che un dibattito tecnico scientifico non è, non è che può essere un dibattito, almeno noi immaginiamo il Governo immagina che non è che possa. Non possiamo nemmeno sospettare che sia un dibattito per la conservazione delle strutture, così come sono per corrispondere, perché adesso, ad una organizzazione che corrisponda alla scarsa attitudine della mente umana ad evolversi perché ovviamente umani abitudinaria, come come sapete, quindi, ogni volta che c'è un input innovativo, reagisce con gli alert. Non so voi sapete meglio di me che cosa entra in funzione nella nella mente umana, non so se lo amigdala piuttosto che la parte culturale, cioè mi rimetto a voi, quindi.
No, non lo sappiamo. Noi ci siamo approcciati in questo modo, quindi mi pare che il contenuto, cioè accanto al contenuto, poi ci deve essere un'esigenza anche di rapidità. Le cose si fanno bene, ma si fanno in fretta perché il tempo non è una variabile, così da non tenere in considerazione il tempo ai suoi costi in tutti i termini e abbiamo avviato questo percorso. Questo percorso ci dice e ci dirà anche nel pomeriggio di oggi, Padova definitive. Ci pare di capire che in alcune ASL presentano delle condizioni procedimentali e strutturali più idonee a raggiungere il risultato prontamente, cioè nel giro di minor tempo. Altre ASL, invece, non hanno queste caratteristiche per la localizzazione dei siti, per la stima dei costi e quindi nessuno pensa di aprirli. Il Governo non pensa di aprirli contemporaneamente tutte se ecco, se posso dire così, anche perché sarebbe francamente una illusione, oltre che sarebbe impossibile dirlo noi,
Pensiamo che entro il 30 novembre, così come la seconda il secondo intervento del legislatore ci ha imposto, avremo una ricognizione generale a fronte dei modelli risorse che servono all'interno del bilancio autonomo spalmati sul triennale. Perché nessuno pensa che.
Con riferimento alle situazioni più complicate, anche in termini di maggiori esigenze economiche. Nessuno pensa che si possa realizzare nel giro di un anno, oppure magari quelli che stanno più avanti lo possano realizzare prontamente. Faccio un esempio. Se la ASL Bat ha scelto la manifestazione di interesse per coinvolgere il Terzo settore, così come la norma regionale prevedeva, sia pur nelle forme sussidiarie, però legittimamente ha fatto così giustificando la mancata presenza di una struttura adeguata allo svolgimento di questa missione. Immagino che sarà un bel uno dei centri, quindi più pronta, pronto utilizzo. Lo vedremo, poi vedremo anche sotto il profilo del fabbisogno. Che cosa significherà questa partnership con il terzo settore, un cofinanziamento oppure addirittura nulla? Ecco, non lo sappiamo. Se avremo notizie e in base a queste notizie affronteremo le risorse Brindisi Brindisi, pare di capire che c'è una ipotesi, e cioè un'ipotesi, un'ipotesi di metri quadri su cui dovremmo discutere, però sentiamo che c'è un'altra parte del capannone che potrebbe essere aggiunta a quello in ristrutturazione. Abbiamo fatto le verifiche, se quel finanziamento per il Comune di Brindisi, questa verifica, l'ha fatta, la dottoressa Memeo, possa giustificare l'eventuale transito della gestione della struttura in capo alla ASL pavé. Allo Stato che abbiamo, abbiamo notizie positive, ciò si possa fare. Insomma, ho usato questi due casi. One to the Tavan totale, dato sanno già dove addirittura hanno stimato precisamente il costo. Non sembra un costo esagerato, però all'interno di una programmazione che abbia non soltanto l'esercizio finanziario 2025, magari quello 2026, nella speranza che questo sia oppure nel 2027, se dobbiamo agire sul triennale, ma questa è stata una decisione che faremo noi nella costruzione del budget, sia per l'esercizio finanziario 2025 che prende il triennale. Insomma, alla fine mi pare di capire che ci siamo.
Bisogna soltanto prestate attenzione sul modello organizzativo che è questione, su cui il Governo obiettivamente deve rimettersi, perché sono questioni che appartengono alla prova scientifica e quindi, essendo questioni che appartengono alla prova scientifica scientifiche, prova scientifica, donne che può esserci discrezionalità politica allo stato degli atti perché poi magari tra tre anni noi sapremo dalle linee guida che l'integrazione tra l'età evolutiva è l'età, giovani adulti all'interno di quel contesto che è stato già sancito dal legislatore un contesto di tipo professionale, sociale e terapeutico e la cosa migliore. Quante volte è capitato che siamo partiti da una distinzione, perché ritenevamo che le cose non fossero omogenee, però poi ci siamo accorti che in realtà era nella condivisione di cose disomogenee che si realizzava un risultato più.
Avanzato e quindi da questo punto di vista bisogna essere,
Come si fa nella pubblica amministrazione estremamente laici, nel senso etimologico della parola, quella che significa non saper scrivere e quindi rivolgersi ai Chierici, che sono quelli che invece sanno scrivere, cioè la prova scientifica, per dirci come funziona e chiede ci siete voi, noi ci rimettiamo, quindi saremmo contenti. Credo che su questa prima parte credo di aver risposto a tutte le questioni che sono state avanzate. Il Governo intende farlo in fretta e rassicuro anche tutti i colleghi consiglieri regionali in particolare lo dico anche per riconoscere il valore a quelli più in prima linea su questo argomento che nel corso degli anni è stato prima il collega Mazzarano, il collega Vizzino, poi il collega Caracciolo e collega Gabellone, anche in questa legislatura, è stato molto attento all'argomento, naturalmente anch'io sarei interessato di magari ce ne occuperemo di dare una risposta al collega Gabellone perché sull'argomento del referto, non del parere tecnico, non dico a suo vantaggio.
Sulla questione del referto, che ovviamente è una violazione ed adeguamenti dei consiglieri regionali non essere pronti nel dare una risposta. Presumo che ora che indagheremo questa questione, presumo, secondo quello che regolarmente accade, che non sarà responsabilità addebitabili. Alla dottoressa Memeo però ce la prenderemo eventualmente nessuno l'app no ce la prenderemo eventualmente rappresentando il tutto perché ognuno poi rappresenta il tutto e magari in cuor suo dice, ma non è colpa mia, però per buona creanza, ma non lo rivela.
Ce ne occuperemo risolto questa prima, quel credo di aver risposto a tutte le domande sulla l'altra domanda che mi poneva il collega Mazzarano e cioè cosa intende fare il Governo nell'esercizio finanziario? 2025 sul finanziamento relativo a tutte le più innovative. Me doti che terapeutiche, perché anche qui non diciamo più ABA e avete visto che abbiamo anche variato il nostro nomenclatura del in cui linguistico perché ci siamo accorti che, come sempre accade, siccome non vi sognate aggiornate con il super fisso ad Abba poi si sono aggiunte altre metodiche. Chissà quante se ne possono aggiungere della Regione Puglia decide di dare un contributo sistematico sul suo bilancio autonomo con per venire incontro all'utilizzo delle nuove soluzioni terapeutiche. È intenzione del Governo regionale.
Riprogrammate all'interno della del business nel documento finanziario per il 2025, le risorse già affrontate negli esercizi precedenti, è chiaro che anche il Governo regionale avverte particolari.
Non dico irrita irritazioni irritazione, si bisogna dirlo con me quando deduciamo la lentezza con la quale si utilizzano queste risorse.
E quindi, da quel punto di vista, credo di poter rappresentare anche la volontà del collega piemontese di attivare delle procedure che servano a spendere tutti i soldi esercizio finanziario per l'esercizio finanziario nell'anno finanziario di riferimento.
Perché questo, oltre ad essere giusto nei confronti delle istanze di chi chiede e anche giustissimo nei confronti degli strumenti finanziari, che sono il rispetto delle tasche dei cittadini, se me li hai messi per il 2024 Redibis ZES deve spendere entro il 2024, insomma, questo è l'intendimento del Governo regionale sugli argomenti che mi avete sottoposto e che riguardano specificamente la mia competenza funzionale questo pomeriggio, naturalmente,
Io estendo l'invito ai colleghi Consiglieri questo pomeriggio ci sarà la seconda e ultima riunione sulla questione specifica della localizzazione delle delle sedi e della definizione nel quadro generale del fabbisogno affinché nei termini previsti dal legislatore regionale, compreso il collega Gabellone che con noi ha concorso a dare contenuto,
Contenuto dimissione all'interno di quella norma, ma avremo anche il quadro è la stima dei dei costi, tanto da poter manovrare il bilancio, la previsione sul bilancio 2025 in coerenza con quanto abbiamo detto e oggi voi ci avete confermato in termini adesivi, attraverso l'impegno posto di segnalazione del del delle soluzioni che intendete dare grazie,
Allora, Presidente, Mazzarano far chiudere, ma io innanzitutto ringrazio tutti per per la dedizione con cui si è affrontato il tema, anche con dettagli tecnici e scientifici da parte dei responsabili delle neuropsichiatrie, io personalmente ho un'idea un po' più chiara, avendo ascoltato loro sulle compatibilità tra le strutture esistenti. È quello che può essere il contenuto sanitario è.
Sociosanitario, mettiamola così del dei centri d'eccellenza,
Credo che ci sia bisogno di fare un approfondimento. Questo non è venuto fuori chiaramente sulle modifiche da apportare al regolamento 9 del 2016.
Perché penso sostanzialmente che noi non ce la faremo se non creiamo in modo radicato sul territorio una presa in carico che tenga conto del contributo dei del privato convenzionato.
Questa vicenda va affrontata, ovviamente, con la.
Percezione della del sistema integrato, cioè non può essere.
Il tema dell'autismo, il tema dei disturbi dello spettro, da quello che ho capito in questi anni è una questione di sistema, di integrazione, di attori che devono saper sostanzialmente fare la propria parte.
Spesso parliamo del ruolo della scuola, del ruolo degli ambiti sociali dei Comuni, ma non abbiamo nessun luogo.
In cui queste realtà si integrano e soprattutto non abbiamo luoghi nel livello più prossimo ai territori per cui la programmazione fatta dall'alto diventa sempre molto, molto difficile. Io però penso, al di là degli aspetti che sono molto complessi, sia sul piano scientifico e sul piano organizzativo. Penso però che, grazie a la Giunta regionale, adesso in questo momento noi stiamo sostanzialmente producendosi stiamo predisponendo a produrre un salto di qualità che ovviamente comporterà anche una attenzione politica più generale sul sul tema, per cui.
Credo che sia attivo un percorso, questo percorso debba è anche tener conto di quella che è la specificità del tavolo regionale, autismo che è stato interpellato e che ha bisogno di essere sentito.
Anche per avere di lì le opinioni di tutte le componenti mi riferisco in modo particolare al contributo delle famiglie, al contributo delle associazioni che non va mai ritenuto marginale, proprio per la fenomenologia del del del del problema e insieme una capacità di sintesi che ovviamente poi fa riferimento alla dottoressa Memeo al Dipartimento alla all'Assessorato, alle politiche della salute che può produrre gli avanzamenti necessari su tutti i fronti però io, nella soddisfazione di quello che ho ascoltato,
Ribadisco che c'è bisogno di interventi su più fronti, perché il problema è talmente tanto individualizzato, è talmente tanto complesso sul piano, sul piano scientifico che affrontarlo a compartimenti stagni, non ci aiuterà a fare passi in avanti, grazie.
Grazie grazie, consigliere, Mazzarano, allora io ovviamente ringrazio tutti per essere venuti qui oggi noi rimaniamo aggiornati, ovviamente aspettiamo questo tavolo che verrà convocato, credo al più presto dalla dottoressa Memeo e poi magari ci riuniamo pure per capire come è andata la seconda riunione.
Che ci sarà oggi in assessorato e poi discuteremo insomma di quella strada più giusta da affrontare. Grazie a tutti, non abbiamo più punti all'ordine del giorno, quindi la Commissione è chiusa,