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Diamo inizio ai lavori della Commissione.
Come avrete letto nella nella mail che vi è arrivata. I primi tre punti, i punti numero 1 2 e 3 sono rinviati per impedimento della dottoressa Pellegrini dell'assessore Sebastiano Leo, la dottoressa Pellegrini. In merito al punto numero 1, ha inviato un report dell'attività di punti cardinali. Tuttavia io le ho dato l'ho visionato il report. Io ritengo insomma che sia importante, ad ogni modo, commentarlo insieme nella nell'incontro dei rinvio che terremo la prossima volta e per la prossima volta, visto che è stato nominato il nuovo direttore dell'ARPAL, io estenderei anche la convocazione alla luce dei temi e degli oggetti dei punti rinviati anche al nuovo direttore dell'ARPAL. Così iniziamo anche a fare programmazione con lui. Quindi oggi affronteremo il punto numero 4 e il punto numero 5. Iniziamo dal punto numero 4, audizione richiesta dalla CGIL Puglia per l'avvio di un percorso di rafforzamento delle politiche regionali di welfare. In tema di povertà da lavoro. È presente la segretaria generale Maria Luigia Bucci, che ringrazio per la presenza e a cui lascio la parola,
Sì, grazie buongiorno a tutte e a tutti noi ringraziamo la Presidente di Commissione e tutta la Commissione per aver accolto subito la nostra richiesta di audizione e.
Vogliamo subito porre, diciamo all'attenzione di questo incontro di oggi, una necessità che nasce anche da un'emergenza dentro la quale Louis noi siamo sia a livello nazionale ma soprattutto a livello sud, come area di mezzogiorno e a livello regionale, cioè il tema delle povertà dal lavoro, il tema delle povertà del lavoro e diciamo identificabile in un quadro macroeconomico come dicevo prima nazionale, che si accentua e presenta criticità molto più importanti anche a livello di aree del Mezzogiorno e la Puglia è ovviamente coinvolta da queste povertà da lavoro, povertà da lavoro significa che, pur avendo, diciamo un mercato del lavoro dinamico, fatto prevalentemente purtroppo alle nostre latitudini di contratti precari, ma anche rispetto a non contratti precari.
I lavoratori sono comunque poveri, hanno una povertà salariale che è molto importante, perché noi poniamo la necessità di costituire a livello regionale un Osservatorio sulle povertà dal lavoro, perché riteniamo questo sia uno strumento importante sia per quanto riguarda le istituzioni, in questo caso Regione Puglia e sia per quanto riguarda l'azione l'agire del sindacato rispetto alla contrattazione.
Come immaginiamo. Intanto questo luogo, lo immaginiamo come un luogo di analisi, di ricerca, di indagine socioeconomica, d'indagine culturale, cioè che possa, diciamo, mettere in evidenza quelli che sono i punti che determinano questa povertà salariale, sono tanti, possono essere economici, sociali, culturali, su non possono essere di di tanta natura. L'obiettivo ovviamente comune che l'Osservatorio deve avere è quello di contrastare tale povertà salariale. Il sindacato ovviamente può farlo attraverso insieme anche alle istituzioni, attraverso un'azione di contrattazione a tutti i tavoli sia sui tavoli istituzionali, ma anche rispetto ad una contrattazione aziendale con le imprese stesse. Ecco, dentro quest'atto Osservatorio, credo sia fondamentale anche il ruolo delle imprese, cioè avere una fotografia reale di quella che è la povertà dal lavoro in Puglia. Ovviamente, contrastare e agire un'azione comune.
Rispetto alle povertà dal lavoro. Significa anche agire un comune impegno rispetto ai temi della legalità rispetto ai temi dell'antimafia rispetto ai temi, appunto, che portano molto spesso i lavoratori che cadono i cittadini e i lavoratori che cadono in condizioni di povertà. Di come dire, accettare e ed essere ricattati anche in una condizione sociale che va al di là, diciamo, della loro dimensione lavorativa e io credo appunto che questo osservatorio possa essere uno strumento, uno spazio, un luogo importante dentro cui, come dicevo prima, fare analisi, fare studio,
Approfondire delle ricerche. Ovviamente, quando parliamo di povertà del lavoro significa che parliamo di tantissimi temi e soprattutto di tantissimi settori, dal pubblico al privato, ma parliamo soprattutto di concertazione e di contrattazione, cioè di quello che le istituzioni, lo Stato da una parte e i sindacati possono insieme costruire per contrastare questa povertà del lavoro è un obiettivo che,
Noi vogliamo, come dire, porci in con un senso comune. Ecco, nel senso che noi siamo convinti che una sola parte da solo non può fare praticamente nulla. Serve una concertazione, avere degli obiettivi comuni e l'Osservatorio, secondo noi, in questa fase storica e intanto uno strumento di coerenza politica rispetto ad una agire di supporto ai cittadini e ai lavoratori. Si parla in Italia, ovviamente, di su un tema importante che è quello del salario minimo legale. Il salario minimo legale è uno degli aspetti e degli strumenti che può servire a dare risposta alle povertà salariali, alle povertà, dal lavoro però a livello locale, a livello regionale e a livello anche di singole imprese di singole realtà. Se noi siamo in grado di avere una fotografia chiara del quadro regionale, possiamo provare a pensare insieme degli strumenti che siano di supporto e di contrasto a questa povertà salariale che è trasversale, non coinvolge solo i giovani, non coinvolge solo le donne, ma è sempre più trasversale e ed è sempre più un'emergenza dentro la quale il Paese, ma soprattutto la Puglia e il Mezzogiorno,
Grazie alla Segretaria Bucci.
Non le nego segretaria, che questo è un tema che credo stia a cuore a tutti noi recentemente, su proposta del collega Lopalco, abbiamo approvato anche in Consiglio una mozione.
Sul salario minimo. Naturalmente su questo noi possiamo incidere poco come Consiglio regionale, ma possiamo attivarci con il Governo per far sì che il Governo faccia la sua parte. Però, come lei ben ha detto, ognuno di noi deve fare la sua parte su questo tema è la proposta che oggi è stata prospettata. A mio parere può essere un importante punto di partenza, innanzitutto per capire qual è l'ambito nel quale ci stiamo muovendo, al fine poi di poter incidere. È anche presente la dottoressa insomma, il Presidente posso.
È solo il mio intervento, ho dimenticato, siccome noi abbiamo appunto fatto anche ricerca prima di presentare questa proposta. Crediamo questo strumento, questo organismo, questo spazio, questa dimensione sia un unicum a livello nazionale, nel senso che non ci risulta essere da da un'altra parte. Quindi ecco la Puglia. Potrebbe in questo senso, ancora una volta, essere un punto di avanzamento e di avanguardia rispetto alle proposte, agli strumenti che siamo in grado di praticare. Grazie grazie. Io, prima di lasciare la parola ai colleghi, vorrei sentire anche la dottoressa Francesca Brescia, Vicepresidente della Fondazione. Mai e rotti.
Al microfono.
Prendo mai perché ho un tono di voce.
Però così allora intanto ringrazio per la convocazione di oggi e.
La presento, la Fondazione MAIE rotti e il Centro studi e dice che della CGIL Puglia.
Noi abbiamo lavorato o sub, lavoriamo prevalentemente sui ciechi e su studi e abbiamo anche lavorato molto con il Consiglio regionale con precedenti dice che, rispetto alle trasformazioni del mercato del lavoro rispetto agli effetti dell'organizzazione lavorativa, soprattutto nel campo della informazione durante la pandemia sono state le 2 ricerche finanziate dal Consiglio regionale attraverso la Presidenza perché noi ne abbiamo presentate direttamente alla Presidenza.
E, naturalmente, noi abbiamo esaminato le trasformazioni del mercato del lavoro da cui è venuta fuori in maniera preponderante e prepotente il tema del lavoro povero, perché la povertà non è soltanto legata, come voi ben sapete, ebbene immaginate agente che è completamente scusa al mercato del lavoro, che è disoccupato, ma anche con un lavoro povero e con un salario inadeguato che non rispetti il principio della Costituzione, ovverosia di un salario dignitoso che consenta una vita dignitosa al lavoratore e alla famiglia.
Poiché noi diciamo, siamo oggi a proporre anche questa.
Questione perché riteniamo che probabilmente una analisi scientifica e obiettiva, che si avvale anche del contributo delle Istituzioni, dei centri di ricerca dell'Università ovviamente non è che noi esauriamo in toto la le competenze professionali in questo campo, possa portare ad avere elementi scientifici che alla politica, al legislatore, dagli stakeholder regionali che lavorano in questa direzione offre un'analisi oggettiva che induca a definire politiche di welfare e politiche di sostegno al lavoro che uno dei delle questioni fondamentali della Regione Puglia sul tema che ha detto la Segretaria il, l'Osservatorio regionale sul lavoro povero,
Noi lo abbiamo appena appena accennato in un incontro, magari, se ci fosse stata la dottoressa Pellegrini, l'avrebbe potuto anche dire, in un incontro che come CGIL sia sui temi del mercato del lavoro, con l'assessorato al lavoro che sta costituendo l'Osservatorio sul mercato del lavoro in generale, quindi le dinamiche occupazionali, licenziamenti, le assunzioni, la precarietà cioè queste robe e quindi il tema del lavoro povero è stato considerato un tema fondamentale dentro e quindi c'è anche assonanza da questo punto di vista. Naturalmente, però, si tratta di un lavoro di analisi, di ricerca lungo per certi versi complicato.
Che esamina anche tutta la contrattazione regionale, tutte le politiche regionali di welfare che nel frattempo si sono fatti i risultati concreti di queste politiche ed esamina soprattutto anche la, come dire, il mondo sindacale rispetto ai contratti, come si muovono, come garantiscono. Che cosa hanno portato avanti a b i temi che ha già detto la Segretaria, che non mi pare il caso di ripetere perché so sono abbastanza noti a tutti e quindi noi ci saremmo nelle condizioni. Io credo che il Consiglio regionale proprio come e quindi la Commissione come fonte precipuo anche di.
Luogo dove far avanzare determinate proposte che poi si possono tradurre anche in istanze legislative in proposte di legge, eccetera,
Possa essere il luogo in cui si può discutere di queste tematiche.
Grazie, chiedo se i colleghi collega Ciliento ovviamente ringrazio tutta la CGIL perché, insomma, è un tema che sta a cuore a tutti e credo che questa proposta sia un punto di partenza importante in un momento storico che veramente complesso ben venga un'analisi di ciò che è stato fatto fino ad oggi e capire dove c'è bisogno di intervenire noi anche come Consiglio cosa possiamo maggiormente a portare in quel sostegno del welfare di cui si parlava anche poco fa.
Con piacere apprendo che sarebbe la prima Regione tessere questo tipo di intervento e credo che questo ci porta ad avere un primato, insieme all'Osservatorio dei minori che abbiamo istituito all'inizio di questo mandato, sul discorso proprio di contrastare le povertà, qui io non posso che essere totalmente a favore di quello che si sta delineando in questo momento. E in questo valutare anche tutto ciò che si sta facendo con le misure. Progetto gol tutto ciò che ha sostituito anche il reddito di cittadinanza a capire dove ci sta portando, perché i dati le ti ieri su Repubblica lasciano un attimo veramente aprire una riflessione enorme perché il contrasto alle povertà comunque è in aumento, cioè le povertà aumentano e qua qualcosa va fatto. Va fatto leggendo e capendo e confrontandoci con voi proprio dalla base, perché dobbiamo avere ben chiaro qual è il quadro. È vero che c'è tanta gente fuori dal mondo del lavoro e la bisogna anche capire l'incontro tra domanda e offerta, perché di fronte alla questione che tutti dicono, c'è il lavoro, ma non c'è chi vuole lavorare. Io francamente è una risposta che alle volte mi lascia molto perplessa, perché non so se dall'esperienza di assessorato ai servizi sociali nel mio Comune difficilmente c'era offerta e non si incontrava con la domanda, però aprendo call per riprendendo proprio con le pinze questa riflessione, infatti, volevo chiedervi che cosa ne pensate dal vostro punto di vista su questa questione del non incontro tra domanda e offerta lavorativa. A mio avviso, cioè, va fatta una un'ampia riflessione. È vero che la formazione è importante, però capire. Stiamo lavorando nel giù nella giusta direzione.
Mi piacerebbe su questo interpellare ovviamente all'Assessore.
Sebastiano Leo con il Dipartimento per capire se i dati che si rilevano, però questo in un osservatorio, ovviamente sarà oggetto sicuramente del tavolo, però credo che sia importante tener conto di questo punto fondamentale nel sciogliere un po' i temi dell'Osservatorio. La ringrazio, grazie collega Ciliento, collega Lopalco.
No, ovviamente immagino che tutti noi accogliamo con molto piacere.
Sia questo dibattito che questa offerta, perché il problema del lavoro povero, fra l'altro unicum in Italia, in questo, nel quadro nel quadro europeo noi abbiamo questo primato di avere un aumento dell'occupazione, ma di occupazione, purtroppo di basso livello. E un fenomeno che voi mi insegnate è legato anche, purtroppo, alla scarsa produttività che noi abbiamo in media nelle nelle nostre aziende, quindi è con cioè il pronome complesso. Ben venga quindi un un organismo tecnico che analizzi non soltanto a livello tabellare quelle che sono le retribuzioni e vederne i flussi durante, ma proprio cercare di poi approfondire il tema sulle cause di questo di di di questo fenomeno. Quindi io faccio, diciamo due o due riflessioni, sempre premettendo che secondo me è un organo di questo genere, non può che far bene che far bene alla politica.
È però per far bene alla politica, deve essere un organismo indipendente, cioè le se assolutamente indipendente, cioè per perché voi sapete meglio di me, cioè io mi mi interesso di numeri in altro il nostro campo voi sapete benissimo che con i numeri si può far dire qualunque cosa e quindi è importante che ad analizzare questi numeri e a produrre questi questi report,
E ci sia un organismo forte e indipendente, quindi, quando parliamo di indipendenza, ovviamente la domanda sorge spontanea, chi paga, ecco allora bisogna capire, questo è il secondo punto, è questo organismo come e da chi deve essere finanziato, per cui insomma, una volta che abbiamo scelto questi nodi davvero noi potremmo essere una una Regione all'avanguardia che dice noi questo problema lo stiamo affrontando molto seriamente lo stiamo affrontando da un punto di mettendo su un organismo tecnico indipendente e forte.
Che serve da supporto per le decisioni politiche senza essere influenzato dalla politica, ovviamente, quindi, grazie per questa proposta.
Grazie collega, Lopalco vuole intervenire qualcun altro.
Allora?
Io penso che noi dovremmo procedere in questa direzione, innanzitutto io credo che il tema del lavoro e del lavoro povero deve essere al centro delle attività di questa Commissione, la proposta che oggi ci arriva è una proposta molto interessante, che noi dovremmo condividere con l'Assessore al Lavoro e,
Se siamo tutti d'accordo, potremmo anche in questo caso, così come abbiamo fatto su altri temi della cultura, provare a predisporre un una proposta di legge partecipata che poi può essere partecipata nel senso da tutti i colleghi della Commissione, lavoro che poi può essere una proposta di legge o può essere anche un emendamento a leggi già esistenti, perché noi abbiamo delle leggi che affrontano il tema del del lavoro all'interno delle quali questo organismo si potrebbe intersecare. Naturalmente abbiamo necessità di fare un approfondimento e poi, nel momento in cui abbiamo predisposto questa questa bozza di proposta, io avvierei un un tavolo di confronto con con tutti, diciamo, gli stakeholder con tutti gli interessati al tema e ci tengo anche a dire che questa Commissione e ringrazio ancora una volta la CGIL per la richiesta che ha fatto e per lo spunto di riflessione che oggi ha portato a questo tavolo sarà aperta sempre agli spunti di riflessione e di tutto e di tutti coloro che con noi Volla vorranno collaborare ad affrontare queste tematiche. Quindi, se siamo d'accordo, io procederei con questa modalità. Proverei a predisporre una proposta di.
Di legge, naturalmente, dopo esserci confrontati con l'assessorato al lavoro.
Vuole volete concludere, volete aggiungere altro?
Per noi va bene, è chiaro che è una proposta che noi mettiamo nelle mani di Regione Puglia di cui diciamo, non vogliamo rivendicare ed esercitare una maternità assolutamente, ma la affidiamo ad un lavoro collettivo che deve essere ovviamente autonomo, più che indipendente e autonomo rispetto a influenze, orientamenti di natura politica e che deve servire davvero per agire, un'azione di contrasto alle povertà, perfetto, se poi la proposta ci può essere inoltrata a mezzo mail magari insomma anche nel nel pomeriggio in maniera tale che la rendiamo la mettiamo a disposizione di tutti i commissari anche degli assenti, grazie grazie ancora e naturalmente vi terremo aggiornati sul sul prosieguo delle attività.
Allora adesso passiamo al all'ultimo punto, ovvero prosieguo illustrazione della bozza di proposta di legge regionale a tutela delle feste patronali ringrazio il dottor Patruno per la presenza, abbiamo anche la fortuna di avere il collega Lopane in duplice veste e noi ne approfittiamo di questa è stata una duplice veste.
E.
Per quanto riguarda il lavoro, è stata distribuita a tutti una scheda sintetica delle delle audizioni che sono state fatte.
Arrivederci, grazie ancora delle audizioni che sono state fatte sul tema delle feste patronali, affinché noi oggi le rivediamo compiutamente punto per punto insieme e capiamo quali parti delle audizioni possono rientrare a far parte del testo di legge e quali invece non possono rientrare dico questo perché,
Avendo letto questo schema dove diciamo sono arrivati molteplici spunti di riflessione, poi, se vado a leggere l'audizione del dottor Patruno già un po' un po' sintesi, ce la fa dicendo questa cosa potrebbe rientrare quest'anno, naturalmente perché stiamo.
Parlando di una legge che opera nell'ambito culturale, almeno questo è stato dichiarato precedentemente e non dello sviluppo economico, però, insomma, senza voler anticipare so che perderemo un po' di tempo, però ritengo che sia importante, non vi nego che è qui presente anche ho chiesto la presenza dell'Ufficio legislativo del Consiglio affinché insomma dopo aver ascoltato ci può sostenere nel predisporre proprio alla proposta di legge nell'ultima incontro in cui ho parlato con il dottor Patruno di questa legge,
L'idea era quella di seguire lo stesso iter della legge sulle bande e quindi stare all'interno del patrimonio culturale immateriale della nostra Regione, con l'iscrizione in un registro e con tutte, diciamo, quelle peculiarità che sono state inserite all'interno della legge sulle bande. Partiamo dalla parte che,
E anche diciamo la più quella che è stata più discussa, che è la definizione di feste patronali. Quando noi abbiamo, diciamo affrontato il tema della definizione, ci siamo detti che dovevamo, ad ogni modo tenere in considerazione l'aspetto religioso, motivo per cui, dopo aver audito don Mauro, chiedemmo a don Mauro di inoltrarci una proposta di definizione di feste patronali che è questa che noi leggiamo qui.
E che vi leggo.
Le feste patronali sono le feste liturgiche correlate con la pietà popolare dei santi patroni, debitamente venerati come tali, che una diocesi in una città o paese è eletto come tali e scelte stabiliti secondo l'uso antico o riconosciuti tali da una tradizione in memorabili e quelli scelti secondo la normativa ecclesiastica che richiede l'approvazione dell'ordinario diocesano che il Vescovo non vengono equiparate alle feste patronali con le altre feste parrocchiali o con Fraternali. Le feste patronali sono supportate dai comitati feste patronali, nominate con decreto dell'ordinario diocesano, poi qua vedo.
Un po' complessa, no.
Qui leggo definizione individuata congiunta alla Regione, salvaguardia, valorizza e promuove e sostiene le feste patronali pugliesi in quanto espressione del patrimonio immateriale regionale, riconoscendole la funzione culturale, sociale e identitaria di valorizzazione territoriale e di destagionalizzazione turistica, naturalmente entrambe queste diciture si intersecano in una con l'altra.
Chiedo se ci sono interventi sulla definizione di festa patronale o, se posso andare avanti, prego collega.
Sarebbe opportuno inserire, così come ci confrontammo con don con don Mauro, anche le feste dei compact dei compatroni riconosciuti, si ricorda che avevamo trattato la questione, che ci sono dei casi limite dove ci sono dei compatroni riconosciuti dal dalle diocesi, quindi sarebbe opportuno magari inserirle noi, dopo l'ampia discussione che facemmo con condanna Mauro poi dopo gli chiedemmo di fare un momento di riflessione e di scriverci infatti il testo che io ho qui predisposto è quello che ci è arrivato via mail non l'esito dell'audizione.
Ad ogni modo, io prendo questo appunto collega Ciliento, lei voleva intervenire, sì, la questione è che anche le feste con patronali, se sono ritenute tali con dall'ordinario diocesano,
Quei casi sui riescono, cioè rientrano ovviamente nella definizione di festa patronale, cioè scusami se ti disturbo se si intende no, no, no, no, no, sarebbe opportuno comunque, magari inserirlo nel testo, di modo che si dia la giusta il costo dei pochi casi. Bisogna capire quanti casi regionali sono cioè più che altro dovrebbero essere definite già quando avviene avviene la bolla con la definizione delle feste patronali, anche quelle con Fraternali dovrebbero essere già indicate.
Riconoscimento. Se non c'è il riconoscimento, non possono essere inserite già. Ci sono tante feste patronali che non hanno questi requisiti. Quindi, nel caso di specie sarebbe opportuno quantomeno opportuno, magari disciplinare ed inserire anche compatroni. Approfondiamola questa questa, allora collega, se andiamo all'ultima pagina dello schema che vi ho dato, c'è la sintesi dell'audizione di don Mauro, perché la prima parte era quella che lui ci ha trasmesso via mail. Nella sintesi è proprio presente la parte di cui lei ci sta parlando, perché leggiamo definisce le feste patronali, come le feste legate al santo patrono di una chiesa locale, di una diocesi, di una confraternita, ovvero di una parrocchia. Sebbene i patrimoni siano legate alla diocesi precisa che i santi patroni sono quelli definiti dal vescovo con decreto per territorio della Diocesi di appartenenza specifica che il vescovo definisce con decreto anche i compatroni, il cui titolo è spesso legato a questioni storiche.
Quindi penso che è insomma lei si riferisca proprio a questa parte.
Io sono la definizione.
C'è scritto al PD continuo in Regione Puglia, prosieguo, ogni George sia un proprio lì Tour liturgico, cioè un messaggio in cui vengono riportati i santi patroni compatroni e per quali motivazioni precise con il Vescovo per la diocesi di competenza con decreto definisce chi sono i patroni e che le restanti feste cittadine sono impropriamente classificate come patronali ogni diocesi con decreto del vescovo e il suo Comitato feste patronali del Santo Patrono e che nei vari Comuni o Municipi la confraternita tramite il parroco crea il proprio comitato feste patronali molto Google.
Dovrebbe nella definizione all'inizio dire cose, vale a dire la procura dei santi patroni. Poco un quadro sì, esatto, va benissimo,
Scusi, scusi.
San Cosimo da tutta la provincia, se non da mezza Puglia si parte a piedi e si va lì, quindi non riconoscere San Cosimo, in questo mi viene questo per, ma ci potrebbero essere altri casi sul territorio pugliese, probabilmente potrebbe creare anche dei problemi sui territori e in particolare poi nel nel nella Curia vescovile di ori solo per questo quindi disciplinarlo non non creerebbe nessun problema grazie.
Ok perfetto, va bene, prego, comunque è specificato lì dove dice ha eletto come tali scelte, stabiliti secondo l'uso antico riconosciuto totali da una tradizione immemorabile, quindi fa riferimento ovviamente a quelle situazioni tipo di con di co-patrono che hanno comunque un atto dicessi sì.
Perfetto, andando avanti gli interventi della legge qua diciamo all'articolo 2, vengono sintetizzati quelli che sono anche delle delle, la legge sulle bande, creazione dell'Osservatorio, creazione inventario, calendario, seminari, convegni e sostegno economico alle feste, finanziamento, coperture economiche, POR fondi strutturali, il bilancio regionale,
1 milione di euro qui diciamo.
Qui proprio tocca al direttore.
Prego, direttore.
Buongiorno, intanto, mi permetterete di porgere le congratulazioni alla Presidente della Commissione e di ringraziare anche il Presidente Metallo, con il quale anche questo lavoro era stato avviato. Peraltro, sono certo che il Presidente Metallo farà, come dire no no, non far mancare, diciamo, il suo contributo a questo, a questo lavoro soltanto se mi permettete una riflessione sulla definizione che ovviamente è assolutamente ineccepibile. Mi permetto solo di segnalare e a conferma di questa definizione che in un recente incontro con monsignor Favale il vescovo di Conversano, che il responsabile dei beni culturali della Conferenza episcopale pugliese, ragionando a latere, diciamo di questo percorso che il Consiglio sta sta portando avanti ribadiva con forza l'idea che è il riconoscimento della festa patronale sia quello legato a decreti secondo la normativa ecclesiastica del vescovo, quindi dell'ordinario diocesano, perché altrimenti si aprirebbe una partita. Se mi permettete, diciamo nella definizione di legge, eviterei la parte negativa, cioè non vengono equiparate alle feste patronali con le altre feste parrocchiali, eccetera. Francamente, non mi sembra opportuno, in un in un testo, in un testo normativo.
Per il resto, con l'aggiunta dei compatroni, penso che andremo a coprire esattamente quelle esigenze che era mancata all'inizio, perché chiaramente, guardandola dal punto di vista del Dipartimento a cui tutti i giorni arrivano richieste di sostegno,
A feste, patronali e dintorni, diciamo le più variegate, credo che nella nel processo normativo la definizione sia probabilmente l'aspetto più rilevante, perché serve a perimetrare un ambito vastissimo che ovviamente coinvolge tutti i Comuni, tutte le Circoscrizioni, tutti i territori e quindi posto che,
Per la parte diciamo economica, io penso si possa lavorare anche qui come sulle bande, cioè provare a verificare con l'Assessorato al bilancio, se nell'ambito del fondo destinato alle nuove leggi ci sia una disponibilità certamente non pari a 1 milione di euro che immagino di poter già dire no, non vi sia nel fondo per le nuove leggi e poi naturalmente far convergere su come esattamente è accaduto per le bande nell'ambito del bilancio vincolato e quindi della programmazione unitaria fondi che vadano ad intervenire sugli aspetti diciamo, più strutturali e più legati agli investimenti, diciamo materiali e immateriali e non poi alle spese, diciamo, ordinarie, che invece potrebbero essere assolte dal bilancio ordinario e quindi da questo stanziamento sulla sulla legge. Per il resto, Presidente, noi avevamo anche c'eravamo esercitati sulla base del delle prime indicazioni sorte in in Commissione, a strutturare il testo di legge esattamente secondo il percorso seguito per le bande, quindi andando a definire in maniera più puntuale.
Le azioni sulle quali intervenire in termini di supporto finanziario in termini di ricognizione e censimento delle, perché chiaramente, se andiamo nella direzione dell'inquadramento nella legge 17 del 2013, quella sui beni culturali, che io ribadisco essere l'opzione migliore perché valorizza al massimo l'idea della festa patronale come patrimonio culturale immateriale, quindi non come evento in quanto tale o come folklore.
Ecco se questo percorso lo seguiamo. L'impostazione è assolutamente parallela a quella della legge. Bande e quindi la definizione di una serie di misure e di azioni su cui intervenire in termini di sostegno, avendo chiara anche alla distinzione tra l'investimento e il sostegno alle attività. Questa è una logica appunto alla distinzione tra finanziamenti sul bilancio ordinario,
E sul bilancio vincolato.
È il censimento dei comitati feste patronali che, come per le bande, cioè la natura, diciamo giuridica di questi soggetti, che pone un problema di destinazione delle risorse e quindi dei beneficiari, perché credo poi un altro dei punti ci arriviamo quindi no, non entro nel merito, però diciamo, è di e DIS, è diverso l'inserimento della festa patronale nell'inventario e un conto e questo sta nella legge sul patrimonio culturale immateriale l'articolo 4 bis diverso invece il se il censimento dei comitati, che richiede probabilmente un un albo vero e proprio, non rappresentando i comitati, evidentemente patrimonio culturale immateriale,
Per darsi dei criteri molto precisi circa il riconoscimento di questi comitati, di nuovo riconducendolo alla normativa ecclesiastica, perché, insomma, è inutile nascondersi che nell'ambito dei comitati feste patronali possono annidarsi, diciamo situazioni anche abbastanza, diciamo equivoche e quindi su questo io credo sia necessario sia amico, Consigliere, diciamo, lo dicevo in maniera diciamo dedicata, ma è un tema molto molto serio sul quale mi fermo rispetto poi al tema, se posso però, Presidente, dal punto di vista dell'impostazione generale, per noi, lavorando su questa operazione, lo avevamo fatto in vista della legge di bilancio, del insomma di fine di fine dicembre, ma mi sembra più opportuno questo percorso, mi permetto di segnalare la opportunità e la possibilità se appunto la Presidente e la Commissione lo ritengono, di associare a questo percorso, ovviamente su articolati distinti, ma sempre nell'ambito della valorizzazione alla legge sui patrimoni.
Culturali immateriali, la questione dei riti e delle settimane Sante, che sono distinte, evidentemente rispetto a siccome la Presidente lo ha sollecitato e c'è una vecchia norma del 2020 un po' confusa, per la verità certamente separata dalla legge 17 potrebbe essere questa l'occasione è un suggerimento, ma rimetto poi alla valutazione del Presidente della Commissione incardinare anche questo aspetto su cui abbiamo fatto una elaborazione alla valutazione. Abbiamo ritenuto che ci siano elementi fortissimi di convergenza per arrivare a sistematizzare anche la questione del dei diritti e delle settimane. Sant'dentro questo percorso, se la Commissione dalla Presidente lo riterranno.
Potremmo anche lavorare in questo senso.
Io parto dal dato che la legge di valorizzazione dei riti della settimana santa, che è una legge, credo, 2020.
Ah non ha mai visto attuazione perché c'erano delle cose che andavano sistemate noi, sicuramente, in nel predisporre questa legge, se decidiamo di prevedere anche all'interno i riti della settimana santa, dovremmo, secondo le indicazioni e i suggerimenti e andare ad abrogare la legge precedente,
Cioè per me diciamo no, non c'è problema, mi dispiace per il collega, ma attualmente non è mai stata attuata, perché so che il Dipartimento ha avuto difficoltà nel fare il regolamento attuativo che, diciamo in questa Commissione è stato sollecitato innumerevoli volte tra l'altro quella era una legge che aveva già una copertura economica e diciamo mi lego al fatto dal fondo nuove leggi che per quanto è a mia conoscenza è già vuoto quindi,
Lo trovate le risorse con questa modalità, perché noi adesso siamo nelle condizioni di chiudere questo testo di legge in brevissimo tempo, ma è normale che se non abbiamo la copertura economica, la legge non è monca e quindi dovremmo trovare esatto, quindi non lo so se questo può essere la modalità andando diciamo ad abrogare quella legge e quindi,
Prendere quelle risorse che erano pluriennali, se così si riesce,
Collega Ciliento sì, l'unica cosa che a questo punto la definizione di feste patronali cambia totalmente, perché i riti della settimana santa non rientrano nella questione feste patronali.
Ma è qualcosa a sé e ha proprio una questione proprio per l'ordinario diocesano differente.
Io penso di interpretare il pensiero del dottor Prato Patruno, dalla legge sui riti della settimana santa, la definizione è già, diciamo, ben articolata e nella fase proprio applicativa, quindi negli articoli successivi, noi dovremmo fare se decidiamo di fare un unico articolato ma la decisione che dobbiamo prendere naturalmente tutti insieme le definizioni sono separate e poi il fatto dell'iscrizione nell'inventario, cioè tutta quell'altra parte che deve accomunare le 2, leggi che naturalmente sono sicuramente due cose distinte, cioè la definizione che c'è qui è la definizione di festa patronale, sto facendo distribuire la bozza della diciamo di partenza della legge sulle feste patronali, che è la bozza.
Sulla base della quale noi abbiamo avviato l'attività di audizione, siccome prima il dottor Patruno l'ha richiamata, insomma, la sto distribuendo, però.
Insomma, credo che vada rivisto alla luce di tutte le audizioni che abbiamo tenuto successivamente,
Presidente.
Presidente.
Allora sto vedendo la proposta di legge di modifica.
Alla legge sui riti della settimana santa e prevede esattamente questo, ovvero inserisce tutti quegli elementi che noi abbiamo messo alla base della legge sulle bande, ovvero interventi regionali di tutela e valorizzazione di sacra rappresentazione, processioni, quindi patrimonio culturale immateriale della Regione. Insomma, inserisce tutti quegli elementi, io insomma, non lo so poi alla fine magari finiamo di vedere tutte le integrazioni e decidiamo se avere due testi distinti e quindi andando a modificare quello sui riti della settimana santa, integrandolo per renderlo attuabile, oppure se fare un unico testo di legge. Naturalmente io sin da ora ravvedo la difficoltà della copertura economica. Alla luce di quello che ha detto il dottor Patruno. Se la legge noi la dovessimo depositare adesso, perché il fondo nuove leggi, non c'è nulla, quindi, salvo salvo no, non c'è nulla.
Ecco, ivi salvo errori, confermo.
No, perché altrimenti dovremmo indicare il settore cultura dovrebbe distrarre delle risorse o il settore turismo se l'assessore al turismo perché comunque sia, il turismo religioso è noto,
Sì, esatto una considerazione che vorrei fare è proprio sull'articolo 2,
So capire o per diciamo meglio fare una riflessione su un ulteriore,
Intervento serie di interventi che riguardano appunto la comunicazione e la promozione delle stesse,
Perché, sostanzialmente, vedo molto bene la creazione dell'Osservatorio dell'inventario, questa per noi sarebbe la base, come Assessorato al turismo come Agenzia regionale Puglia, promozione.
Per costruire dei veri e propri prodotti di comunicazione legati all'in Cumming, ora non voglio entrare nel nelle definizioni, sono tutte perfette, ma credo che on top, rispetto a tutto questo lavoro, ci sia da fare un lavoro importante di comunicazione che vada proprio nella,
Dimensione di valorizzare dei periodi dell'anno che potremmo fare attraverso uno dei prodotti turistici principali della nostra regione, che è proprio quello legato alla cultura, io continuo a pensare che continuano a dire che finché utilizzeremo il termine di destagionalizzazione non la faremo mai.
E mi piace molto più pensare che dobbiamo ragionare e dobbiamo fare un esercizio congiunto su questo in termini di prodotti turistici e il prodotto turistico legato alla cultura nella nostra regione è un prodotto che va sempre di più analizzato. Scandagliato dettagliato messo a sistema. Il tema della festa patronale potrebbe essere, anzi è sicuramente uno straordinario strumento su cui costruire azioni di promozione e di comunicazione davvero davvero efficaci in grado di generare in Camin. Non dobbiamo sottovalutare questo, dobbiamo sempre di più.
Caratterizzare i nostri passami, il termine Aldo eventi, ma sappiamo che c'è molto di più intorno a questo.
Rispetto alla possibilità di generare da soli Camin, cioè la possibilità di diventare essi stessi motivazioni di viaggio da questo punto di vista la Puglia.
Ah, praticamente apre la sua stagione turistica già il 26 dicembre, con i primi festeggiamenti legati ai Carnevali a quello di Putignano, in particolare, sta sempre di più riscoprendo la tradizione dei rituali del del fuoco, quest'anno in maniera straordinaria, si sono aggiunti anche altri Comuni che spero potremo annoverare nel registro sempre di più nei prossimi. Nei prossimi anni dovremmo sempre di più far venir fuori fare, far venir fuori gli eventi legati ai riti legati alla settimana santa. Le feste patronali sarebbero un'ottima opportunità anche in mesi.
Nei mesi nei mesi primaverili, oltre che negli altri mesi in cui diciamo poi vengono vengono svolte, ma su questo un lavoro di raccordo e di messa a sistema di campagne di promozione e di comunicazione ad hoc che potrebbero davvero permetterci di essere presenti non solo sui media plan nazionali ma soprattutto su quelli internazionali.
Dalle ultime ricerche, fatte soprattutto i turisti stranieri che arrivano in Puglia, è inutile dire che cercano la l'autenticità, ma questa giungano che cercano la nostra gioia di vivere, cosa che nelle feste patronali si palesa all'ennesima potenza per cui diciamo quello che mi fa molto piacere essere in doppia veste qui in questa Commissione, perché questa opportunità, questo, questo iter normativo può, diciamo, lo prendo come come come fosse incardinato nel dall'Assessorato al al turismo e garantisco fin da ora che le eventuali misure in termini di comunicazione, che è promozione che possono nascere, possono nascere anche a valere su su risorse legate legate al turismo.
Grazie Assessore, sapevo che sarebbe stata una cosa ottima avere il doppio ruolo dell'assessore Lopane in questa in questa Commissione mi sembra un ottimo spunto di di valutazione che potrà certamente ottimizzare la nostra legge andando avanti noi entriamo nell'audizione degli stakeholder, i quali ci hanno naturalmente evidenziato quelli che dovrebbero essere le voci finanziabili,
E su questo io penso che ci dovremmo soffermare.
Nel fare una una valutazione leggiamo la SIAE, con la possibilità di riduzione di quanto dovuto in occasione delle feste, l'IVA una possibile riduzione per le attività svolte.
Va beh, i comitati, non avendo veste giuridica non sono un codice fiscale, poi fuochi pirotecnici e palloni aerostatici è necessaria una semplificazione della normativa in materia, che prevede unicamente la comunicazione all'Enac, alla torre di controllo va beh, questo non compete a questa legge, naturalmente.
Anche località di lancio orario, insomma, volendo sintetizzare sia e fuochi pirotecnici il piano di sicurezza Piano sanitario.
E quindi per il piano emergenziale, 118 costituendone una spesa che incide in modo in modo oneroso sulla realizzazione della festa.
Va bene e poi va be'niente, poi dice che c'è bisogno di fondi regionali.
Volendo vedere i primi questi punti.
Penso anch'io.
No sull'ENAC, assolutamente non possiamo intervenire Piano, sicurezza, Piano sanitario, io vorrei vorrei capire, insomma cosa cosa ne pensano i colleghi e il il direttore.
Convocato la Commissione pubblico, spettacolo insomma quelli che oggi ci siano tanti condizionamenti rispetto a qualche anno addietro che sicuramente oggi c'è bisogno comunque di un piano di sicurezza che viene richiesto.
Ma comunque i vigili del fuoco rilasciano le autorizzazioni all'ASL, rilasciano full l'Amministrazione, le autorizzazioni con una certa serenità e tranquillità, ma la mia domanda è questa, le attività che noi andiamo a finanziare con la legge io benvenuto di sorridere prima perché sì, i fuochi d'artificio o pagati dal dal comitato, poi sappiamo che ha fatto l'amministratore locale come funziona.
Cioè bisogna ogni tanto. Dobbiamo mettere i piedi per terra per comprendere che i rapporti tra il comitato, il, l'azienda produttrice e poi esecutrice dei fuochi pirotecnici, cioè non è che c'è un rapporto con bonifici tutto tracciato e quindi bisogna inquadrare realmente quali possono essere spesi, che poi a consuntivo possano essere liquidate. Ci stiamo attenti intanto che tant'è che io ponevo un'altra questione nelle Commissioni precedenti. Se l'elargizione del contributo debba essere fatto all'amministrazione locale o debba essere infatti anche questa rientra tra i ponteggi ivi capire chi deve essere destinataria del quando io resto dell'avviso che l'unico soggetto che può controllare la spesa può essere l'amministrazione locale, anche perché tantissime amministrazioni locali co-partecipare in maniera importante, con delle poste ben precise in bilancio alle feste patronali, probabilmente potrebbe aver senso il liquidare il contributo al al le amministrazioni locali e poi i rapporti tra le amministrazioni locali alla Regione,
Probabilmente sarebbe più lineare, ripeto, per tutto quello che può accadere, che probabilmente fuori dai microfoni sarebbe opportuno spiegare spesso non tutto è tracciabile,
Collega Laricchia, al microfono.
In merito al Piano di sicurezza interna sanitarie, io suggerisco piuttosto che impegnare risorse di promuovere, infatti era già qualcosa che volevo aggiungere tra gli interventi di promuovere, attraverso tipo di protocolli d'intesa, un coordinamento, cioè noi abbiamo l'inventario anche per questo sappiamo, diciamo il 31 dicembre di ogni anno quali saranno le feste patronali diciamo del così come definite dell'anno dopo quindi noi possiamo davvero,
Promuovere un coordinamento o dei protocolli d'intesa con non so se si tratta di questure e nel caso del piano di sicurezza per questo io volevo quella quell'audizione che però non si è stata è stata richiesta è stata chiesta l'autorizzazione.
Beni, con i tempi che ci siamo detti che ha già era si dopo Pasqua e con la centrale operativa del 118, insomma con le strutture sanitarie che sono preposte, proprio per evitare che il la predisposizione il più possibile che la predisposizione, per esempio, di ambulanze, sia un costo per gli organizzatori, ma attraverso un coordinamento con il nostro 118 può essere una una questione di organizzazione e quindi mettiamo a disposizione i nostri servizi regionali anche per queste feste patronali. Mi sembra che sia la cosa, quindi il collega, volendo fare sintesi nella legge, dovremmo mettere una dicitura. Diciamo che non preveda fonti di finanziamento per queste voci, ma una dicitura che la Regione, la Regione, dai protocolli d'intesa.
Con ok che oggi si è comune.
E poi seguiamo che si faccia.
Adesso sulla concentrazione.
È importante però adesso lo sapremo prima, quando avremo, diciamo totalmente l'elenco, cioè nella programmazione si può fare.
Ah per tempo, cioè non non ci saranno elementi di novità, avrai ogni settimana.
Più 500 euro.
Non solo quelli che pongo, a differenza, che c'è una festa patronale ogni settimana.
Se io penso alla mia diocesi ogni settimana, tra luglio e agosto, ogni settimana è un Paese invece il resto della del dell'anno concentrazioni, diciamo che aprile maggio qualcosa c'è, ma non tanto da Giulio, quindi io chiedo, per concludere l'intervento della collega Laricchia condivido questa impostazione però vi chiedo a tutti una riflessione finale sulle voci finanziabili che noi dobbiamo inserire all'interno della legge io per questo toglierei questi due o tre voci finanziabili con questo escamotage.
Comunque vi faccio una battuta, allora lo dico a nome del giudice, vogliamo selezionare quelli più volte patronati, si devono celebrare il Giorno.
Non dopo mesi.
No.
Questa culturale che si sceglie perché non corrisponde.
Sul calendario,
Questo dice una cosa, qualunque coattiva, se vi sembrano più.
Allora tradizionale ulteriormente la sempre andando avanti con le audizioni c'è scritto si dichiara favorevole a transitare i fondi tramite il Comune, anche questo dobbiamo capire.
L'aspetto Dio diciamo io, sarei invece, a differenza di di del collega Caroli, del parere che.
E che poi credo sia anche quello che è un po' è emerso dalle audizioni, se ricordo almeno degli organizzatori chiaramente a me l'idea che i fondi vadano le amministrazioni locali, che poi debbano essere anche oberati, un po' di queste attività.
Non mi non mi convince molto, ma io preferisco che le risorse vadano a degli a delle dei comitati riconosciuti inquadrati e gli chiediamo questo sforzo di professionalizzarsi se vogliamo, anche se rimarranno sempre volontari il più delle volte di di crescere, di crescere proprio nella predisposizione di tutte e tutte quelle storture di cui parlava il collega Caroli, che chiaramente esistono, dovrebbero essere superate proprio grazie a una evoluzione di queste di queste realtà che organizzano le feste. Quindi, secondo me, la cosa più efficace e finanziare le realtà che organizzano. Non mi piace l'idea di finanziare Amministrazioni locali che intanto potrebbero insomma fare un altro uso. Va beh chiaramente, ma soprattutto non non vedo un la stessa dedizione di un dipendente comunale e all'organizzazione della festa poverino, perché a tante altre, ma io forse non sono stato chiaro, collega Ciliento anch'io sono d'accordo con la collega Laricchia, cioè perché, una volta che abbiamo definito dato una definizione precisa di feste patronali, che abbiamo detto che i comitati feste patronali sono quelli riconosciuti dall'ordinario diocesano e che sono quindi strutturate perché il problema nasceva.
Quando cominciammo a discutere di questa legge nasceva su quei comitati feste patronali che non sono strutturati, ma non sono feste patronali, quindi già decade questo far arrivare i fondi direttamente ai comitati che devono assumersi la responsabilità di professionalizzarsi anche della rendicontazione delle spese di tutto, io credo che sia il percorso più adeguato perché effettivamente nei Comuni troppo spesso sono oberati da tante cose e di certo le feste patronali sono quelle che poi vengono anche messe un attimo.
In secondo piano,
No, io vorrei fare al su quanti comitati si sono sciolti negli ultimi 10 anni.
Il problema è che voi probabilmente tu fai bene a prendere come riferimento la tua città, dove c'è un'organizzazione che secondo me è un unicum in Puglia magari avessimo tutti i comitati che funzionano, come quello del di.
Di Adelfia purtroppo non è così, bisogna essere franchi, spesso si creano delle situazioni all'interno dei comitati, che poi portano a farla implodere.
E lo si rischia.
No, sono comitati per una volta velocemente, perché altrimenti la gara col Lecce segue non riesce ad ascoltarci. A volte ci vuole l'esorcista per tenerli insieme, che non è semplice e io li ho vissuti, ma li ho vissuti, li ho vissuti per 10 anni, quindi la preoccupazione mia era quella di ferma la posta di bilancio, comunque, sia che ogni Comune deve versare al alla parrocchia per contribuire per co-partecipare all'organizzazione, si aggiungeva quella in cui la rendicontazione passare in mano al Comune solo per le risorse stanziate dalla Regione. Ma perché ci sono, secondo me, neanche il 10% di comitati che funzionano, come quelli vostri, o la preoccupazione mia è quella perché, se tutti funzionassero, io sarei perfettamente d'accordo con me e io cerco di anticipare quello che potrebbe accadere, quindi trovarci di fronte poi a uno stanziamento. Da un giorno all'altro è venuta meno di un comitato, siccome accade.
Io voglio anche correggere il dato, il Comitato chiede anche non è che abbia brillato in passato, soprattutto c'è e ultimamente che ha dovuto fare il suo sforzo, quello che voi avete conosciuto e un comitato di giovani.
Che però era all'in piedi da un anno e poverini, stanno anche un bando, per esempio sui grandi eventi e l'hanno perso proprio perché non riuscivano a produrre i bilanci degli anni precedenti, proprio perché negli anni precedenti c'era tutta un'altra gestione. Quindi, secondo me, questo sforzo lì è stato, è stato già fa richiesto è fatto e non so quanto durerà perché, francamente, il peso che c'è su un presidente di un comitato è tantissimo, ma voglio insomma rincuorare che la situazione di Adelfia era evidentemente molto simile a quella che racconti tu fino a pochi anni fa, dopodiché a un certo punto complice la Gabrielli, tantissime.
Tantissime richieste burocratiche, insomma, hanno dovuto proprio dota, hanno scelto di dotarsi, per esempio, di un avvocato, proprio perché doveva districarsi tra i meandri legislativi e normativi, quindi voglio dire questo sforzo ad Adelphi è stato fatto, secondo me prima o poi tocca a tutti, allora scusate.
Il conto perché io, poi rimasta impressa, quando cambia la proprietà, in questo caso, quando cambia il parroco, il parroco cambia l'amministratore delegato, quindi arriva il nuovo parroco e vuole il nuovo Presidente del Comitato, quindi ogni volta, se sono situazioni che io ho riscontrato, ma non solo nella mia città, ma intanto i Comuni che arriva dopo parroco trascorsi 10 anni, quindi spesso e qui ci sono dei periodi in cui se ci sono dei vuoti, perché non si riesce a far partire poi il nuovo progetto di gestione, quindi io non ho preclusioni e permettere non lo dico io, ho solo questa paura perché l'ho vissuta personalmente, poi, se riuscissimo, domani mattina a creare le condizioni per fare un po' parlava e parliamo adesso andiamo avanti con le audizioni con, diciamo, l'oggetto, poi dopo facciamo un intervento su tutto altrimenti noi stiamo qua fino a domani allora andando avanti c'è una parte sì, in riferimento a cosa finanziare si stavano dicendo poco fa nell'articolo 2, da cui siam partiti c'erano elencate alla lettera d.
Sì.
Che cosa intendeva luminarie, manifestazioni bandistiche, manifestazioni pirotecniche, acquisto biglietti per accesso ad una parte per famiglie meno abbienti?
Collega caro.
Esatto,
Anch'io, ho fatto 10 anni di amministratore comunale, però va be'andiamo avanti, però in merito alle audizioni partono proprio da dalla base della legge, quindi questa, diciamo, va benissimo, capiamo se va integrato con qualcosa di quello che adesso leggerò velocemente oppure se lo lasciamo così com'è.
Ci sono delle modifiche che fa l'Assessore, dove giusto sì, sì, ma tanto noi troveremo dopo eh sì,
Perché tradizionale?
Portano con sé, le troveremo sicuramente dopo.
Allora poi c'è una parte che richiede l'abbattimento dell'occupazione del suolo pubblico per ma non credo che questa cosa compete a noi andando avanti.
C'era una richiesta eh sì, sì, no, ho già tolto sì, sì, no, ma infatti lo stiamo rileggendo, ma giusto per fare sintesi tra di noi, poi Confartigianato richiedeva sostegno alle feste patronali, va be'regolarmente iscritte nell'inventario le parole anche per la realizzazione di fiere e mercati dell'artigianato artistico e tradizionale, siamo a, sono andata avanti perché gli altri parlano sempre del 118 Piano sanitario, quindi do li ho saltati. Sono al Segretario regionale di Confartigianato, Puglia, Castellani,
Allora l'avrò vista se l'ho saltato perché parla l'ho detto prima dell'abbattimento dell'occupazione del suolo pubblico.
Allora, per quanto riguarda invece la parte relativa ai mercati artigianato, artistico e tradizionale, io poi ricordo che il direttore Patruno questa parte non riteneva di non farà rientrare perché siamo inattività culturale e non di sviluppo economico, la parte dove inserire anche per per quanto riguarda le parti finanziabili anche per la realizzazione di fiere e mercati dell'artigianato artistico e tradizionale.
Poi.
Finanziari.
Altrimenti consigliera che sarebbero necessari milioni di euro.
Anche questo allora che peraltro esistono dei fondi dello sviluppo economico, dedica.
Secondo me, cioè i costi fissi per la realizzazione della festa, diciamo così.
È chiaro Consigliere che il tema del dei costi di safety security sono dei costi importanti e da finanziaria, perché oggi forse il costo principale diciamo l'organizzazione dell'evento pubblico, per carità, questa cosa la la inseriamo.
Allora io.
Leggo brevemente quanto ha dichiarato il direttore Patruno, ci sintetizza molto allora va beh, faccio naturalmente sintesi l'inserimento nell'inventario del patrimonio culturale immateriale da un indirizzo della direzione verso cui fondi dovranno andare, cioè cultura e patrimonio culturale e non commercio ambulante, sviluppo economico o attività produttive e il meccanismo dell'inventario definisce un albo in cui si scrivono Comune associazioni che presidiano le attività culturale connesse alla valorizzazione dei riti legati al fuoco.
Ne deriva che il primo dei presupposti per l'inquadramento dell'inventario e la storicità della festa le risorse andranno successivamente assegnate in base alle progettualità che di anno in anno, verranno proposte.
D'accordo con la destinazione della tassa di occupazione di suolo pubblico.
È rimarca la redazione della festa con il santo patrono e dunque il necessario coinvolgimento delle autorità ecclesiastica e i comitati feste patronali devono essere un soggetto giuridicamente riconoscibile per essere beneficiari di un contributo e si augura che, acquisendo la forma dell'associazione non riconosciuto dall'ente del terzo settore, possono beneficiare di fondi esatto.
E questo per questo l'ho voluto leggere naturalmente a questo spesso assolutamente quest'ultimo aspetto, perché è significativo del rilevante, è evidente che finché ci muoviamo nell'ambito del bilancio regionale autonomo,
Pure la forma, diciamo, dell'associazione o del riconosciuto o dell'ente del terzo settore, meglio ancora è cosa buona e giusta se parliamo poi di fondi invece del bilancio, vincolato cioè di fondi strutturali e li diciamo, cambia totalmente il quadro nel senso che davvero che che poi, come accennava l'Assessore, possono essere i fondi più consistenti da destinare a questo tipo di attività. Quindi io mi permetterei di dire che anche per evitare che poi ci possono essere situazioni nelle quali i fondi possono atterrare, perché c'è un comitato che si può iscrivere nell'albo perché io credo che questa sia la condizione, qualunque comitato benefici di fondi pubblici deve essere iscritto in questo albo previsto dalla legge, che ha delle caratteristiche precise, che non è solo, evidentemente la natura giuridica, ma anche tutta una serie di irregolarità connessa rispetto alle norme e le leggi, eccetera, eccetera.
E questo è un aspetto, ma prevedere anche che i tra i beneficiari vi possono essere i Comuni e i comitati feste patronali ove iscritti all'albo previsto dalla legge, in modo che, ove questi comitati non ci siano ancora debbano organizzarsi dell'area, il Comune può essere comunque beneficiare di fondo, altrimenti discriminerebbe poi territori nei quali magari è più difficile regolarizzare i comitati, perché dobbiamo anche considerare che sono pezzi del territorio, dove l'operazione più complessa, che i comuni, ove e dove dovessero ricevere il contributo e non debbano utilizzare per arginare l'impegno precedente, ma deve andare su un masso, certamente ebbe disciplina certamente, certamente, ma infatti Consigliere nella bozza che noi, su cui avevamo lavorato rispetto a quella iniziale presentata in Commissione, prevedevamo, come in tutti i contributi, anche quelli delle bande, che il contributo regionale nella misura massima del 70%, anche per non disincentivare e poi nel caso delle feste patronali, la raccolta con la questua, cioè il contributo dei cittadini che si identificano con la festa, perché altrimenti, se tutto il contributo pubblico a quel punto la festa patronale diventa un evento di cultura e spettacolo dal vivo non diversa da tutti gli altri e non si capisce perché.
B dopo la pandemia consigliere sia un po', si è un po' ripreso, però io credo sia fondamentale, al di là della quantità, del coinvolgimento, cioè delle delle persone, dei cittadini.
Laricchia, che era stato precisato l'aspetto nelle audizioni, avevamo anche precisato l'aspetto relativo ai biglietti del luna park, è un altro aspetto, non ricordo quali dei due però diciamo scorrendo queste due cose non le sto non le sto trovando, ne dà nella scheda sintetica.
Quindi noi l'abbiamo fatta.
L'abbiamo visto,
Perché probabilmente nel verbale del 24 marzo.
Pillon ne parlavamo perché dicevamo la questione del luna park, perché da una parte però al microfono da brava ricordo che dicemmo che la questione del luna park.
Era più che altro trasformarlo in eventi culturali, di animazione territoriale di strada che hanno un significato diverso, perché dare i biglietti, si diceva qualche mese fa significava altro e mi fermo qua, quindi, sul fatto del luna park, io lo.
Diciamo che ne non ne terrei così conto madre, lo vedrei più come interventi di manifestazione culturale, interventi proprio di animazione di strada, dimensione culturale, spettacoli teatrali, cioè che sono legati al santo patrono, sì, e l'altra cosa che evidenzio che sempre nell'articolo 2 lettera dice la scritta manifestazioni bandistiche musicali,
File musicali, dovevamo specificare cosa intendiamo okay, sempre musica tradizionale, legato, musica, sacra, legata alla manifestazione, non concerti di altro genere, che poi sfociano in un'altra sfera,
Allora adesso diciamo, siccome le abbiamo viste tutte diciamo gli aspetti principali delle audizioni perché quelle che non ho letto sono soltanto cose che si ripetono, io volevo chiedere un chiarimento al al dottor Patruno, leggo sempre dalla sua nel suo verbale, dice sono d'accordo con la destinazione della tassa di occupazione del suolo pubblico.
Questo aspetto mi sfugge ai fini della legge.
Francamente, Presidente, questo non me lo ricordo.
Ad incidere su una completamente.
Me lo faccia locali, non concordiamo.
Quindi adesso farei un un giro tra i colleghi di considerazioni finali chiudono l'Assessore e il Direttore in maniera tale che abbiamo la base per poter lavorare al nostro testo di legge, collega Laricchia, le ha chiesto la parola,
Sì, va bene, allora direi che gli elementi che a mio parere, insomma quelli a cui io tengo particolarmente un po' perché proposte un po' perché proposti nelle edizioni rinvenuti oggi sono sicuramente la questione dei protocolli d'intesa, per evitare di mettere quelle due spese, quelle due, quelli due interventi tra le spese il piano di sicurezza, il Piano sanitario se si potessero finanziare anche gli interventi di safety e security penso che potrebbe essere un vantaggio molto utile.
Per i nostri, per i nostri comitati, l'albo ovviamente dovrebbe essere proprio una parola alla fine contenuta nel nostro testo di legge, no quindi la creazione di un albo di comitati che abbia le caratteristiche che poi ci ha detto don Mauro e va be'poi, tutto questo si aggiunge anche la progettualità che suggerisce il dottor Patruno. Insomma,
Secondo me, è un concetto che dobbiamo enfatizzare chiaramente per chi vuole i soldi pubblici, presentare evidentemente una progettualità rispetto a quello che intende fare e che poi rispecchi le nostre caratteristiche, quelli che vogliamo finanziare con la legge, quindi le le bande i fuochi e che altro e le luminarie.
Un aspetto prima che andiamo avanti noi dobbiamo stabilire.
Comunque, se facciamo una legge autonoma sulle feste patronali, oppure se dobbiamo intersecarsi con quella sui riti della settimana santa, io credo che mi sembra di aver capito, forse ho capito male che è una fonte di finanziamento dal capitolo turismo, noi qua.
Pizzol ho capito questo, voi avete capito come avete,
Ok, a posto chi vuole intervenire?
Collega Ciliento sulla questione feste patronali e se ti irriti settimana santa, secondo me dobbiamo fare un piccolo approfondimento proprio con chi abbiamo audito per capire come poter, perché, secondo me, no approfondimento, non c'è, capiamo un po' di cose perché stiamo parlando di due questioni differenti effettivamente.
Quindi è una delle luminarie,
Ne lasciamo separate, direttore, non si offenda, ma prego.
Aggiungo solo una cosa hai detto, separati nel senso di tipi di eventi, ma le caratteristiche e l'albo sì e quelli si intersecano sicuramente va benissimo.
Separate come discorso di eventi, ma il regolamento e l'albo e a cui si fa riferimento può tranquillamente essere lo stesso perché i fondamenti della fede e la stessa cosa, insomma.
Okay, collega Caroli, ha chiesto la parola, grazie io lo rendere quanto più snella possibile, quindi, se fosse possibile finanzieri quei fuochi d'artificio, i concerti bandistici e poi inserire il Piano di sicurezza con le prescrizioni previste, a volte abbiamo inserite perché poi il in fase di stesura del piano di sicurezza,
Poi vengono date le prescrizioni e quindi che, se vengono richiesti i Vigili del fuoco e il costo dei Vigili del fuoco, le ambulanze, eventuali servizi aggiuntivi, quindi tutto quello che rientra tra le prescrizioni date dal le componenti del Piano di sicurezza che comunque sia il filo di piano di sicurezza possono essere finanziate. Una volta abbiamo finanziato a queste tre poste queste tre spese di queste sue spese. Diciamo che abbiamo sono venuti incontro, abbiamo partecipato con quasi l'80% dei costi della festa patronale, senza andare poi alcune ARCEA e tante altre situazioni da cui difficilmente ne usciremo fuori e poi, se fosse possibile, come abbiamo deciso di fare di inserire nel testo della legge sia.
I santi patroni che i quello l'abbiamo. L'abbiamo indicato renderla quanto più snella quanto più modulabile, modulabile possibile, di modo che si possa evitare di ingenerare confusione e quelli 3 3 macroposte che vengono incontro a quelle che sono le le le spese principale che comunque sia vengono affrontati perfetta direttore,
Allora, Presidente, non volevo chiarire perché forse c'è stato un equivoco io non sto non stavo proponendo la come dire fusione delle due cose in alcun modo e in quella in alcun modo no consigliera no, è solo che siccome ci stavamo esercitando anche su spunto dalla Presidente sulla correzione della legge, riti e settimane Sante e su questa nuova proposta di legge perché questa delle feste patronali una novità assoluta,
E allora, lavorando sulla integrazione della legge 17 del 2013 con la collega Candela.
E ci avevamo ragionato sul fatto che nella scansione de de degli elementi del patrimonio culturale immateriale il primo, le bande, perché quello è il primo elemento che è andato a modificare la legge 17 maggio, molto importante perché la legge quadro sui beni culturali, allora io tengo molto che questi elementi perché abbiano un serio riconoscimento stiano dentro la legge quadro sui beni culturali, quindi nella scansione, siccome la la la legge sulle bande, la norma sulle bande era diventata articolo 24 quater.
Venivano in scansione verrebbero in scansione molto, diciamo, lineare dal punto di vista legislativo. Ovviamente su questo poi mi rimetto alle valutazioni dell'Ufficio legislativo, un articolo 24 quinquies dedicato ai riti della se ti della settimana Santa in Puglia e a seguire un articolo 24 sexies. Tutela e valorizzazione. Festa patronale di Puglia, esattamente quello di cui discutevamo dentro un Capo terzo della legge, che sarebbe dedicato a salvaguardia, valorizzazione, promozione e sostegno delle feste, dei riti della tradizione. Quindi normativamente verrebbe una cosa molto ordinata. È evidente che però la legge sulle settimane Sante e meramente un aggiornamento di una legge esistente.
Che, dottor, qualcuno cercherà nuovamente quello che ha detto per il nostro legislativo? Sì, allora dicevo che.
Fermo restando che la legge sulle feste patronali e una nuova legge che è il momento, però in cui andiamo ad incardinare nella legge 17 del 2013,
Prevede la iscrizione di un articolo che sarebbe il 24 quinquies nella legge citata il 17 2013.
Siccome le settimane sante le stavamo modificando per renderle attuabili per renderla attuabile, la norma e i relativi finanziamenti, riconducendola sempre nella legge 17 del 2013 perché, Presidente, l'obiettivo di razionalizzare tutte queste piccole norme preesistenti su quelle che verranno dentro alla legge quadro,
In scansione verrebbe ragionevole la successione tra bande settimane, sante feste patronali, dentro un capo della legge riformata dedicato appunto i riti e le tradizioni alle feste, alle feste della tradizione ecco, questo era semplicemente il ragionamento su questo, se la Presidente ritiene noi abbiamo già elaborato una proposta strutturata che adesso andremo ad integrare con riflessioni emerse quest'oggi sul sul tema delle feste patronali che potremmo sottoporre alla Commissione per le valutazioni poi conclusiva.
Va bene, Assessore considerazione finale sulle risorse fresche.
Precisiamo no, non per quello perché.
Credo che poi la questa legge debba avere l'ambizione di sensibilizzare l'intero Consiglio sul fatto che la portata della norma è direttamente proporzionale alla capacità che questo Consiglio avrà di trovare risorse per sostenere queste c'ho, questo questo nostro patrimonio regionale perché se e come giustamente diceva il collega Caroli stiamo annoverando fra le spese dell'80% del diciamo del delle spese tutto sommato che si sostengano durante le feste patronali, e altrettanto vero che, se dovessi basarmi sulla stima che prima faceva Aldo Patruno del del delle risorse minime indispensabili, dividendo per il numero dei Comuni, avremmo un importo molto, molto contenuto per comune, no, quindi, poi dobbiamo essere anche molto realisti nel nel considerare questo e al tempo stesso.
Dobbiamo sollecitare l'intero l'intero Consiglio a che questa legge, per essere davvero efficace, debba avere un capitolo che sia ricco e importante,
Detto questo.
Perché poi sarebbe qualche migliaio di euro e diciamocelo, diciamo le cose come stanno no 1000000 di euro diviso, 257 Comuni, viene qualcosa fra fra i 3.000 e le 4, vedrete che ci sarà una una grande, una grande, un miracolo vecchio, diciamo così,
Detto questo e chiudo per audizioni le risorse legate alla alle attività di comodo, quindi promozione, comunicazione, io ritengo che faremmo cosa utile se la regia del degli interventi e dei prodotti di comunicazione e di promozione non fosse,
Diciamo relegata o delegata a Comuni a comitati, ma restasse nella regia della dell'agenzia regionale, che conosce non solo i canali, ma anche le modalità e le formule con cui poi questa comunicazione può diventare efficace anche dal punto di vista dal punto di vista turistico.
Quindi, tutto sommato, noi avremmo necessità, confermando la disponibilità a farlo di farlo con i canali ufficiali regionali legati all'agenzia,
Perfetto, grazie a fare solo una domanda, non so se quello che dico è improprio, ma l'idea di poter gestire le risorse attraverso le diocesi, dandolo come contributo alle diocesi e ognuno gestisce le sue feste patronali, non sarebbe una strada più semplice e meno.
Complessa.
Mi chiedo se è possibile.
Dal punto di vista tecnico, cioè della natura giuridica dei beneficiari meglio dei comitati, nel senso che le parrocchie, le Diocesi sono enti ecclesiastici riconosciuti e quindi possono essere beneficiari di fondi, sia vincolati che che ordinari.
Quindi, dal punto di vista tecnico e dal punto di vista, poi delle relazioni sul territorio, tra le come dire le diocesi, le parrocchie, perché poi ciascun patrimonio fa capo a una parrocchia, non alla Diocesi in quanto tale, quindi non lo so queste poi sono valutazioni, diciamo di opportunità però tecnicamente sia assolutamente sì, anche perché ci sono delle situazioni limite qua cioè tante volte le luminarie sono in capo alle Amministrazioni locali le amministrazioni locali, comunque,
Sono obbligati a fare le procedure,
E i fuochi di artificio poi vengono pagati con le risorse stanziate al alla parrocchia, ma anche al Comitato, perché qui bisogna stare attenti che tante volte il Comune non eroga il contributo al la loro era, quella la parrocchia, non al comitato, quindi bisogna bisogna stare attenti quindi bisogna dare delle linee guida ben precise altrimenti qui dice rischiamo davvero di ingenerare un la confusione unica.
Ecco perché, dicevo, tre macro azioni la finanziaria diventa difficile.
Va bene, io ringrazio tutti e prima di chiudere la seduta, vorrei.
Faremo su questo, penso che va va fatta una un resoconto tra tra gli assessorati, il fondo, nostro capire che cosa c'abbiamo.
Eh.
Dico sull'aspetto finanziario e dobbiamo.
Io diciamo, anche se non è all'ordine del giorno, ma visto approfitto della presenza del dottor Patruno.
Per chiedere?
No no, ma lo faremo sicuramente volevo chiedere aggiornamenti in merito all'attuazione della legge sulle bande, visto che approfitto della della sua presenza.
Allora, se il Presidente è pronta, diciamo la delibera.
Per come dire l'attuazione della la prima attuazione, diciamo della norma. Nel frattempo abbiamo lavorato a strutturare nell'ambito del DNS diciamo che la, il nostro ecosistema digitale, l'inventario sostanzialmente proprio affinché le bande secondo quei principi di storicità che adesso poi sottoporremo anche alla Commissione perché così prevede la legge andranno ad iscriversi sulla base di quelle iscrizione saranno, come dire, erogati poi i finanziamenti. Quindi diciamo, è stato un lavoro realizzato sulla infrastruttura tecnologica, diciamo così, proprio per evitare di avere albi o inventari, diciamo materiali che oggi poteva sarebbero assolutamente inopportune e integrarlo complessivamente dentro l'ecosistema digitale, cultura e turismo. Perfetto. Grazie. Ringrazio tutti e dichiaro conclusa la seduta Swiss. L'aspetto economico. Non penso che adesso nessuno possa possa dire no a led. Vogliamo una dichiarazione a verbale dell'Assessore, Lopane.
Grazie a tutti,