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Tutti.
Diamo inizio ai lavori della seduta congiunta della quarta e quinta Commissione.
Per il prosieguo del della fase di ascolto.
Sul disegno di legge numero 222 del 23.
Ottobre 2024 individuazione delle superfici e delle aree per.
L'installazione di impianti a fonti rinnovabili in attuazione dell'articolo 20, comma 4, del decreto legislativo.
Numero 199 del 2021 e dell'articolo 3, comma 1, del decreto del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.
Del 21 giugno 2024, come sapete, siamo chiamati, come quarta e quinta Commissione, a svolgere l'esame in sede referente, ai sensi dell'articolo 12 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Abbiamo individuato più momenti per l'ascolto del partenariato istituzionale ed economico, sociale dei distretti produttivi, dei soggetti portatori di interessi, degli ordini professionali e delle organizzazioni sindacali.
Io prima di procedere e chiamare cominciare a chiamare in audizione.
La rappresentanza dei soggetti presenti.
Devo dare comunicazione.
Della assenza del Presidente regionale del Forum ambientalista,
Dell'assenza del.
Della Direzione generale del sistema di ricerca sul sistema energetico RSE.
S.p.A. Che ci comunicano che non possono essere presenti.
È poi la cosa più importante su cui credo dobbiamo.
Dobbiamo poter calendarizzare per lunedì prossimo un altro momento di audizione e la richiesta di rinvio dell'audizione della presidente.
Regionale dell'ANCI, Fiorenza Pascazio, per cui accordiamo la disponibilità a riaprire la fase di audizioni per lunedì per ascoltare ANCI che, da questo punto di vista, sappiamo potrà dare un contributo molto molto importante sul disegno di legge in questione, per cui lunedì avremo l'audizione dell'ANCI e credo sarà l'ultima audizione poi passeremo nei giorni successivi all'esame del del provvedimento in questa Commissione.
Prima che possa giungere in Aula.
Passiamo la parola al Presidente, io parto.
Tra i disponibili da quelli che mi segnalano essere già presenti qui il Presidente dell'Ordine degli architetti, pianificatori paesaggisti e conservatori nella provincia di Lecce, Tommaso Marcucci.
Vi prego.
Chi viene chiamato di passare da questa parte dell'Aula, di accomodarsi qui sotto nei banchi della Giunta e di prendere la parola i quali, quali qua?
I consiglieri regionali sarebbe il caso che si accomodassero nei posti dedicati ai consiglieri regionali.
No, è per fare un po' di ordine, peraltro, il mio onere fare ordine.
Prego Marcucci.
Grazie a tutti e grazie a tutti e buongiorno il.
Intervengo in qualità di presidente dell'Ordine degli architetti, della provincia di Lecce, ma facendo parte anche di un si senta okay, facendo parte di una di un organismo più complesso che è quello della Federazione dell'Ordine degli architetti, della di di Puglia, che, oltre a quello di Lecce riunisce il l'Ordine degli architetti di Brindisi di Taranto è di BAT,
Di cui al presente il presidente Rotelli dibattere e allora il ragionamento che abbiamo fatto e scusate se in farò una una premessa che è legata agli aspetti legati al coinvolgimento del degli ordini professionali, noi abbiamo ricevuto una una convocazione, credo, come per tutti gli altri convenuti venerdì pomeriggio per questa audizione. Diciamo che normalmente i tempi di mettiamola così di di reazione e sono, ma quelli che è un organo collegiale come una un ordine professionale deve attivare e sono anche di di del giusto coinvolgimento della del Consiglio, dei colleghi, quindi il Presidente, un rappresentante pro tempore di un di un ente pubblico non economico, però ha necessità poi di di comprendere, mediare, a portare il suo contributo, come è doveroso che faccia, soprattutto se si parla di temi di stringente attualità come questo è di un'importanza notevole per per tutti i nostri territori, doverosa doverosa premessa. Quindi andiamo nel in quella seconda fase, che si dice di di fattiva collaborazione il noi domani, ma se i tempi di di presentazione delle osservazioni dovessero essere differiti a lunedì ne faremo tesoro per perché come data c'erano i tempi, i tempi previsti, i termini. I termini per la presentazione delle osservazioni scadono domani, domani omicidi. Mi chiedevo.
No lo abbiamo reso il comunicato,
Sì.
Sì, sì, sì, no, questo era era nodo, chiedevo in ragione del fatto che il ANCI verrà convocato e audito lunedì, se ci fosse anche la possibilità di argomentare ulteriormente, ma sennò ci atteniamo a adesso possiamo farlo perché gli uffici dell'assessorato ci chiedono di essere puntuali per dare la la possibilità poi di arrivare qui in Commissione per l'analisi del testo per quello che andiamo a prorogare, la premessa era solo quella di dire facciamo il massimo possibile nei tempi dati ICI, quindi questo è il il, il nostro di di approccio.
Che.
Sostanzialmente il noi nella la settimana scorsa avevamo fatto una inoltrato a latere, diciamo di di questo tema, una nota al alla Regione Puglia legata ad aspetti correlati alla alla tutela del territorio, quindi alla nuova legge urbanistica, quindi tutto ciò che è anche lodevolmente si sta apportando portando avanti e manifestando la necessità.
Sostanzialmente di avere un un tavolo tecnico permanente che possa in qualche modo a rendere più operativi e più ancora più più profondi di questi momenti di di approfondimento e consentire, per le ragioni che dicevo prima anche agli ordini professionali di esprimersi per per tempo noi non non ci sottraiamo dal dal confronto. Abbiamo estremo piacere nel momento in cui il veniamo interpellati a dare il nostro punto di vista. Allora entriamo nel nel nel dettaglio, sostanzialmente il, ma le questioni sono.
Una prima questione inteso come macrotema, cioè quelli che sono gli elementi di tutela della del paesaggio. Quindi ragionevolmente il si parla di aree che sono interessate dalla da tutti gli strumenti di tutela, ma dal PPTR. In in primo luogo, atteso che il la Regione Puglia, già a una, se vogliamo una sovra impegno Nobi di area interessate da impianti, lo utilizzo in in senso lato in questo momento e ciò che si deve andare ad allocare e una parte se vogliamo marginale rispetto a quello che è possibile.
A pensare come completamento, allora avrebbe senso gerarchizzare le aree che andiamo ad ad interessando, andrà ad interessare, togliendo quelle che hanno valenza ai fini ai sensi della del PPTR un secondo criterio potrebbe essere anche quello di portando avanti questo ragionamento di provare ad escludere quelle aree che per esempio nella nella filiera della dell'agroalimentare o del vitivinicolo siano interessate da territori del delle DOC delle DOP quindi ovviamente si potrebbe fare una una seconda scrematura di carattere metodologico a non siamo nella nell'articolato ancora.
Quindi in questo modo si dovrebbe andare ad incidere su quelle area che sono sostanzialmente le più degradate, quindi una carta di trasformabilità del territorio, cerco di andare a indirizzare il gli interventi laddove il ci sono delle condizioni di degrado che magari anche sfruttando quegli interventi riesco parzialmente a ah diciamo ad affrontare poi ci sono una serie di questioni di carattere tecnico, è noto questo per, diciamo per per sentito dire per aver partecipato anche a qualche altra tipologia di di di incontro sul territorio e vi è anche il tema al di là del dell'eolico e del del fotovoltaico, anche il, quello dell'allocazione di impianti a biomasse o a biometano che non sono esattamente assimilabili per tipologie di impatti.
Sia di tipo visivo, ma anche legati alla diciamo, alla gestione della degli effetti odorigeni del che questi impianti possono generale, quindi potrebbe essere.
Necessario disciplinare in modo più diretto e diciamo puntuale queste tipologie di di di impianti.
Ovviamente, il se per il fotovoltaico, per l'eolico esistono della del delle fasce di rispetto, bene o male, determinate e note, per questi impianti, invece, quelli della della, gli impianti di biometano bisognerebbe trovare una una una quadra in termini di gode, di disciplina della di di dettaglio.
Un altro aspetto.
30 secondi e finisco quello legato alle garanzia e ad aspetti di tipo patrimoniale.
Entriamo nella fase di dismissione della degli impianti e potrebbe essere opportuno prevedere del delle garanzie proprio a tutela della del territorio e della degli aspetti di tutela ambientale ed ecologica, quella di prevedere adeguate polizze o comunque copertura economica per garantire la dismissione effettiva degli impianti ed evitare che poi quel quei materiali diciamo il possano diventare il un elemento di di crisi tra virgolette ecologica quindi,
E il quello che in questo momento il ho tracciato, semplicemente, come macrotemi,
Diciamo, auspichiamo di poter inoltrare come in modo più dettagliato in un quadro sinottico che, sulla base della dell'articolato posto in in condivisione, possa poi essere un pochino più più puntuale nei singoli articoli della della norma. Grazie.
Grazie, non è ovviamente mia intenzione strozzare il dibattito, ma abbiamo da contingentare i tempi in cinque minuti per ogni intervento, perché oggi gli intervenuti sono innumerevoli e poi c'è anche la possibilità appunto, come sapete, di inviare delle osservazioni più complete sul punto di vista della associazione ente istituzione interessata adesso per il Consiglio nazionale dell'ordine degli ingegneri il presidente dell'Ordine degli ingegneri della provincia di Bari ingegner, Umberto Fratino, prego,
Il Presidente.
Prego Assessore Presidente, della specifica dell'ultima sollecitazione fatta noi siamo l'unica Regione che ha una clausola specifica sul tema delle fideiussioni, dismissioni degli impianti.
Che abbiamo ulteriormente aumentato, se non sbaglio, nell'ultima legge di bilancio, proprio su proposta del consigliere Tutolo qui presente,
In termini di fideiussioni per la dismissione del degli impianti e quindi della richiesta in danno eventuali.
Grazie.
Prego ingegner Fratino.
Okay, perfetto, grazie alcune brevissime io sarò telegrafico in realtà.
Preannuncio che come Ordine degli ingegneri della provincia di Bari dei quali sono presidente, invieremo domani via PEC le osservazioni specifica sul testo, qui non mi dilungherò su questo perché sarà oggetto di attenzione, spero.
Da parte delle Commissioni nella valutazione segnalo.
La necessità e questa lo dico in maniera preliminare.
Che richiami continui, che sono all'interno del testo e che in qualche maniera fanno riferimento alle aree tutelate per legge ai sensi.
Del 42 siano esplicitati in maniera più chiara all'interno del contesto, magari utilizzando degli strumenti informatici tipo portali web, deciso altro perché.
È opportuno che ci sia.
La discrezionalità molto limitata rispetto alla definizione di bene culturale,
E che questo sia anticipatamente richiesto, credo che sia interesse collettivo anche della Sovrintendenza per quanto riguarda.
Invece devo lamentare, purtroppo, a nome del Consiglio nazionale degli ingegneri, la difficoltà che gli organi territoriali competenti io rappresento Barison, Presidente Di Bari, quindi noi abbiamo cercato disperatamente di cercare di condensare le osservazioni all'interno del documento che, ripeto, manderemo domani, tuttavia a nome e per conto di altri cinque anni territoriali.
Che non sono formalmente invitato in questa sede e sarebbe stato auspicabile, diciamo, una richiesta avanzata in tempi un debito con una scadenza che fosse compatibile con questo tipo di osservazioni. Credo che cinque in realtà territoriali della Puglia, che rappresentano ovviamente competenze specifiche in tema a debbano o sarebbe stato auspicabile allo Statuto, il tempo per poter analizzare in dettaglio esprimere parimenti, come potrebbe fare Bari osservazioni in merito, giusto per rappresentare meglio peculiarità e territori che ovviamente hanno dinamiche e anche diciamo con contesti diversi e ovviamente da analizzare separatamente in maniera dettagliata. Grazie nient'altro.
Prego, assessore Amati.
Il professor Frati no, la domanda in che senso, soprattutto, in che modo secondo della legge regionale, potrebbe definire il concetto di beni culturali, considerando che è inibito alle Regioni questo tipo di operazione in quanto quella è una competenza esclusiva dello Stato e quindi diciamo pianamente, posso dire che inderogabile anche in termini di interpretazione autentica, avete ragionato per caso se c'è una possibilità perché ovviamente, almeno nella mia prospettiva, non mi sembra una cosa sbagliata, ma ho l'impressione che ci sia inibito, però, se voi avete un'idea, allora no. In realtà il problema è legato al fatto che la legge richiama più volte all'articolo 10 all'articolo 136 del 42, che ovviamente definisce gli ambiti dell'interesse culturale in maniera molto ampia e articolata.
Ovviamente, nell'ambito di queste sarebbe opportuno individuare una gradazione di livello di interesse no di tutela rispetto al bene culturale in quanto tale e questo chiaramente di concerto con l'ente preposto che ovviamente è legato alla Sovrintendenza regionale per conto e per nome del Ministero in questo senso si auspicava la realizzazione diciamo che potesse essere contestuale o in qualche maniera condivisa di un sistema pubblico d'informazione che renda impossibile a tutti i tecnici a vario titolo,
Infatti, all'argomento di poter preventivamente valutare l'esistenza e la coerenza rispetto agli approcci che sono definiti all'interno del del contesto, questa era l'idea generale che diciamo scaturiva da questo aspetto, ma l'aspetto generale assolutamente.
Diciamo dai investigare ed approfondire per vederne era, diciamo, la possibilità di approccio, il problema, diciamo, dialogando con la Sovrintendenza regionale e quindi poi, a sua volta, con tutte le sue diramazioni locali, era quello effettivamente di ridurre, diciamo, una scheda preventiva alla discrezionalità delle scelte,
Grazie ingegner Franchini, purtroppo abbiamo organizzato i lavori di ascolto di queste Commissioni in tempi molto ristretti e contingentati, ma ubi maior minor cessat, prego.
Ora il Direttore scientifico di ARPA Puglia, il dottor Vincenzo Campanaro, prego.
Buongiorno a tutti, grazie per questo invito.
Anche noi ci riserviamo entro la giornata di domani di trasmettere un documento che, in estrema sintesi, illustreremo in questi in questi minuti a disposizione,
Io anticipo un paio di temi, poi passerò la parola al dottor Ungaro, che direttore dell'Unità complessa, ambienti naturali che è competente su questi temi è una prima questione, è quella della dell'ambito di applicazione della legge, ovvero non abbiamo individuato i riferimenti alle acque territoriali né al tema della installazione degli impianti eolici offshore e questo è una questione che segnaliamo una legge unicamente impianti onshore e offshore non è di nostra competenza.
Bene.
Anticipo poi una delle questioni e condivisibile, ai sensi del dell'articolo 3 del disegno di legge, l'impiego di superfici che sono disciplinate dalla parte quarta Titolo quinto, ovvero oggetto di procedure di bonifica, segnaliamo che anche all'interno di queste aree vi sono di so delle sovrapposizioni per esempio del sito di interesse nazionale di Taranto e di Brindisi sono incluse delle aree protette e dei siti di rilevanza naturalistica e quindi a questo riguardo,
Segnaliamo l'opportunità che venga gradata evidentemente questa questa previsione e poi passo la parola al dottor Ungaro per altri punti.
A specifica nell'articolo 6, sono già dichiarate aree non idonee.
E l'articolo 3 inizia fatto salvo quanto previsto all'articolo 6 e 8 e quindi la non idoneità prevale sull'idoneità.
Sì, grazie grazie, allora giusto, aggiungo qualche altra parola, quello che ha detto il nostro direttore scientifico e, ovviamente, a maggior chiarimento dell'aspetto relativo all'eolico off-shore, chiaramente noi sappiamo bene che la legge è relativa a questo.
Però sarebbe meglio esplicitarlo, almeno nelle premesse dell'articolato, cioè dire che questa legge esclude questo, ma in maniera che sia noto a tutti, era questo il concetto e soprattutto per dare anche un warning che, come ci sentiamo di dare come ARPA Puglia in quanto nelle varie procedure di pianificazione dello spazio marittimo che ovviamente è stata di competenza non dalla Regione, in quest'ottica, però, abbiamo notato che non non sono state individuate in maniera esaustiva e precisa quali aree e rendere idonee per gli on shore. Si parla di energia in generale, ma.
Non ci sono, non c'è una delimitazione, ovvero una pianificazione che tenga conto di questo specifico aspetto che per la Puglia, per i mari della Puglia, potrebbe essere anche molto importante, essendo una delle tre Regioni immagino più importante per almeno per la pianificazione di questo tipo di attività e aggiungo un'altra cosa oltre poi vi domani consegneremo il documento che chiaramente il nostro intervento, come ARPA Puglia, è un intervento che serve a una maggior comprensione. Noi come ARPA, ma in generale a tutti coloro i quali leggeranno poi l'articolato di legge. Quindi chiediamo delle integrazioni delle specifiche, fermo restando l'impianto valido dalla norma. Quindi, certamente l'impianto è valido, però noi suggeriamo, consigliamo qualche integrazione o modifica al fine di rendere più fruibile la norma stessa, e questo è il concetto e quindi i warning per lo show, anche se sappiamo bene, però ci serviva a dare un messaggio che prima o poi dovremmo affrontare. Spero di essere stato chiaro con questo domani manderemo però formalmente domani, manderemo promuoverla se grazie ad ARPA.
Adesso chiamo ad intervenire il Segretario dell'Ordine dei geologi della Puglia, il dottor Donato Stifani.
E poi ad accomodarsi per l'intervento successivo, il presidente del gruppo tecnico di lavoro di Confindustria Puglia, Angelo Di Giovine.
100%.
Okay.
Boschi, perfetto, buongiorno a tutti e appunto sono Donato Stifani, segretario dell'Ordine dei geologi, e innanzitutto voglio portare i saluti della nostra presidente, Giovanna Médée, che è impegnata al Congresso nazionale dei geologi di Genova.
E allora le osservazioni che abbiamo così brevemente, riassunto logicamente, partono dall'aspetto geologico e geomorfologico, che assolutamente va sempre visto con grande, con grande attenzione, in quanto caratterizzante del paesaggio e anche del territorio e quindi a tutela del paesaggio e del territorio, gli interventi devono essere appunto compatibili con queste priorità geologiche.
Poi un altro aspetto che abbiamo notato così carente e riguardo i geositi, i geositi nel PPTR sono veramente pochi,
Rispetto alla legge regionale, la 33 del 2009 che ne censisce molti di più, una grande quantità di audito è legato all'aspetto del paesaggio, alla bellezza del paesaggio e quindi anche qui particolare attenzione dal punto di vista paesaggistico per i coni visuali, i coni visuali, che sono appunto i punti panoramici per eccellenza e quindi come può impattare un impianto sotto questo aspetto?
E infine, parlando di energie rinnovabili, non possiamo non proporre o non incentivare il la geotermia. La geotermia a bassa entalpia agli entalpia nel Salento è in tutta la Regione Puglia, può essere tranquillamente sfruttata, anzi, ci sono già degli impianti e occupa molta meno superficie. È assolutamente rinnovabile e quindi non capisco perché non ci sia.
Non si è rivolto un maggiore attenzione a questa forma di energia e ci eh sì eh sì, rimanga sempre al fotovoltaico e all'eolico.
Logicamente.
Quello che chiediamo è una maggiore chiarezza, o meglio un'integrazione di questi aspetti, anche nel nel PPTR, nel Piano paesaggistico che deve chiaramente così elencare è quello che sta facendo, ad esempio, il disegno di legge, lo vediamo come qualcosa, speriamo di risolutivo proprio perché definisca in maniera chiara le aree che sono destinate a questi impianti di energie rinnovabili.
Grazie infinite.
Grazie grazie al suo contributo delle noci, prego.
In questo disegno di legge si parla di tutte le fonti di energia rinnovabili, quindi il tema della geotermia non è escluso, se è necessario, nelle definizioni, indicare le varie fonti, rischiamo che poi nel tempo possa essere eliminati, può di nuove fonti.
Possiamo solo mettere a titolo esemplificativo, non non indicare quali sono le fonti di energia rinnovabile, perché nel tempo potrebbero mutare.
Prego Amati.
Sarebbe anche interessante usare i geologi usate nel senso della collaborazione per comprendere.
Perché diciamo, non è una cosa facilmente comprensibili quanti giga produrrebbe il ricorso alla geotermia rispetto alle loro conoscenze geologiche.
Perché, ovviamente, questa conoscenza, questi dati, i numeri che sono le uniche cose che misurano la realtà, sarebbero anche utili, nella prospettiva del nostro lavoro, ad avere presente e questo può essere anche influire nel percorso di determinazione dell'idoneità delle aree di quanto questa tecnologia possa incidere in termini di capacità e quindi raggiungere comunque l'obiettivo. Per cui dire la geotermia che, come ha detto giustamente l'Assessore è una delle fonti cui questa legge si occupa senza ovviamente un numero chiuso, perché non bisogna mettere limiti alla tecnologia, però, se voi poteste offrire anche i numeri di questo punto di vista, sarebbe certamente utile per l'Amministrazione.
A meno che non lo sappiamo già.
Rinascere pretendono allora questa cosa potrebbe servire in un'analisi complessiva e immaginando che una struttura come questa che ha al suo interno un impianto geotermico di riscaldamento, professor correggere, se sto sbagliando, che suonano bene, perché l'esame che ho già fatto, quindi,
È.
Potrebbe essere utilizzabile in termini di consumi energetici, soprattutto di impianti che utilizzano l'energia elettrica per termoconvettori, però.
È un'analisi, credo, abbastanza complessa, che dovrebbe fare delle analisi del sottosuolo puntuali, che immagino siano complicate da fare e in considerazione che tendenzialmente la geotermia si usa da autoconsumo e non a produzione vendita terzi.
Allora penso 26.
Più o meno.
Grazie adesso la parola a Confindustria Puglia, il dottor Di Giovine, prego nel frattempo il dottor Eduardo De Luca di più Elettricità Futura di Elettricità Futura ad accomodarsi.
Ingegnere.
Prego, sì, no, per non agganciarmi all'interessante spunto della dell'assessore Amati. Effettivamente, nel corso degli anni c'è stato un peggioramento, a livello proprio centrale, di come concepire il tema del Bardo in sharing perché nel 2012 gli obiettivi che venivano scalate a livello regionale non erano sui megawatt su gigawatt, ma erano sulla percentuale dei consumi finali lordi coperti dalle fonti rinnovabili rispetto al totale dei consumi finali lordi in quel senso giocavano Megawati chi Ilotte, più risparmio energetico. Col passare degli anni c'è stata un'involuzione, proprio a livello centrale, di come concepire i target a livello nazionale regionale. Si è andati a finire sul vantaggio elettrico e sulla potenza elettrica netta, il che non dà spesso conto, seppur in nome di una presunta neutralità tecnologica, degli sforzi che invece si fanno sotto questi profili, che potrebbero essere parimenti funzionali al contributo che ogni Regione da per il risparmio energetico è proprio una il paradigma che sia evoluto e che ci costringe a degli sforzi in termini di potenza netta elettrica anche lì dove potremmo agire con la geotermia o con altre soluzioni di risparmio energetico e purtroppo la subiamo in questi termini come queste. Grazie, prego di gioia,
Buongiorno a tutti e grazie.
E noi abbiamo preparato un documento di osservazioni che stiamo finalizzando, per cui domani contiamo di inviarvelo.
Ma volendo dare un'illustrazione generale su quello che è l'impianto normativo, apprezziamo lo sforzo che è stato fatto e il bilanciamento che si è operato nel cercare in qualche maniera di individuare delle aree che possano essere facilitativa degli insediamenti delle fonti rinnovabili.
È quello che in qualche maniera ci preme oggi, invece osservare è che, laddove abbiamo invece affrontato il tema delle aree non idonee, ovvero delle aree ordinarie, ci possono essere delle.
Condizioni non chiarissime, per soprattutto per l'applicazione dell'operatore, per cui lo sforzo che noi abbiamo fatto è stato quello di, ovviamente avendo come punto di riferimento il testo, il quadro normativo nazionale che per carità, già di suo è abbastanza.
Farraginoso per cercare in qualche maniera di.
A nostro sommesso avviso, rendere ancora più coerente quello dell'impianto normativo regionale con l'impianto normativo nazionale, ovviamente nel rispetto di quella che è la facoltà e la potestà legislativa regionale negli ambiti in cui questa può possa esprimersi.
Per noi la legge è un'opportunità, specie se la colleghiamo come è giusto che sia con quella che è la legge 28, che in qualche maniera cerca di,
Rendere, a mio sommesso avviso, più razionale la presenza delle fonti rinnovabili nella nostra Regione, che è vocata a questo e ed è una delle poche Regioni italiane che ha la capacità di poter utilizzare appieno.
Con quelle che sono le fonti rinnovabili e in qualche maniera incontrare.
Quella che è un po' la resistenza delle collettività, che oggi obiettivamente non ritraggono un beneficio diretto dalla presenza di questi impianti, se consideriamo che siamo in una fase di transizione nella transizione, perché ormai.
I dibattiti scientifici e pare evidente che le fonti rinnovabili abbia oggi e giocheranno un ruolo a termine, dando spazio a nuove tecnologie che si affacceranno anche nel nostro Paese in un traguardo in un orizzonte temporale, però, che diciamo a voler essere ottimisti non sarà inferiore a 30 anni, conseguentemente, noi pensiamo che sia un'occasione questa da non perdere.
Riteniamo che la legge legge regionale in discussione possa essere un ottimo viatico per la gestione corretta di questa fase di transizione. La legge 28 può essere a sua volta un elemento importante per coniugare e liberare un po' le fonti rinnovabili da un fardello di pregiudizio che queste hanno e si sono portate sin dall'inizio. Ma è un fardello che noi, ovviamente, a cui ci siamo abituati, ma vorremmo questa volta che l'occasione di incontrare le esigenze della comunità sia reale e con la legge 28, a nostro sommesso avviso si può si può affrontare questo aspetto. Le le macroaree affrontate nelle osservazioni riguardano ovviamente l'aspetto delle definizioni, l'ispettore. Quali Kiev chiederemmo una maggiore stringenza su quelle che sono le norme nazionali sull'aspetto delle aree inidonee forse un po' più chiaro, che non è un giudizio tout-court ad escludendum, ma comunque avvia ad un approfondimento istruttorio, che non è quello invece semplificato per le aree idonee e questo ci è parso. Non.
Molto chiarito, e questo lo diciamo a beneficio degli operatori, perché nello spirito della legge è chiarissimo cosa si voglia intendere, come si voglia PRU a raggiungere quell'obiettivo. Temiamo che negli diciamo letta dagli operatori possa generare un qualche equivoco e poi l'ultimo tema, quello forse più spinoso, riguarda la fase di delle norme transitorie rispetto alle quali è chiaro che la Regione ha un plafond di istanze importantissimo.
Comprendiamo che una norma transitoria più restrittiva possa agevolare.
In qualche maniera l'esclusione di alcuni progetti. Però corriamo il rischio di buttare via il la insieme all'acqua sporca anche il bambino, mentre invece potrebbe avere un senso in qualche maniera stigmatizzare mutuando dalla disciplina nazionale quella che praticamente è il decreto legge 63, poi convertito facendo in qualche maniera un discrimine, entrai istanze presentate all'atto dell'entrata in vigore della legge da nuove istanze, nel modo che si possa congelare in qualche maniera la verifica di questi progetti che hanno impor, evidentemente ha alle spalle un un iter istruttorio importante. Io mi terminerei qui riferito riservando un maggiore approfondimento nelle osservazioni che andremo a creare possibilità. Ciò avviene grazie grazie.
Adesso la parola al Direttore Generale di Elettricità Futura, Assessore, prego.
Allora?
Più volte in Commissione non dico a chiarimento dei presenti e dei consiglieri.
Abbiamo provato a specificare, non so se potrebbe avere un senso inserirlo nella norma, ma potrebbe avere un senso inserirlo nelle premesse al massimo che il distinguo delle definizioni tra idonee e non idonee e relativo al processo di autorizzazione, e non al tema dell'insediamento, in che senso, nel caso delle idonea, il processo è semplificato, accelerato e c'è la possibilità, non l'obbligo.
Che il parere paesaggistico non sia vincolante,
E sta alla conferenza dei servizi definire.
Il superamento di un parere eventuale paesaggistico superabile o meno?
L'altro è quello al tema delle non idonee, in cui, nell'ipotesi in cui anche il parere paesaggistico e positivo non si vede che non possa essere insediato un impianto di fonti di energia rinnovabile.
Potrebbe avere un senso una premessa,
Credo che questa legge ha un senso politico importante, ma parla prettamente agli operatori che poi vanno a insediare gli impianti, oltre che ai cittadini.
Sul tema del transitorio, che è un tema cardine.
La nostra scelta.
È una scelta che analizza il contesto e l'analisi del contesto e deriva anche dal fatto che il?
Governo nella definizione nel DL Energia aveva inserito una norma transitoria.
Ma voi ha deciso di eliminare quella norma transitoria e lasciare alle Regioni decidere come meglio attuare il tema del transitorio in quanto.
Le richieste di allaccio, e quindi di insediamento di impianti, sono differenti da regione a regione per quantità volume.
E tipologia, noi abbiamo scelto di inserire il tema della autorizzazione VIA, ossia di autorizzazione già ricevuta, un punto di vista ambientale perché.
Non perché abbiamo l'anello al naso, ma perché sappiamo quanti G, rispetto all'obiettivo dato dal Governo di produzione di ulteriori 7 giga ai tre giga attuali, quanti ne abbiamo già con la VIA favorevole.
E considerando che ne abbiamo oltre 3 Giga.
Noi dobbiamo e che invece in analisi.
E che hanno avviato il procedimento, ne abbiamo tolto l'offshore.
Più di 60 noi vorremmo che questa legge?
Venisse attuato.
Perché se non vale per i 60, significa che stiamo perdendo del tempo e non ci piace molto perderlo.
Grazie.
Sì, io comunque assessore Amati, le ricordo che il dibattito dovremmo farlo a valle delle audizioni.
Prego.
Prego assessore Delli Noci, ha risposto puntualmente siccome il dottor giovane persona precisa.
Quando chiede di congelare alla data di entrata in vigore, evidentemente o non conosceva il dato che ho appena evidenziato, l'assessore Delli Noci oppure c'è un ulteriore elemento perché sostenere quel tipo di impostazione significa dire che la legge non si applica perché sono tutte quante agevolata e quindi siccome devo ritenere il dottor Di Giovanni per su da precise non può venirci a proporre di disapplicare la legge c'è c'è qualche altra cosa che non abbiamo colto,
Assessore. Lei ha sempre una una abilità nel nel nel e la ringrazio per la domanda, perché mi consente effettivamente di dispiegare ed è un po' mi riaggancio a quello che l'assessore Delli Noci ha detto, cioè la. L'impianto legislativo mira a disciplinare quello che è l'iter autorizzativo di questi impianti. Quindi non c'è una come dire barriera tout-court, questo si fa. Questo non si fa rispetto a questo impianto normativo. Pertanto quello che io chiedo come Confindustria e se c'è un iter semplificato per le aree idonee e un iter normale per le aree non idonee, che senso ha bloccare tutte quelle istanze che oggi ci sono.
Chi invece possono continuare ad essere esaminate, perché non è che ci sono progetti, almeno ipotizziamo che saranno tutti approvati, però oggi dire che tutta quell'attività di progettazione non ha più valore, è un'affermazione che noi ci sentiamo un po' di di non ecco coltivare, ci farebbe piacere, considerata la la diciamo la strategia o la finalità o la ratio della legge oggi in in in commento che fossero comunque salvaguardate quelle istanze che hanno un avvio di iter presso il Ministero dell'ambiente piuttosto che già il stanziate presso la Regione che saranno trattate con rito ordinario. Probabilmente forse in questo può essere una disposizione transitoria più puntuale che non in qualche maniera consenta di retroagire gli effetti tra virgolette delle aree idonee alle istanze precedenti, però,
Arginarla o escluderle in questo modo ci sembrerebbe un po' forte, ma è una diciamo magnetico.
Una domanda, mi consentirete di farvela come proposta di mediazione, se noi, nell'articolo 10, aggiungessimo la possibilità,
Al proponente di adeguare alla normativa vigente e quindi alla nostra normativa, il progetto in essere potrebbe essere una proposta di mediazione, cioè non viene mandato via.
No.
Ma si adegua alla normativa.
Nel rispetto.
Affrontare non idonea e quindi credo che la sua posizione è un progetto fatto con 199 nel 2021 ha un'impostazione, noi, senza ricominciare da zero, potremmo immaginare un transitorio.
Che per quelle che non hanno ottenuto la procedura VIA non vengano escluse, ma si possano in itinere, anche all'interno della Conferenza dei Servizi, prendere le tempistiche giuste per adeguarsi alla e in alcuni casi ridurre, dove è previsto e quindi alla normativa la nostra vincente.
Colgo favorevolmente la sua ipotesi di mediazione, mi mi riservo ovviamente di approfondirla e dare un nostro responso conclusivo.
Certo, bene, grazie.
Adesso il Direttore Generale di Elettricità Futura, Edoardo De Luca, prego di accomodarsi nel frattempo il rappresentante della CISL Cosimo Leone.
Prego, grazie. Grazie. Grazie per questo invito e grazie per questo momento di confronto. Permettetemi di ringraziare anche in qualche modo l'assessore, Alessandro Delli Noci e l'assessore Serena Triggiani per il lavoro fatto per la capacità di ascolto dei vari stakeholder e per la velocità con il quale si è riuscito ad avere anche un testo. Diciamo che valutiamo per certi aspetti in maniera positiva. Elettricità Futura come associazione di Confindustria, che rappresenta oltre il 70% del mercato elettrico nazionale, abbia posto a tutte le Regioni due temi fondamentali che venissero mantenute idonee, tutte quelle aree ex lege idonee ad oggi in base all'articolo 20, comma 8, e che ben il Ministero tutelati i progetti avviati sotto questo punto di vista, quindi, valutiamo positivamente il fatto che le aree diciamo ex legge 20, comma 8, in un in maggioranza, diciamo, sono state.
Rispettate,
Segnaliamo una un aspetto specifico all'articolo 3 c che ci teniamo molto, perché è una cosa che condividiamo con Confindustria nazionale.
Gli obiettivi che abbiamo come settore è quello di produrre energia al miglior co, al minor costo, affinché le nostre aziende, i nostri cittadini, paghino almeno possibile.
Uno dei di sistemi che il Governo ha messo in atto è quello de dell'energy release.
E che permette alle aziende di costruire impianti a fonti rinnovabili per dare energia alle proprie aziende. Un costo minore. All'articolo 3, comma 1, lettera f, c'è il richiamo di esclusione di alcune zone, quelle che distano 500 metri da dalle zone industriali, cave e miniere per gli impianti fotovoltaici a terra. Chiaramente il rimando è all'articolo 5 del decreto agricoltura. In questo momento penso che si può dire come Confindustria stiamo interloquendo con il Governo e con il Parlamento per cercare di intervenire sull'articolo 5, almeno per quanto riguarda quelle zone. Quindi, semmai il riteniamo opportuno un rimando tout-court all'articolo 5 perché, nel caso in cui, a livello nazionale, il Governo, il Parlamento sceglie di permettere l'installazione di impianti a fonti rinnovabili che facciano Pippi o che siano a servizio di aziende produttrici, sì, ri ri rimanesse la l'articolo 1, lettera f, come in Regione Puglia, invece, non si potrebbe avere questa possibilità semmai quindi semmai ecco di di tenerne conto. Per quanto riguarda il transitorio, accogliamo positivamente ringraziamo la specifica ha fatto l'assessore Delli Noci. Anche qui noi chiediamo di fare la stessa valutazione che è stata fatta a livello nazionale e quindi quello che è il comma 2 del dell'articolo 5 del DL agricoltura, che ha espressamente indicato quello che può essere una tutela per i progetti avviati. Quindi condividiamo assolutamente le preoccupazioni rappresentate da la l'Assessore 60 giga, ma infatti ed Elettricità Futura in tutte le le sue proposte non ha mai fatto riferimento a quelli che sono le richieste di connessione a Terna. Anzi noi, come Elettricità Futura, abbiamo fatto una proposta a mafia e avere Terna di rivedere assolutamente le richieste di connessione e di fare, diciamo, un riordino sotto quel punto di vista. Quindi noi, in uno che chiediamo che vengano tutelati quei progetti avviati con come ha fatto anche il il, il Parlamento nel DL agricoltura con il comma 2 dell'articolo 5.
Scriviamo anche un intervento sul tema dell'agrivoltaico. Voi avete fatto una specifica a determinate tipologie di agrivoltaico, come rappresentato anche noi a livello nazionale. Riteniamo, come settore che sia più opportuno in questa fase, di cui ancora si parla, di alcune tipologie come sperimentali, anche quelle avanzate, e quindi chiediamo di dare una definizione, sì, se bisogna dire di più ampia chi individui tutte le tipologie di agrivoltaico che permettono a di preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale e riteniamo infatti.
Che la scelta di quale tipologia adottare deve dipendere dal tipo di di coltura suolo modalità di simile Raccolta ottimali, per cui i terreni quindi è rimessa a quello che è la scelta imprenditoriale delle aziende agricole e degli operatori e del territorio.
Anche perché parentesi, sappiamo che quello avanza quello sperimentale, ha dei costi, che infatti sono finanziati nel PNRR molto più alti e quindi, semmai, se se l'obiettivo è produrre energia a un costo minore.
Bisogna, in prospettiva futura, investire su tutte le tecnologie, ma né né nel breve dobbiamo per permettere di produrre energia al costo minore. Rileviamo un altro aspetto è quello crudo, assolutamente grazie sulla sulla toc, noi che chiediamo sosteniamo che la DOC non costituisce la metodologia standard per la realizzazione delle infrastrutture di connessione, sia per un punto di vista tecnico i limiti. Le legati alla differente composizione del sottosuolo non prevedibile su lungo chilometraggio, sia in ragione di un significativo impatto sui costi che potrebbe rendere l'opera insostenibile. Quindi chiediamo che questa parte venga stralciata. Per quanto riguarda, e concludo veramente sui buffer, i diversi buffer inseriti, chiediamo nel documento che invieremo di meno, in alcuni casi, una differenziazione fra eolico e fotovoltaico, dove non è stata inserita, e una riduzione.
In alcuni casi. Grazie mille. Per la grazie. Grazie per il lavoro svolto.
Adesso, prima di dare la parola a Cosimo Leone in rappresentanza della CISL, chiamo per l'intervento successivo il per la CGIL e il responsabile del Dipartimento politiche di sviluppo Luigi di Isabella.
Prego Leone.
Buongiorno a tutti.
Io credo che.
Vada salutato, salutato positivamente la.
La possibilità di realizzare una legge o di approvare una legge che disciplina un segmento.
Del di attività molto ma molto importante sia da un punto di vista di impatto ambientale e sia anche dal punto di vista delle possibilità occupazionale che.
Ecco della situazione potrebbe determinare, quindi guardiamo la questione sotto un duplice versante, guardiamo.
Sia quello, diciamo, di tutela dell'ambiente, sia anche, diciamo, quella di possibilità dell'occupazione. Se vede, poi bisognerebbe aprire un ragionamento per quanto riguarda come è possibile coinvolgere, ma questo non attiene al tavolo di que di questa mattina. Però, se salutiamo positivamente lo strumento perché stabilisce e quanta energia bisogna produrre, almeno quella diciamo che possiamo fare in casa quella che non dipende, diciamo quello che dipende dal dal, dal, dal, da dal contesto territoriale e sia anche i tempi entro cui bisogna realizzare la la cosa e sono due profili, a mio parere molto importante, perché sotto alcuni pro, sotto alcuni aspetti si fa chiarezza su alcuni ragionamenti che si sono sviluppati in questi giorni.
Lo scempio del territorio, per intenderci queste diciamo ed era uno dei messaggi che veniva che veniva avanti ma contingentata, almeno in parte.
È la quantità di energia da produrre da fonte rinnovabile, è un elemento importante.
E rispetto ad alcune questioni, però, io credo che una qualche riflessione in più.
Sia necessaria rispetto a come conciliamo o come riusciamo a far coesistere il discorso relativo agli impianti di rinnovabili e con il contesto dell'ambiente, con il contesto del paesaggistiche e via discorrendo, questo probabilmente è il problema più grosso che abbiamo.
Io mi sarei aspettato comunque e questa è una nota come dire.
Non di non di critica, ma una nota dolens, mi sarei aspettato oltre, diciamo alle 3 classi che Fonti mi sarei aspettato qualche altra cosa, come come possibilità di.
E di intervento per produzione i geologi mi pare che facessero riferimento.
Al Geo geotermica, e non so se è giusta come come.
E credo che è vero che, almeno per quelle che sono le mie notizie, in Puglia non esiste uno, uno studio complessivo del territorio rispetto alla possibilità di realizzare questo tipo di interventi, però ci sono studi in alcuni settori del, in alcune parti del territorio regionale,
Che dice sostanzialmente che dicono questi studi, che è fattibile la cosa e probabilmente tra le diverse impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili,
Quello meno invasivo in assoluto diventa, è proprio questo, almeno stando a quelli che sono gli studi e.
Assessore ai quali lei ce l'ha con me.
Per cui, stando agli studi, parrebbe che questo sia, diciamo, certamente non ci risolve il problema, ma potrebbe contribuire, ma potrebbe contribuire a realizzare, diciamo.
La la questione, la questione diciamo più complessiva, l'altra questione, chiaramente che noi apprezziamo e che vi è un tentativo di evitare di consumare territorio.
Perché non possiamo non tenere presente che il nostro territorio, a due ordini di problemi, uno a un porta, una forte, diciamo propensione alla desertificazione, l'altro aspetto che abbiamo, perché spesso non si tengono conto queste questioni, l'altra questione che abbiamo un territorio, molto, almeno in alcune parti in modo particolare molto fragile e quindi abbiamo problemi di,
Idrogeologici non sono passati cinque minuti.
Per cui?
Per cui dico.
Teniamo presente, nell'ambito di un ragionamento più complessivo, vediamo diversi di diversificare le fonti, perché non c'è solo e soltanto questa questione, ma vi sono altre possibilità di produzione di energia da fonti rinnovabili, dobbiamo evidentemente cercare di esplorante, perché diversamente diversamente avremo il problema di come si cala il tutto nei territori perché abbiamo un grosso problema abbiamo che,
Parrebbe adesso con la legge regionale che ha.
A fronte di impianti che insistono sul territorio di produzione.
I benefici a favore dei territori in termini di abbattimento dei costi di nelle energie e via discorrendo siamo all'anno zero, nonostante la legge regionale che disciplina questa cosa, e allora guardiamo alla questione, diciamo, in uno spettro più complessivo, perché le possibilità ci sono le possibili, le tecnologie ci sono perché anche qui in materia di impatto paesaggistico e via discorrendo, beh, esistono dei tipi di pannelli quelli cosiddetti diciamo Laminarie,
Ah, pellicola pardon che bene si mimetizzano con l'ambiente, costano di più rispetto, diciamo al pannello classico, però è un aspetto questo, che è quindi una scelta che dovrebbe essere fatta se si vuol conciliare la questione.
Appunto della produzione di energia da fonte rinnovabile, la tutela dell'ambiente del paesaggio e via discorrendo,
Bisogna far ricorso al alla tecnologie e spingere in questa direzione, dulcis in fundo e poi chiudo veramente sennò il campanello mi suona un'altra volta e noi stiamo guardando alla questione solo e soltanto per il più piccolo si fa per dire per il segmento che riguarda la produzione che sta in capo alla Puglia vi siete e via discorrendo.
Dobbiamo tener presente che ci sta l'altro aspetto, la produzione di energia eolica Marina.
È?
Se sommiamo questo segmento insieme a quello, diciamo all'altro, credo che abbiamo un problema se la rete riesce ad assorbire a recepire, diciamo tutta quanta la produzione, perché non mi vorrei trovare di fronte alla situazione che.
Lo speriamo delle piccole, medie e grandi, diciamo il centro e come si dice impianti e poi alla fine l'impianto rimane fermo e qui e non diciamo viene messo e questo è un grosso problema che va affrontato non domani, ma si dovrebbe dovrebbe essere, diciamo affrontato,
Detto questo, io avrei concluso, chiedo scusa se ho rubato qualche minuto in più, però grazie grazie Leone.
Ora il responsabile Assessore, prego.
Scusi Presidente, allora faccio prima un chiarimento sul termine della connessione toc, ci rendiamo conto che le sollecitazioni sono arrivate anche per iscritto già su questo e siamo al lavoro per un emendamento già nostro del Governo.
Per rendere inderogabile il lavoro, tocca né tutte le aree protette, o nelle aree vincolate e ed escludono dalle aree non vincolate.
E invece per quanto riguarda il tema geotermico, ritorno sull'argomento.
Non ricordando che in tutti i nostri incentivi regionali legati agli investimenti noi incentiviamo l'auto consumo energetico di tutte le energie da fonti rinnovabili, con una percentuale che supera anche il 60% a fondo perduto per le piccole e arriva al 70 all'interno delle tipologie di fonti rinnovabili c'è anche la geotermia è inimmaginabile oggi, visto che stiamo pianificando il tema dell'insediamento del.
Impianti di fonti rinnovabili, che possono essere tantissime e che non sono nomenclatore all'interno della legge identificate, ma è identificata per alcune tipologie la necessaria distanza o presenza rispetto ai buffer o alle aree,
E in cui devono essere insediati o evitati gli insediamenti. Nel caso della geotermia non ha senso identificarlo. Difficilmente un impianto geotermico può essere prodotto immesso in qualche rete. È legato al consumo e all'autoconsumo energetico, ma noi lo già identifichiamo rispetto al tema del costo e quindi delle compensazioni. Ricordo a tutti che nel 2022 e poi con la modifica del 2023 abbiamo fatto una norma. Quella norma nasce proprio sulle compensazioni energetiche. A seguito della pubblicazione del decreto 199 del 2021, che identifica le aree la Strategia nazionale sul alle aree idonee e già all'interno oggi delle conferenze di servizi, si stanno costruendo le condizioni per cost per negoziare delle compensazioni territoriali che sono citate come termini di sostenibilità rispetto a un'altra tipologia di norma che è quella dell'idrogeno. Ricordo a tutti che è un vettore energetico e che per produrre quelli idrogeno verde,
Su cui la Regione Puglia ha identificato una strategia ben precisa. C'è la necessità di insediare impianti di energia da fonti rinnovabili che producono energia, che porti poi gli elettrolizzatori alla produzione del vettore energetico.
O beh, oltre che chiaramente quella prevista, quindi l'apertura è massima e questa legge oggi non identifica quale tipologia, da continuerò Habiba, identifica l'area dove poter insediare impianti di tutte le tipologie, se ci sono condizioni differenti, le analizzeremo anche nel partito alleato che com'erano sociale dove il dibattito è costante.
E su cui i bandi che ho citato li abbiamo costruiti approvato insieme.
Tutolo deve fare una domanda volevo un chiarimento mio perché probabilmente per capire se ho capito l'impostazione proprio nella dei due, quello che parlando no, allora se non ho capito male, noi abbiamo oggi un obbligo tra virgolette un obbligo, perché potremmo non far nulla e ci Commissari decidono altri noi in qualche maniera oggi possiamo governarla nei limiti,
Degli spazi che ci sono concessi non possiamo certamente dire.
Molto e quindi non abbiamo la possibilità di dire noi l'energia c'è, la produciamo con che ne so.
Un qualcosa di assolutamente innovativo a livello mondiale, che ci siamo inventati noi e quindi non permettiamo di mettere nessun impianto fotovoltaico eolico, assolutamente no, non ci è data questa possibilità a noi ci hanno detto in Regione Puglia, dovete individuare le aree idonee e non idonee.
Indipendentemente, a prescindere da tutto e ci hanno detto anche confortati ai miei, se ho capito bene perché se non ho capito bene, è chiaro che insomma, è tutta un'altra impostazione, no, e ci hanno detto pure che quello che noi dobbiamo assicurare minimo,
Non massimo minimo sono i 7 gigawatt,
E quindi in quest'ambito noi dobbiamo.
Muoverci e fare delle scelte.
Mi conforta Assessore, ho capito bene o c'è qualcosa che mi è sfuggito e che quindi perché dall'ascolto di molti degli auditi mi viene qualche dubbio, mi dico probabilmente mi sono perso qualcosa, non ho capito bene, quindi la mia impostazione cambierebbe perché io non sono uno di quelli assolutamente favorevoli a impianti,
Che ne so smisurati, assolutamente no, il minimo sacrificio che possiamo fare rispetto a quello che ci viene chiesto, però abbiamo delle noi qua, non possiamo andare oltre quello che la legge nazionale ci consente, se ho capito bene, sennò ditemelo perché devo cambiare la mia impostazione. Insomma, alla fine delle noci.
Due secondi.
Ha capito bene, perfetto?
Capisce sempre uguale.
Ora Gino di Sabella per la CGIL Puglia, bene, grazie per questa opportunità, nel frattempo chiamo qui per l'intervento successivo il rappresentante referente regionale dell'associazione Italia solare, Marco Gennaro balzano,
Si accomodi, prego di Isabella grazie per questa opportunità.
Penso che sia utile dare continuità e snellezza per l'approvazione di questo disegno di legge e come CGIL noi abbiamo rappresentato a livello nazionale una preoccupazione.
La constatazione, cioè che sul programma di installazione e attivazione delle fare siamo in ritardo. Siamo in ritardo a livello nazionale. Avremmo preferito che questa casistica fosse affrontata a livello nazionale, in termini sia di programmazione che di criteri per evitare liquidità. È diverso da regione a regione, ma anche per dare snellezza, velocità, questo processo, perché, ripeto, se oggi c'è un tema, il tema è in ritardo rispetto agli obiettivi di installazione, di fare che l'Italia deve rispettare entro il 2030 e, come sapete, il 2030 e uno step, perché quelli per il 2050 sono molto più ambiziosi. Da questo punto di vista, sarebbe anche utile magari avere cognizione di causa su come magari le recenti annualità e quelli in corso. Per quanto riguarda la nostra Regione, stanno andando avanti come sono andate come sono andate perché, come si richiama anche dell'introduzione del disegno di legge, c'erano obiettivi cadenzati. 2022 23 e 24. Intanto si tratterebbe di capire se sono stati rispettati o meno anche in poi.
E credo che, in termini generali, sarebbe anche utile lo prevedono, prevede la normativa avere cognizione di causa di come questa eventuale perimetrazione di aree idonee o meno.
Potenzialmente può sviluppare quanta e come produzione di energia da fonte rinnovabile.
E non solo anche questo è un tema forse non affrontato, ma ovviamente gli aree idonee sono quelle che hanno men che non hanno vincoli.
Ma il tema di mettere le fonti di energia rinnovabile e lì dove opportuno, cioè lì dove c'è il vento di due, c'è il sole.
È anche un tema si parlava prima della geotermia, ha poco senso immaginare che ci sono aree idonee dove poi, magari vento sole non c'è, non serve a niente.
Questa stima siamo in grado di rifarla, è opportuno farla oppure semplicemente demandato al privato che si fa i suoi studi, decide che la pala eolica va messa lì perché c'è l'evento ma ovviamente, ma magari alla Regione non la può stimare, non c'è dubbio che questo disegno di legge regionale deve essere visto in Aula in maniera integrata.
Con la revisione del Piano energetico regionale, ma anche con la visione di carattere industriale che, credo condividiamo con la Regione, cioè questa opportunità deve essere un'opportunità per costruire prospettive di sviluppo in termini di filiera industriale, io penso che la prima la primaria,
La principale compensazioni, che è un termine usato in maniera spesso spropositata, debba essere questa.
Cioè noi dobbiamo far sì che questa occasione sia sfruttata per avere una filiera industriale e costruire elementi di sviluppo del nostro territorio e da questo punto di vista non ci sono solamente gli obiettivi nazionali da rispettare, c'è anche un'impostazione e adesso richiamava proprio l'assessore.
La Regione Puglia si candida e vuole attrarre investimenti importanti sull'idrogeno perché l'idrogeno non ci serve, perché abbiamo grandi industrie energivore e una fase di transizione, e abbiamo bisogno di questo vettore per portare, decarbonizzare, quindi, se abbiamo la necessità di avere grandi impianti che producono idrogeno verde lì vicino a valle ci devono stare come dire le aree per avere le ferie.
Ho visto che in un capitolo del della legge in maniera opportuna si dice.
Lì dove si parla di aree dovevano si possono collocare impianti a terra, c'è un'eccezione che ci sono progetti dal PNRR, progetti di interesse europeo e via dicendo credo che dobbiamo, come dire, non solo sposare questa impostazione, ma casomai prevedere se abbiamo questa ambizione di allargarla, perché se c'è un grande produttore di idrogeno anche se non riviene in quella casistica devono essere favorito rispetto a queste eccezioni e penso che su questo dobbiamo concentrarci. Ripeto, ovviamente la nostra ottica, che non è specifica, vede in particolar modo importante questo collegamento con una politica industriale. Ultima considerazione, se è vero, come è vero che la legge prevede anche fase di monitoraggio, bene.
Queste fasi, il monitoraggio di monitoraggio siano quanto più ravvicinato è possibile.
È, come dire, vadano visti in maniera integrata. Da questo punto di vista, ovviamente, come sindacato siamo interessati a 360 gradi su queste impostazioni. Grazie.
Grazie generale Isabella delle noci.
Sul tema dell'idrogeno, oltre al PNRR, c'è un forum, la specie, un acronimo specifico all'interno della legge che IP simili episodi sono tutti quei finanziamenti europei dedicati al tema dell'idrogeno e che l'Unione europea ha identificato per evitare unicamente per la Puglia in circa un miliardo e 3 e quindi sono quelle quegli investimenti che poi,
Quelli le aziende che ne hanno ricevuti identificheranno le aree dove insediare gli impianti legati all'idrogeno insediare.
Gli elettrolizzatori, ma sono specificati nella legge, con procedure chiaramente di idoneità, perché sono aree strettamente dedicate al tema della decarbonizzazione del nel nostro territorio e i tre progetti, uno di questi riguarda proprio l'interconnessione in un'area tra Taranto e Brindisi.
Grazie.
Nel passare la parola al rappresentante di Italia Solare, balzano, balzano, chiamo la presidente dell'ordine dei periti industriali e dei periti industriali laureati delle province di Bari e BAT. Maria Franca Spagnoletto,
Prego, bà balzano basandosi grazie buongiorno a tutti e un ringraziamento da parte di Italia Solare per questo invito e questa opportunità di discutere insieme di questo testo. Innanzitutto facciamo i complimenti per il lavoro svolto. Noi abbiamo un referente regionale a unire zone e siamo in contatto con ogni singola regione per lavorare insieme per avere un testo fruibile operativo e forse la Puglia sarà la prima ad avere un testo effettivamente con questo tenore. Ciò ha per attenzionare la Puglia, ciò meglio proprio per evidenziare che la Puglia ha un'attenzione particolare per le energie rinnovabili, ha, per quanto riguarda alcune alcune nostre osservazioni, è stato ampiamente discusso e a.
De dai miei predecessori, uno fra tutti è la il tema della tocca, che l'assessore ha chiarito perché è un tema molto, molto importante per quanto riguarda l'articolo 10, quindi la disposizione transitoria, sappiamo che è un tema critico, quindi sicuramente abbiamo un problema. In Puglia ci sono troppe richieste rispetto quant'è l'effettivo carico ha però tout-court andare a cassare completamente, diciamo, tutto il pregresso in ragione del fatto che comunque sono procedimenti incardinati anche da diversi anni, quindi la, la tempistica non è da imputare al proponente, ma altre diverse dinamiche. Riteniamo che bisogna trovare un metro in più oggettivo per cercare di salvaguardare almeno qualcosa per quel che concerne il il pregresso. Per quanto riguarda invece a Lara idonea.
Quel il tema che ci ponevamo, nella fattispecie in cui l'elettrodotto, quindi, l'infrastruttura di rete si trova in area idonea e l'impianto in aree idonee a quello che noi proponiamo è rifarsi a i versi di diversi interpelli ministeriali, quindi del MASE, e quindi focalizzarsi per l'individuazione delle aree idonee soltanto sull'area d'impianto e quindi richiamo anche l'articolo 3, lettera f, quindi la famosa Solar Berti. In quel caso, considerando che molti procedimenti di pass non non non sono stati ancora consolidati, la nostra richiesta è quella di salvaguardare quei procedimenti, come previsto dal decreto agricoltura. Quindi tutto ciò che prima del 15 maggio 2024, per quella fattispecie specifica, non è necessario che debbano essere fatti come agrivoltaico. L'altra cosa che evidenziamo è una tematica di carattere pratica. Abbiamo serie difficoltà a individuare in maniera oggettiva i beni dell'articolo 10, perché è una vastità parliamo anche di edifici pubblici di enti e clou è difficile appartenenti agli enti ecclesiastici, quindi, come magari con il 3 8 7, è necessario fare una richiesta alle sovrintendenze puntuali delle verifiche di accertamento, se ci sono delle delle procedure in atto, attivare una sorta di procedure. Noi stiamo lavorando anche sul decreto ambiente a livello nazionale che possa ai proponenti, ma anche all'Amministrazione pubblica, andare a individuare in maniera oggettiva o quelli che siano i beni tutelati dell'articolo 10, oppure andare a classificare, come diceva un predecessore una, diciamo una tipologia, un grado di beni culturali, altrimenti anche il contributo che è pervenuto dalla provincia di Foggia ha evidenziato come, andando tout-court, ad andare a identificare random i beni culturali articolo 10 aree idonee ne rimarranno davvero ben poche.
Ultimo punto, la tematica in circa la definizione dell'agrivoltaico. Quello che chiediamo al fine di non creare incertezze è quella di rifarsi alle linee guida ministeriali in modo tale da andare a identificare la tipologia di agrivoltaico.
Identificata, cosa molto importante dal nostro punto di vista, è in ordine, in considerazione del fatto che l'agrivoltaico semplice rappresenti comunque un'ottima soluzione di sinergia fra l'agricoltura, quindi l'investimento in agricoltura per una riqualificazione anche da un punto di vista agricolo parallelamente alla produzione di energia elettrica quella di andare a individuare questo come,
Agrivoltaico tipologie di tipologia identificato. Ultimo punto, nel nel disegno di legge si parla di andare a selezionare la Giunta, ha facoltà di selezionare la tipologia di cultura, quello che noi stiamo vedendo sul campo e che spesso e volentieri a questi o meglio, l'autorizzazioni sono legati anche alla produzione agricola, quindi dietro al progetto di riqualificazione agricola, nella maggior parte dei casi spero tutti de ed è stato fatto un lavoro che prevede sia l'analisi dei suoli, l'analisi del contesto, l'analisi anche economica, perché andare a coltivare etere ettari? Faccio un esempio di lavanda, ma poi c'è un mercato che può assorbire tutta questa lavanda, quindi, fondamentalmente, quello che noi chiediamo è non limitare a di determinate tipologie di culture, ma in un contesto un po' più variegato, e andare a individuare e andare a entrare nel merito sulla tipologia dei progetti. Vi ringrazio.
Grazie.
Adesso passiamo la parola, prego.
Si presenti, sì, io sono Grazia Nardelli sono del Dipartimento Agricoltura, sono delegata in questo momento alla partecipazione in luogo dell'Assessore e del Direttore, solo una precisazione per quanto riguarda la definizione non sono state richiamate nell'articolo relativo alle definizioni, le linee guida, il MASE parliamo di quelli del 2022 è esatto che effettivamente sono molto puntuali in quanto è stato fatto un richiamo ad un decreto ministeriale successivo che comunque già in sé porta.
Tutte quelle definizioni, quindi abbiamo inteso inserire una definizione più aggiornata, richiamando un decreto ministeriale più nuovo,
E quindi comunque, ecco questa questa condizione, diciamo, è già soddisfatta dalla norma, così come è formulata attualmente, in ogni caso.
Né nell'articolo 8, noi abbiamo già previsto di disciplinare successivamente, in maniera più articolata e dettagliata, quello che sarà l'agrivoltaico, diciamo, nella nostra Regione. Sicuramente possiamo dire che la preferenza dovrà necessariamente essere data a soluzioni che siano realmente ed effettivamente ed integrazione delle colture con la produzione di energia, perché, insomma, cerchiamo magari di evitare che i progetti siano solo nominalmente agrivoltaici. È chiaro che bisogna trovare una soluzione per cui la produzione vada effettivamente integrata fra le 2 componenti.
Vercelli.
Nelle autorizzazioni agrivoltaici che si stanno adesso diciamo svolgendo in Regione Puglia, è previsto dal piano di monitoraggio ambientale. Ogni anno diciamo un resoconto della cultura, quindi non può avvenire più quello che è avvenuto in passato con le famose Serra che tra tra l'altro il GSE sta tagliando tutte quel quelle tipologie di serie, quindi, considerando che il progetto autorizzato di natura agrivoltaico non è solo fotovoltaica nel momento in cui la parte agricola dovesse venir meno per un motivo X ha fondamentalmente io ritengo che l'autorizzazione venga meno quindi a.
Beh, è un obbligo del proponente prevedere nel piano di monitoraggio ambientale a cadenza annuale un dei report puntuali che vanno a identificare quale tipologia di cultura e che dimostrino la continuità agricola o una valorizzazione superiore rispetto alla valorizzazione dello stadio iniziale. Diciamo questo, questo è chiaro ed è giusto, ripeto, sono alcune puntualizzazioni per evitare qualsiasi genere di fraintendimenti. I nostri sono soltanto questa tipologia di contributo e, ripeto, è stato un ottimo lavoro.
Grazie buonasera, grazie grazie alla dottoressa Nardelli, grazie balzano adesso, prima di dare la parola alla dottoressa Spagnoletti, chiedo a Giuseppe Giove, in rappresentanza di un'impresa, impianti di raggiungerci per il successivo intervento, prego, dottoressa Spagnoletti.
Buongiorno a tutti, un doveroso saluto ai presenti e all'assessore.
La nostra Regione è sempre stata attenta ai problemi dell'inquinamento e quindi ha dato e ha dal cibo agevolato molto il suo male, le fonti alternative, no, le fonti che abbiamo già sul nostro territorio.
Personalmente, come presidente di un ordine, ritengo che ogni giga sottratto agli idrocarburi sia una una grande ricchezza per la nostra Regione, per il benessere dei nostri cittadini, oltre che per un aumento anche dal punto di vista lavorativo quello che chiedo oggi e questo è il mio intervento,
È che ci sia una maggiore sinergia tra le professioni e l'Assessorato che si occupa di queste tematiche, perché i professionisti possono dare un contributo notevole. Siamo noi che alla fine realizziamo questi impianti, li posizioniamo nei posti giusti, come diceva prima l'Ordine dei geologi. Creiamo anche delle alternative no nuove, perché adesso abbiamo queste, ma in futuro ne avremo altre. Quindi questo diciamo questo spaccato tecnico e dei professionisti e allora chiedo una maggiore sinergia tra di noi, perché altrimenti non si va bene. La nostra Regione ha fatto tanto, lo riconosciamo, molto deve essere ancora fatto e soprattutto da un punto di vista innovativo o no, ci sono dei cambiamenti in atto e noi dobbiamo coglierli tutti come Regione, perché adesso, anche con quello che avverrà prossimamente, la Puglia già si difende bene, già posizionata bene nel resto dell'Italia, ma noi possiamo ancora essere più visibili e anche più.
Stimati. Dico questa parola su tutto il territorio proprio perché abbiamo già messo in atto queste azioni, le dobbiamo ancora di più. Potenziare quindi una maggiore collaborazione.
Grazie.
Grazie, dottoressa Spagnoletti.
Adesso chiamati a intervenire, Giuseppe Giove, per in rappresentanza di un'impresa impianti, nel frattempo chiedo alla la Giulia piazza senior, GIS Analyst di cubico sostegno poli investment raggiungerci per il prossimo intervento.
Sì, buongiorno a tutti.
Premesso che domani saranno inviate al le osservazioni, io vorrei porre una questione tecnica più che altro per quanto riguarda le tempistiche delle autorizzazioni erano su Cipro un paio di domande, una se è possibile, diciamo per la regione, o adottare un provvedimento o farsi promotrice di un provvedimento per il quale venga data la possibilità di inserire nelle pass ma la richiesta di dichiarazione di pubblica utilità.
E l'altra è quella che riguarda le tempistiche delle autorizzazioni uniche secon, diciamo all'approvazione di questa legge venga data una, come dire, una priorità, non so un canale preferenziale per quanto riguarda le autorizzazioni uniche nelle aree idonee rispetto, diciamo, alle altre.
Grazie.
Ha terminato, sì, sì, sì, sì, sì, non lo so, se allora sul primo punto chiedo che risponda all'ingegnere Ciampa dirigente la sezione energia, e sul secondo è specificato che tutte le procedure sono ridotte di un terzo come tempistica in tutte le aree idonee sì, questo lo avevo visto però diciamo la tempistica attuale diciamo purtroppo quale reale per le autorizzazioni nonché plotone di istruttori faremmo in due giorni,
Mi rendo conto, insomma, non è che.
Proviamo a ad analizzarle una ad una, in considerazione del fatto che.
Mi sono arrivate talmente tante, quindi definire una tempistica temporale è complicato, però è definire un ordine cronologico un po', potrebbe essere una soluzione, diciamo anche quella, però quando ne apriamo non sappiamo se idonea, Monica non sappiamo cos'è che non c'è scritto nella copertina,
Magari ci sono tante e tanti progetti che vengono presentati che per la loro natura potrebbero essere presentati con la PAS perché non rientrano, diciamo in quei vincoli di potenza che, diciamo, sono propri della PAS, però quello non arrivano proprio da voi.
Soccorso. No, a volte lui riferite possono dare un contributo, io, in effetti, non è proprio conferente col disegno di legge di cui stiamo parlando oggi, però in questo periodo, proprio in questi giorni è materia di discussione a livello centrale e ovviamente anche d'intesa con le regioni, sul nuovo testo unico per le autorizzazioni delle fare, in cui si sta tentando di risolvere il problema della Facoltà espropriativa anche sulle opere connesse all'impianto in pass, perché l'impianto impasse spesso c'è in procedura semplificata vengono poi redirezione nati in autorizzazione unica, perché manca uno delle condizioni che sostengono la procedibilità ai fini passo, ovvero la disponibilità delle aree sulle infrastrutture connesse. Però è materia di cui si sta discutendo proprio in questo momento a livello centrale e ritengo che non abbia un ci sia spazio per occuparsene in questa sede, che non è che non riguarda l'iter, che poi invece la prelazione per quanto riguarda gli impianti posizionati in aree idonee, contenuto già all'interno della del testo di legge. Ovviamente l'incrocio in maniera chiara e netta, sarà possibile, quando IGS mettere a disposizione di tutte le regioni la piattaforma delle aree idonee e quindi a parte la dichiarazione di parte.
Del proponente che ritiene di azionare idonea. Ci sarà poi un incrocio chiaro e preciso, che sarà un elemento di distinzione talmente evidente da consentire effettivamente in maniera serena quel tipo di priorità di prelazione. Quindi c'è un work in progress, però l'idea, l'intendimento è quello.
Ok, grazie, qualcosa del genere, grazie.
Adesso passo la parola a Giulia Piazza, nel frattempo chiamo, Guido Boccardo, che il public affairs manager di Stato capi d'Italia.
Ma credo che la piazza grazie buongiorno, buongiorno a tutti, buongiorno connessione.
Io rappresento cubico, sostenevo l'investment, insomma, diciamo che i tre temi fondamentali contenuti dei tre temi fondamentali che che volevamo portare alla vostra attenzione sono già stati in parte affrontati, quindi cercherò di essere un po' un po' più specifica e offrire qualche qualche altro spunto. La prima questione che vorremmo portare alla vostra attenzione è quella dei tratturi. In particolare, andrebbe specificata meglio la tutela applicata ai trattori pugliesi, poiché se questi venissero inclusi nelle nei beni culturali tutelati dall'articolo 10 136 del del codice dei beni paesaggistici e culturali, questo vorrebbe dire applicare i 500 metri di fascia di rispetto per gli impianti eolici e tre chilometri per e per gli impianti fotovoltaici a tre chilometri per gli impianti eolici.
Questo diciamo che avrebbe un impatto molto negativo su sia i progetti attualmente in in via autorizzativa che sui nuovi progetti.
Vorremmo far notare che molti moltissimi punti tratturi pugliesi sono solo delle strade asfaltate ormai da tempo e anche attraversate da numerosi sottoservizi, e in questo senso anche il il quadro di assetto dei tratturi pugliesi a non offre molto aiuto, nel senso che nella nella categorizzazione che viene proposta molti di questi tratturi asfalta asfaltati e rientrano nella categoria e quindi quella di interesse archeologico, diciamo che quindi, in generale, vista l'estensione molto molto ampia della della rete dei tratturi sul territorio pugliese, rispettando questi buffer, si metterebbe a veramente a rischio il raggiungimento degli degli obiettivi.
Di potenza annuali previsti dal dal MASE, il secondo tema è già stato affrontato in interventi precedenti, è quello della della della toc.
Apprezziamo l'intenzione di dentro due ore questo questo emendamento, per anche perché, per come è scritto attualmente il disegno di legge, la tocca sarebbe prevista in per gli impianti in aree idonea, indipendentemente da dal da dove passa il. Il cavidotto, tuttavia diventa comunque rimane comunque un un punto di criticità qualora di nuovo i tratturi, ad esempio, fossero sottoposti a all'articolo 10, perché chiaramente vorrebbe dire che anche il cavidotto nella fascia di rispetto dei tratturi occorrerebbe farlo farlo in talk, e questo sarebbe molto critico sia a livello di tecnico che di sostenibilità finanziaria dei progetti.
Un ultimo punto è quello della disposizione transitoria.
È molto chiaro quello quello che ha detto, che ha detto lei prima Assessore riguardo ai progetti già sottoposti e che occorre fare, diciamo, una sorta di scrematura di questi.
Tuttavia, noi abbiamo e come noi, sicuramente altre altre società, abbiamo degli esempi di progetti che non hanno ancora ottenuto la l'esito positivo della VIA, ma hanno già ottenuto parere positivo dal Dipartimento dell'Ambiente della Regione Puglia e addirittura rientrano attualmente in area idonea. Secondo secondo la Regione, perché vicino ai tratturi e questo vorrebbe dire farli rientrare in in area non idonea e bocciare, bocciare il progetto, anche se è stato già considerato un buon progetto dalla dalla stessa Regione,
Ultimo punto che in realtà è già stato anche questo portato all'attenzione, ma volevo offrire un altro spunto da, dal punto di vista mio professionale, di DIGIS Analyst, per quanto riguarda la mappatura dei beni e dei beni culturali, attualmente il Geoportale della Regione offre una cartografia dei beni tutelati, parte seconda che in realtà comprendono tutti i beni tutelati dalla vecchia legge. 10 89 del 1939 e quindi non si fa specifico riferimento all'articolo 10 e quindi per gli operatori. Mancano effettivamente delle delle indicazioni chiare su quali quali sono i beni culturali identificati da da questa tutela. Grazie.
Grazie.
Ora passo la parola a Guido Boccardo.
Di Istat Kraft Italia public affairs manager e chiedo al Presidente del Distretto produttivo regionale pugliese, delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica alla nuova energia, Giuseppe Bratta di raggiungerci,
C'è Giuseppe Baratta, prego.
Prego, Boccardo, sì, io vi ringrazio molto per l'invito e anche per questa questa occasione di confronto e forse la Regione Puglia è una delle poche, davvero aperto a un'audizione così nutrita e ci auguriamo che anche le altre regioni seguano questo esempio virtuoso e se mi consente, Presidente dico solo due parole sulla società pur rimanendo nei nei cinque minuti Staat Crafter, il primo produttore di energia rinnovabile d'Europa e società, controllata al 100% dal Governo norvegese, e questo ci impone anche degli alti standard di compliance e di sostenibilità che per noi sono un punto di forza in un settore che è quello della transizione energetica è molto affollato e competitivo.
Non chiediamo tanto che ci sia maggiore semplificazione, perché ne intravediamo i rischi. Troppa semplificazione rischia di minare alla qualità progettuale e tanto più si abbassa la qualità progettuale, tanto più si riduce anche l'accettabilità sociale dei territori. Piuttosto, noi chiediamo che ci sia chiarezza regolatoria e prevedibilità amministrativa e in questo senso noi crediamo che il ddl della Regione Puglia vada nella giusta direzione sia un testo globalmente equilibrato.
Abbiamo però qualche spunto di riflessione, vi è qualche proposizione di miglioramento che sintetizza in tre punti il primo,
Nel primo punto, noi crediamo che sia necessario favorire con ancora maggior forza la decarbonizzazione dei settori energivori, quelli impattanti per esempio attraverso l'idrogeno verde, e noi sappiamo bene che la Puglia ha già fatto tanto, è un contributore netto nella produzione di energia rinnovabile nel panorama italiano e forse a volte sia anche l'impressione che questi benefici vadano altrove. Noi invece siamo a favore di uno sviluppo che crei valore nei territori in cui opera e uno dei modi per farlo è quello, appunto, di incentivare l'autoconsumo o la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili e per decarbonizzare i sistemi produttivi più impattanti. E in questo senso noi chiediamo che.
Per quei progetti che concorrono alla decarbonizzazione dei settori energivori e cosiddetti Artois. Bate che venga?
Garantito un'idoneità dell'area e che l'idoneità prevalga anche nei casi di sovrapposizione e noi pensiamo che questo possa avere molteplici effetti. La e ne ho parlato anche prima la CGIL,
Innanzitutto si abbassa se si abbassano le misti, le emissioni.
Si garantisce anche la protezione di posti di lavoro che altrimenti con la transizione energetica, rischiano di perdersi e si contribuisce anche a rendere la Puglia un campione europeo a livello di idrogeno verde. Il secondo punto è già stato detto anche da altri da Elettricità Futura, da Confindustria, sulla protezione degli investimenti ma soprattutto anche degli impegni già presi con con i territori e quindi della salvaguardia dei progetti con istanza già avviata. Per noi la Puglia è la regione più importante in Italia, dove abbiamo circa 1 giga e mezzo di gli impianti in in sviluppo, e sono state fatte anche da altre proposte e probabilmente ce ne sono altri. Si può trovare una via di mezzo, per esempio, che vengano fatti salvi i progetti che hanno già ricevuto il parere da parte della Regione Puglia o per i quali il termine delle osservazioni si è già concluso.
È l'ultimo punto invece sul sul favorire un approccio neutro all'agrivoltaico non dogmatico, che faccia attenzione al alle colture, alle specificità dei territori, perché non tutte le colture necessita, necessitano di pannelli elevati da terra e anche, come diceva prima Italia Solare come diceva Elettricità Futura il punto focale deve essere garantire l'attività agricola e pastorale che poi venga lasciata flessibilità agli operatori sul tipo di tecnologia da utilizzare. Io vi ringrazio e vi abbiamo già inviato il nostro contributo scritto e siamo disponibili a un ulteriore confronto. Grazie Boccardo, grazie per il vostro contributo.
Passo ora la parola ai rappresentanti del distretto produttivo regionale, pugliese delle energie rinnovabili, ho già chiamato il Presidente Bratta, ci ha raggiunto anche il vicepresidente, professor Riccardo Amirante, prego, Bratta, grazie Presidente, ringrazio tutti i Consiglieri, l'Assessore, tutti gli uffici che hanno lavorato benissimo,
Sicuri in maniera costruttiva, a far sì che questo disegno di legge diventa un'opportunità per il settore del green economy in Puglia che, lo ricordo, oggi non stiamo parlando di un disegno di legge, di un settore che non è all'anno zero, ma è un settore che è leader in Italia in termini di produzione di energie rinnovabili e,
Leader anche in termini di occupazione.
Gli addetti a attualmente del nostro settore sono circa 10.000 persone che ci lavorano e che ho l'onore anche di rappresentare, che sono dati da soprattutto da professionisti, micro, imprese, imprese medie che vivono questo territorio e cercano di creare valore a questo territorio da circa 15 anni da quando questo settore ci ha portato a raggiungere i primati.
Noi in queste settimane stiamo predisponendo un lavoro congiunto anche con altre associazioni estremamente rappresentative sia del mondo delle energie rinnovabili e al mondo dell'agricoltura del mondo dell'ambiente, per giungere a una sintesi comune di proposte e di emendamenti che sottoporremo formalmente domani a Presidente della Commissione.
Che hanno fondamentalmente, diciamo, alcuni principi che ora diciamo vi introduco e poi passerò la parola al professor Almirante che sta curando la parte di coordinamento di questo Documento unico. Il nostro approccio è che.
Il mondo e lo sviluppo di questo settore sia realmente un'opportunità, noi siamo certi che i prossimi 10 anni e la preside saranno green per la Puglia, su questo diciamo, lo dico a tutti gli addetti ai non addetti ai lavori e questa è una certezza che la pugliese ha il green ma in virtù di questo importante provvedimento la sfida è capire con quali modelli di sviluppo questa Regione sarà realmente green.
E se ci saranno modelli di sviluppo che creano valore per le persone, per le aziende o vivremo una storia che abbiamo già vissuto qualche anno fa,
Questa è la scelta politica che tutto il Consiglio regionale è demandato a prendere partendo da un dato oggettivo e prima il Consigliere e ha fatto una domanda specifica e l'abbiamo una prospettiva di circa 7 giga al 2030, ma attualmente abbiamo circa 60 giga di autorizzazione, quindi la prima scelta politica sarà, diciamo, questa fase transitoria e questa fase transitoria che solo il 10% di questi progetti rappresenta il nostro obiettivo.
E quindi invito tutti a fare una riflessione anche qualitativa dei progetti in essere e case che siano guardati e quindi le scelte Fiorano.
Prese con una prospettiva sostenibile.
Dei prossimi 10 anni dei prossimi 10 anni che possono rappresentare per la Puglia, diciamo un asset importante, così come lo è il turismo, così come l'agricoltura, perché esprime dati importanti e sono certo che diciamo tutto il Consiglio regionale riuscirà a sintetizzare tutte diciamo le proposte emendative migliorative a questo ottimo provvedimento, ora passo la parola al professor Almirante adotta curare rapidissimo per grazie,
Avevamo sbagliato il suo cognome, lei si chiama proprio Almirante, no, no, io mi chiamo AMIA per ridisegnare le barriere, alcune.
Ebbene, meglio e meglio.
Prego.
Va beh, al di là di tutto erano personaggi con altra levatura rispetto ai politici e attuali, senza togliere niente a quelli locali, comunque sarò brevissimo, perché ovviamente il tempo e credo trascorso a me è toccato l'onore e l'onere di riunire le istanze di diversi gruppi di stakeholder della nostra regione che unì univocamente,
Hanno sottoscritto, sottoscriveranno oggi pomeriggio un documento che sarà sottoposto e che raccoglie delle istanze con dei principi fondamentali, che sono quello che 7 gigawatt e tre sono un punto di partenza, perché noi dobbiamo arrivare a un orizzonte che non è non si ferma al 2030 e dovrà proseguire al 2050 e questa traiettoria che ci porta a una sostituzione delle energie,
Ne cosiddette non rinnovabili con quelle rinnovabili, non può che avvenire attraverso il ricorso non transitorio, come qualcuno ha precedentemente detto, alle energie rinnovabili, perché le energie rinnovabili sono l'unica effettivamente soluzione possibile per vedere congiunti gli interessi di tutti degli ambientalisti, dei produttori del mondo agricolo.
Dei dell'ecoturismo e del benessere della nostra società se vogliamo mantenere i livelli di servizi che attualmente conosciamo e quindi in queste istanze troverete, ma non posso elencarle tutte, per esempio le istanze del mondo agricolo, che chiederebbero addirittura che, con vincoli legati alla proprietà degli impianti degli imprenditori agricoli e vincoli di Potenza, questi possano essere attuati su tutti i territori agricoli, fatti salvi i vincoli ovviamente descritti da il 199 dal DL agricoltura, per carità, quindi i fatti saldo i principi fondamentali di quell'enorme perché ovviamente solo così questa transizione avviene in maniera non speculativa a quelli che vorrebbero arrivare a portarci a limitare le aree idonee esemplificative alle rinnovabili e ricorrere ad altre fonti di energia.
Rispondo, andiamo a guardare i bilanci di Sogin, per esempio cioè della Società italiana di gestione sul nucleare che, al netto del decommissioning della disattivazione, porta ancora oggi i 230 milioni di euro all'anno sulle bollette di tutti noi adatte. Andiamoci a guardare questi dati prima di venderci come ambientalisti. Ovviamente il pacchetto delle rinnovabili è tutto fatto, salvo anche quello geotermico. Però ricordiamoci anche che il geotermico fa parte di quella sfera dell'efficienza energetica e quindi non ci aiuta poi la bassa entalpia che abbiamo noi a produrre energia. Poi, per il resto, ripeto, non ho il tempo certo per dilungarmi, ma i dettagli potranno essere resi pubblici anche a quanti di voi lo desidereranno. Grazie.
Grazie professor Almirante, tra l'altro mi ricordavano che noi l'abbiamo già ascoltato in rappresentanza di Lega Ambiente nei giorni scorsi qui grazie per.
Il suo contributo, il contributo del distretto produttivo regionale delle energie rinnovabili, adesso chiamo l'amministratore unico distance Cape S.r.l. L'ingegner Giancarlo Gentile.
Il sindaco di Minervino Murge, Maria Laura Mancini, c'è.
Prego, si accomodi da questa parte, no di qua.
Prego l'ingegner Gentile buongiorno a tutti.
Io sono, Giancarlo Gentile, sono ricercatore in Ingegneria energetica e fonti rinnovabili, al Politecnico di Milano, ma sono nato e cresciuto a Bari e, dopo l'esperienza lavorativa a Milano e all'estero, sono voluto tornare in Puglia e investire nella mia terra, quindi qui ho fondato la mia società con la quale ci occupiamo di progettazione e sviluppo di impianti fotovoltaici di media taglia, vi ringrazio molto per l'opportunità di essere qui questa mattina e permettermi di fornire il nostro modesto contributo per quello che questo importante disegno di legge.
I punti che vorrei trattare sono principalmente quattro e riguardano delle osservazioni e delle proposte che riteniamo siano importanti per legge, per rendere questa legge efficace e soprattutto per ottenere un quadro normativo chiaro ed esaustivo, sia per gli operatori del settore, ma soprattutto per le amministrazioni locali, che si devono esprimere nel merito dei singoli progetti. Innanzitutto, riteniamo sia fondamentale che l'efficacia di questa legge non sia limitata dalle disposizioni del PPTR, che talvolta sono in contrasto con questa legge, e su questo vi porto degli esempi concreti. Sono ad esempio idonee per gli impianti fotovoltaici, le aree agricole entro 300 metri dalle autostrade in assenza dei vincoli di cui alla parte seconda del codice. Ora, se su una di queste aree ci fosse un ulteriore contesto paesaggistico, come ad esempio paesaggi rurali, non essendo, essendo questo ulteriore contesto paesaggistico un vincolo di cui alla parte seconda, e non essendo annoverato tra le aree non idonee nella in questa legge, di fatto queste aree sono aree idonee. Benissimo, però, il PPTR prevede che in queste aree si possono realizzare soltanto impianti fotovoltaici sui tetti, il che sarebbe in evidente contrasto con questa legge. Quindi si prega di risolvere queste incongruenze e, in particolare, si propone di prevedere nell'articolo 6, comma 4, che non solo il Regolamento 24 2010, ma anche le previsioni del PPTR rimangano applicabili solo nelle parti non in contrasto con questa legge.
Il secondo punto che vorrei trattare riguarda le opere di connessione alla rete, perché riteniamo che sia fondamentale chiarire che le aree non idonee siano tali per gli impianti di produzione, ma non per le opere di connessione questo perché per due motivi, innanzitutto queste opere di connessione sono principalmente interrate realizzate su strade pubbliche esistenti, quindi hanno un impatto visivo nullo e secondo di tutto perché queste opere sono per natura tipicamente lunghe, anche diversi chilometri e quindi è molto probabile che nel loro tragitto interferiscono con almeno un'area non idonea.
Per quanto riguarda i diversi riferimenti presenti nel disegno di legge dell'agevolazione orizzontale controllata, la cosiddetta top, è stato un argomento di cui abbiamo già discusso appunto riteniamo che sia sbagliato e inutile, secondo il nostro parere, imporre a priori, piuttosto sarebbe possibile prevederla obbligatoriamente solo in caso di attraversamento di specifici vincoli che riguardano il sottosuolo.
Passo poi al punto successivo, è qualcosa di cui oggi non si è parlato, ovvero la differenziazione delle aree idonee e non idonee in base alla taglia degli impianti.
Per come è scritto il disegno di legge. Oggi, nel caso, ad esempio, di impianti fotovoltaici impianti agrivoltaici, non è prevista alcuna differenza tra impianti da uno 10 o 100 megawatt, laddove invece riteniamo che sia fondamentale promuovere il più possibile la diffusione di impianti di taglia medio piccola per intenderci ad esempio, sotto i 10 megawatt per diverse ragioni. Innanzitutto, hanno un impatto ambientale e paesaggistico limitato, permettono di produrre energia rinnovabile in modo distribuito non centralizzato, è possibilmente vicino a dove la stessa energia rinnovabile viene consumata. È terza ragione anche che spesso questi progetti sono proposti da piccoli e medi investitori e imprenditori locali, piuttosto che dai grossi gruppi internazionali più inclini a realizzare progetti di grande taglia. Concludo, 20 secondi spendono ultime parole per parlare del meccanismo di salvaguardia per i progetti che hanno già avviato l'iter autorizzativo, argomento già abbondantemente discusso questa in questa giornata. Chiedo soltanto di prevedere perlomeno una salvaguardia per i progetti. Piccoli che vengono autorizzati tramite procedure abilitative semplificate per le ragioni che ho appena detto, perché appunto bisognerebbe favorire e salvaguardare il più possibile a questi progetti piccoli. Grazie dell'attenzione.
Grazie.
Grazie ingegner, Gentile per il suo contributo, io adesso passo la parola al sindaco di Minervino Murge, Maria Laura Mancini, e chiedo.
Di avvicinarsi al professor Donato Di Gaetano, che ha chiesto di intervenire.
Io non so in rappresentanza di cosa, però prego, prego, si accomodi, posso farmi portavoce, sì, unica, così ottimizziamo sì stress e il professor Di Gaetano oppure lo consente benissimo saluto tutti, in particolare, naturalmente, la Commissione, il Presidente e i presenti in Aula sono qui per parlare come portavoce dell'intero Consiglio comunale che all'unanimità ha votato questo documento progettuale.
Questo modello progettuale che va in un certo senso,
A rompere gli schemi e un cambiamento di paradigma dove noi andiamo a interagire con, speriamo di farlo con il disegno di legge che vede appunto le aree idonee per la realizzazione della degli impianti energetici. Quindi, qual è il fulcro di questo documento? La realizzazione di impianti, Hydro energetici e quindi sappiamo gli impianti solari galleggianti su bacini che riguardano, nel caso appunto, di Minervino Murge, la diga Locone, la diga Locone e la seconda diga più grande d'Europa in terra battuta e contiene, oltre ai 9 milioni di metri cubi di acqua, nel momento in cui abbiamo il beneficio di poter ricevere dal cielo quest'acqua, ma sappiamo benissimo che durante questa stagione estiva la diga Locone ha dato tanto i territori non solo per l'uso domestico dell'acqua in primis, ma anche per le varie colture. C'è stato alla possibilità di approvvigionamento. Grazie alla diga Locone, però, la diga Locone ha portato via tanti terreni espropriato, tanti terreni che veramente vedevano le nostre culture rigogliose, quindi questo è un territorio delle aree interne che ha dato tanto alla Regione, adesso noi abbiamo bisogno di ricevere perché le aree interne e sappiamo benissimo che hanno un calo demografico che sta andando ad una velocità doppia rispetto alla media regionale e quindi noi abbiamo bisogno di una politica visionaria, innovativa, sostenibile, che possa vedere la realizzazione di questo impianto proprio nelle nostre terre in quest'area vasta al fine di poter creare sostenibilità per il bene comune non solo per le comunità del territorio non solo per le aziende ma anche per le leggi, le regioni limitrofe e naturalmente per questo abbiamo bisogno di lì di stakeholder importanti, come quello regionale, come quello del degli enti relativi all'AQP, all'Autorità idrica e soprattutto al Consorzio di Bonifica per un'autoproduzione, per un'auto consumo e soprattutto per un autosviluppo. Quindi questa politica visionaria ci vede tutti quanti partecipi, perché se non abbiamo una vision per questi terreni, siamo destinati per questo territorio. Siamo destinati a scomparire a morire, perché senza sviluppo non possiamo vivere. È necessario che ci sia questo ripensamento al fine di poter utilizzare appunto il patrimonio del territorio pubblico del demanio, quindi Baccini invasi che possano vedere questi impianti energetici propositivi e innovativi per tutti noi. Detto questo, io.
Vedo che il professor Di Gaetano che l'artefice promotore di questi impianti è già vicino a me, che forse vorrebbe dire la diciamo la il suo punto di vista, quindi chiederei al professor Di Gaetano in sintesi di poter procedere e vi ringrazio. Grazie Sindaco. Grazie Presidente, grazie a tutti voi per questa opportunità.
Il lavoro che noi abbiamo fatto è durato almeno 3 anni, quindi siamo partiti prima ancora di arrivare a legiferare o a pensare di organizzare i territori, così come ci auguriamo, siamo partiti dalla realtà del territorio che l'ha detto che la la sindaca ha illustrato. Il progetto strategico che è venuto fuori parte, l'idea che c'è la possibilità di affiancare alla produzione di energia elettrica, come merce, la possibilità di produrre energia elettrica come bene comune come common goods, questo scaturisce determina una visione progettuale, è completamente diversa perché si fonda sul patrimonio naturale e ambientale che noi abbiamo nei nostri territori, che la nostra ricchezza, la Sindaca. La illustrato su questa base è partita la progettazione del prima della prima ipotesi a livello territoriale, regionale, nazionale ed europeo, di una logica che il green energy community.
Importante lacune di distribuzione, quindi l'autoproduzione in questo caso stiamo parlando vede protagonisti gli attori pubblici, ma anche i privati, nella logica però di non pensare di fare profitto dalla professione di quell'energia ma le 2 caratteristiche sono complementari, non c'è contraddizione tra produrre energia, diciamo come merce energia come bene comune. C'è un altro aspetto importante che oggi non sta emergendo adeguatamente. C'è l'idea che il decreto sulle aree idonee e l'idea che l'aggiornamento del Piano energetico ambientale siano corpi separati sono due facce della stessa medaglia ed è il concetto di sviluppo che è stato sottolineato anche dall'associazione.
Per la per il progetto area vasta serie di Federico secondo, al servizio di una comunità di circa 700.000 abitanti. Va bene, ci sono tutti i presupposti per poterlo realizzare. C'è un aspetto che riguarda il permitting e che noi ci stiamo permettendo di suggerire che li abbiamo già preparato. L'idea che nell'ambito dell'attuale discussione sull'approvazione del regolamento del Parco nazionale dell'Ofanto, la possibilità di utilizzare i bacini e le aree di cui stavamo parlando possa produrre un risultato oggettivo con la descrizione di prescrizioni specifiche molto stringenti, ad esempio, non può che essere una merce beni comuni non può essere più del 25 30% del bacino, è meno 20% di altri alle altre caratteristiche dei terreni.
Un altro aspetto importante, il, il consigliere Amati chiedeva dei numeri. Io posso semplicemente in questo momento fornirvi un assessment di riferimento. Stiamo parlando di una realtà tra i 300 e 350 mw. Consumo di energia pari a zero, rispetto dell'ambiente totale biodiversità e quant'altro, ma soprattutto un fondamento strategico si parte dall'architettura del paesaggio come arte.
E ci riferiamo al contributo delle avanguardie europee, dei primi del 900 che affermavano che l'uomo e natura noi oggi siamo in grado di proporvi una progetto innovativa da replicare in altre parti della Regione Puglia, ma anche d'Italia e dell'Europa.
Per quanto riguarda il financing, l'idea è semplice, trattando di una comune energetica vasta chiaro che viene meno il vincolo di un mega, quindi numeri importanti, e il financing cioè il 40% sui fondi nazionali, c'è un'altra parte, diciamo, di autoprotezione di Altroconsumo per anche il nostro Ente Acquedotto pugliese ma anche per il Consorzio ma anche la partecipazione della Regione Basilicata che ha il 20% di proprietà del dell'invaso che tra l'altro è molto più avanti per vostra informazione su questi argomenti già da alcuni mesi, quindi,
La mia conclusione è questa che il concetto di sostenibilità dello sviluppo va oltre il limite della ricchezza economica. Esso amplia i suoi confini al rapporto tra sviluppo, libertà, innovazione, creatività, assicurando per le popolazioni dell'area vasta uno sviluppo equo e duraturo e soprattutto dignitoso. Per questo il nostro progetto si intitola rivoluzione per la vita luce, acquei, dignità per una 9 alta civiltà. Grazie per la vostra attenzione. Noi siamo pronti ad affiancare i soggetti istituzionali preposti in tutto il processo di valutazione e di implementazione, perché si tratta di una coprogettazione. Molte delle caratteristiche noi non le abbiamo potute esporre per ragioni di come dire di copyright. Grazie professore.
Ha chiesto la parola all'ingegner Di Bitonto, nessuna domanda progettuale di fatto stiamo parlando, diciamo, di una idea di progettualità piuttosto puntuale e la domanda è questo progetto e stiamo parlando in realtà delle aree idonee e non idonee all'altra cosa si inserisce, prevede si colloca in un'area compresa all'interno del Parco naturale regionale del fiume Ofanto.
Sì.
Ah no.
Eh sì, perché non era chiaro, volevamo capire, va bene, ci possiamo, abbiamo in peso, ci possiamo fermare.
Ringraziamo il sindaco di Minervino Murge e il professor Di Gaetano ovviamente noi.
Ricordiamo che lunedì ascolteremo la rappresentanza dei Comuni pugliesi, la.
Dottoressa Pascazio,
Che ovviamente porterà qui il punto di vista dei Comuni della Puglia su questo ddl, adesso io vedo in sala la presenza del distretto tecnologico nazionale sull'energia, presidente Marco Manchisi.
Noi non abbiamo altri iscritti a parlare altre richieste se nel pubblico ve ne siano.
Non ho capito.
Prego.
Ha più volte chiesto.
Prego, si accomodi.
Presidente Manchisi, Presidente Di Lisi derisi, mi scusi, hanno sbagliato a scrivermi derisi, prego, grazie.
Innanzitutto vorrei fare i miei complimenti alla Regione Puglia, che è riuscito a fare un testo di assoluto buonsenso in un periodo in cui non sempre questo è qualcosa di garantito. Detto ciò, ci sono un po' di osservazioni che vorrei fare, nello specifico al al testo e in particolare alle aree idonee, in quanto ho visto. Vi sono previste giustamente delle aree né per zone aeroportuali delle aree per le ferrovie delle aree per i diversi settori non è stato inserito alcun riferimento alle aree interne, per esempio dei parchi tecnologici e delle università, diciamo, dei campus universitari e di centri di ricerca in generale. Questa è un qualcosa. Siccome molte delle delle infrastrutture di ricerca sono di enti pubblici, una semplificazione degli iter di autorizzazione potrebbe notevolmente aiutare la realizzazione di piccoli impianti per autoconsumo. E questo potrebbe essere, diciamo, qualcosa da poter inserire all'interno, anche perché stiamo parlando di aria estremamente esigue e quindi non avrebbero un impatto, se non per lo SPI vincenti. Incentivare l'autoconsumo di strutture ben localizzate. Quindi questa era una delle dei suggerimenti che ci importava fare. Poi ci sono una serie di altri piccole aggiunte che magari ingegner Manchisi ci illustrerà più nel dettaglio sulla possibilità di ampliare o di correggere alcuni dei buffer.
E di previsti e della per quanto riguarda del del talk è stato già parlato, quindi è inutile andare oltre su questa, su questa affermazione e poi una cosa per me, che sono ingegnere, non sono un legale, cioè vedere all'articolo 8 riprendere tutti quante le zone,
Idonee forse potrebbe essere semplicemente un rimando all'articolo 3, dove sono definite e senza doverli ricopiare nuovamente questo, diciamo, è un un qualcosa di per evitare di scrivere due volte cose già scritte. Insomma, solo come cosa, quindi lascio la parola, diciamo all'ingegner Manchisi, che può dare qualche informazione in più in merito alle cose. Comunque tutto quanto detto sarà oggetto di una relazione che vi trasmetteremo entro domani, grazie.
Grazie Presidente.
Velocissimi prego presenti, sono Marco Manchisi a lei e Marco Manchisi, quindi abbiamo fatto ricorso, scusate del Comitato di indirizzo del diktat.
Nel generale apprezzamento di questa legge che, sì, siamo sicuri darà il contributo sperato anche grazie a queste, a questo coinvolgimento in un consultazioni aggiungerò soltanto alcuni piccoli aspetti, che poi invece troverete dettagliati in maniera più puntuale nel documento che vi invieremo e come anticipato prima da dal professor De Risi in particolare vi erano alcuni aspetti legati a osservazioni puntuali in merito, per esempio, all'articolo 3 di individuazione delle superfici e aree idonee all'installazione di impianti a fonti rinnovabili.
Per brevità, visto che siamo anche diciamo in un in una platea piuttosto skill ATA facevamo riferimento, in alcune riflessioni a quanto contenuto nell'articolo 3, comma 1, lettera f, punto 2, a proposito delle aree interne agli impianti industriali degli stabilimenti e questi sono definiti dall'articolo 2 6 8, comma 1, lettera h del 152 2006 e le aree agricole classificate così racchiuse in un perimetro i cui punti distino non più di 500 metri dal medesimo impianto o stabilimento.
La disposizione così com'è scritta, in effetti potrebbe dar luogo a qualche incertezza interpretativa se ne era parlato già anche a proposito dei provvedimenti nazionali. Riterremmo di suggerire, ad esempio, che più chiaro appare collegare la misurazione ai confini dell'impianto più che dell'opificio e quindi diciamo, verrebbe più comodo, diciamo anche per l'operatore, diciamo una definizione univoca in questo senso e anche per l'istruttore che poi dovrà valutare le pratiche. Riterremo inoltre di segnalare che forse diciamo apparirebbe un po' trascurato anche il concetto di siti industriali dismessi che di contro, in realtà ben si prestano poter essere utilizzati per impianti FER.
Conseguentemente c'è un proporremo delle modifiche a margine esplicitate, analogamente, sempre in termini di distanze e al successivo punto 3 relativamente alle aree adiacenti alla rete autostradale dentro la distanza non superiore a 300 metri abbiamo rilevato l'inserimento, diciamo in questo capoverso.
Dell'applicazione, anche qualora la pena edificazione urbanistica.
Richieda piani attuativi per l'edificazione non ancora approvati, consente anche questo punto dell'articolo 3, comma 1, lettera f.
La concessione al Comune di un termine di 90 giorni per la realizzazione dell'impianto, da approvare con deliberazione di Giunta, uno schema di assetto nel quale siano individuate le opere di urbanizzazione primaria e secondaria e le aree oggetto di cessione, ci è sembrato che la disposizione presenta una criticità in realtà operativa.
Legata all'attribuzione agli enti locali di una potestà che non è prevista in realtà dal contesto normativo nazionale e che espone gli investimenti adatti, diciamo in questo senso, poi arbitrari o anche emulativi degli enti locali all'istanza presentata e quindi su questo magari invitiamo, diciamo ad una,
Dunav ad una riflessione.
Su quanto evidenzieremo anche per riaprire le aree adiacenti ai punti di connessione alla rete di trasmissione nazionale.
E entro una distanza non superiore a 300 metri, riterremo che, in considerazione dell'ampia capacità ricettiva di potenza della rete di trasmissione nazionale, anche al fine di evitare inutili e consumo di suolo per realizzare altre opere di connessione, proporremo un ampliamento di questa fascia di 300 metri riportandola diciamo più consono 500 metri peraltro anche i sapore simile a quelli che sono gli altri insediamenti di tipo industriale e produttivo.
Ancora un aspetto che ci sentiamo di so di di suggerirle relativamente appunto tra le 3 e l'articolo 1, comma 1, lettera f, scusate, ma è un po' lungo la declaratoria per le imprese, per evitare di leggere tutto in merito alle aree ricadenti nel perimetro di competenza del servizio idrico integrato e delle infrastrutture idriche dalla Regione Puglia compresi gli impianti di depurazione e al fine anche di rendere più comprensibile la disposizione all'operatore.
Si appalesi, sarebbe opportuno specificare tra le infrastrutture idriche agli impianti di depurazione e inserire anche un perimetro di area idonea per l'allocazione delle fare sostanzialmente un'area buffer anche per questi tale perimetro reputo terremmo interessante, diciamo, da reputare giustificato nella misura di quello che può essere per esempio tipica di quelle che sta tipica di una misura che è stata assunta anche peraltro infrastrutture per esempio i 300 metri dalle aree dalle aree autostradali.
Per cui proponiamo questa modifica, questo Omagh d'arresto e le aree contermini depuratori tipicamente non sono, diciamo, delle oasi particolarmente ambite, né per gli insediamenti produttivi né per gli insediamenti.
No, provvediamo, anzi ringraziamo proprio per questa audizione, perché alcuni aspetti che debbono essere anche armonizzati, anche con alcuni degli spunti e gli altri colleghi, io mi fermerei qui per non rubare altro tempo, troverete poi gli appunti puntuale.
Prego, prego sì, volevo soltanto fare una precisazione sull'articolo 8, ho sentito quindi.
Si chiede magari si si si è notato che sarebbero le stesse le aree idonee, in realtà no, non sono le stesse. Le aree idonee e dell'articolo 3 sono molte di più. Prima di tutto, quindi, è molto più restrittiva l'elencazione nell'articolo 8 in più abbiamo inteso metterla in chiaro perché si tratta, nel comma 2 dell'articolo 8, di una disciplina derogatoria al divieto di fotovoltaico a terra. Quindi è importante che siano chiare e in chiaramente individuate queste aree non idonee, cioè ci sono anche delle differenze sostanziali, in quanto faccio l'esempio più importante, che è quello della lettera a del comma 2, che riguarda il rifacimento. Quindi è possibile rifacimento di impianti a terra già esistenti, ma senza incremento dell'area occupata, laddove invece nelle aree idonee c'è la possibilità di incremento. quindi diciamo, è preferibile che queste questa formulazione è più chiara per chi deve leggerla e più completa, quindi a nostro avviso, diciamo, è meglio lasciarla così.
Grazie grazie grazie al distretto tecnologico nazionale.
Adesso passo la parola ci scusiamo per non aver visto prima la sua richiesta al portavoce dell'Alleanza per il fotovoltaico in Italia, il dottor Filippo Fontana, prego, grazie mille Presidente, grazie a tutti Assessore.
Chiudiamo sia un'ottima occasione.
Per condividere un po' quello che è il più back anche del delle associazioni di settore hanno già parlato prima, ahinoi, altre molto importanti noi siamo l'Alleanza per il fotovoltaico, rappresentiamo 10 aziende.
Hanno in produzione e realizzazione autorizzazione. Circa 20 gigawatt su tutto il territorio nazionale hanno stimato che qui in Puglia, solo qui in Puglia, siamo intorno ai 4 5 gigawatt di impianti in corso dell'autorizzazione qualcuno autorizzata in corso di costruzione. Questi impianti portano con loro, ci tengo a sottolinearlo una una serie di dei Piani di sviluppo Locale per un ammontare di quasi un miliardo di 1 miliardo di euro, nonché tutte quelle infrastrutture che poi saranno necessari alla trasmissione dell'energia e a mettere effettivamente in atto alcune delle cose di cui si è parlato anche precedentemente. Si è parlato di idrogeno, si è parlato di qualcosa che pensa rinnovabili. Non si può fare insomma l'unica alternativa ad essere chiaro e continuare a bruciare del gas di qualche Paese straniero o bruciare il carbone, come fa qualche altra Regione.
Apprezziamo molto il lavoro che è stato fatto qui in Puglia, non un lavoro sicuramente molto interessante ed è anche molto buono il fatto che ci sia stata questa condivisione e la possibilità di essere auditi. Noi anche depositeremo domani il dettaglio delle memorie del delle integrazioni che vorremmo portare.
Ho sommariamente riportare a quella dell'assessore, inoltre è interessato e mi appunti pre tre macrotemi che, secondo noi sono molto importanti, che determinano la effettivamente la bontà e la qualità del del del del decreto, che già è molto buono, a nostro parere, il regime transitorio deve essere trattato come è stato fatto, come ha detto qualcuno in precedenza, come il di all'agricoltura,
Quello che inizialmente previsto, credo, l'articolo 10, comma 3 che in realtà parla effettivamente del divieto dell'articolo del comma 8, dovrebbe essere, secondo noi, esteso a tutto il e a tutto il blocco del per le aree idonee, insomma di quanto è previsto questo PL.
C'è già parlato prima. L'Assessore ideologia specificato. Insomma, c'era un chiarimento che per noi non era abbastanza chiaro cosa prevalesse fra area idonea, area non idonea. L'Assessore della Noce ha chiarito.
Privare l'area non idonea, a nostro parere.
Sarebbe probabilmente interessante aprire una discussione, perché dovrebbe, secondo noi vale il contrario, perché poi, di fatto, sto sarebbe più un decreto Aree non idonee con decreto di aree idonee qualora, appunto questo succede se ci sono le situazioni che limite, insomma,
Ho paradossali dove ed in mente una una cava, quindi un'area idonea all'interno delle cinque chilometri, un buffer patrimonio Unesco, a quel punto risulterebbe non idoneo e quindi andrebbe in qualche modo dettagliato. Ho approfondito però questa questione, comunque lo specifico iter specificheremo nella nella memoria.
Mi accodo a quello che è stato già detto relativamente al al all'agrivoltaico, che insomma sembra che in questo ddl che la Giunta regionale voglia in qualche modo individuare autonomamente le caratteristiche dell'agrivoltaico, cominciando detto precedentemente, secondo me, nel caso di restare allineati alla insomma i decreti e le normative nazionali e quello che è previsto già dal dal decreto del maggio del 2 del 23 insomma che per loro quindi per noi insomma nel dettaglio sarebbe da abrogare l'articolo 9, comma 2,
Non entro nelle osservazioni di dettaglio. Molte cose sono state dette su sugli UCCP, a nostro parere andrebbe eliminato la parte dei versanti perché veramente diventerebbe estremamente esteso, suona la campanella, sono pronti.
Chiudo allora soltanto facendo una un commento di carattere generale. Come hanno detto prima, la Regione Puglia è una regione molto importante per il fotovoltaico. È stata sempre molto importante. Faccio questo lavoro da una ventina d'anni e mi sono sempre confrontato localmente con con gli enti e abbiamo visto uno sviluppo, forse forse non troppo organizzato nella precedente ondata. È un buon momento per.
Sicuramente cogliere questa opportunità, cercare di farlo proprio e di e di sfruttare tutto quello che può succedere. Abbiamo oggi 10.000 lavoratori in questo settore. Il nostro Gruppo ne genera soltanto 120 qui, in in in Puglia.
Lavoratori tra l'altro specializzate che andrebbero nelle aree rurali. Abbiamo parlato, qualcuno ha parlato anche di calo demografico, prima questa è un'opportunità molto grande e del processo unica, l'unica alternativa per poter continuare lo sviluppo,
Grazie, prego, Assessore allora e mi scuserà il successivo intervento al Presidente ordinano, agronomi e altri ulteriori interventi, ma purtroppo per noi il voto, quindi devo per forza andare, quindi ci sarà l'Assessore Triggiani, dottoressa Berlingerio a prendere appunti tutte le ulteriori audizioni mi permette una battuta e che,
Se propone un regime transitorio largo, non ci consente di programmare e quindi di pianificare, come è giusto che sia, e che stiamo provando a imporci rispetto alla alla produzione, ha molto senso e la Puglia ci rendiamo conto che è importante a livello nazionale è arrivato il momento che l'energia serva anche ai pugliesi non solo in termini di qualità ma di sostegno economico e quindi,
E noi stiamo provando a imporre, non abbiamo voluto richiamare me lo diceva poco fa il Presidente Paolicelli, il termine delle compensazioni energetica all'interno della norma, ma e un'altra norma regionale che oggi è presente, però è fondamentale.
E lo dico visto che molti di voi rappresentano tante imprese provare a costruire nei termini di collaborazioni strutturali con i Comuni, affinché tra le compensazioni rientrino delle comunità energetiche o questo è un interesse collettivo o costruiamo le condizioni reali per un interesse di abbassamento dei costi tariffari per i cittadini altrimenti i fenomeni di nimbi,
Oggi sono quelli che sono più difficili da sostenere e concludo rispetto al tema della pianificazione sulle aree non idonee.
E che noi hub stiamo provando a porre un limite anche di tutela paesaggistica, quindi la prevalenza dell'area I don't dell'area non idonea sull'area idonea e ai non significa che quell'impianto non può essere fatto, ma significa la preponderanza del valore paesaggistico. Quindi in Conferenza dei servizi, se la, il valore paesaggistico dell'area o del buffer, ad esempio, che lei ha citato non ha grande impatto e il parere paesaggistico sarà positivo e quindi l'area poi si può insediare un impianto, Giovanni rapide. Invece parte da un presupposto. Magari preconcetto, giusto o sbagliato, che sia quindi anche il parere paesaggistico, a prescindere negativo. No, noi siamo aperti, grazie, se posso controllo, replicare a quanto ha detto l'Assessore. Noi stiamo per effettuare tale idea del tema, sì, il tema delle, diciamo, dei piani di sviluppo locali. Noi consideriamo che sia fondamentale.
La maggior parte delle nostre aziende, quelle che rappresentiamo, fa questo tipo di attività e cerca di investire nelle nelle Cerro, nelle comunità energetiche rinnovabili e per quanto riguarda la tematica della programmazione non è che prima di questo PdL non si autorizzasse effettivamente impianti attraverso un percorso autorizzativo che comunque programmatico e in ultimo insomma sono siamo d'accordo con la tutela del paesaggio mi piacerebbe dei puntualizzare che la tutela del paesaggio passa dalle energie rinnovabili, sennò avremmo poco da tutelare.
Prego rapidissima soltanto sulla questione dell'agrivoltaico, no, noi non intendiamo discostarci da quelli che sono i documenti che già esistono dal DM agrivoltaico, che già ha fornito, diciamo, delle indicazioni importanti, non è questo il punto, semplicemente intendiamo fornire uno strumento che potrà chiarire al meglio quali sono le caratteristiche che gli agrivoltaici dovranno avere in modo tale che non saranno eccessivamente diversa, cioè non è una una programmazione autonoma dell'agrivoltaico, ma dare una disciplina più compiuta anche per consentire di di di mettere giù dei progetti migliori, cioè nel momento in cui si ha una guida e altre Regioni l'hanno già fatto e questo magari può aiutare chi intende promuovere un agrivoltaico a fare la scelta nel modo migliore e più completo. Insomma, non non si tratta di di fare qualcosa di diverso da quelle che sono le linee programmatiche già esistenti.
Grazie per l'ultimo intervento che ha chiesto di parlare il rappresentante del Consiglio nazionale dell'ordine.
Dei dottori, degli Ordini dei dottori, agronomi e forestali Arrigo, Salvatore, Guerrieri, prego.
Buongiorno a tutti, ringrazio la Commissione e l'Assessore porto i saluti del presidente nazionale Mauro uniformi e dal Presidente della Federazione regionale, Oronzo Milillo, oggi qui rappresento, ovviamente.
La categoria dei dottori, agronomi e forestali e della Regione Puglia e ovviamente ringraziando per il lavoro svolto sino ad ora, perché è un disegno di legge innanzitutto utile. Forse direi che è il capofila a livello nazionale tra i diversi lavori che stanno svolgendo le altre Regioni, confrontandomi con I gli altri colleghi delle altre Regioni, giusto un appunto che di carattere tecnico. Ovviamente la Regione Puglia e come dire, è trainante a livello anche del settore agroalimentare e noi cerchiamo di essere molto spesso coloro che guidiamo le gli imprenditori agricoli nel fare reddito e nel gestire il territorio dal punto di vista agroalimentare. Questo disegno di legge sicuramente aiuta anche gli imprenditori agricoli che si vogliono.
Ha proprio il quale, insomma, a questo settore delle energie rinnovabili, sicuramente le difficoltà che si hanno oggi sono quelle di avere una rappresentazione fedele del territorio sulla cartografia. Il PPTR oggi andrebbe sicuramente aggiornato e questo può essere un consiglio utile per la pianificazione e per l'utilizzo di questi strumenti di di monitoraggio del del dell'ambiente del territorio attraverso il PPTR, sia come contesti paesaggistici sia con ulteriori contesti paesaggistici, perché molto spesso determinate autorizzazioni sono vincolate da queste rappresentazioni poco fedeli perché comunque il territorio in continuo mutamento, specialmente basti pensare anche il Salento che dopo l'avvento della Xylella ha avuto una.
È una modifica non indifferente di quelli che sono poi gli usi del suolo e per non parlare poi del nord barese, dove c'è un continuo investimento a livello di agricoltura e anche bonifica, e questo è l'appunto principale. Per il resto, concordiamo domani arriveranno delle osservazioni. Ci scusiamo perché, ovviamente, visti i tempi ristretti, oggi siamo anche impegnati sugli esami di Stato. Io sono il Vicepresidente, quindi ho fatto un salto qui per rappresentare la categoria. Sicuramente non mancheranno altri incontri e domani avrete altre ulteriori osservazioni. Grazie ancora.
Grazie.
Grazie al dottor Guerrieri per il contributo.
Adesso passo la parola c'ha ci hanno chiesto gli interventi, avevano già chiesto di intervenire, ma c'era sfuggito il responsabile dello sviluppo Italia, sviluppo, Italia, Gianluca Cipolletta.
Prego.
È andata grazie di questa opportunità.
Come una tara per chi non ci conosce, siamo un'azienda internazionale con 4,2 giro acquistata al mondo e presenti in Puglia già dal 2008, proprio nel Comune di Minervino Murge come Falcri nuova bozza. Abbiamo installato il nostro primo impianto eolico qui, in Puglia, e ci fa piacere dare il nostro contributo perché vogliamo continuare a fare quello che finora crediamo. Abbiamo fatto bene in Puglia e intendiamo fare ancora avanti. Io non voglio essere pleonastico sul cose già dette, per quanto ovviamente tutti gli investitori e associazioni di categoria che ci rappresentano hanno focalizzato i punti di maggior attenzione e su cui chiediamo la disponibilità della Commissione di poter rivedere un impianto, comunque che riteniamo buono e soprattutto ringraziamo per la velocità con la quale si sia mobilitata subito dopo.
D'intervento a livello nazionale.
Non sono poche le regioni che sono a questo stato di avanzamento dell'approvazione delle linee guida, quindi facciamo i nostri complimenti alla Regione Puglia, su questo però vorremmo focalizzare la necessità di far rientrare nell'articolo 4 e delle semplificazioni le opere di rete necessaria al collegamento dell'impianto perché,
Le opere di rete vengono definite in una fase successiva a quella iniziale di individuazione del terreno, che ovviamente verrà fatta su area su area idonea e spesso ci vogliono addirittura due anni prima che il gestore della rete, due anni dopo anche l'accettazione del preventivo di connessione, prima che il gestore della rete definisca in maniera puntuale la localizzazione delle opere di rete. È chiaro che un investimento iniziato due anni prima non può poi andare a cadere, perché dopo due anni il gestore della rete, quindi anche un un altro soggetto, va a individuare un percorso.
Di linea su un'area non idonea,
E che non può essere naturalmente poi realizzato diverse necessità in in cavo o addirittura in talk. È proprio sulla toc.
Che è stata già detta, volevo dare un contributo in più, diciamo che magari non tutti possono.
Possono conoscere quanto costa una toc rispetto a un cavidotto realizzato in configurazione standard. Ecco, ora tocca possa tre volte un cavidotto standard. Questo che cosa implica che, se non restringiamo, le tocca in maniera puntuale alle interferenze, come quelle che già si usano, per esempio sui corsi d'acqua, ma la estendiamo in maniera indiscriminata a tutte le aree idonee che sviluppano tanto aria, soprattutto sulla sul sul PIL buffer dei 500 metri. Rischiamo che gli investimenti in Puglia sarà per gli investimenti in Puglia. Saranno necessarie delle risorse, molto maggiore che investimenti in altre regioni che non hanno adottato questo questo provvedimento, e quindi in un regime di competizione nazionale, che è quello che si sta affacciando con il ben fare x. Gli investitori su un portafoglio di progetti, ovviamente andranno a preferire un investimento in un'altra regione. Questo comporta anche, poi un risultato negativo per la Regione, che ha la necessità di raggiungere di raggiungere i suoi obiettivi o, in generale, quello che è stato già anche anticipato, in linea di massima da Elettricità Futura, se poi i idealmente, tutte le regioni si dovessero conformare a questa a queste disposizioni sulle tocca, con una grave sull'investimento, il prezzo complessivo degli investimenti delle sei sale, il alle aste parteciperanno tutti, con necessariamente per sostenere l'investimento con prezzi maggiore. Questo avrà una ricaduta sul prezzo sul prezzo dell'energia.
Ultimo così, chiudo brevemente sui 500 metri di buffer delle aree tutelate ex articolo 10 del D. GLS 42 2004 i 500 metri sarebbero anche un buffer proporzionale proporzionato, ospitare, anche congruo, ma se consideriamo il numero di beni tutelati in Regione Puglia, le difficoltà già espresse anche da altri che sono stati uditi precedentemente al fatto che l'individuazione spesso difficile in quanto la mappatura non è corretta,
Rischiamo veramente che qui questi 500 metri sviluppano una inidoneità, un aree non idonee e tali da pregiudicare la realizzazione dei progetti grazie.
Grazie.
Grazie al dottor Cipolletta, adesso abbiamo per l'ultimo intervento il rappresentante di EDP.
Newborn Italia, prego.
Allora buongiorno l'ingrato compito di essere l'ultimo.
Last but not least, esatto esatto pre pre pranzo, quindi sarò brevissimo, sono Domenico Marinelli, responsabile e sviluppo Italia di EDP, il nuovo boss che una multinazionale portoghese, quarto operatore mondiale nel settore dell'energia eolica, in Puglia, siamo presenti da tanti anni abbiamo già 106 megawatt installati e in questo momento stiamo costruendo due impianti eolici e un fotovoltaico per un totale di circa 200 megawatt,
E poi abbiamo più di 500 di sviluppo. Non mi dilungherò molto, siamo già e abbiamo già sentito commenti inerenti la legge. Io innanzitutto voglio dire che la Regione Puglia, la seconda regione che ha adottato una proposta di legge per individuare le aree idonee all'installazione degli interventi degli impianti da fonti rinnovabili ed è la prima che ha permesso un'audizione pubblica con dei commenti quindi questo lo apprezziamo molto riteniamo la legge nel complesso positiva. Per quanto riguarda le osservazioni, si è già detto della toc, si è già detto dei buffer. Voglio solo aggiungere Surtsey buffer che.
Forse si potrebbe fare un lavoro di individuazione un po' più puntuale dei beni, perché i beni non sono tutti uguali, non sono messi tutti nelle stesse aree di pregio e i buffer a volte potrebbero far ricadere. Ricadono in aree che sono molto antropizzato e addirittura di di scarso pregio abbandonate. Quindi magari una miglior definizione dei buffer e poi l'ultima cosa è quella del del transitorio. Noi abbiamo tanti progetti presentati alcuni, ma la maggior parte sono al MASE, ma alcuni si sono presentati da molti anni e per qualcuno. Ad esempio, abbiamo già ricevuto un parere positivo della Regione Puglia, Dipartimento, Ambiente, sul progetto o una procedibilità da parte del Mase. Su questi forse capisco che ci sono tantissime istanze che complicato gestire il transitorio, però magari, almeno su una parte di questi progetti già presentati, che hanno ottenuto una procedibilità o addirittura un parere positivo del Dipartimento Ambiente della Regione Puglia, quindi prevedere magari una norma differente, una regola differente, questo era il senso. Vi ringrazio tutti, grazie al dottor Marinelli per il suo contributo.
Adesso, se ci sono Assessori diligente ancora presenti che vogliono aggiungere qualcosa o consiglieri regionali presenti, voglia aggiungere qualcosa, altrimenti possiamo.
Possiamo Corvace, vuole dire qualcosa.
Ma non solo, su un punto che spesso ricorre legato al tema delle infrastrutture connesse agli impianti incise o non incise dalle aree non idonee, è stata sollevata da questo questa preoccupazione, ma in realtà l'eccezione già presenti, per cui quando le infrastrutture connesse sono in toc in particolare e seppur incise ripeto limitatamente alle infrastrutture connesse dalle aree non idonee questa diciamo incidenza non travolge tutto il resto dell'impianto, quindi è un'attenzione che è stata già posta già esplicitata nell'articolo relativo alle aree non idonee. Solo questo.
Grazie ingegner, squadracce possiamo ritenere a questo punto chiusi i lavori di questa Commissione e che è aggiornarvi questa seduta congiunta di Commissioni, quarta e quinta, che è aggiornata a lunedì alle ore 12:30 con l'ascolto di.
Della rappresentanza di ANCI Puglia, grazie.